user46920 | inviato il 08 Ottobre 2015 ore 12:15
Sono macchine che si trovano tra i 150 e 500 euro ... ETRS + 75mm o ETRSi + 75mm e facevano anche le Telemetro 645 (per chi piace il taglio verticale). |
| inviato il 08 Ottobre 2015 ore 13:15
Wow! |
| inviato il 08 Ottobre 2015 ore 15:04
 Appena acquistato un bel 90 2,8 elmarit del 1969....... Allora di digitale( quando conquistarono la luna) c'erano solo le impronte, eppure con la 6D questo obiettivo "analogico" funziona meglio di tante realizzazioni moderne. Qui a TA. |
| inviato il 08 Ottobre 2015 ore 15:42
Giuliano scusami... ma chi è il tipo in foto? è per caso Mauro Stopazzola?? |
| inviato il 08 Ottobre 2015 ore 16:11
Ho iniziato a usare il mf a fine anni '80 con una Rolleiflex 6006 mod.1 usatissima con 80mm pagata 2 milioni dell'epoca, ed era stato un affare. Macchina bellissima con cui feci stupende diapositive Kodachrome 64, me ne innamorai perdutamente. Ma trovare un'ottica usata era un problema, e costavano cifre folli. Così abbandonai il mf, ma tenni il proiettore per poter continuare a vedere le dia rimaste, cui ero molto legato. 10 anni dopo la voglia di mf tornò prepotente: ma stavolta non c'erano Rollei in giro. Inoltre, abituato alla comodità del 35mm e, avendo sperimentato gli automatismi perfetti della 6006, volevo una mf automatica. Così, nuova, mi potei permettere solo una Zenza SQAi, sfottuta e sbeffeggiata da tutti come "l'Hasselblad dei poveri". Dei poveri mica tanto, però, perchè il solo corpo macchina (cioè il cubo senza neanche dorso e mirino), in Italia, lo pagai 3.4 milioni. Il pentaprisma auto con misurazione spot e media 1.5 milioni (fuori, perchè da noi costava il doppio). Insomma, Hasselblad, e ancora peggio Rollei, avevano costi fuori controllo, per un corredo con tre ottiche potevano occorrere 20 milioni, ma anche Zenza non scherzava. E a ragione. Non so il 4.5x6, di cui tra l'altro alcuni obiettivi, pur con montatura diversa, erano uguali. Ma il 6x6 in termini di prodotto finale non aveva assolutamente nulla da invidiare. Sicuramente i corpi Hasselblad e Rollei erano costruiti meglio, ma il divario dei costi era troppo elevato, per un divario qualitativo solo leggendario o magari legato al passato. E la stessa cosa mi risulta riguardo Mamiya |
| inviato il 08 Ottobre 2015 ore 16:11
Non so il nome |
| inviato il 08 Ottobre 2015 ore 16:17
Giuliano mi pare proprio lui! anche io acquisto da lui materiale fotografico! è competente e i prezzi molto competitivi e roba davvero ben tenuta. |
| inviato il 10 Ottobre 2015 ore 20:15
Ievenska75... scusa il ritardo per la risposta, ma vedendo le foto di Giuliano55 ... penso che possano bastarti come esempio ... anni fà usavo le dia Ektachrome 64 EPR ed anche se sono passati 30/35 anni sono le stesse... purtroppo, non sono cosi efferato in materia di scannerizzazione e, postarti le dia ( dovrò chiedere a Giuliano55 come fà ). Ora, uso le dia Fujichrome Provia 100F molto buone a mio parere, ma mai come le Ektachrome 64 poi i gusti ... sono personali. Comunque quando vado in negozio a ritirarle anche i più sfegatati del digitale, rimangono a bocca aperta per nitidezza , contrasto ,tridimensionalità e profondità dei colori. Ciao a presto. |
| inviato il 10 Ottobre 2015 ore 20:17
Proprio così.... meglio delle dia per adesso non c'è ancora nulla. |
| inviato il 10 Ottobre 2015 ore 22:22
Mi inserisco volentieri in questa discussione voglio condividere la mia esperienza su Nikon, medio formato e scanner. Iniziamo dagli scanner: gli scanner dedicati sono migliori degli scanner piani? In generale sì sopratutto quando si stampano formati importanti, solo lì si vedono con evidenza i limiti con gli scanner piani. Per scansioni adatte al formato web le differenze si livellano molto. Io ho provato diversi scanner piani e dedicati ed ho trovato un buon equilibrio con un scanner dedicato per il 35 mm. (Canoscan FS 4000 US) un 4000 dpi dedicato che uso sempre meno ma che garantisce risultati di buona qualità. Certo che la camera oscura non l'ho abbandonata e quando voglio stampe in BN mi rivolgo ancora a lei. Sulle dia posso affermare che le ho provate un pò tutte: fino agli anni 90, Ektachrome 64 e soprattutto Kodachrome poi indiscutibilmente Fuji Velvia. Del Kodachrome apprezzavo la sua tenuta al passare degli anni, un pò meno le sue dominanti che, a volte inspiegabilmente, comparivano al ritiro del rullo (con attese anche di un mese, attese che nessuno ha stranamente evidenziato). Il medio formato: usato e posseduto Hasselbad e Zenza Bronica 645. Si usavano proprio perchè la qualità superiore era legata al formato: direi quasi un'assioma, più grande il negativo più grande la qualità. Tuttavia si usavano formati diversi in relazione agli obiettivi che ci si prefiggeva. Foto in studio richiedevano generalmente l'uso del medio formato, reportage il 35 mm. Ma anche qui nessuno vietava di fare il contrario. La fotografia non ha regole ed è bella per questo. Nikon: in relazione alla domanda iniziale consiglierei la F100, ottima fotocamera che condivideva molte caratteristiche della sorella maggiore F5. Garantendo la compatibilità con l'ottica posseduta. F3: robusta e con una modularità