| inviato il 11 Aprile 2018 ore 17:40
Scusate ma come si cambia lo spazio colore di uscita su Lightroom cc 2018? su photoshop ho visto che lo spazio colore di lavoro è preimpostato su MONITOR rgb-display... cosa sarebbe? scusate l'ignoranza... ma usavo DPP e li ho appena istallati entrambi |
| inviato il 11 Aprile 2018 ore 18:41
Info: Lr e Ps usano lo spazio RIMM, e capture one? Into 2: ma se i software della Adobe utilizzano lo spazio RIMM Che utilità ha impostare un gamut successivamente? Premesso che conosco i vantaggi dell'utilizzo di un gamut più ampio e che da sempre utilizzo o prophoto o più recentemente il cobalt RGB. Non capisco se effettivamente non essendo il gamut che assegno io lo spazio di lavoro quale sia l'utilità |
| inviato il 11 Aprile 2018 ore 18:43
grazie michele per la risposta... anche io infatti generalmente utilizzo prophoto anche se questa cosa che mi capita è un po una seccatura! |
| inviato il 11 Aprile 2018 ore 19:02
“ Lr e Ps usano lo spazio RIMM, e capture one? „ No; RIMM viene usato da Lightroom e ACR. Photoshop usa come spazio di lavoro quello associato al file; essendo un software di elaborazione raster è consigliabile non farlo lavorare con spazi a TRC lineare. Photoshop potrebbe elaborare anche un file in RIMM, ma il risultato sarebbe pietoso; la precisione interna di Photoshop non è assolutamente sufficiente. CaptureOne usa come spazio di lavoro... boh? PhaseOne è molto riservata in questo. Molto probabilmente buona parte del processo si svolge sul profilo stesso della fotocamera, ma reinterpretato dal software; altre sezioni sembrano basarsi su Lab. Infatti i profili per C1 devono avere PCS a Lab, se la tabella RGB->Lab non è presente il software funziona, ma le modifiche di colore più accurate e locali non hanno effetto. “ ma se i software della Adobe utilizzano lo spazio RIMM Che utilità ha impostare un gamut successivamente? „ Il gamut è solo uno degli aspetti di uno spazio colore; RIMM e ROMM hanno lo stesso gamut, ma gamma diversa. Ci sono spazi colore per ogni scopo; il RIMM è per elaborazione RAW pura, ProPhoto è un profilo per elaborazioni raster; sRGB e AdobeRGB sono profili per la distribuzione di immagini su monitor. Siccome uno spazio universale e adatto a tutto non esiste, si è costretti a convertire fra di essi. |
| inviato il 11 Aprile 2018 ore 19:28
ok, ma quindi aperta un'immagine in lr e acr, a parità di profilo assegnato, avrò la stessa immagine, giusto? ma se poi passo a ps con un determinato gamut e faccio delle modifiche (esposizione, contrasti, wb ecc...) dovrei avere un risultato in qualche modo diverso da Lr che continua a usare RIMM, corretto? mi dai una definizione spicciola di elaborazione raster? per favore... |
| inviato il 11 Aprile 2018 ore 21:05
Raamiel riguardo al problema di visualizzazione tra ps e immagini con profilo prophoto che ho descritto prima hai mica qualche informazione da darmi? Nel caso se invece di prophoto volessi provare i tuoi profili cobalt dove posto scaricarli? Grazie mille e scusami per il disturbo!! |
| inviato il 11 Aprile 2018 ore 21:48
@Linux Sì; ACR e Lightroom hanno lo stesso motore, quindi non c'è differenza tra i due. Ogni editing fatto su di uno spazio RGB non lineare ha effetti indesiderati, come ad esempio l'hue shift dei colori in ogni operazione che alteri il contrasto. Per questo è assai più conveniente usare Lightroom o ACR per dare contrasto alle immagini, piuttosto che farlo in Photoshop. Gli elaboratori raster sono per definizione i programmi che operano al livello di singolo pixel in file output referred, tipicamente codificati in gamma. Photoshop, Paint, Gimp, sono tutti editor raster. ACR, Lightroom, C1, sono sviluppatori RAW. InDesign, Illustrator, CorelDraw, sono editor vettoriali. @Gianni Gori Dovrei vedere il file in questione o avere dettagli maggiori per capire dove sta il problema. Il file che cosa è? Una foto sviluppata in ACR e poi passata a PS in ProPhoto? I miei profili di nuova generazione (i v3.3 sono ormai obsoleti e non più supportati) saranno in vendita sulla mia piattaforma; quando sarà pronta.... con tempi biblici. Ma possiamo arrangiarci in Mp nel frattempo. |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 0:45
