user46920 | inviato il 17 Luglio 2016 ore 21:17
Giuliano ... allora mi sa che il Francesco ha colpito nel segno Sballons, “ Ma si io li butto lì...pensieri senza ne capo ne coda Provo a giuocare il giuoco dei grandi quando grande non sono. Poi capita che faccio gol e festeggio. „ ottimo approccio: mezzo consapevole e mezzo animale |
| inviato il 17 Luglio 2016 ore 22:04
Doh'! Sono diventato "grande" tutto d'un colpo!! Com'è possibile? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? (Perché ora sotto al mio avatar c'è scritto senior???????) |
| inviato il 17 Luglio 2016 ore 22:10
1000 messaggi! Memorabili! |
user46920 | inviato il 18 Luglio 2016 ore 0:10
metti il segno a questa pagina, perché prima o poi potresti diventare Super |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 10:22
" si tende anche a fissare dei canoni molto specifici, tipo "la street si fa col grandangolo", "il soggetto deve essere inconsapevole", "nel ritratto il bokeh è fondamentale". Che di solito partono da considerazioni giuste e sacrosante, ma che pian piano, da "principi" si trasformano in veri e propri dogmi. In questo senso, intendo, la categorizzazione a priori diventa un limite. E il viatico naturale per l'omologazione." Concordo ma voglio dettagliare meglio. Lo so, sono pignolo. Un conto è dire la street si fa con col grand'angolo ed essere limitato dalle "regole" del genere. Un altro è dire sono uno "streeter" e quindi mi rifiuto (vergogno?) di fare paesaggi / ritratti di moda o foto che non rientrano nel genere "street". Per quanto riguarda la suddivisione in categorie il discorso è molto complesso. Noi fotoamatori tendiamo a vedere una minima percentuale di quello che include "il contenitore" fotografia in senso più ampio... Paradossalmente anche dire esco a fare foto a caso è già in se una specie di macro categoria. Difficilmente farò foto alla via lattea uscendo a caso in città di giorno... O andrò a pubblicare una foto di un virus su qualche rivista scientifica portandomi dietro il "cinquantino" tuttofare... O detta "a slogan"... qualche volta Maometto dovrà andarci ben lui a questa benedetta montagna... |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 15:48
Nella categoria ritratto ambientato eseguita con grandangolari, la percezione di vicinanza non è soltanto fisica, manifesta una possibilità di relazione empatica, di complicità e coinvolgimento emotivo tra fotografo e soggetto. Non necessita di una costruzione scenica ma solo di una buona composizione degli elementi presenti. Nel caso del ritratto eseguito con teleobiettivi la percezione è quella dell'immagine sottratta/carpita, del "rubare l'anima" contro la volontà della persona oggetto, pone il fotografante in una posizione voyeristica, di chi vuole conoscere senza impegnarsi nella relazione. Quando il soggetto partecipa lo fa in modo esibizionistico/narcisistco. Lo sfondo è sfocato quasi sempre, per enfatizzare la componente onirica... oppure è costruito in modo scenografico per includere elementi simbolici pertinenti. In questo caso viene privilegiato l'utilizzo di mediotele luminosi. Della serie: SE il punto di ripresa caratteristico della focale possa stabilire la categoria. |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 17:33
Caro Opisso, la tua analisi è accurata, ma il livello a cui (pelomeno io) pongo la questione è più basso, e basta farsi un giro in rete per capire a cosa mi riferisco. Se hai letto Orwell, intendo cioè "quattro gambe buono, due gambe cattivo". E' evidente che un certo numero di cose le si abbia a mente già prima, quale che sia il grado do consapevolezza del fotografante. Ma conta anche quali e come si sia arrivati a determinarle, cosa abbia mosso il desiderio/ambizione, ed è quello che fa la differenza (e che c'azzecca col topic). Insomma: un 50mm è sempre un 50. Però conosciamo tutti persone che ce l'hanno per maturata scelta e altre "perchè s'ha da avere". Mi pare che le seconde siano in crescita. Gerr.nat... idem come sopra: se già pernso in termini di punto di ripresa caratteristico della focale, in un qualche modo rapportato a una mia intenzione precisa, fondata anche su un piano etico, credo siamo già oltre il problema posto direi |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 17:37
Indubbiamente, mi piaceva mettere altra carne al fuoco... ma meglio no. |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 17:46
Ma anche si Gerr.nat: anche perchè comunque, dopo questo, qualche altro topic bisognerà pure aprirlo, no?!? A proposito, una parola per il mitico Sballone, sulle "verità" e il dubbio.... Una prima buona qualità del vivere, dovrebbe prevedere il riconoscimento della diversità tra fatti e opinioni. Detto questo, credo di avere sufficientemente chiara la differenza, e per questo, dedicandoci prevalentemente al parto di opinioni (come è normale e giusto che sia), è meglio ricordarsi che non possono costituire verità per definizione. Poi, detto questo, ben vengano opinioni radicate e solidamente costruite, da difendere a volte anche coi denti. Rischiando il dileggio e l'inimicizia talvolta. Ma ricordandosi che di opinioni si tratta |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 19:23
Le opinioni radicate e solidamente costruite sono cosa assai rara come ancora più raro e trovare gente che ha ancora il coraggio di difenderle ad ogni costo le sue opinioni. Ma la cosa più rara al mondo è colui che con coraggio riesce ancora a cambiare serenamente idea. Ma di chi ride e allontana il pensiero diverso perché tale, di questi faccio volentieri a meno. Nel mezzo ci sta l'equivoco e la mortadella che con la birra è la morte sua. |
user39791 | inviato il 18 Luglio 2016 ore 20:42
“ dovrebbe prevedere il riconoscimento della diversità tra fatti e opinioni. „ Cred'io ch'ei credette ch'io credesse. Giusto per citare il Poeta. |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 20:54
Ma no Sballone mio caro! Troppo, in rete e non, siamo preoccupati di "quelli che". Siano i politici o, come diceva il cantautore, i × di ogni età... Sia la sanità o chi guarda troppa tv, siano i buonisti o i cattivi irreversibili... Io vorrei rifuggire questa linea qui. Ho il mio punto di vista, come tutti, ma credo che al mondo importi poco il mio giudizio, peraltro molto probabilmente sbagliato Per cui mi fermo alla riflessione generale, che ognuno valuti nel modo che ritiene opportuno, senza critica o presa di distanza da nessuno, pensando che "certa gente" siamo prima di tutto noi |
| inviato il 18 Luglio 2016 ore 20:55
Filiberto caro, non so se bene ho inteso, ma... come vedi uso sempre il condizionale in casi del genere... |
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