| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 14:00
Ho ritrovato in cantina uno scanner che avevo comprato usato anni fa, un Minolta Multi Scan (il primo, non II nè III), che arriva al 6x9. Non l'avevo mai utilizzato per problemi di compatibilità driver con Windows, ha interfaccia scsi. Non ho voluto riprovare con Windows e ho provato con Linux: è stato configurato senza problemi, l'ho testato con Vuescan. Secondo voi è paragonabile agli attuali Epson v700, v800 ? Comunque al solo costo della licenza Vuescan per partire me lo faccio andar bene comunque, poi vedremo .... |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 14:10
Essendo un film-scanner sicuramente è molto meglio degli Epson. Credo che già ai suoi tempi fosse un ottimo scanner. Ecco... se uno sa cone arrangiarsi tra sustemi operativi e interfacce obsolete cone la SCSI, è molto meglio orientarsi su questi scanner vintage che acquistare i nuovi che conunque non sono allo stesso livello. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 14:20
“ Essendo un film-scanner sicuramente è molto meglio degli Epson. „ Grazie Diebu. Il mio dubbio era proprio se un film scanner commercializzato a fine anni 90 fosse comunque ancora valido, rispetto a scanner piani che però hanno una tecnologia recente e sono tuttora in vendita. |
user120016 | inviato il 25 Dicembre 2019 ore 14:40
Diego, perché scrivi così sugli Epson. Per carità, io di software non capisco nulla ma i risultati non mi sembrano malvagi. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 14:42
Gli scanner degli anni '90 e fino a metà 2000 sono i migliori perché all'epoca era una tecnologia su cui ancora investivano, poi mano a mano sono passati in secondo piano e ciò che è rimasto in produzione (salvo apoarecchiature high end estremamente costose) è solo robetta amatoriale dalla qualità neanche paragonabile. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 15:17
Leggo questa discussione e non posso non ravvisare elementi di assurdità. Le lenti per il medio formato pellicola sono progettate per quel formato. Alcune sono discretamente risolventi anche su digitale ff denso - penso ai planar o alcuni grandangoli hasselblad - ma non ha molto senso valutare un'ottica per la sola risolvenza, tanto meno un'ottica mf. Per un motivo fisico la peculiarità del mf e il motivo per cui si sceglie non è la nitidezza, anche per via della ridotta pdc, ma la ricchezza dei passaggi cromatici e tonali che non é stata del tutto eguagliata dal mf digitale. Ho personalmente confrontato mf vari con 35mm pellicola, digitale ff e compatte e il mf sembra arrancare a livello di nitidezza per il minor contrasto apparente. Ma ancora oggi una stampa da negativo mf bianconero ha qualcosa che il digitale ancora non ha e che forse non avrà mai |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 15:47
Marco, i grandangolari Hasselblad non sono affatto (purtroppo) tra i più risolventi (anche con la pellicola mostrano un po' il fianco ruspetto ai normali e ai tele) tanto è vero che già ai tempi dei sensori da appena 16 Mpixel (soli 37x37mm) e 22Mpix (37x49mm), quondi primi anni 2000, Hasselblad ha fatto riprogettare totalmente il 40mm (nuova versione CFE 40 IF) perchè quello esistente non era adeguato. Il 50 va meglio e il 60 meglio ancora ma siamo già quasi nel campo dei normali. Quelli che vanno meglionin assoluto sobo il 100mm, il 180mm e ovviamente il 250 superachromat (e ci mancherebbe ). |
user120016 | inviato il 25 Dicembre 2019 ore 16:02
“ poi mano a mano sono passati in secondo piano e ciò che è rimasto in produzione (salvo apoarecchiature high end estremamente costose) è solo robetta amatoriale dalla qualità neanche paragonabile. „ Indubbiamente non ho mai pensato che fosse roba professionale. Del resto, essendo io un amatore è normale che mi basti qualcosa di amatoriale, giusto per avere un backup dei miei negativi. Le stampe serie le faccio io in camera oscura. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 16:09
