| inviato il 22 Marzo 2019 ore 15:07
spero in un bel confronto non voglio sembrare antipatico a volte scrivendo i toni sembrano differenti dalla realtà |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 15:46
Sarà ma io ad esempio all'opposto di Eco, non ricordo i luoghi visitati, se non nelle fotografie effettuate e cerco di usare sempre ultragrandangolari, perchè la visione della foto mi fa immergere nel paesaggio |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 16:00
“ Micamera ci passo a volte, ma per me è pericoloso spendo troppo „ Belina! Più che pericoloso, grazie a dio abito lontano. Ma ahimè c'è il web e devo trattenermi, dopo pubblico un elenco interessante di libri che ho buttato giù in questi giorni che vorrei comprare. “ Quindi Matteo, secondo te, non riusciremo ad individuare una definizione di arte "fatta in casa", diciamo così perché creata da noi partecipanti alla discussione? „ Secondo me sì, è un discorso che non mi sento di affrontare perchè già affrontato nei decenni da altri ben più preparati di me. E credo che la frase che riassuma la questione è "la fotografia può essere arte". Come può essere più artigianato, più autoriale anche senza essere arte, diciamo ci sono varie sfumature. Può essere anche nulla, può essere schifezza, e via così. E diamo per scontato un pensiero caustico sull'arte, che va sotto braccio con il mercato dell'arte, ma a braccia molto strette, cioè : "il 50% dell'arte contemporanea è frutto di equivoci". Dentro questa frase c'è tutto se si sa leggere. Ma per sapervi leggere devi anche sapere come approcciarti ad un opera, se non altro indagare sul perchè di un'opera, sull'autore più che valutare se bella o brutta. Io non fatico, nè ho paura a dire che è discretamente pilotato il mondo dell'arte, tra l'altro l'osservatore tende a subire questi "influssi" ed essere pilotato a sua volta. Non mi vergogno di dire che la mostra/installazioni di Dan Flavin in una galleria a Milano rasenti il ridicolo, un po' per le opere, ma sopratutto per l'allestimento. E lì, tutti a guardare, a godersi la mostra, pavoneggiandosi della propria presenza, con selfie a testimonianza. Sarò arrogante? Pecco di suepriorità e ignoranza? Forse, intanto ho provato a documentarmi, a capire il senso del lavoro di Flavin, e per quanto possa averlo anche apprezzato nel suo concetto (entro certi limiti), 3 neon attaccati al muro, sono 3 neon attaccati al muro se non c'è sostanza dietro all'opera. E tra l'altro è uno dei casi in cui se fai un'installazione, vedo al necessità di una certa estetica, almeno per cammuffare (a prescindere dall'idea del creatore), altrimenti diventa una cosa da cerchia ristretta. Diversamente è totalmnte diversa per me un artista come Gursky (Fotografo in questo caso) Ciò non toglie che vi sia roba estremamente interessante, non necessariamente bella nel senso classico, ma che la bellezza classica non sia una prerogativa dell'arte è un secolo che è appurato. Ma dato che siamo ancora a parlare di post produzione si /no, di che vogliamo parlare? Io voglio un gran bene a Gardin, chapeau per tante sue foto, ma non so se è il mondo dei foto amatori che tira su il solito intervento suo o ogni volta è lui che lo tira fuori, sopratutto decontestualizzandolo. Sicuramente, chi persevera ha rotto, decisamente, come ha rotto i coglioni chi tira fuori la frase di Adams sulle spiegazioni, ridicola, ridicola oltre ogni modo sopratutto decontestualizzandola dal suo autore. |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 16:02
Christopher de Béthune Orion Tatjana Erpen Empty fire in my phone Clément Van Vyve Clément Van Vyve Saskia Overzee – Amanda Butterworth Collective Memory Jens Klein Sunset Gábor Arion Kudász Human Ramirez Suassi One Eyed Ulysses Awoiska van der Molen Sequester łukasz rusznica subterranean river Mark Pearson Far East Obsession Amaury Da Cunha Demeure Bryan Schutmaat Good Goddamn Jason Koxvold Knives Geert Goiris Peak Oil Rafael Tanaka Monzo Abend der worte Taiyo Onorato & Nico Krebs Continental Drift Vincent Buller I arrived at Cape Disappointment Erdem Varol Free Fall Paul Cupido Searching for Mu Julie van der Vaart Mountains, waves and skies Andrea Boscardin Paths / Sentieri Leif Sandberg Ending Cyril costilhes Grand Circle Diego Valentina Abenavoli ANAESTHESIA Salvatore Santoro Verbrannte Erde Hajime Kimura Path in between Antoine D'Agata Oscurana Maria Strum, Cemre Yesil For Birds Sake Bérangère Fromont Except The Clouds Matthew Genitempo Jasper Bobby Doherty Seabird Paul Kooiker Eggs and Rarities Piero Percoco Prism Interiors Andrea Geremia Tell The Children Ljubiša Danilovi? ewf La Lune