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Davvero tutte le opinioni sulla fotografia e sull'arte sono ugualmente valide?


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avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 21:35

Questo concetto lo ha espresso uno dei più grandi artisti della storia: Freddie Mercury


Scusami, ho smesso di leggere.

Pace e bene!

user90373
avatar
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 22:16

Davvero tutte le opinioni sulla fotografia e sull'arte sono ugualmente valide?


Trattasi di opinioni a confronto delle quali ognuno dovrebbe assumersi la responsabilità e alle quali altri andranno a dare il peso ritenuto più appropriato in base a propri metodi di valutazione.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 23:29

Quello che si fa in un forum di fotografia in sede di commento, è abbastanza diverso rispetto alla lettura dell'opera d'arte,nella quale l'analisi è orientata verso gli aspetti di carattere estetico rappresentativo,le forme e la funzione della stessa,unitamente al disegno dell'autore.
Il commento sulle fotografie che andiamo a leggere,non è altrettanto vario,va dai complimenti ripetuti a saluti ai clichè alle frasi da copia in colla con gli acroni dei termini tecnici.Oppure c'è il giudizio senza appello di chi ahimè per una sorta di praticantato ha acquisito un suo status nei vari forum ,il cui verdetto sembra quello di un giudice ma senza appello.
Anche secondo me il critico è il critico(fenomeno a parte sono i critici amatoriali) e l'artista è un'altra cosa,come pure il giornalista che racconta la storia,appassionato di fotografia.E se va bene l'alunno sarà maestro un giorno e continuerà a sua volta la storia,come ci racconta il libro dei 60 che si sono alternati altrettanto bravi e di quei pochi che ricordiamo.
Dall'altra parte non ci sono regole o punti da spostare o ricordare dov'erano o dove siamo o dove eravamo,cosa è cambiato,perchè "è la stessa cosa",o non interessa niente,e la foto non dice nulla.
Un altro aspetto è la specializzazione in fotografia,per cui ritengo che il fotografo di paesaggio all'interno di una fotografia di paesaggio possa mettere in luce alcuni aspetti,secondo una visione propria differente,che nascono dal praticantato e dallo svliluppo di quella specifica attività.

user158139
avatar
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 0:06

Vedo che la discussione si è molto allontanata dagli intenti di Frankie.

Il tema non è se le fotografie pubblicate su Juza siano Arte, oppure quali di esse lo siano, o ancora se qualche membro di Juza abbia le competenze per valutare se una foto sia Arte oppure no, o ancora chi sia titolato a farlo, e se il fatto che ci sia qualcuno titolato a farlo sia giusto, ingiusto, opportuno, inopportuno.

Stiamo solo sostenendo (almeno, è quello che sostengo io, e credo che alcuni dei partecipanti a questa discussione siano d'accordo) che sulla questione "cos'è l'Arte" e "chi lo decide" si sono impegnate menti sicuramente più acute delle nostre, spesso per decenni, e che sia opportuno leggere e comprendere ciò che queste menti hanno prodotto prima abbozzare le proprie idee sull'argomento.

Questo approccio vale non solo nell'ambito che stiamo discutendo, ma in tutto lo scibile umano: prima documentarsi, poi riflettere, infine parlare.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 4:08

Perchè Ruff fa foto da passaporto e non da figurine lo si può capire come basta un minimo per sapere quale libro ha il famoso titolo 1984 e leggere qualche intervista dell'autore che spiega la tensione che c'era in quell'anno
Ma se la risposta è citare le figurine panini senza un minimo di approfondimento unica risposta è quella data da un altro utente su un altro topic:la, scuola dell'obbligo finisce a 16 dopo ognuno fa quel che vuole ma che non si pretenda di dare giudizi



Un appunto che non so perchè... ma mi suona familiare. Sorriso

Approfitto allora per un chiarimento doveroso, per allontanare aloni di superficialità che mi vengono nella migliore delle ipotesi attribuiti, complice il mio semplificare al massimo con uso in sintesi di concetti enunciati in forma di scherzoso sfottò, verso opere di fotografi che avevi linkato come esempi, causato dal trovarmi a scrivere pagina 15 praticamente a fine 3D del precedente topic antesignano di questo.