Domenico, non mi rifetivo a te, intendevo tranquillizzare Marco sulla bontà del suo scanner e rassicurarlo che l'età dello stesso non ha nulla a che fare con le sue prestazioni, anzi, semmai spesso è il contrario. Poi come dicevo, tale soluzione (scanner estremamente vintage) è consigliabile solo a chi è un po' "smanettone" con i computer. Tra l'altro credo che abbiamo scritto contemporaneamente perché il tuo post che compare prima del mio l'ho visto solo ora. Il mio post può sembrare in risposta a te ma non lo è. Gli scanner Epson (tutti i flatbed in generale, ma almeno gli Epson sono quelli che vanno meglio) vanno abbastanza bene dal medio formato in su, purtroppo la loro risoluzione effettiva non si avvicina beabche un po' a quella nominale e se con pellicole di generose dimensioni il dettaglio è sufficiente per stampe di piccole-medie dimensioni, altrettanto non si può dire per il formato 135. Ma ovviamente per provini e web sono ok anche col 135. |
user120016 | inviato il 25 Dicembre 2019 ore 16:18
“ Alcune sono discretamente risolventi anche su digitale ff denso - penso ai planar o alcuni grandangoli hasselblad „ Finora di grandangolari progettati per la pellicola che avessero la stessa resa in digitale ne ho visti ben pochi (sia telecentrici che non). Penso al meraviglioso Leitz superangulon 21mm per il piccolo formato nonché lo Zeiss flektogon la cui resa, spettacolare con la pellicola, è mortificata dai sensori. Ma, su questo concordo perfettamente quando scrivi; “ ma non ha molto senso valutare un'ottica per la sola risolvenza, tanto meno un'ottica mf. „ Al 100% |
user120016 | inviato il 25 Dicembre 2019 ore 16:29
“ Gli scanber Epson (tutti i flatbed in geberale, ma almeno gli Epson sono quelli che vanno meglio) vanno abbastanza bene dal medio firmato in su, purtroppo la loro risoluziobe effettiva non si avvicina beabche un po' a quella nominale e se con pellicole di generose dimensini il dettaglio è sufficiente per stampe di piccole-medie dimensioni, altrettanto non si può dire per il formato 135. Ma ovviamente per provini e web sono ok anche col 135. „ Ma sì, non mi ero offeso. Anche perché so bene che per fare scansioni serie ci vada ben altro rispetto ad uno scanner piano. Una cosa è quando la scansione è un qualcosa in più rispetto alla normale filiera analogica. Ben altro significato è quando rappresente il prodotto finale di tutto il percorso. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 16:37
Se avessi spazio per camera oscura non avrei dubbi su cosa scegliere, infatti le stampe da begativi b&n le faccio fare rigorisamente in camera oscura. Lo scanner lo avevo acquistato principalmente per stampare da diapositiva ma ora ne faccio poche. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 18:30
“ Le lenti per il medio formato pellicola sono progettate per quel formato. Alcune sono discretamente risolventi anche su digitale ff denso - penso ai planar o alcuni grandangoli hasselblad - ma non ha molto senso valutare un'ottica per la sola risolvenza, tanto meno un'ottica mf „ Ma questo non era il senso del test. L'adattatore mi serve per controllare se le ottiche hanno dei difetti dati da usura, dal momento che le prendo usate ed hanno molti anni alle spalle. Alcuni test li ho fatti perchè qualcuno ha speso parole pesanti sull'effettiva resa di queste ottiche su sensori digitali. Questo test a me è servito a capire che non è affatto vero e che al di là delle linee per mm risolte (cosa di cui mi frega il giusto), hanno una resa molto più morbida e delicata nelle transizioni fuori fuoco, rispetto alle ottiche ipernitide moderne ed il mio test fatto ad F5,6 tra il nuovissimo fuji 100-200 ed il vecchio pentax 105mm ne è al dimostrazione lampante. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 18:45
Non mi riferivo a te, comunque il vecchio pentax 105 è noto per avere una resa molto... giapponese e moderna, cioè nitida e contrastata, con stacco brusco tra aree a fuoco e fuori. Non è di scuola tedesca, quindi; comunque anche il classico 80 planar per hassleblad se guardi da vicino la foto sembra avere un fuori fuoco piuttosto duro se usato ai primi diaframmi; ma se guardi la foto nel suo insieme ti rendi conto che la sensazione è diversa e molto più armoniosa. Certo il planar rolleiflex e soprattutto lo xenotar hanno delle transizioni più morbide. |
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