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Moltiplicatore di focale, crop e profondità di campo.


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avatarsupporter
inviato il 21 Marzo 2019 ore 2:36

Ce la facciamo? È una proiezione. La luce la perdi perchè solo una parte arriva al sensore. Coprirebbe formati maggiori. Non è il moltiplicatore ad "assorbire" tutta quella luce (in minima parte avrà anche un minimo di trasmittanza).


BASTA CON QUESTE BOIATE!!!
Non perdi nulla. Un 200/2.8 ha una lente frontale da circa 71,5mm, un 400/5.6 ha il medesimo diametro, se moltiplichi 2X il 200/2.8 e scatti la STESSA FOTO che fai con un 400/5.6 (entrambe le ottiche a tutta apertura) hai lo STESSO TEMPO DI ESPOSIZIONE, al netto della diversa trasmittanza dei due complessi ottici, mi spieghi come sarebbe possibile se duplicando il 200/2.8 si "sprecasse" (sigh! Triste) della luce che non arriva al sensore?
QUESTO LO VUOI SPIEGARE O NO? Eeeek!!!
Lo vuoi capire che il tc raccoglie la luce ad una distanza inferiore a quella a cui è posto il piano focale (l'hai mai visto come è fatto un tc???)

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 2:38

E niente.

avatarjunior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 2:40

Guarda che se scatti a 5.6 invece che a 2.8 per avere la stessa esposizione devi aumentare i tempi in proporzione, poi l'immagine copre un'area maggiore del sensore, sempre in proporzione. Risultato, la luce che ti arriva al sensore è la stessa.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 2:40

"Il moltiplicatore di focale è un sistema di lenti divergenti che di fatto "allarga" di due (1,4x) o di quattro (2x) volte la superficie virtuale sulla quale va a focalizzarsi l'immagine.

Il fotogramma sfrutta soltanto la metà (1,4x) o un quarto (2x) di questa superficie, con due conseguenze importanti. La prima è che il moltiplicatore di focale consente di ottenere l'ingrandimento che si otterrebbe con un obiettivo di focale superiore a quello effettivamente utilizzato (doppia nel caso dei moltiplicatori 2x, o duplicatori di focale); la seconda è che la quantità di luce che giunge alla pellicola si riduce della metà (un diaframma in meno) con i moltiplicatori 1,4x o ad un quarto (due diaframmi in meno) con i duplicatori. "

Rileggi, mi sembra italiano. Ne ho pubblicati almeno quattro. E mi sono stancato di girarvi la roba. Rileggiti questo.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 2:46

"Guarda che se scatti a 5.6 invece che a 2.8 per avere la stessa esposizione devi aumentare i tempi in proporzione, poi l'immagine copre un'area maggiore del sensore, sempre in proporzione. Risultato, la luce che ti arriva al sensore è la stessa."

E quindi? La luce è la stessa. Se alzi i tempi cosa c' entra la pdc. Se lo fai con un 50 a 1.8 e un 100 F4 la pdc è molto maggiore nel secondo scatto. Sono io quello confuso? Ma a te i tempi più alti fanno aumentare la pdc?
Al contrario col 50 1.8 e 50 1.8 moltiplicato (100 buioa f4, ma pdc 1.8) allontanandoti al doppio della distanza DOVRESTI avere solo la stessa pdc.

Ammesso che la lunghezza focale è da considerarsi doppia... il diaframma È da considerarsi nativo per la pdc.

avatarjunior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 2:56

Ma no, i tempi non c'entrano con la pdc, non intendevo questo.

avatarjunior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 3:03

Vedila così, dici che il tc fa diventare più buio l'obiettivo perché "spalma" l'immagine e quindi al sensore arriva meno luce. È un 2.8 ma al sensore arriva la luce di un 5.6.
Allora allunga i tempi di 2 stop. Avrai la stessa luce di quando non avevi il tc, quindi, se è effettivamente un 2.8 non noterai differenze oltre al maggior ingrandimento.

avatarsupporter
inviato il 21 Marzo 2019 ore 3:13

Allo stesso modo senza duplicatore a 1 metro (F2,8) e a 2 metri col duplicatore (sempre F2,8 è, ma due volte più buia) la pdc dovrebbe essere la stessa