Dal momento che ci ritroviamo in una continuazione e con "spazio di manovra", allora abbandono la sintesi per enunciarti che:

Logica vorrebbe che quando si linkano autori e/o loro lavori per apportare esempi concreti sui concetti in discussione (specialmente in quello, dove si facevano riferimenti all'arte o artistico) ci si sforzi un minimo nell'indicare non dico i migliori o quelli che si ritengono personalmente tali, ma almeno quelli che si intendano tra i più significativi o probanti alla causa, direi. ;-)

Ebbene, puoi avere un debole o una predilezione (spero non fissazione come par sembrare), tua personale sulla scuola di Dusseldorf e affini, ma se devi riportare quella nota coppia che si è adoperata in una pregevole classificazione di infinite tipologie architettoniche, quindi dalle spiccate finalità documentative (alias figurine/album Panini in versione edile Sorriso), non potevi scegliere esempio peggiore in un argomento che verta sull'"artistico".
Artistico e Documentativo stanno agli opposti.

Ma se proprio vuoi restare su quella tipologia edile/architettonica in B/N e senza fare l'esterofilo a tutti i costi, non ritieni ad es. che un Basilico sia più azzeccato o miglior esempio da linkare, piuttosto che quella coppia di crucchi catalogatori seriali?
Ma davvero compreresti ad es.quella sorta di libro Panini dei tedeschi di Germania?
Contento tu, avrai i tuoi gusti... io preferirei 10 volte uno del Gabriele nazionale.

Invece le foto dell'autrice esotica, quella dell'oggettistica in tinte monocromatiche (semplificata in svuotarigattiere Sorriso), so bene che è autrice nota e quotata, quei suoi lavori sono già apparsi anni fa su Photo francese e poi su Flash Art... personalmente li ho trovati interessanti, ma dopo la visione di 6 o 7 di quelle opere, mi dico ok può bastare così.
Tu invece che faresti, ti sorbiresti una mostra che verte interamente su quei lavori?
Se così fosse ti direi di nuovo beato te, che hai un così alto livello di immunologia alla noia fotografica.

Mentre su Ruff, inutile approfondire sui gusti, la realtà parla che trattasi di autore ben noto e quotato.
Faccio notare solo che i tedeschi non sono secondi neanche ai francesi nel lanciare a farsi superpromotori degli autori di casa loro spalancandogli ogni porta con cammino in discesa, insomma l'esatto opposto della realtà italiana, ma di non farsi abbagliare e confondere il successo commerciale con la statura di certi lavori e autori.

Anche qui, anzichè portare ad esempio lavori di ritrattistica fortemente imparentati ad una fototessera ben fatta e stampata a metri quadrati, come valenza di ritrattistica anche se magari non vuoi linkare i mostri sacri arcinoti, piuttosto che l'ennesimo crucco personalmente avrei suggerito che so, un Nigel Parry, da un'occhiata al suo libro "Sharp" e poi dimmi se le sue sono simil-fototessere come quelle del mangiacrauti. O no?
Quindi, ma che diavolo linky. MrGreen

Infine su Gursky, quotatissimo autore, i suoi lavori sono sono certamente di pregio come quello sui centri commerciali ed architetture, ma altre decisamente meno partendo dalla sòla del Reno taroccato record di quotazione.. (allora un paesaggio di Fontana a paragone quanto dovrebbe valere... solo perchè non stampa ipergigantografie?).. fino quelle delle foreste che anche se battute col banco ottico e la suggestione di vedersele stampate a metri in mostra... quelle che ho visto restano pur sempre delle mega-cartoline, magari quotatissime perchè la "perversione" dei meccanismi del mercato dell'arte, ormai pagano le stime sulla firma, sul nome... anche se si tratta pur sempre di banali cartoline in versione mega, ma che di valenza artistica hanno ben poco, magari col paravento del"concettuale" ... per giustificare o far passare tutto al cospetto e sull'altare dell' Arte Contemporanea e degli abilissimi e astuti addetti ai lavori che vi gravitano.

E se ogni tanto qualcuno non si beve tutto ciò che viene altolocalmente propinato, magari non del tutto il primo sprovveduto che passa o intasa il web, attribuirlo e parafrasarlo in automatico con facili accezioni negative... colui che le elargisce a sua volta potrebbe benissimo rappresentare caso di non conoscenza approfondita sulla realtà reale. Non funziona di solo teoria appresa il suddetto ambiente.



