| inviato il 26 Novembre 2019 ore 18:03
“ l'impresa privata non e' MAI più efficiente dello stato „ Verissimo. Il privato, appunto perché privato, deve giustamente lavorare in attivo mentre al pubblico basta il pareggio, dunque il servizio privato costa di più ai cittadini per definizione. E qui entra in gioco la grande menzogna del Mercato: "Eh, ma lo Stato è corrotto e spreca! Fate fare a me che mi autoregolo e ottimizzo costi e benefici". Come se i privati fossero tutti onestissimi benefattori, pronti al lavorare al minimo margine e garantendo la miglior qualità, pena il venir soppiantati da concorrenti più onesti e capaci di loro. Che favoletta! Monopoli, cartelli, illegalità... tutte cose mai viste, vero? Proprio quello che la storia delle privatizzazioni insegna ! Diffido sempre di chi addita la corruzione del pubblico come causa di tutti i mali. È smentito dai fatti e dai dati (qualcuno, sopra, paragonava l'efficienza economica di sistemi sanitari pubblici e privati) e, soprattutto, fa il gioco di ingordigie private molto più pericolose per la collettività, che solo dallo Stato e non dal Mercato può essere protetta. Non voglio certo dire che tutto deve essere pubblico, ma quando si parla di infrastrutture, servizi essenziali, sanità, istruzione, il ruolo dello Stato non deve essere abolito, pena una maggiore ingiustizia sociale. |
| inviato il 26 Novembre 2019 ore 18:19
OK tutti argomenti interessanti ma OT. Mi pare vi stiate assolvendo dando le colpe dei problemi della generazione Z alla crisi economica. |
| inviato il 26 Novembre 2019 ore 18:44
“ OK tutti argomenti interessanti ma OT. Mi pare vi stiate assolvendo dando le colpe dei problemi della generazione Z alla crisi economica. „ Non così OT. Sono due aspetti della stessa epoca. Un'epoca di valori liberisti (semplifico un po', lo so): competizione, individualismo, consumismo (siamo tutti consumatori prima che cittadini), Il Mercato sopra ogni cosa, ecc. Il liberismo vuole una generazione Z, pronta a accettare e a sacrificarsi a quei valori: che sia poco abituata a riflettere (non so, sempre meno materie umanistiche nei programmi dice niente?), che sia pronta a accettare la competizione economica come stella polare, che sia chiusa nell'individualismo (il cellulare come amico del cuore). Saranno gli uomini-ingranaggio perfetti della società liberista, poca cultura (il decadimento della scuola è un fatto), poca attenzione se non a messaggi veloci e semplici da canali prestabiliti, una lingua scarna e stereotipata, poche radici per essere pronti a inseguire il lavoro ovunque faccia più comodo a chi lo "dona" (non è più un diritto e... pace per la Costituzione), poca felicità per essere attivissimi consumatori di prodotti surrogato di affetti mancanti. Io vedo un nesso tra la situazione economica e la generazione Z. D'altra parte, come in tutte le epoche precedenti, sarebbe strano se non ci fosse. |
| inviato il 26 Novembre 2019 ore 18:59
Certo che c'è un nesso ed i genitori dovrebbero considerare anche questo nella gestione dei figli non utilizzarlo come alibi. |
| inviato il 26 Novembre 2019 ore 19:07
“ Certo che c'è un nesso ed i genitori dovrebbero considerare anche questo nella gestione dei figli non utilizzarlo come alibi. „ Sono d'accordo. |
| inviato il 26 Novembre 2019 ore 21:19
@Salt Mah. Certo il problema non era trovarlo il lavoro. C'è chi ci scherza sul web. Il prototipo del fallito di allora, Fantozzi, con un lavoro a tempo indeterminato, un mese di ferie, la casa, l'auto, la famiglia, una pensione sicura, oggi sarebbe un uomo di successo. La generazione Z 'ste cose se le sogna. ? |
| inviato il 26 Novembre 2019 ore 21:41
mah.. a costo di sembrare qualunquista. Il lavoro non manca.. manca un certo tipo di lavoro.. che e' diverso. Nel paese in cui esistono direttori di reparti con una sola persona impiegata, il direttore appunto. Di campagne in gerbido da coltivare ce ne sono a bizzeffe.. di paesi svuotati da ristrutturare e riempire, pure… Certo che se hai una laurea in lepidottica avanzata facile che non troverai lavoro. Mi rendo conto che la mia sia una posizione scomoda e poco sostenibile. Naturalmente l'Italia non e' tutta cosi… infatti qualcuno e' andato via.. una buona parte. |
| inviato il 26 Novembre 2019 ore 23:24
“ Fantozzi, con un lavoro a tempo indeterminato, un mese di ferie, la casa, l'auto, la famiglia, una pensione sicura, oggi sarebbe un uomo di successo. „ Agghiacciante, non ci avevo mai pensato. |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 2:32
“ che sia poco abituata a riflettere (non so, sempre meno materie umanistiche nei programmi dice niente?) „ “ poca cultura (il decadimento della scuola è un fatto), poca attenzione se non a messaggi veloci e semplici da canali prestabiliti, una lingua scarna e stereotipata „ Povera questa generazione Z: come ne esce male dal confronto con secoli di generazioni precedenti, dove quasi il 100% della popolazione poteva vantare un'istruzione superiore quale la laurea “ Il lavoro non manca.. manca un certo tipo di lavoro.. che e' diverso. „ Vero: per gli schiavi c'è sempre lavoro. “ La generazione Z e' la prima che ereditera' un surplus di proprieta' immobiliari. „ Ma chi? “ E' la prima che ottiene servizi a bassissimo costo. „ Ma quali servizi? “ Quanto costava un pallone in cuoio negli anni 60? quanto una chitarra? quante mesi di lavoro servivano per comprare un motorino scrauso? „ Ma qua siamo peggio che il livello degli assessori di provincia: o è per lo sprezzo nei confronti degli assessori di provincia? |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 7:49
