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Liberatoria per foto a persone nel corso di una pubblica manifestazione


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avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 14:12

Mario ma chi fa mostre importanti lo sa, qui si parla tra persone che si divertono facendo qualche scatto per postarlo sui social o qualche rivista di fotografia e avere una piccola soddisfazione personale che non c'è nulla di male...non c'è business per intenderci. La pubblicazione che tu parli è ben altro.Non è un problema poter chiedere la liberatoria puoi organizzarti in mille modi e le persone in questi contesti son più disponibili e non si pongono tanti problemi cosa ben diversa in strada e non dirmi che non è così...figuriamoci quando c'era l'analogico che non potevi mostrare lo scatto ne tantomeno il risultato ottenuto.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 14:36

Carmeluccio, la prescrizione... certo, sì.
Ma il tempo non si calcola a partire dal giorno dello scatto (lo scatto non è reato) ma dal momento (oggi) della pubblicazione.....
MrGreen

user55404
avatar
inviato il 22 Settembre 2018 ore 14:58

E si... sottoscrivo

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 15:33

Si ma per assurdo.. Vi faccio il mio esempio.
Io scatto tanto perché mi diverto proprio, giro per la città e cerco cose interessanti o che mi piacciono.
Posso arrivare a fare anche 400/500 scatti in un giorno, ma ovviamente non tutti vedranno la luce.
Li rivedrò a casa con calma, selezionero quelli che mi piacciono di più. Sul momento io non sono ancora in grado di dire " questo è buono lo pubblicherò" guardandolo solo da uno schermo LCD della fotocamera, magari in pieno sole, mezza accecata.
Quindi che si fa?
Si fanno firmare 500 liberatorie inutili? Si dice "venite a vedere la vostra foto sul mio sito (che non ho ahah) e poi magari la persona ci va pure e non si trova, perchè è tra quelli scartati?
È non ditemi che, anche se scattate di meno, tutti gli scatti che fate sono buoni o pubblicabili... Soprattutto nella street, quando può sempre andare storto qualcosa (un tipo seduto che si alza All improvviso, uno che ti taglia la visuale in bici, etc)

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 16:04

Morgana da un mio punto di vista preferisco scattare poco e solo se necessario. Questo serve a non avere troppa immondizia da scaricare, evitare immagini gia viste e riviste ma soprattutto che non dicono nulla. Per la liberatoria non mi faccio problemi. Se il soggetto potrebbe portare qualche problema per l'utilizzo che ne devo fare dell'immagine mi basta trovare il taglio giusto per essere in regola altrimenti me ne sbatto...semplice.

avatarsupporter
inviato il 22 Settembre 2018 ore 18:01

Approfitto della vostra cortesia e competenza per fare una domanda:

Premesso che la legge sulla privacy riguarda i dati sensibili... una foto senza didascalia, titolo, nomi, riferimenti scritti, date, ecc... è un dato sensibile?


avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 18:51

Ottima domanda Fabio. Da un mio punto di vista la differenza tra lo scatto spontaneo in strada e un servizio di reportage è qui. Un reportage racconta e documenta. Titoli, discalie, nomi , riferimento sono necessari per cui liberatoria, autorizzazioni e permessi vari(dipende cosa si sta documentando) non possono mancare.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 19:10

La normativa sulla privacy riguarda i dati personali, alcuni dei quali sono "sensibili".
L'immagine di una persona è un dato personale.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 19:30

Appunto le immagini sono privi di riferimento e non è possibile conoscere i dati sensibili. L'immagine di una persona è un "dato personale" se viene ritratta in modo riconoscibile ma basta poco per essere considerata al contrario.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 20:02

Si però capite l assurdità di questa affermazione? Che l'immagine di una persona è un dato sensibile?
Se io vado in giro per il mondo ci vado con la mia faccia, non sono trasparente e non posso pensare che le telecamere non mi riprendano, i cellulari non mi fotografino, etc.
Se non voglio mi chiudo in casa, per assurdo eh, e vedrete che nessuna mia immagine non autorizzata andrà in giro. Oppure vado a giro col passamontagna, ma no, non si può perché la faccia deve essere riconoscibile. E qui si incappa in una bella falla...
Non è un indirizzo di casa, un numero di carta di credito, o un telefono cellulare.
Poi vogliamo parlare dell assurdità della legge, applicata nei vari ambiti?
Ad esempio negli hotel se non tieni i dati per motivi pubblicitari, né per comunicazioni con i clienti, ma prendi i dati solo per assolvere il tuo lavoro (polizia, ISTAT, ricevute e fatture) in pratica non devi far neppure firmare la privacy, perché a te non rimane copia cartacea ne informatica (adesso i dati per l antimafia alla polizia si mandano tramite pc, un tempo si trascrivevano a mano e dovevi tenere la copia carbone x 5 anni), quindi in pratica io so come ti chiami, dove abiti etc, perché i tuoi dati li ho presi e trascritti e poi inviati, ma siccome non ho dati scritti ma è tutto nella mia memoria va bene così...
Tutto fila, giusto... Confuso

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 21:13

E ma sai... le contraddizioni sono tante.
In questo momento c'è una grossa controversia tra diritto alla privacy e difesa della sicurezza individuale da attacchi criminali. Oppure tra privacy e sfruttamento commerciale del tuo "profilo".
Ognuno su queste cose ha la propria sensibilità.
Io personalmente, avendo ben poco di segreto, non mi curo molto se Amazon sa quello che ho cercato su google o viceversa.
Spero che tutti questi dati non vengano mai usati per fini politici in senso repressivo... Ma è una speranza senza particolari certezze purtroppo.


avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 21:16

mah neppure io.
tendo a dimenticare le password, sempre, ho collegato tutto il collegabile.
tra poco potrò accedere all'home banking da FB MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 21:18

MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 21:22

era scritto bene in un articolo che avevo letto tempo fa.
un avvocato diceva: se invece che un fotografo che riprendeva la signora X in piazza del mercato il giovedi mattina, dove non doveva essere perchè il marito la sapeva da un altra parte, la vedeva l'amico del marito?
Che succedeva?
al fotografo si può sempre chiedere di cancellare la foto dalla memory card, ma all'amico del marito non si può chiedere di cancellare la memoria dell'incontro.
quindi ripeto... è assurdo MrGreen perchè nel momento in cui si esce di casa ci si assume la responsabilità delle proprie azioni... che include anche essere visti/riconosciuti/fotografati in un posto.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 21:34

Ah, ma qui apri il discorso al tema del destino della separazione privato/pubblico al giorno d'oggi.
E siamo totalmente OT. Ma visto che la discussione sul'argomento è arrivata ormai ad un buon punto...

Oggi la gente mette in piazza sui social dettagli della propria vita assolutamente privati. Ci mettiamo da soli nelle condizioni di avere un GF permanente nella nostra vita. E tutti a commentare i fatti nostri e noi a preoccuparci della nostra "reputazione social"...
Il privato, che era intimo e prezioso, è diventato la cosa più esposta al pubblico.

Però... se alla festa della scuola di nostro figlio tutti i genitori fanno le foto, che saranno un bel ricordo per loro e i loro bambini tra tanti anni, allora diventiamo dei feroci difensori della privacy dei nostri figli....

Siamo un ammasso di contraddizioni... Sorriso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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