Sì, vabbè, ciaone.
BOCCIATO.MrGreen

avatarsupporter
inviato il 21 Marzo 2019 ore 3:14

Ti devi informare meglio!!! Devi rispondere alle domande che ti ho fatto, interrogati sul perché te le ho fatte!
Ma possibile che tu non sia minimamente curioso???Eeeek!!!
Il moltiplicatore sfrutta TUTTA la luce che raccoglie la lente frontale!! Altrimenti per avere la stessa esposizione che hai con un 400/5.6, se usassi un 200/2.8 duplicato, quest'ultimo dovrebbe avere una lente frontale molto più grande invece non accade così!!
Tu sei convinto che un 400/5.6 proietti, sul piano del sensore, un cerchio di 50mm mentre un 200+2X uno di 70 o 80? Eeeek!!!
Il teleobiettivo funziona con lenti convergenti e divergenti, il moltiplicatore lo trasforma semplicemente in un altro teleobiettivo.


avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 3:17

Beh non è sbagliato eh, il teleconverter alla fine non fa altro che piegare la luce in modo che (ad esempio con il 2x) quella che un obiettivo normalmente piega sull' area centrale (quindi per una FF un ritaglio di 18mm*12mm) venga invece piegata con un' inclinazione minore su tutta l'area del sensore.
Quello è effettivamente il motivo per cui con un 2x si perdono 2 stop di luce, perché tutta quella che normalmente verrebbe convogliata al resto del sensore con il moltiplicatore viene invece persa al di fuori del sensore.

E attenzione, in realtà nessuno di voi lo ha scritto ma ci tengo a ribadire che NON VUOL DIRE che venga usata solo la parte centrale della lente, ma è corretto dire che con un teleconverter si sfrutta solo la parte centrale del cerchio di immagine del teleobiettivo, che è poi il motivo per cui usare un sensore più piccolo ma con lo stesso numero di pixel invece che il teleconverter è assolutamente equivalente ad usare un TC dato che nella stessa esposizione si registra la stessa fetta del cerchio di immagine, ed è il motivo per cui la PDC non cambia paragonando FF + lente y + TC 2x con sensore ipotetico 18mm*12mm + lente y.




avatarsupporter
inviato il 21 Marzo 2019 ore 3:28

Bubu, spiegami a livello di esposizione e di cerchio di copertura cosa cambia tra 200/2.8+2X e 400/5.6.
Posto che entrambi hanno la stessa lente frontale.
Con il 400/5.6 "nativo" non viene persa luce al di fuori del sensore?

Allo stesso modo senza duplicatore a 1 metro (F2,8) e a 2 metri col duplicatore (sempre F2,8 è, ma due volte più buia) la pdc dovrebbe essere la stessa"

PS: se scatti a 100mm, 1mt, f/2.8 hai una pdc che è circa LA META' - non uguale - a quella che si ha duplicando la stessa ottica e riprendendo lo stesso soggetto a distanza doppia. Non la stessa pdc, LA META'. Identica a quella offerta da un 200/5.6.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 3:56

Escludiamo per un attimo il moltiplicatore, un 200mm f/2.8 e un 400mm f/5.6 a parità di distanza catturano LA STESSA IDENTICA quantità di luce da un dato soggetto (ATTENZIONE, NON DALLA SCENA NEL COMPLESSO, DA UNA CERTA PARTE DELLA SCENA!) dato che sono larghe uguali (71,4mm) e stanno alla stessa distanza.
Dove sta la differenza? Nel fatto che quella stessa luce che arriva il 200mm la piega in uno spazio linearmente due volte più ristretto (4 se si parla di area) rispetto al 400mm.
Dal momento che il 200mm però sta convogliando la stessa quantità di luce del soggetto su una superficie 4 volte più piccola allora la parte centrale del fotogramma sarà 4 volte più luminosa della corrispondente inquadratura del 400mm, pur avendo la stessa luce nel complesso, cambia la densità... che alla fine è quello che misura il rapporto focale, la densità luminosa sul sensore, NON la luce totale!

Il teleconverter non fa altro che prendere quella parte centrale del 200mm e spalmarla in modo da ottenere la stessa inquadratura del 400mm, la densità luminosa quindi diventa di 1/4 (e qui si perdono i famosi 2 stop) e l'immagine uguale a quella del 400, perlomeno dal punto di vista geometrico e della luminosità, dal punto di vista ottico è ovviamente un' altra storia.

