| inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:01
Significa che qualcuno nasce imparato? |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:03
Chiedo scusa. Forse oggi sono stonato io. Anzi, sicuramente è così. Nessuno nasce imparato, ma non capisco cosa voglia dire, sinceramente |
user90373 | inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:29
Molto semplicemente: esiste la possibilità che qualcuno, per DNA o per grazia ricevuta, nasca meno "disimparato" di altri ?????? . La domanda è estendibile anche a settori al di fuori della fotografia. |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:41
Mah, io credo che in tutte le cose della vita, gli aspetti tecnici sono qualcosa da apprendere. Cioè, perdonami il parallelo... appena nati più o meno tutti ci facciamo la pipì addosso. La tecnica corretta per fare pipì la apprendiamo e poi la sappiamo. Certamente esistono persone più brillanti, più intelligenti, più illuminate (o qualcos'altro) di altre, ed è probabile che in questo o in quel campo abbiano più facilità o rapidità ad apprendere. Ma se separiamo gli aspetti ragionevolmente più istintivi dalle, appunto, tecniche, in generale o le conosci oppure no. Io ho praticato spada giapponese per un po': certamente qualcuno ha appreso la tecnica più rapidamente, tra tutti i praticanti che ho conosciuto. Ma non ne ho mai visto uno che, dopo due mesi, la padroneggiasse come un praticante esperto. In fotografia c'è un equivoco, rispetto alla tecnica: si crede di non farne uso perché lo ha fatto a priori un progettista giapponese. Che ha creato stumenti capaci di decidere autonomamente una serie di parametri fondamentali, che ha creato buone capacità nello strumento per limitare molti errori e per comprendere le situazioni in cui si trova a operare. Tolto questo, io non ho mai conosciuto nessuno per cui i criteri di impostazione di un tempo o un diaframma fossero naturali prima di averli appresi. Detto ciò, se parliamo di gusto per l'inquadratura piuttosto che di lettura "sensibile" di una foto la cosa è diversa, ma non siamo in terreno propriamente tecnico. Qui, chiunque abbia le sensibilità e il vissuto giusto può tranquillamente superare di cento spanne un fotografante tecnicamente preparatissimo. In sintesi, e secondo me: per dna puoi certamente avere la predisposizione ad arrivare prima e meglio, ma la grammatica inglese o la studi un minimo o non la puoi sapere, anche se sei Einstein. E non c'è nulla di male credo |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:45
Aggiungo per precisazione: in queste considerazioni e in tutte quelle fatte prima non c'è proprio giudizio, di nessun tipo e su nulla. Lo dico perché spesso, in contesti come questo, c'è sempre qualcuno che vuol vedere un pensiero come bacchettante verso qualcosa o qualcuno |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:19
Francesco, ti fai tanti scrupoli ad esprimere la tua opinione, ma quello che dici mi sembra più che sensato. Anzi dovrebbe essere ovvio. E' vero che si scatenano inutili risse per nulla... ma esprimere la propria opinione non dovrebbe mai essere un problema. Comunque condivido pienamente quello che hai esposto sopra. Secondo me si confondono i termini: chi nasce imparato non è il fotoamatore, ma la fotocamera. Infatti essa fa tutto quanto serve per scattare una foto utilizzabile (inutile ripetere l'esempio della scimmia e del suo bellissimo selfie). E' un po' come suonare quelle tastiere che fanno tutto: premi 3 tasti in fila e quelle ti generano una musica. Ecco, anche loro sono nate imparate. Il tema era composizione e lettura di una foto. Essere in grado di leggere serve poi per saper scrivere: serve l'alfabeto, la grammatica, ma non basta ancora per scrivere un bel racconto. La fotocamera nasce imparata dell'alfabeto e della grammatica, ma non ha un vissuto, non ha fantasia, non ha esperienze. Nemmeno il PC con i suoi bei programmi ha fantasia, sensibilità, idee e cultura: ha solo tanti begli effetti grafici, ma nessun tipo di contenuto. Ciao, Roberto |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:45
