RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

i numeri di DxO


  1. Forum
  2. »
  3. Obiettivi
  4. » i numeri di DxO





user112924
avatar
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:10

Di che anno sei?


Il mezzo secolo non è poi così distante... Oggi con il digitale le differenze si sono appiattite, una volta tutto era più evidente.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:18

Il Summilux 80/1.4, ad esempio, possiede un'aberrazione sferica sottocorretta che gli permette di avere un passaggio allo sfuocato molto morbido (talmente morbido che fatichi a capire dove hai messo a fuoco MrGreen), questa caratteristica lo distingue certamente dal Planar e dall'85L e si può considerare la sua "firma"


La sottocorrezione dell'aberrazione sferica non la vedo come una caratteristica dell'80 summilux ma semplicemente per quello che è, il sigma 50mm f/1.4 EX DG si comporta allo stesso modo e ha lo stesso tipo di sfocato, quello che non mi piace è che si prendano queste singole caratteristiche che per altro sono presenti in modi simili sulle ottiche più diverse e ci si appropri di esse attribuendole a una sorta di magia o firma dell'ottica, o ancora peggio all'intero marchio di ottiche, quando invece spessissimo lo stesso produttore ha ottiche nel corredo che si comportano in modo opposto.

Quando guardo due immagini non mi lascio fuorviare dal marchio dell'ottica o da presunte caratteristiche intrinseche ma guardo che tipo di aberrazioni sono presenti, e le reputo per quello che sono, cioè delle aberrazioni, degli errori di progettazione che vanno eliminati. Sempre parlando di quelle aberrazioni che si presentano sul piano di fuoco, visto che lo sfocato se proviene da un'ottica sottocorretta piace molto anche a me, seppur possiedo ottiche proprio per il loro sfocato sovracorretto (Nikkor 50 1.8, Planar 50 1.7 etc) il fatto è che più utilizzo ottiche diverse e più mi rendo conto di quanto a parità di condizioni sono tutte paragonabili, perfino quelle più diverse, e allora lì mi chiedo se serve davvero avere 6 50mm 3 85mm etc

E invece ai tempi dell'analogico ed in proiezione era possibile

Quello che vedi in proiezione lo vedi anche in digitale se non si tratta di jpeg pubblicati su facebook a risoluzione da cellulare

Oggi con il digitale le differenze si sono appiattite

Casomai sono appiattibili, le differenze ci sono sempre sono solo aumentate le variabili e la possibilità di modificarle

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:21

Mi hai colpito perchè hai usato lo stesso termine che uso ed usavo anch io in queste discussioni......differenze appiattite.
Giovane,giovane!Goditi il decennio che sta per arrivare, dopo le cose cambiano veramente un pochino.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:24

Io no. In digitale è più difficile.In una proiezione certi obiettivi che sento spesso lodati erano poco più che fondi di bottiglia.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:36

Io no. In digitale è più difficile. In una proiezione certi obiettivi che sento spesso lodati erano poco più che fondi di bottiglia.


Ma la prova non la dovresti fare così, dovresti fare la stessa foto con due obiettivi su digitale e su proiezione, e vederne le differenze su un sistema e sull'altro, ed è esattamente quello che ho fatto io nella mia tesi su digitale, negativo e diapositiva. E le differenze che si vedono su un sistema si vedono anche sull'altro, solo che in modi diversi dovuti al mezzo diverso.

user112924
avatar
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:41

quello che non mi piace è che si prendano queste singole caratteristiche che per altro sono presenti in modi simili sulle ottiche più diverse e ci si appropri di esse attribuendole a una sorta di magia o firma dell'ottica, o ancora peggio all'intero marchio di ottiche, quando invece spessissimo lo stesso produttore ha ottiche nel corredo che si comportano in modo opposto.