Quindi, C1 ha un vantaggio importante rispetto a ps dato dal fatto che lavori sempre con uno sviluppatore raw invece che una parte con uno sviluppatore (acr) e una parte con un raster (ps), corretto? Usare il filtro acr in ps non ti fa tornare al RIMM immagino, ma solo usare le stesse funzioni di acr applicate come editor raster... Ci ho preso? |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 12:09
@Raamiel bentornato in pista, "più Raamiel" di prima . Innanzitutto grazie per il mega post www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2740990&show=6#14720298, che va inserito nella hall of fame dei post sugli spazi colore. Da quel post emerge che LR opera su spazi lineari (RIMM, scene referred) mentre PS, ricevendo l'output di ACR (tool di sviluppo Raw come LR e C1), lavora su spazi output referred, quindi non lineari. “ Ogni editing fatto su di uno spazio RGB non lineare ha effetti indesiderati, come ad esempio l'hue shift dei colori in ogni operazione che alteri il contrasto. „ Se non ricordo male, altrove si era detto che anche in LR la variazione di contrasto implica effetti collaterali (una variazione di saturazione) in quanto opera sui canali RGB. Sembra quindi non esserci un tool che cambi il contrasto senza effetti collaterali sui colori, anche se hai già ribadito che è meglio farlo nei tool di sviluppo. Domanda 1: Se apro in PS una immagine sviluppata assegnando un Cobalt Repro che ha gamma lineare ho comunque effetti indesiderati quando vario il contrasto? Domanda 2: l'uso della modalità Lab in PS risolve il problema della variazione di contrasto senza effetti sui colori o ha comunque un prezzo da pagare anche questa soluzione? Domanda 3: se usassi in LR un profilo "nuovo" (versione 7.3) definito con una LUT che ha solo un contrasto maggiore e poi usassi lo slider per variare l'opacità del profilo, otterrei una variazione di contrasto senza effetti collaterali sui colori? “ I miei profili di nuova generazione (i v3.3 sono ormai obsoleti e non più supportati) saranno in vendita sulla mia piattaforma; quando sarà pronta.... con tempi biblici. „ Domanda 4:Come soluzione rapida, temporanea ed economicamente sostenibile, hai valutato Patreon? Infine, hai sicuramente visto che LR v 7.3 ha introdotto i nuovi "profili" (base e artistici). Ho fatto diverse prove e i Cobalt mi danno sempre un risultato complessivamente migliore, inteso come miglior compromesso tra contrasto, blu e incarnati (almeno per Canon 6D, 5D mk 1 e 7D). Domanda 5: Hai qualche considerazione in merito al rapporto tra i nuovi profili e i Cobalt? Un saluto e grazie per la disponibilità |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 14:48