Se si ha un po' di esperienza con i telescopi, specialmente per l'uso visuale dove la focale conta poco dato che l'ingrandimento (o angolo di campo che dir si voglia) finale è dato dall' oculare, è lampante come (accoppiati all' oculare che fornisca il giusto ingrandimento) quelle ottiche due forniscano la stessa esperienza visiva avendo la stessa apertura (inteso come diametro).

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 6:49

Tutto un gran casino su quello che, otticamente, è una stupidaggine semplicissima.

Il moltiplicatore è un divergente del cono proiettato dall'obiettivo sul sensore, allarga il diametro del cerchio di copertura dell'ottica, moltiplicando così la lunghezza focale originale dell'ottica del fattore di moltiplicazione, appunto, del moltiplicatore

Detta in altre parole, allarga l'immagine originale dell'ottica.

E stop, non fa altro.

Nulla a questo mondo è perfetto ed il moltiplicatore, fatto di lenti, oltre che allargare il cerchio di copertura e dunque ingrandire l'immagine, può introdurre ulteriori aberrazioni sue che possono raggiungere valori tali da essere talvolta visibili. e lo sono praticamente sempre, tipicamente Aberrazione Cromatica e/o Astigmatismo, sia sul piano focale, sull'immagine, che fuori dal piano focale, fuori fuoco, degradando così lo sfocato.

Dato che ha un suo spessore meccanico, a volte può portare anche a vignettatura meccanica, la peggiore, che aumenta diaframmando.

A parte i possibili problemi di cui sopra, allargando l'immagine originale sul piano focale, si hanno, di progetto, due effetti collaterali negativi:

- perdita di luminosità effettiva dell'ottica

- riduzione della risoluzione originale: la risoluzione col moltiplicatore è quella originale dell'ottica moltiplicata per l'inverso del fattore di moltiplicazione.

Più ingrandisci e più questi effetti sono deleteri:

- Con 1,4 X perdi un diaframma di luminosità e abbassi la risoluzione di circa il 30%

- Con 1,7X perdi un diaframma e mezzo di luminosità e abbassi la risoluzione di circa il 40%

- Con il 2X perdi due diaframmi di luminosità e tagli la risoluzione esattamente della metà, il 50%.

Occhio che quei valori sono per un moltiplicatore teorico, perfetto: sui moltiplicatori veri, di ciccia, di vetro, i valori saranno un po' più alti, i danni, in luminosità e risoluzione, saranno più alti dei teorici.

Chiaramente se la nuova risoluzione tagliata resta superiore a quella del sensore della fotocamera, il taglio non lo vedi, mentre se la nuova risoluzione è minore della risoluzione del sensore, il taglio si vede, ed a volte, anche tanto.

Con scarsa luminosità dell'ottica, l'AF potrebbe perdere di efficienza.

La PdC dell'ottica col moltiplicatore è la stessa, identica PdC di un'ottica con lunghezza focale uguale a quella dell'ottica originale moltiplicata del fattore di moltiplicazione del moltiplicatore.

Va usato dunque su:

- ottiche ad alta risoluzione (possibilmente luminose)

- fotocamere a NON alta risoluzione

altrimenti la foto che sforna è di scarsa qualità.

Altra cosa da tenere presente, soprattutto con i tele, è che focheggiando su soggetti vicini, l'ottica, per sua costituzione, riduce da sé la sua risoluzione, perchè sposta in avanti il gruppo mobile ed allarga il suo cerchio di copertura, ed alcune ottiche lo possono fare anche in modo notevole, ossia sfornano immagini, alla minima distanza di MaF, che sono di suo “morbide”: l'ottica, tutte, alla minima distanza di MaF hanno la minima risoluzione e se su ottiche simili, morbide alla minima distanza di MaF ci ficchi anche un moltiplicatore, viene fuori un disastro ottico.

Ed infatti spesso si vede della roba, soprattutto macro, tremenda, fotografie che sono dei cessi tremendi come risoluzione.

Salvo roba specifica dedicata ad una sua specifica ottica, che sono in schema ottico solo per quell'ottica, sono incorporati nell'ottica, il moltiplicatore è un oggetto del passato, è robaccia stantia e superata.

Andava bene con la pellicola, perché se croppavi l'immagine in stampa, poi ti attaccavi al razzo, quella era e razzi tuoi, ed allora era meglio avere una immagine più grande, che ritagliare e poi ingrandire tanto, la stampa ingrandita tanto veniva male, sgranava, perdeva contrasto, etc, veniva un cesso.