beh.. Jack.. hai ragione.. siamo peggio degli assessori di provincia. Per gli schiavi c'e' lavoro SEMPRE. Devono infatti cucire il famoso pallone, devono infatti confezionare le magliette ed i capi di abbigliamento (rigorosamente firmati)che poi la generazione Z a spese dei genitori acquistera' nei negozi italiani. per i servizi.. LA SANITA', LA SCUOLA, LE STRADE, LA TELEVISIONE, LA RADIO, L'INFORMAZIONE, LA TELEFONIA, devo continuare? se non ti rendi conto di quanto siano ECONOMICI ED EFFICIENTI i servizi italiani in relazione al resto del mondo, vuole dire che i tuoi Erasmus sono stati soldi buttati. Per gli immobili ereditati… basta guardarsi attorno.. vai in un qualsiasi paese di provincia.. e troverai immobili in vendita perche' i nonni- genitori sono morti lasciando la loro casa in eredita',ed i figli-nipoti hanno gia una casa loro (naturalmente in centro). Per la laurea.. e' innegabile che buona parte dei corsi di laurea degli ultimi venti anni siano improbabili lauree parcheggio per fancazzisti in cerca di scuse. In italia una laurea non si nega a nessuno..Salvo poi non trovare lavoro perche si vuole fare il direttore generale alla televisione. Per esempio a Bari c'e' un corso di laurea "scienze dell'allevamento, igiene e benessere del cane e del gatto". × vedo arrivare in Svizzera a chiedermi lavoro, ragazzi laureati in lingue a Bologna, che pensano di essere superiori solo perche sanno MALE tre lingue!. In Svizzera, chiunque parla tre lingue.. Anche se l'italiano fanno finta di non capirlo. Tu laureato in lingue, sei al livello di qualsiasi ragazzino di 16 anni..Almeno lui lo schweizerdeutsch lo capisce... Insomma su.. per favore cerchiamo di non rasentare il ridicolo.. |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 8:12
“ con secoli di generazioni precedenti, dove quasi il 100% della popolazione poteva vantare un'istruzione superiore quale la laurea „ l'arroganza e la stupidita' di questa frase sono una conferma drammatica..… |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 8:35
@Jack Su alcune cose d'accordo (lavoro, casa, servizi), su altre no. In particolare la quantità di laureati non ha nulla a che vedere con la qualità delle lauree e dell'istruzione in generale che, riforma dopo riforma, è scaduta a un livello da barzelletta. Con tre figli in età scolare, e avendo raggiunto prima di loro tutti i livelli dell'istruzione fino a un dottorato di ricerca, posso dirlo con una certa cognizione di causa. Aggiungo che, per mestiere, i laureati attuali mi trovo a selezionarli per l'assunzione, li conosco bene. Tempo fa, in televisione, mi è capitato di ascoltare uno spezzone di una vecchia inchiesta anni '60-'70 condotta tra operai dell'edilizia. Sono rimasto stupito, tutti riuscivano a elaborare una argomentazione e, incredibilmente, a esprimerla in italiano. Qualsiasi partecipante a un corteo studentesco attuale uscirebbe con le ossa rotte da un confronto su lessico e capacità di espressione con quei suoi nonni. Questo e vero a ogni livello, prova a ascoltare un discorso politico di quell'epoca e fai un confronto con l'oggi. La lingua è pensiero, se non sai parlare pensi male e ti difendi peggio da chi ti vuole assoggettato. Non a caso, nel mondo distopico di "1984" di Orwell, un libro quanto mai attuale, cura massima veniva dedicata alla destrutturazione del linguaggio, diminuendone costantemente i vocaboli, in modo che a un oppositore mancassero addirittura le parole per pensare il proprio dissenso! Ci stiamo arrivando. Come dice Salt, parlano 4 lingue... con tre parole ciascuna. Sostituiscono i concetti con gli emoticon... come diceva qualcuno scherzando sul web, 4000 anni di evoluzione della scrittura per tornare a esprimerci con i geroglifici! Non aspettarti che, per il fatto di aver ottenuto una laurea, chi si esprime con tanta povertà possa mettere in campo capacità logiche di rilievo. Al più, avrà imparato meccanicamente qualche nozione di tipo tecnico, mal digerita e peggio applicabile. È vero, i laureati una volta erano meno, ma un laureato medio di 50 anni fa le aveva che gli fumavano! Il grande sviluppo italiano del dopoguerra ha fatto leva anche su una generazione di cervelli che non aveva nulla da invidiare ai pochi, pochissimi, rimasti... che spesso, proprio per essere bravi e migliori dei laureati esteri, scappano. |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 9:55
Quindi i giovani Z sono meno intelliggenti di quelli che li hanno preceduti o sono solo più superficiali? |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 10:18
Quanta presunzione hanno quelli della mia generazione, se il presente fa schifo ricordiamoci che la colpa e' nostra... Io ho fiducia nei giovani e non vedo l'ora che il potere di cambiare il mondo passi nelle loro mani. Miracoli non me ne aspetto, miglioramenti si, ne sono certo. |
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