Fine papiro, fine della mia superficiale, ignoranza, sparagiudizi. Sorriso


P.S. Immagino sia utopistico aspettarsi precise risposte sui vari punti interrogativi che ho dispensato ed elargito ad personam qui sopra.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 6:21

Ma se proprio vuoi restare su quella tipologia edile/architettonica in B/N e senza fare l'esterofilo a tutti i costi, non ritieni ad es. che un Basilico sia più azzeccato o miglior esempio da linkare, piuttosto che quella coppia di crucchi catalogatori seriali?
Ma davvero compreresti ad es.quella sorta di libro Panini dei tedeschi di Germania?
Contento tu, avrai i tuoi gusti... io preferirei 10 volte uno del Gabriele nazionale.



Sembrerebbe che il mai abbastanza compianto Gabriele Basilico non avesse della "coppia di crucchi catalogatori seriali" un'opinione così caricaturale.
Scrive Angela Madesani in un articolo su Artribune.com per la scomparsa di Hilla Becher
www.artribune.com/attualita/2015/10/in-memoria-di-hilla-becher-quando-

"Pensando a Hilla Becher, mi viene in mente una bella foto, che la ritrae con Gabriele Basilico. Il nostro fotografo raccontava che a metà dei Settanta aveva visto in una galleria milanese una bellissima mostra dei Becher, che gli aveva ispirato una riflessione profonda sul senso della fotografia industriale e di paesaggio e che il suo lavoro Milano. Ritratti di fabbriche era profondamente debitore alla riflessione della coppia. Nel 2009 quando Hilla, ormai sola, era arrivata a Bologna alla sua mostra al Museo Morandi, aveva incontrato Basilico e si erano subito intesi. L'immagine in cui sono ritratti insieme è buffa: il gigante Basilico e la piccola Hilla, uno con la mano sulla spalla dell'altra. L'atmosfera è dolce, quasi intima: affinità elettive, per rimanere in territorio tedesco.
Certo è che la ricerca dei Becher, amata dai Minimal americani, dagli artisti concettuali, per la catalogazione rigorosa di una normalità ripetuta, differente e uguale a se stessa, è stata un punto fondamentale della storia dell'arte e del pensiero artistico del nostro tempo. L'eredità che hanno lasciato agli artisti, ai fotografi, agli studiosi è di un valore inestimabile, punto di partenza e di confronto imprescindibile, su cui molto sarebbe ancora da dire."

In: Gabriele Basilico, Abitare la metropoli, Milano, Contrasto, 2014; a p. 84 c'è questa foto:



che non penso sia quella di cui parla Angela Madesani dal momento che qui Basilico non tiene la mano sulla spalla di Hilla Becher, ma suppongo che sia stata scattata nella medesima occasione.

Trattando dei Becher è bene ricordare il loro riferimento August Sander, il fotografo della Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività) degli anni '20, con la sua serie degli uomini del XX secolo. Su di lui c'è questo topic che, come al solito, non è andato oltre la prima pagina*:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2249673
La Neue Sachlichkeit è stata una corrente artistica caratterizzata da una decisa contrapposizione all'espressionismo.
E qui penso che stia il nocciolo del riferimento dei Beker a Sander; come una presa di distanza da una concezione della fotografia con una forte valenza emotiva, che all'epoca in cui iniziarono il loro percorso era percepita come scuola di pensiero dominante.
Quest'ultimo punto mi sembra che MatteoGroppi l'abbia efficacemente inquadrato nel suo post di apertura di questo thread:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1754272&show=&npost=&from=&o=/


* Lo dico senza indignazione, anzi con una punta di rimorso. Io per primo avrei dovuto impegnarmi di più in quel gruppo dedicato ai grandi fotografi, inaugurato da Filiberto, che pare essere definitivamente abbandonato.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 7:45

Ossignur...

Questa mi mancava proprio...

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 7:58

Ma vi rendete conto di quali inenarrabili colpe ci siamo macchiati...

Avevamo tra di noi un Profeta, anzi IL PROFETA.
E non abbiamo saputo accogliere la Luce della Gnosi con cui ha cercato di fugare le tenebre che offuscano le nostre povere menti.