Io non ho mai parlato di "magia", perché mi sono riferito a quell'insieme di caratteristiche tecniche, ottiche, costruttive, che rendono un obiettivo diverso da un altro obiettivo. Il Summilux 80 non è caratterizzato solo da quel tipo di correzione dell'aberrazione sferica, ma certamente è una caratteristica importante che lo differenzia dal Canon 85L, ad esempio, anche se non l'unica. Se Walter Mandler avesse voluto realizzare un obiettivo con una resa diversa, l'avrebbe potuto tranquillante fare. Ma se non l'ha fatto, è proprio per donargli una caratteristica particolare, una "firma" personale, che è simile in molti obiettivi disegnati da Mandler. Insomma, dietro c'è la sua firma, che poi noi tendiamo erroneamente ad attribuire all'oggetto. Ma non ho scritto da nessuna parte che tutti i Leica si comportino così (ma il discorso sarebbe simile per Zeiss).

Quando guardo due immagini non mi lascio fuorviare dal marchio dell'ottica o da presunte caratteristiche intrinseche ma guardo che tipo di aberrazioni sono presenti, e le reputo per quello che sono, cioè delle aberrazioni, degli errori di progettazione che vanno eliminati.


Fai benissimo, ma nel caso di Leica non sono errori di progettazione. Infatti, nel catalogo Leica-R esisteva un 90mm asferico e un 100mm macro, entrambi apocromatici, che erano dedicati a chi cercava l'obiettivo super nitido e corretto. Il Summilux 80, invece, era dedicato a soddisfare altri palati.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:49

Già fatte quelle prove.Ripeto,per me con l'analogico era più facile.
Guardare in un monitor 24 è diverso che in una proiezione di velvia a 100 pollici.
Comunque anche nel digitale le vedi ma.....

user112924
avatar
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 0:53

Comunque anche nel digitale le vedi ma.....


Basterebbe aprire un file RAW con programmi di conversione diversi, per trovarsi comunque davanti rese diverse, interpretazioni diverse (sarà quindi più difficile valutare il contributo dell'obiettivo). Inoltre, con il digitale puoi correggere il punto del bianco (se non addirittura profilare fotocamera+obiettivo), così anche le eventuali differenze nella resa cromatica andranno a farsi benedire (per fortuna, aggiungo io). Certo, se si fa un test digitale vs pellicola, utilizzando il digitale come una pellicola, non posso affatto escludere quanto sostenuto da Ilgattonenero (la cui tesi non sarà certo campata in aria). Ma siamo andati OT.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 11:38

In proiezione e nella stampa analogica, bisognava e bisogna tener conto anche delle aberrazioni introdotte dall'ottica del proiettore o dell'ingranditore e quindi le variabili aumentano.;-)

user112924
avatar
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 16:44

In proiezione e nella stampa analogica, bisognava e bisogna tener conto anche delle aberrazioni introdotte dall'ottica del proiettore o dell'ingranditore e quindi le variabili aumentano.


Questo sarà anche vero, non lo metto in dubbio, ma una volta la differenza fra un fondo di bottiglia e un Leica era evidente anche se soffrivi di cecità. Oggi non è più così. Poi bisognerebbe, come ha fatto Ilgattonenero, fare un serio confronto, perché io vado a memoria e sono ricordi di gioventù i miei... ma la sensazione che il digitale appiattisca resta.

Ma ripeto, siamo pesantemente OT.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 16:46

Stessa mia sensazione

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 16:50

Spesso il piattume nel digitale è dovuto all'apertura eccessiva delle ombre e all'attenuazione "compulsiva"MrGreen delle luci, con la Velvia la gamma dinamica era moooolto più ristretta!;-)

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 16:54

Io so che quando guardo le foto nel mio monitor dico...che belle....!
Poi faccio una proiezione e....mi vien da ridere.....butterei via tutto quello che prima mi sembrava bello.
Poi sento parlare di tridimensionalità....quando proietto le mie Velvia il resto è un lenzuolo .
Ultimamente ho fatto delle proiezioni del mio viaggio in Perù di 10 anni fa.Ero lì....mancavano gli odori.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2016 ore 17:54