@Linux “ Ci ho preso? „ No . Quando usi il filtro ACR avviene una conversione verso RIMM, che è indolore dato che RIMM è molto più ampio o al limite identico (ProPhoto) come estensione, quindi non ci sono fuori gamut. Se apri un file in sRGB, tanto per fare un esempio, e poi passi al filtro ACR, le coordinate di sRGB passano in RIMM con un intento colorimetrico relativo e cpn. Le curve di contrasto, slider HSL, controlli locali, ecc... vengono gestiti da ACR in precisione 20bit su RIMM. Photoshop si ferma a 15bit; quindi ACR è 32 volte più preciso... (mica pizza e fichi). Inoltre, per la particolare architettura dei primari di RIMM, l'Hue shift dei colori è molto più contenuto rispetto ad altri spazi colore. Magari di questa cosa parlerò più diffusamente in un articolo dedicato dove si esplorerà maggiormente uno degli aspetti più tecnici degli spazi colore RGB. @Motofoto Grazie Motofoto, nulla di che però. Allora... qui bisognerebbe parlare più diffusamente dell'architettura di ACR/Lightroom e chiarire bene cosa significa scene referred; però è una cosa vasta. Cerco di farla più secca possibile... Il primo stadio della caratterizzazione Adobe sono le forwardmatrix dei profili, che portano da RGB sensore a XYZ D50. Nel modello originario e documentato nella specifica DNG 1.4 le forwardmatrix trasformano i dati device dipendent in scene referred; quindi da dati grezzi che hanno significato solo per il sensore in dati che descrivono la scena colometricamente. I dati a questo punto sono descritti da coordinate XYZ nell'adattamento cromatico D50 e vengono trasformati in RIMM prima dell'ingresso al secondo stadio del profilo, le tavole HSV HueSatMap, che possono essere a 2,5D o 3D (come nei Cobalt). La conversione ci porta a operare in RIMM, ma bisogna fare una distinzione tra operare in dati bounded o unbounded. Lightroom opera in dati scene referred RIMM unbounded, cioè limitati alla cromaticità, ma non alla luminanza. Se aprissimo un file in RIMM su Photoshop ci troveremmo ad operare su dati bounded, limitati sia dalla cromaticità che dalla luminanza. Quando viene alterato il contrasto la valenza dei dati scene referred viene meno; non importa in che modo lo fai, in ogni caso stai alterando la rilevazione colorimetrica. Nel modo RGB la cosa diviene più marcata perché oltre a variare la luminanza si varia anche la cromaticità; la variazione di cromaticità è l'aspetto indesiderato e la sua incidenza varia a seconda della morfologia dello spazio RGB. RIMM e ROMM sono stati concepiti per minimizzare questo effetto; in ogni caso qualsiasi curva RGB di contrasto produce l'effetto di alterare la cromaticità, non importa se i dati sono lineari o già strutturati in gamma. La ToneCurve dei profili DNG è una curva RGB; quindi, in tutti i profili in cui questa curva non è lineare, i dati scene referred vengono distrutti. Solo i Repro conservano (idealmente) i dati scene referred. Ora veniamo alle domande : 1: Sì, sempre 2: Usare il contrasto sul canale L* risolve i problemi maggiori; anche se LAB non è un modello esatto è già molto meglio di una curva RGB. Da usare a 16bit, altrimenti fa buchi come il gruviera. 3: No 4: No 5: I nuovi profili Adobe non sono altro che delle Lut che si innestano sui precedenti profili Adobe Standard. Mamma Adobe non si è rimessa a fare la caratterizzazione delle fotocamere e i profili sono gli stessi di prima, a 2,5D. I Cobalt sono full 3D con 81.000 punti per ogni HueSatMap e LookTable; gli Adobe 2.700 punti.... I Cobalt soon circa 24 volte più densi come informazioni. Giudizio finale : Bella prova Adobe; ma il mio Kung Fu è il più forte . |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 15:01
Quindi anche se applico il filtro acr su un livello rasterizzato della mia immagine continua a lavorare in RIMM? |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 15:01
