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Parlare di/della fotografia - 6


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user39791
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inviato il 02 Aprile 2019 ore 19:08

È vero non per nulla era laureata alla università di Belle Arti. Si capisce chiaramente che dietro di lei non c'è solo la follia ma anche uno studio molto accurato della forma con cui veicolare il suo messaggio.

user39791
avatar
inviato il 03 Aprile 2019 ore 13:39

Un altro grande fotografo è Antoine D'Agata

D'Agata prende le distanze rispetto ad un certo tipo di fotografia documentaristica che si avvale di simboli di facile lettura, per presentare una realtà complessa, in un equilibrio che viene continuamente rimesso in discussione tra la fotografia, come strumento di documento, e un'altra fotografia, interamente soggettiva.

www.google.com/search?q=antoine+d%27agata&safe=off&client=ms-android-s

Sarebbe interessante cercare dei collegamenti tra questi fotografi proposti.


avatarsupporter
inviato il 03 Aprile 2019 ore 13:46

D'Agata è un fotografo impressionante, estremo nelle convinzioni che sa trasportare in fotografia, è stato anche in Magnum, ma anche nel cinema. Un profilo tra i più interessanti citati nel corso di questi bellissimi 3d. Si vede su ogni foto che non ha mai buttato là un click e non è mai uscito dal suo mondo interiore che racconta con coerenza assoluta.

user39791
avatar
inviato il 03 Aprile 2019 ore 14:45

Riporto questa frase presa da una sua intervista.

" Mi capita di scartare alcune foto che trovo troppo belle, perché non hanno la forza della verità."


È un concetto molto forte visto che tutti in fondo vorremo fare foto anche belle.

Che ne pensate?

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2019 ore 14:46

Una foto troppo bella può distogliere l'attenzione da una situazione drammatica che l'autore vuole mostrare.

avatarsupporter
inviato il 03 Aprile 2019 ore 14:52

Fil credo che abbia ragione anche se non è chiaro cosa intenda per "foto belle". In ogni caso è così sincero il suo lavoro che non ha necessità di dire granchè a parole.

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2019 ore 14:55

Secondo me è l'estremizzazione del discorso sulla forma ed il contenuto.
Lui ha una tale consapevolezza di ciò che vuol dire con le sue foto da scartare quelle in cui la prima prevale sul secondo,così interpreto la sua frase.
(edit: il discorso regge solo approssimando alla stessa cosa - se ma lo concedete - le parole "bellezza" e "forma" e le parole "contenuto" e "verità")

user90373
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inviato il 03 Aprile 2019 ore 14:55

@ Filiberto
Riporto questa frase presa da una sua intervista: (di Antione d'Agata)

" Mi capita di scartare alcune foto che trovo troppo belle, perché non hanno la forza della verità."


@ Peppe Cancellieri
....... anche se non è chiaro cosa intenda per "foto belle"


Lo stesso potrebbe valere per "verità".

user39791
avatar
inviato il 03 Aprile 2019 ore 15:05

Provo a proporre io tre autori che hanno aspetti in comune sui quali si potrebbe discutere.

Antoine D'Agata

www.google.com/search?q=Antoine+D%27Agata&safe=off&client=ms-android-s

Nan Goldin

www.google.it/search?q=Nan+Goldin&safe=off&prmd=inv&source=lnms&tbm=is

Larry Clark

www.google.it/search?q=Larry+Clark+photo&tbm=isch&ved=2ahUKEwib3--l_rP





avatarsupporter
inviato il 03 Aprile 2019 ore 15:12

Black sono d'accordo

avatarsupporter
inviato il 03 Aprile 2019 ore 15:15

Fil in D'Agata vedo una forza e sincerità maggiore, nel secondo autore vedo già aspetti pop e nel terzo freak che non vedo in D'Agata.
Sono una schiappa ad esprimermi in parole quando si tratta di immagini, se non è chiaro per nulla però posso provare a riformulare qualcosa di meglio ma per me è chiaro.

user39791
avatar
inviato il 03 Aprile 2019 ore 15:16

Per tornare al discorso di prima riporto tutto il suo discorso così è più chiaro cosa vuol dire.


La bellezza ha a che fare con la prospettiva di desideri soggettivi. La bellezza conforta. Mi capita di scartare alcune foto che trovo troppo belle, perché seppur piacevoli ed esteticamente gratificanti non hanno la forza della verità. Credo che nelle mie immagini più che donare bellezza ai soggetti che scatto voglio dare dignità. Alcune foto sono state scattate in momenti molto difficili, ad esempio qui in mostra c'è l'immagine di una ragazza che ho fotografato pochi giorni prima che morisse. Per me è stato importante donarle dignità nel contesto tragico e fragile della sua esistenza. Le mie foto non parlano di bellezza o sesso, ma di solitudine, dignità, intensità e sopravvivenza. D'altronde siamo condannati a esistere. Dobbiamo quindi cercare di dare il meglio di noi stessi, di dare dignità alla nostra esistenza, vivendo intensamente. Le mie immagini non raccontano storie, ma l'essenza della vita.

avatarsupporter
inviato il 03 Aprile 2019 ore 15:17

Perfetto, avevo capito bene già prima.

user90373
avatar
inviato il 03 Aprile 2019 ore 15:20

@ Peppe Cancellieri
Fil in D'Agata vedo una forza e sincerità maggiore, nel secondo autore vedo già aspetti pop e nel terzo freak che non vedo in D'Agata.


Ho avuto la stessa senzazione che ho così riassunto: d'Agata c'è, gli altri "sembra" quasi ci facciano. Pardon.

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2019 ore 15:22

Nan Goldin e Larry Clark sono spesso accomunati perchè il loro lavoro è un diario della loro vita, hanno creato un diario visuale elevando le loro vite o parte a qualcosa di interessante.
Con Clark il lavoro fatto sulla vita dei college è particolarmente importante perchè raccontato da chi quegli eventi li viveva e non da un osservatore esterno o un giornalista, fino a ad allora non si era riusciti davvero a raccontare quello spaccato della società americana



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