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“ Dove trovi tutti questi soggetti. Quando scatto a pellicola (ritratto e paesaggio) faccio pochissimi scatti „
Ho fatto un'uscita fotografica ogni weekend da giugno ad oggi, alcune delle quali di una sola giornata, altre uscite da due giorni con pernottamento in tenda. Un paio di sessioni nei capanni nelle paludi del vercellese. E due settimane di ferie nella zona del lago d'Orta, lago maggiore e val Grande con uscite quotidiane. Solo tre rulli li ho ''spesi" per macro a fiori ed insetti. Fidati, i soggetti non mancavano... Ogni uscita circa una trentina di foto. Mia moglie che scatta in digitale tornava a casa con 250 scatti. Ed andava ancora bene.
Belles parlo degli anni fra la seconda metà dei '70 e la prima dei '90... e quando, ripeto, arrivi a percorrere fino a 200.000 chilometri in un anno (su incarico di un editore di un certo rilievo) le foto le fai e pure tante, altro che chiacchiere. Senza contare che quando tornava da un viaggio, visto che si riportava dietro almeno 300 rullini, uno scatolone di Ektachrome 64 ne conteneva appunto 300 rullini, il suo laboratorio di fiducia rigenerava i bagni apposta per lui
In ogni caso, a scanso di equivoci, se in giro per casa vi trovate qualche opera dell'Istituto Geografico De Agostini di quegli anni cercate fra le referenze fotografiche il nome A. De Gregorio...
Beh Daunio se è solo per sentire il rumore del ribaltamento dello specchio allora puoi anche scattare un mucchio di raffiche a vuoto che va bene uguale.
Usare una Rollei biottica era un'esperienza di relazione... tra il fuocheggiare, non sempre facile, e inquadrare correttamente, qualche secondo ci voleva..., e i soggetti che ti aizzavano... ma ti vuoi sbrigare? ... ma funziona quella cosa?
100.000÷365÷24 = 11.42 ovvero uno scatto ogni 5 minuti per 24 ore/24 per 7 giorni/7 per 12 mesi l'anno.
Supponendo invece di lavorare 220 giorni l'anno, 8 ore al giorno sono: 100.000÷220÷8 = 56.82 ovvero una media di una foto al minuto senza tenere conto del tempo per approvvigionarsi del materiale, caricare e riavvolgere la pellicola, portarle al laboratorio, ritirare quanto sviluppato e megari, ipotesi estremamente remota, pensare di riguardare quanto prodotto.
Ma lo zio Antonio contemporaneamente con due macchine in due mani per essere più produttivo?
Ahh i bei tempi dello zio Antonio con 3.6 Km (100.000×0,036m) di pellicola all'anno...
Scommetto che lo zio Antonio pescava anche delle trote di 36Kg l'una!
Secondo me vedendo anche in giro gente tipo questi: petapixel.com/2015/03/23/i-had-164-rolls-of-film-processed-at-once-her direi che un fotografo professionista, pagato da una casa editrice di livello potrebbe in effetti aver scattato decine e decine di migliaia di foto in un anno... Erano tempi in qui si leggevano le riviste,.. non come ora. Si stampava tutto e dappertutto... NOn so se la quantità di foto descritte da Paolo siano corrette o verosimili (nel dubbio preferisco credergli). Mio padre era tipografo in un giornale locale e vedeva ogni giorno arrivare il fotografo, più volte al giorno a sviluppare a gogo i negativi con sviluppi ad alte temperature per accorciare i tempi e correre via avanti... Insomma ripensando penso che minimo, minimo quei 4-5 rulli 35mm al giorno se li sparasse... forse meno in formato 120... Un giorno glielo chiedo se si ricorda ancora la mole di foto che ricevevano in quei tempi...
Io a volte scatto a rullo 35mm. Più per tenere in lavoro vecchie reflex o compatte... Diciamo che paradossalmente ho notato che far stampare una foto direttamente dal negativo o stampare la foto che viene scansionata in laboratorio dallo stesso negativo, le foto scansionate in stampa avevano un maggior dettaglio!!! Cosa che non riesco a capire e a capacitarmi... SIgnifica che tirando su un negativo si riesce ad avere più qualita che non stampare direttamente dalla pellicola? In lab. mi tirano su a 3000px e devo dire che sono molto contento dei risultati!
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