ineguagliata, della F3 mi piaceva molto la versione con oculare maggiorato (HP). Per chi come me portava gli occhiali era una manna. Sono rimasto invece sempre perplesso dalla mancanza di un otturatore ibrido, tecnologia che le ammiraglie di Pentax e Canon dell'epoca avevano (Pentax LX e Canon F1 new). Il sincro flash fisso ad 1/80 di secondo era legato allo scorrimento orizzontale dell'otturatore, limite invalicabile. Altra pecca, secondo me, era il sistema di accensione della microlampada che illuminava i valori digitali all'interno del mirino. L'ho odiata non sapete quante volte durante le riprese nei concerti. Il tastino di accensione era straordinariamente piccolo e scomodo da azionare. I dati nella parte superiore del mirino non erano anch'essi il massimo della comodità ma ci si faceva l'abitudine (la F2 li aveva nella parte inferiore ed erano per me molto più comodi). Serie FE/FM: Forse la versione più equilibrata era la FE2. Sincroflash a 1/250 e indicazione analogica con galvanometro erano punti di forza. L'oculare era ovviamente più piccolo della F3HP ma il mirino era decisamente più luminoso della FE. Di quest'ultima non apprezzavo l'accensione dell'esposimetro con la leva di avanzamento, c'era sempre il rischio di trovarsi a secco con le pile se lasciata inavvertitamente in posizione scostata dal corpo macchina (come la FM e la F2 d'altra parte). FM e FM2 erano carri armati indistruttibili e una FM2 per il BN è sempre con me. FM3a: otturatore ibrido ma arrivato ormai tardi, alla vigilia dell'esplosione digitale. Avessero avuto il coraggio di pensarlo per F3 e FE2 avrebbero spopolato il mercato fotografico. Anche se della FM3A da me usata non potevo accettare che avessero rimosso la sicura sull'apertura del dorso. |
user46920 | inviato il 10 Ottobre 2015 ore 23:39
Anch'io ho sempre apprezzato di più il galvanometro rispetto ai numerini con salti spesso di uno stop, infatti col Jupiter 9 (85mm f/2 con 15 lamelle del diaframma e ghiera continua) mi diverto a trovare la "guista esposizione" ad occhio e direttamente sull'evf, prima di scattare !!! (cosa impossibile in analogico ) |
| inviato il 11 Ottobre 2015 ore 8:36
L'occhiodelcigno, non capisco la relazione tra il galvanometro e l'evf, ma forse ti riferisci solo alla continuità della ghiera del diaframma dello Jupiter Il galvanometro era di comprensione immediata, ma notevolmente più delicato rispetto ai led |
| inviato il 11 Ottobre 2015 ore 8:39
“ Proprio così.... meglio delle dia per adesso non c'è ancora nulla. „ Giuliano hai provato a proiettare con un video proiettore? |
| inviato il 11 Ottobre 2015 ore 8:45
Si. Purtroppo la qualità non c'è.....e nemmeno il colore. Forse con gli 8k le cose cambieranno....ma non posso vendermi la casa per proiettare. |
| inviato il 11 Ottobre 2015 ore 8:45
“ Altra pecca, secondo me, era il sistema di accensione della microlampada che illuminava i valori digitali all'interno del mirino. L'ho odiata non sapete quante volte durante le riprese nei concerti. Il tastino di accensione era straordinariamente piccolo e scomodo da azionare. „ Odioso quel tastino!! Mi dovevo sempre distruggere i polpastrelli per premerlo... Però quello che meno sopportavo era quello schermetto a stop interi, veramente troppo, troppo approssimativo, specie per una macchina top di gamma. “ Serie FE/FM: Forse la versione più equilibrata era la FE2. Sincroflash a 1/250 e indicazione analogica con galvanometro erano punti di forza. L'oculare era ovviamente più piccolo della F3HP ma il mirino era decisamente più luminoso della FE. Di quest'ultima non apprezzavo l'accensione dell'esposimetro con la leva di avanzamento, c'era sempre il rischio di trovarsi a secco con le pile se lasciata inavvertitamente in posizione scostata dal corpo macchina (come la FM e la F2 d'altra parte). „ Si, lo schermo di messa a fuoco originale della FE non è granchè, confermo, purtroppo. Inoltre lo stigmometro è parecchio prono a diventare nero anche con lenti "solo" f/4. Riguardo l'esposimetro pensa che io ADORO l'accensione e spegnimento solo tramite leva. Sinceramente non mi è mi capitato di dimenticarmi la leva in fuori... più che altro perchè è scomoda in fuori, sia nel trasporto a tracolla sia nello zaino, mi risulta istintivo ributtarla in dentro. “ FM e FM2 erano carri armati indistruttibili e una FM2 per il BN è sempre con me. „ Anche FE/FE2 non è che si sbriciolino . Alla fine della fiera, a parte il controllo elettronico (FE*) o meccanico (FM*) dei tempi dell'otturatore... erano praticamente identiche. “ FM3a: otturatore ibrido ma arrivato ormai tardi, alla vigilia dell'esplosione digitale. Avessero avuto il coraggio di pensarlo per F3 e FE2 avrebbero spopolato il mercato fotografico. Anche se della FM3A da me usata non potevo accettare che avessero rimosso la sicura sull'apertura del dorso. „ Già, un vero peccato. Poi la FM3a dovrebbe avere un vetrino con stigmometro molto migliorato che non "annerisce" o comunque non con la facilità delle precedenti macchine (così ho letto). Ma... la storia della sicura è relativa al tuo particolare esemplare di FM3a, o parli della FM3a in genere? |
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