Fai benissimo, ma nel caso di Leica non sono errori di progettazione


Sono scelte, un profilo sottocorretto è una forte scelta progettuale, si sacrifica il microcontrasto a favore dello sfocato morbido, fortunatamente ancora qualche ottica è progettata con questo criterio invece che alla ricerca del microcontrasto assoluto, vedi il Nikkor 58mm f/1.4. Sono sempre difetti ottici, mi sono espresso male dicendo errori di progettazione, perchè effettivamente sono spesso voluti e cercati. Comunque non dicevo di te quando mi riferivo alla generalizzazioni da marchio, non tutti i Nikon si comportano nello stesso modo e nemmeno tutti gli Zeiss e tutti i Leitz, certamente qualche caratteristica in comune possono avercela perchè se il produttore fa una scelta progettuale è anche per differenziarsi da altri produttori e così via. Quello che non mi piace quando si parla di magia o di carattere è che invece che valutare appunto le singole caratteristiche ottiche si faccia un brodo di tutto, l'85L ad esempio è molto bello ma soffre di astigmatismo, non è certo una caratteristica voluta, inutile dire che fa parte del suo carattere ed è bello proprio per quel motivo, oddio si può dire anche quello perchè è questione di gusti soggettivi ma personalmente l'avrei preferito più corretto, ed infatti se lo chiudi ad f/8 ed escludi la differenza che può avere sullo sfocato rispetto ad altre ottiche torna ad essere un qualsiasi 85mm, mentre l'idea generale che corre sui forum è che la tridimensionalità e la magia è racchiusa nello schema ottico e si vede a tutti i diaframmi. Questo ultimo concetto cercherò di smitizzare con il topic sui confronti, che poi ogni ottica è un insieme di aberrazioni, imperfezioni ottiche o scelte progettuali che siano mi trova concorde. Ma magari invece che fissarsi su certe caratteristiche ottiche si farebbe bene a concentrarsi sulla qualità della luce per ricreare quella magia e quella tridimensionalità che troppo spesso si cerca nelle ottiche accumulandole compulsivamente, vedi collezionisti vintage di cui faccio parte pure io ahimè MrGreen

In proiezione e nella stampa analogica, bisognava e bisogna tener conto anche delle aberrazioni introdotte dall'ottica del proiettore o dell'ingranditore e quindi le variabili aumentano


Vero, però quando fai un confronto tra due ottiche, tendi a comparare fissando tutte le variabili. Quindi a parità di ottica di proiezione (purchè non sia un cesso) o a parità di stampa le differenze ottiche restano e si vedono, sul fatto che si vedano di più su proiezione a pellicola o a proiezione digitale rimane una preferenza soggettiva, secondo me se ci sono si vedono sempre, a parità di condizioni si intende.

Ultimamente ho fatto delle proiezioni del mio viaggio in Perù di 10 anni fa.Ero lì....mancavano gli odori.


Ma infatti la proiezione è spettacolare, non è solo questione di diapositiva, è l'insieme di dimensioni e contrasto tra immagine e ambiente buio, una buona proiezione si riesce ad averla perfino con un proiettore digitale purchè la distanza di ossevazione non sia troppo elevata.

user78019
avatar
inviato il 29 Dicembre 2016 ore 15:22

La proiezione digitale, oggigiorno, usa assai meno Mpix di quelli del sensore più scamuffo. Se e quando mai dovessero esistere dei proiettori da almeno 12 o 24 Mpix, potremo confrontare le cose senza buttare via (tanta) informazione. Allo stato attuale, il confronto meno disomogeneo si fa guardando quelle cose che nessuno guarda più: le stampe. Comunque, resta sempre vero che un'immagine che si lascia guardare lo fa indipendentemente dal "carattere" di un obiettivo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.







Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me