| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 12:35
Avendo avuto l'occasione per una A7rII in ottime condizioni con ancora una decina di mesi di garanzia al prezzo di una 6DII usata o importazione parallela il mio ideale sarebbe il 21 Loxia ma al momento è fuori budget anche usato. Inoltre visto e considerato che non ho intenzione di buttare alle ortiche Canon,quantomeno non per ora penso che a parte le tre ottiche menzionate sopra che vanno benissimo mi arrangerò con il Sigma MC11,poi si vedrà. |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 12:44
Un esempio di ciò che sarebbe possibile sono le ottiche delle compatte aps-c sigma che hanno luminosità 2.8 ma resa veramente stellare |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 13:11
@giuliano : inferiore anche se chiudi ??? Te lo domando perchè ad esempio del fuji xf 35 a 2.0 e lo stesso 35. f 2.0 avevo letto che a pari diaframmi pari erano. |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 13:39
“ Un esempio di ciò che sarebbe possibile sono le ottiche delle compatte aps-c sigma che hanno luminosità 2.8 ma resa veramente stellare „ Io posso parlare di Fuji,al 14/2.8 si fà fatica a trovargli delle pecche e a dispetto delle dimensioni anche il minuscolo 27 non è affatto male,anzi. Ovviamente sono su formato ridotto,però significa che con le dovute proporzioni specialmente sulle ML non avendo il problema dello specchio si possono costruire ottiche anche FF con schemi diversi Leica M e Contax G docet. |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 13:49
Le ottiche più nitide sono forse quelle macro e, guardacaso sono quelle meno luminose. Un tempo erano addirittura f3,5 o f4, il "markettering" poi decise che fossero f2,8 o addirittura f2, peccato che poi dovevano chiudere a f16 anzichè a f32 (come un macro dovrebbe avere...). Il problema, come si è già detto, è il mercato e la redditività che può dare ad esempio un 50mm f1,4 (non parliamo di un f1,2 o meno ancora) rispetto un f1,8 o f2 (f2,8 non lo nomino nemmeno, a meno che non sia un macro) |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 14:15
Ai tempi della pellicola, quando per avere risultati di qualità era necessario non superare i 400 iso, ai tempi della Velvia e del Kodachrome 25, la luminosità per riprese a mano libera era essenziale, altrimenti si doveva ricorrere al treppiede. I timori dei fotografi "analogici" si sono trasmessi anche alla generazione che della pellicola ha solo sentito parlare. Forse è colpa del DNA. Oggi col digitale, anche con sensori piccoli come il m.4/3, si arriva a 3200 iso senza difficoltà. Quindi obbiettivi molto ben corretti e con luminosità limitata a f2,8 se non a f4, dovrebbero costituire la norma. La parte meccanica dovrebbe essere impeccabile, anche se facesse salire il costo. Però un 50mm 2,8 non fa certo figo come un 50mm 1,4 o 1,2.....Queste luminosità si giustificano solo con la ricerca della messa a fuoco ultra selettiva, peraltro ottenibile anche in post produzione, moda stimolata dai produttori di ottiche ultraluminose. CHi fa paesaggio, architettura, ritratto ambientato (il faccione in primo piano lasciamolo alla polizia giudiziaria) dovrà chiudere il diaframma. Perché sobbarcarsi il peso e l'ingombro e spesso anche il costo per diaframmi che non userà mai ? |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 15:14
Tutto vero e condivisibile. Anche e soprattutto i " faccioni" non hanno bisogno di aperture stratosferiche. Mauri88: è un ottimo risultato quello del Fuji più luminoso stare alla pari con quello più chiuso. |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 19:01
Marmunto, per foto come codeste ci vuole tanto occhio e cervello. La prima in particolare mi ha fatto saltare sulla sedia. |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 19:08
@Kwlit.Guarda che forse sono più quelli della generazione post analogica che si sono fatti influenzare dalla presunta indispensabilità delle ottiche iperluminose;è anche vero che più che stampare c'è la tendenza di rivedere gli scatti a schermo al 100% e non le foto nel loro insieme come dovrebbe essere. Tradotto in soldoni non mi prenderei mai una trazione integrale se il 99% dei Km li faccio su strade normali e magari in città,però mi vendono anche la Panda e la A3 tanto per fare due nomi... |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 21:27
Concordo con Bomba,ai tempi dell'analogico la luminosità estrema non era la priorità come sembrerebbe oggi. |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 21:34
il mio primo f1,4 lo ho preso con il digitale, eppure ho delle reflex dall'inizio degli anni '70 Va anche detto che di f1,4 davvero validi ce ne erano pochissimi allora e quei pochissimi costavano un botto. Adesso è una cuccagna |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 21:37
"Adesso è una cuccagna " E' il rovescio della medaglia del discorso di questo 3D se ci pensi. E' una cuccagna - in linea di massima portafogli permettendo - se vuoi gli "1.4"... Ma se vuoi gli "f:2" buoni... |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 21:48
“ "Adesso è una cuccagna " E' il rovescio della medaglia del discorso di questo 3D se ci pensi. E' una cuccagna - in linea di massima portafogli permettendo - se vuoi gli "1.4"... Ma se vuoi gli "f:2" buoni... „ il mio "cuccagna" è riferito a vari aspetti. Oggi un f1,4 ha lenti asferiche, a bassa dispersione, IF, trattamenti antiriflesso pazzeschi, ecc. e, se vai su marchi tipo Sigma ART, costa pure poco.... un tempo costava molto, molto di più e non aveva tutte queste finezze tecniche, che si traducono in qualità ottica a t.a. Un f1,4 serviva soprattutto a quei reporter che lavoravano con poca luce e dovevano in qualche modo portare lo scatto a casa, poco importava se le linee/mm erano poche, il contrasto penoso, i riflessi ed aberrazioni varie elevati.... la pellicola era impressionata! |
| inviato il 26 Gennaio 2019 ore 22:00
E' che all'epoca del digitale un 50/1,2 o un 85/1,4 (li ho avuti entrambi) ti dissestavano il patrimonio. Ma se volevi fotografare col Kodachrome 25 o la Velvia, oppure con la PAN F in bn, facevano la differenza tra riprendere una foto oppure no. Ora, grazie ai cinesi (ma non durerà), sono alla portata di tutti, anche se nel reportage non rinuncerei all'autofocus, specialmente operando a grandi aperture. |
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