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Matteo: quando parlo di vero o di verità, non intendo dire lo scatto così come è uscito. Certo, è vero che ci può essere molto del fotografo, concordo perfettamente.
Per vero intendo ciò che di una persona va al di là della 'buccia' esteriore: un ritratto dovrebbe essere la sintesi del vissuto, della storia, del carattere di una persona. Per questo, secondo me, un ritratto è un'operazione molto difficile e impegnativa, alla quale non basta la tecnica; c'è anche una buona dose di 'fortuna' ( e per fortuna non intendo semplicemente il kiulo di un momento, ma la concomitanza di tanti dati che non sempre si riescono a unificare felicemente ). Che poi, in molti casi, un ritratto, finisca per discostarsi dai veri dati biografici della persona ritratta, ci sta del tutto. Un ritratto non è una foto segnaletica.
E' evidente che in ogni ritratto, più o meno riuscito, c'è un qualcosa, o il tentativo di esserci, di intimo della persona che sta davanti all'obbiettivo, ma c'è anche qualcosa di intimo della persona che sta dietro alla macchina. Questo mix non è in percentuali definite, alle volte può esserci anche una parte molto rilevante di chi sta dietro ai pulsantini. Quindi un'immagine che sembra dire poco di chi sta davanti all'obbiettivo può rispecchiare più chi sta dietro alla macchina. Ma qui diventa alla fine un autoritratto
Non pretendo di esprimere un concetto universalmente valido, ma per me un ritratto non è una fotografia come un'altra, risolvibile in una semplice operazione estetica. Posso fare una raffinatissima operazione estetica su un peperone, posso farla al limite su un corpo nudo, ma non posso farla con un ritratto, o per me cessa di essere tale. Non lo fa Ruff, non lo hanno fatto i grandi ritrattisti del rinascimento. Per me il ritratto deve suggerire qualcosa della persona, qualcosa che sia oltre il mio sguardo su di essa. Un grande ritratto è una grande operazione di estetica visiva unita a una grande operazione narrativa.
“ Non pretendo di esprimere un concetto universalmente valido, ma per me un ritratto non è una fotografia come un'altra, risolvibile in una semplice operazione estetica. Posso fare una raffinatissima operazione estetica su un peperone, posso farla al limite su un corpo nudo, ma non posso farla con un ritratto, o per me cessa di essere tale. Non lo fa Ruff, non lo hanno fatto i grandi ritrattisti del rinascimento. Per me il ritratto deve suggerire qualcosa della persona, qualcosa che sia oltre il mio sguardo su di essa. Un grande ritratto è una grande operazione di estetica visiva unita a una grande operazione narrativa. „
Concordo. E' per quello che prima dicevo che una fotografia ad una modella che pensa ai cazzi suoi mentre scatti, che magari è vestita o svestita in un modo che non è il suo e che fa pose automatiche che avrà fatto decine e decine di volte, quello non è per niente un ritratto
user175879
inviato il 19 Aprile 2020 ore 16:06
“ Non lo fa Ruff, „
Ma di cosa stiamo parlando, Ruff chi, cosa non fa?
Progetto e autrice molto interessanti. Una lunga serie di ritratti porta poi ad un ritratto complessivo superiore, di un gruppo sociale, di un gruppo di persone con delle similitudini ecc..
user175879
inviato il 19 Aprile 2020 ore 17:37
Chissà cosa spinge una persona a farsi ridurre così da un fotografo. E' l'aspetto che mi incuriosisce di più e che rende interessante questo lavoro.
“ Chissà cosa spinge una persona a farsi ridurre così da un fotografo. E' l'aspetto che mi incuriosisce di più e che rende interessante questo lavoro. „
Questa è un'altra chiave di lettura molto interessante del progetto in questione
Comunque ognuno ha un proprio stile nel fare un ritratto e la persona fotografata, mostrerà un aspetto o racconterà una storia che sarà vera o falsa, ma che noi osservatori non sapremo mai a meno di conoscere personalmente la persona fotografata, e se l'autore della foto avrà avuto questa capacità di estrarre la personalità della persona fotografata, sarà solo un aspetto del suo carattere, quello che avrà visto il fotografo che conosce la persona e che l'ha saputo evidenziare.
Ma, come ripeto, anche nella migliore delle ipotesi, nulla ci conferma di una foto che quello che ci racconta quella foto è quello che il fotografo voleva raccontare e se questa è la realtà, oppure no, di un aspetto della persona fotografata. Per cui atteniamoci solo al mi piace non mi piace
Certamente il ritratto fotografico è un intrigante gioco a tre tra il fotografato, il fotografo e l'osservatore. Quando una fotografia è veramente buona fotografia generalmente ti fa soffermare a guardarla un tempo più lungo del solo mi piace o non mi piace.
Ti innamori di quella foto e ti rimarrà impressa e ti farà venire la voglia di averla fatta tu, il resto sono solo immagini. Alcune fotografie viste nel Sale della Terra di Salgado mi sono rimaste nel cuore.
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