Caro Roberto, in realtà credo proprio di esprimerle, le mie opinioni Ma vedi, mi permetto un piccolo ot... spesso nei forum (e non solo) sembra obbligatorio farlo usando sarcasmi, irridendo le posizioni opposte. Strillando come aquile. A me non piace. Quando mi rispondono con sarcasmo, personalmente, ho chiuso. E quindi cerco di relazionarmi sempre col massimo rispetto verso tutti, accogliendo le altrui posizioni (se non nei contenuti, dove cambio idea di rado, almeno nella ratio su cui si poggiano). Troppo spesso pare che si dialoghi con un "nemico" oppure con un cogl.... Io non ho interesse a questo modello: non lo accetto e non lo riserverei ad altri, tutto qui. E non è questione di buonismi Il tema era certamente quello che richiami, ma è normale che una discussione si espanda e, mi pareva, questa faccenda, del nascere imparati dico, fosse rivolta (anche) alla questione tecnica. Tieni conto che per "tecnica" io intendo sempre tutti gli "aspetti tecnici" delle cose. E qundi gli aspetti tecnici del fotografare, ma anche quelli del leggere o del visualizzare. Hai detto bene: la grammatica e l'alfabeto non bastano. Ma se non ci sono non puoi leggere. Io credo sia un'ovvietà, e mi stupisco che debba sembrare una stramberia. Rispetto a quello che dici sulle fotocamere imparate, spero tu abbia avuto l'occasione di leggere lo scritto di Flusser (Per una filosofia della fotografia) che, ben prima del digitale, propone una luce molto interessante (a mio parere) sulla faccenda. Che si riverbera poi su tutto ciò che intorno alla fotografia ruota. infine... Se poi, coi miei ragionamenti, ho trasmesso l'idea che che non considero la fantasia propria dello spirito dell'uomo come un fattore imprescindibile, semplicemente significa che sono un pessimo comuicatore |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:50
Caro Francesco, sei un ottimo comunicatore! Non conosco lo scritto di Flusser... devo cercarlo. Questo topic propone un bel tema. Alla fine prima di parlare del tema bisogna purtroppo sempre discutere sulla necessità di affrontare il tema stesso. Passano le pagine, passa la voglia, e alla fine il tema risulta trascurato. Un vero peccato! |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:51
Vero. Un peccato Ma Flusser ti piacerà (e non è nemmeno così ot) |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 18:01
Ah... un'ultima cosa, proprio per tornare in pieno nel tema... Ero entrato tardi nel topic e non avevo letto tutto: il tuo primo intervento Roberto, mi pare sia estremamente centrato. Ergo, onde evitare ripetizioni inutili.... quoto |
user148740 | inviato il 27 Marzo 2018 ore 18:04
Due settimane fa abbiamo fatto una discussione in un post simile e secondo me è interessante questo commento di ale z che mi ha aperto un mondo (gli avevo chiesto perché riconoscessi come mie le foto che facevo a 10 anni) “ Anch'io all'inizio pensavo ci fosse "qualcosa di innato" nella capacità di azzeccare al volo le regole di una buona composizione. In realtà non è proprio così, fortunatamente per tutti. Più si conosce la psicologia della primissima infanzia, più si scopre che "quasi tutto" si determina in un'età molto più precoce di quanto ci si possa immaginare. Voglio dire che prima ancora di entrare nell'età della formazione scolastica, siamo perfettamente in grado di farci una "cultura dell'immagine" nei modi più disparati e quasi casuali. Ci capita di incontrare e assimilare le "regole della composizione" anche sfogliando per caso un libro o guardando un quadro in chiesa o leggendo un fumetto (di qualità). Ripeto: ognuno ha la propria storia in questo senso. „ |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 23:42
Mi piace la piega che ha preso questa discussione... anche perché mi ha permesso di conoscervi e scambiare qualche concetto su fotografia e composizione molto utili per aprire un pochino di più la mente. |
user148740 | inviato il 27 Marzo 2018 ore 23:59
Fiuuu pensavo di essere l'unico... |
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