@Raamiel Grazie mille per la risposta. “ La conversione ci porta a operare in RIMM, ma bisogna fare una distinzione tra operare in dati bounded o unbounded. Lightroom opera in dati scene referred RIMM unbounded, cioè limitati alla cromaticità, ma non alla luminanza. Se aprissimo un file in RIMM su Photoshop ci troveremmo ad operare su dati bounded, limitati sia dalla cromaticità che dalla luminanza. „ Questo pezzo mi mancava nel grande puzzle dell'universo multicolore. I nuovi profili Adobe non sono altro che delle Lut che si innestano sui precedenti profili Adobe Standard Non si sono sprecati molto. Diciamo che hanno trovato la mossa a minor sforzo per ottenere un risultato utile, ma non ideale. Speriamo che sia un primo passo. “ ma il mio Kung Fu è il più forte „ Anche se non ne fossi stato convinto dalla teoria, è stata la verifica pratica dei fatti a farlo. Ho un kit di immagini difficili che uso per i test dei profili e, dopo vari confronti con i nuovi profili Adobe, i Cobalt per me restano migliori! Facci una riflessione su Patreon. Non l'ho mai usato, ma vedo che molti lo adottano per operazioni semplici di remunerazione. Magari ci si vede presto lì per contribuire alla tua attività, se non ti "brucia" il business futuro. @linux Dice Raamiel: “ Quando usi il filtro ACR avviene una conversione verso RIMM, „ Se fa una conversione, ti sei già perso tutti i vantaggi di "stare" in RIMM: raw---(ACR sRGB) --> immagine sRBG in PS ---(filtro ACR) ---> Immagine in RIMM, ma essendo passato da sRGB, hai già perso la memoria dei colori originali. In questo senso hai ragione quando dici che C1 ha dei vantaggi, ma tanto anche da C1 come da LR devi uscire quando hai bisogno di operazioni raster avanzate come la fluidificazione. NOn so se altri tool di sviluppo incorporino TUTTE le funzioni di un editor raster. Certo che la differenza tra 20bit e 15 bit in editing può essere un problema. Però....però..però...forse è ancora buona la mia ipotesi di usare uno smart object per passare da LR a PS. In questo caso non credo faccia una conversione in quanto ha ancora il legame al RAW. Se fosse così non ci sarebbe il ritorno (conversione) al RIMM da uno spazio già "compromesso", ma una ripartenza dal raw orginale e quindi senza perdite. Appena trovo un attimo faccio un test per vedere come si comporta lo smart object quando gli faccio sopra un liquify. Sembrerebbero due operazioni difficili da gestire "smart". |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 15:11
“ Quindi anche se applico il filtro acr su un livello rasterizzato della mia immagine continua a lavorare in RIMM? „ Sì esatto. “ Anche se non ne fossi stato convinto dalla teoria, è stata la prova pratica dei fatti. Ho un kit di immagini difficili che uso per i test dei profili e...non avevo dubbi! „ Quel che conta alla fine è la pratica . Per Patron ci penserò... vedo che tempi si prospettano per la mia piattaforma. Spero non siano troppo lunghi. |
| inviato il 12 Aprile 2018 ore 20:34
“ In questo senso hai ragione quando dici che C1 ha dei vantaggi, ma tanto anche da C1 come da LR devi uscire quando hai bisogno di operazioni raster avanzate come la fluidificazione. „ vero, ma la mia idea era di lavorare tutto ciò che concerne colori e contrasti in un software, sfruttando al top lo spazio di lavoro, per poi fare operazioni raster (fluidifica, clone, ecc..) solo dopo. penso che così facendo ci sia il maggior sfruttamento delle potenzialità dei due software. Ad esempio, leggo spesso di gente che fa il color grading alla fine di tutto, di conseguenza in ps se ci sono (e nel fashion ci sono sempre) operazioni da fare in raster, il color grading viene fatto sempre in condizioni non ottimali. mentre la mia idea era di invertire il processo, fare praticamente tutto ciò che concerne i colori in c1 e solo alla fine lavorare in ps per il resto per cui, come dici tu, ps è indispensabile. |
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