de Payne Feng Li White Night Yurian Quintanas Nobel Happy nothing Vittorio Mortarotti The First Day of Good Weather Federico Clavarino La vertigine Stephen Gill Night Procession Laia Abril On Abortion Harvey Benge The Lament Hiroyuki Takenouchi The Fourth Wall Kevin Lear A Glass Darkly Aleix Plademunt Almost There Bérangère Fromont Cosmos Daniel Shea Blisner, IL Alec Soth / Brad Zellar Texas Triangle Andrew Miksys Disko Trent Parke The Christmas Tree Bucket Geert Goiris Lying Awake Regine Petersen Find a Fallen Star Philipp Ebeling Land without Past Batia Suter Parallel Encyclopedia #2 Angel Albarrán, Anna Cabrera Remembering the Future Ryan Mcginley Moonmilk Piero Percoco The Rainbow is Understimated Arnau Blanch Everybody Needs Good Neighbours Eugeni Gay Marín Desde la isla cuántica Sebastián Bruno Duelos y Quebrantos Alexandre Christiaens Hunter Grill |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 16:10
Parlando di fotografia, sopra ho pubblicato un elenco (perdonatemi ma copiarlo da una tabella excel viene pietoso, spero sia chiaro un minimo), dei libri che vorrei comprare (tra l'altro non ci sono manco tutti). A meno di non vincere alla lotteria, non li avrò mai tutti per ovvi motivi. Una parte li ho inseriti perchè collimano con quello che voglio realizzare per un mio futuro libro, per cui prendo ispirazione, vedo come sono stati progettati, il linguaggio o linguaggi usati, che non significa copiare le foto, attenzione. Vi dico questo perchè credo che pigliarsi dei libri, al momento giusto perchè può essere che subito non ti dica nulla, dopo un anno sì, sia il modo migliore per ampliare la propria visione fotografica. È costoso da morire, si cercano intanto delle informazioni riguardo ad autori, e via passo dopo passo. Almeno per chi come me è autodidatta. Credo sia un passaggio fondamentale nella crescita. Ad esempio molti di questi sono assimilabili al genere reportagistico/storytelling, ma hanno linguaggi che il fotoamatore medio non conosce bene. Dateci un'occhio anche per capire cosa è il mondo della fotografia oggi, nel bene e nel male. |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 16:28
@Fiorelli, non ti offendere. Mi fai l' impressione di uno che arrivi in una stanza dove alcuni stanno conversando e rovesci una catasta di fogli e foglietti di appunti, di frasi spezzate, di argomentazioni di massima e di minima e poi dica: " Ecco qua!". E io dico: " Embè?" senza offesa. |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 16:38
Tranquillo Paolo, non mi offendo. Probabilmente si, ho parlato di tante cose, forse dandone per scontante qualcuna, forse in modo confusionario. Di quale argomento vuoi parlare? Se la fotografia è arte? |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 17:41
@ Matteo: non vorrei 'impiccarmi' a questo argomento. Mi sono reso conto che ci sono pareri diversi in proposito. Dopo aver dato una mia personale definizione di Arte che, credimi, è basata sull'esperienza vissuta, dato che, per professione, ho suonato la viola per 50 anni, a cominciare daglii studi in conservatorio, per poi svolgere una lunga professione in un'orchestra sinfonica, insieme con molti anni di musica da camera, nei quali mi sono reso conto del fatto che molti grandi artisti ( direttori d'orchestra, solisti, compositori ) non amano definirsi artisti ( ma forse per un eccesso di modestia ), epsrienza diretta, dicevo, che mi fa giungere ad alcune conclusioni che ho esposto. La mia impressione è che, troppo spesso, la Fotografia viene relegata a un ruolo un po' subalterno, se non ambiguo, tra le arti visive o figurative, mentre, dopo quasi 200 anni e una lunga fila di grandissimi fotografi, secondo me, di arte si può parlare. Ma poi? E' vero che continuare a insistere su questo tema può dare l'impressione di girare a vuoto. Però è anche vero che siamo tra amatori ( io almeno non sono altro che un dilettante maldestro anche se appassionato ) e gli amatroi si ritrovano pe rdiscutere, confrontarsi. La proposta iniziale di Filiberto, sempre ben sostenuta con competenza da Matteo Groppi, è quella di parlare di/della Fotografia: quindi soffermarsi su esempi di Fotografi più o meno famosi, confrontarli tra loro, cercare di comprenderne i motivi del loro valore e della loro...quotazione sul mercato. E poi, inevitabilmente, riscontrare eventuali loro influssi sul nostro modo di fotografare. Insomma: le due direttrici, quella di prlare in generale della Fotografia come Arte e di scendere nel dettaglio di coloro che hanno fatto grande la Fotografia, secondo me possono procedere di pari passo. E qui mi fermo per non asfissiarti. |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 17:51