E noi non solo non abbiamo accolto con reverenza la Verità che ci recava, ma l'abbiamo trattato con inverecondo scetticismo e ignominiosa critica, rendendoci abominevoli al Suo cospetto.

Ed ora Egli ci ha lasciato in questa valle di tenebre tra il pianto e lo stridor di denti...

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:08

Potremmo dirgli che nei libri su storia dell'arte sono presenti, che hanno esposto a dokumenta come artisti e non come fotografi, che sono associati a autori come John baldessari, Alighieri boetti, Marcel broodthsers o al gruppo art&language, ma è inutile se uno non ci arriva e vive nel mondo fatato lascialo lì.
Mi hanno detto che sono stato citato ma mi scuso non leggo tutti, uso volentieri le opzioni che il sito mi concede quindi se vedete che vi ignoro probabile non vi legga

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:11

Si, ti ho citato nell'ultimo link del mio post delle 6:21.
Poi il Profeta-che-ci-ha-abbandonato (e che forse hai bloccato commettendo un peccato mortale) ha fatto un copia-incolla di parte di quel testo.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:17

Beh, Simgen, però quando si giudica il metro con cui l'arte viene misurata dagli altri bisognerebbe anche rendere noto quale sia il nostro sistema di misura.
Che l'arte non debba rappresentare solo il "bello" lo si capì già con Théodore Géricault quando dipinse, tra il 1818 e il 1819 "La zattera del Medusa", facendo infuriare i sostenitori del contrario, i Neoclassici, di cui però conservava gli stilemi (quel quadro viene considerato da molti come l'atto di nascita delle avanguardie).
A cavallo col secolo successivo si giunse, con Kandinskij, a definire che l'arte non sia nemmeno obbligata a "rappresentare" qualcosa, ma possa solamente generare emozioni.
Da qui a rifiutare anche l'aspetto "emozionale" dell'arte il passo era breve ed era logico che venisse compiuto, anche molto velocemente.
A pelle, nemmeno a me piacciono i risultati di questo percorso, ma devo ammettere che se si vuole giungere a riformulare i codici che contraddistinguono l'arte, occorre prima rinunciare a quelli precedenti.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:34

Che l'arte non debba rappresentare solo il "bello" lo si capì già con Théodore Géricault quando dipinse, tra il 1818 e il 1819 "La zattera del Medusa", facendo infuriare i sostenitori del contrario, i Neoclassici, di cui però conservava gli stilemi (quel quadro viene considerato da molti come l'atto di nascita delle avanguardie)


21-22 anni dopo William Turner con il suo "Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour's Mouth" (che in Italia conosciamo come "La nave negriera") avrebbe rappresentato qualcosa di simile, oltretutto con un linguaggio emancipato dagli stilemi neoclassici.

Dal resto ad aprire la srada era stato già nel secolo precedente Edmund Burke con la sua teorizzazione dell'estetica del Sublime (poi ripresa da Kant).

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:34

" tutte le opinioni sono uguali?"
No, anzi nessuna opinione è uguale ad un'altra.Ma detto questo qual'e la conclusione?
Dobbiamo fidarci delle élites? Non necessariamente, gli impressionisti non si fidarono.
Oggi, con internet tutti possono esprimersi, e si manifestano i problemi che avete esposto, ma ovviamente avete puntato il dito solo sugli aspetti utili alla vostra "causa". Non il quadro completo. Oggi l'informazione è libera, quindi sul piatto della bilancia vanno messi tutti gli aspetti.
Questa libertà produce più vantaggi o più svantaggi? Io propendo per la prima.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:36

" tutte le opinioni sono uguali?"
No, anzi nessuna opinione è uguale ad un'altra.Ma detto questo qual'e la conclusione?


Per me alcune opinioni sono più uguali di altre.

Chi coglie la citaziome che ho parafrasato, NON parteciperà all'estrazione di ricchissimi premi.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:42

La fattoria degli animali.
Non ricordavo la citazione, ma con un copia e incolla su Google ho rinfrescato la memoria.

Quindi ripropongo la domanda, non sono forse i vantaggi di questa informazione 2.0 superiori agli svantaggi?
P.s non vedo l'ora di Non partecipare all'estrazione.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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