Mentre oggi, con gli interpolatori odierni, ottimi, nella grande maggioranza dei casi, soprattutto con fotocamere a grande risoluzione, è meglio ricorrere al crop ed interpolare, che al moltiplicatore, la qualità dell'immagine resta migliore col crop, e così oltretutto usi un'ottica che resta della luminosità originale, meno beghe dunque di AF, e ti porti in borsa un trabiccolo di meno.

Coi moltiplicatori, oggi, in digitale e con le pixellate, le case ci infinocchiano, e con molta arte, ci sodomizzano per benino, i gonzi ed i novellini, quelli che non sanno assolutamente nulla di fotoritocco, a quelli glieli rifilano a prezzi da rapina e gli fanno fare immagini squallide come qualità, tanto loro nemmeno se ne accorgono.

avatarsupporter
inviato il 21 Marzo 2019 ore 7:20

Uhm Bubu se la vedi dal punto di vista del bilancio energetico, non è che torni mica tanto...
Quindi, immaginando di inquadrare ESATTAMENTE, un cerchio bianco di 1mt di diametro su sfondo nero con il 400mm a 15metri, questo obiettivo con una lente da 71,5mm riuscirà a fornire un'intensità luminosa tale al sensore 24x36 da illuminarlo adeguatamente con un tempo di 1/125s.
Se inquadrassi LA STESSA SCENA con il 200/2.8 e facessi una lettura esposimetrica media su tutto il fotogramma, il tempo sarebbe sempre di 1/125s, giusto? Perché concorre solo la parte (il cerchio) bianco, che verrebbe chiaramente bruciato o sovraesposto.
Se "accendessi" lo sfondo nero alla stessa intensità del ritaglio circolare, ovviamente il tempo di esposizione mi si abbasserebbe ad 1/500 e avrei, diciamo, lo stesso istogramma del 400.
Se montassi il moltiplicatore sul 200/2.8, inquadrerei di nuovo solo il ritaglio circolare, avrei un f di 5.6 ed un tempo di esposizione di 1/125 di secondo. Le mie due lenti di 71,5mm di diametro stanno catturando la stessa luce.
Ora, se nello scatto con il 200 moltiplicato "accendo" lo sfondo, tutta l'energia in più presente nella scena, viene raccolta comunque dall'ottica, e sprecata al di fuori del sensore A DIFFERENZA DI QUANTO ACCADE CON IL 400/5.6? avrei quindi un bilancio energetico diverso rispetto all'uso del 400 nativo? il complesso ottica+fotocamera scalderebbe di più?
Ma non fermiamici qui.
Immaginiamo di montare, sul 400/5.6, un FOCAL REDUCER. Che mi riduca la focale di un valore appunto di 0,5 (ne esistono di reali a 0,61, se non ricordo male. Lo devo pure avere!MrGreen)
Se inquadrassi il mio ritaglio bianco su sfondo nero, avrei un tempo di 1/125 nel caso volessi la stessa esposizione calcolata sulla media del fotogramma. Ma se "accendessi" lo sfondo, il tempo diverrebbe di 1/500.
Perché? Perché il mio 400mm non sta inquadrando più la stessa scena di quando lo uso "liscio". L'ho trasformato in un 200mm.
Come ho trasformato in un teleobiettivo di 400 il mio 200 quando gli ho montato il 2X, modificandone centro ottico e quindi focale.
EDIT: sul focale reducer, ho qualche perplessità in più! MrGreen Non credo che il formato possa sempre essere coperto.Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 9:38

Peril riduttore infatti, vale la stessa cosa. Guadagni stop di luce ma non riduci la pdc. Sì, non copri più il formato, ne copri uno più piccolo. Agli stessi tempi ESPONI per il DIAFRAMMA EQUIVALENTE. È dura? È difficile? 2.8 e la fotocamera legge 5,6. Esponi per 5,6. Agli stessi tempi alzi gli iso di 2 stop. ESPONI per 5,6 TU O LA FOTOCAMERA. La PDC è da considerarsi F2.8.

Ci siete andati vicini. AVETE ABAGLIATO SOLO DI DUE STOP DI DIAFRAMMA PER LA PDC. BASTA CHE SCATTI, CHE VUOI CHE SIA... È SIMILE. È IN TUTTO E PER TUTTO 600 5,6.

Adesso il padrone e tutti i cani sono pregati di andarsi a fare un giro.



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