“ ... ma che la bellezza classica non sia una prerogativa dell'arte è un secolo che è appurato. „ Facciamo anche un paio di secoli abbondanti. Edmund Burke pubblica pubblica il suo A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful nel 1757; opera che influenzerà anche Immanuel Kant. Vero è che nelle arti figurative i paradigmi neo-classici hanno esercitato la loro egemonia per tutto il '700. |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 18:06
beh, se volete dei fotografi interessanti, per quanto mi riguarda, ho portato un elenco ciclopico. non ho potuto per ognuno portare un link perchè altrimenti è un lavoro che mi porterebbe via un sacco di tempo, però basta cercarli volta per volta e si trovano cose interessanti per me. Ho portato libri in particolare perchè se inizio un progetto fotografico, salvo le rarissime commissioni, la mia finalità è renderlo libro, quindi possiamo anche parlare di editoria se volete, dato che è un motore, se non il motore, che sta trainando la fotografia oggi, sopratutto quella indipendente. Come ho già scritto sopra, se parliamo di arte nella fotografia, devi forzatamente parlare del mercato dell'arte, spero di essere stato esaustivo prima così non devo ripetere, altrimenti ditemi se ho scritto poco chiaro. Sintetizzo un concetto che potrebbe chiarire il dilemma "fotografia è arte o no" dicendo che come al pari di scultura, musica, pittura, scrittura, non tutti coloro che la praticano sono artisti. Nel senso, credo che l'arte sia qualcosa che vada oltre il concetto di autorialità. Ad ogni modo, se volete un nome preciso su cui discutere di fotografia in senso aperto, vi dico che ho comprato l'altro giorno un libro, Happy Nothing di Yurian Quintanas Nobel, prezzo accessibilissimo (sui 25 euro mi pare + spedizione) ma introvabile perchè a tiratura limitata e già con qualche anno alle spalle. www.burnmagazine.org/essays/2014/07/yurian-quintanas-nobel-happy-nothi Devo ancora averlo ma mi pare un esempio carino di reportage (non di guerra), con uno stile tutto sommato interessante ma già visto ovviamente. Questo fotografo, lo definirei artista? Boh, direi di no, magari autore sì. L'importante è che si tiri fuori un lavoro solido, strutturato, con un suo senso, anche particolare ma che sta in piedi senza che si ricorra a tutti i costi alla originalità. O ad un curatore che impongono un certo tipo di lavoro. Sinceramente se sia arte o meno questa, al momento mi interessa relativamente. |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 18:15
Ecco userei anch'io il concetto di fotografia autoriale più che artistica |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 18:16
“ L'importante è che si tiri fuori un lavoro solido, strutturato, con un suo senso, anche particolare ma che sta in piedi senza che si ricorra a tutti i costi alla originalità „ su questo sono d'accordo e confesso di trovarmi molto 'indietro' rispetto a progetti di questo tipo. dal link che hai postato, con le immagini relative e la breve introduzione, mi sembra un Autore interessante, soprattutto ( a mio parere personale ) non si accoda ai reportagisti di cassetta o ai tanti professionisti che indulgono a certi 'esotismi' modaioli insomma: mi sembra onesto e consistente |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 19:02
“ Ecco userei anch'io il concetto di fotografia autoriale più che artistica „ Pienamente d'accordo. |
user39791 | inviato il 22 Marzo 2019 ore 19:21
Pure io. |
| inviato il 22 Marzo 2019 ore 19:37
“ La proposta iniziale di Filiberto, sempre ben sostenuta con competenza da Matteo Groppi, è quella di parlare di/della Fotografia: quindi soffermarsi su esempi di Fotografi più o meno famosi, confrontarli tra loro, cercare di comprenderne i motivi del loro valore e della loro...quotazione sul mercato. „ Io molte volte l'ho fatto ma a parte alcuni in cui riconosco una bravura di sviluppo e stampa e dalla capacità di fotografare paesaggi stupendi (Ansel Adams) per l'epoca, chiaramente, non vedo particolare valore da dare a coloro che non fanno più parte del periodo pioneristico e per me una stampa ha valore solo relativo al costo di stampa e niente più. Le foto pregne di significato o sono costruite e perciò manieristiche, o casuali e allora è solo fortuna Quelle foto che non si riesce a capire che voleva fare l'autore, sono per me emerite ciofeche anche se qualcuno afferma che sono foto di fotografi famosi, ma per me sono foto a casaccio così come le fa un ragazzino a 10 anni con la macchina fotografica. |
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