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per chi ha interesse a conoscere piu approfonditamente la fisica dell'universo, metto un video di Marco Casalino, é un prof di fisica e si vede, i suoi video sono piu approfonditi dei classici video di divulgatori da youtube
in questo video c'e un dato che mi ha stupito, quando parla della massa dell'universo per determinare il suo destino, inoltre e bene ribadire, quello che vediamo e l'universo visibile a noi, ma poi prosegue e quanto non si sa, lui da un dato stimato dai cosmologi che lascia allibito, dove se 1 e il nostro universo, potrebbe essere di 34 zeri piu grande la sua dimensione reale e ovviamente a noi inaccessibile
se l'universo in totale ha dimensioni fuori scala dalla nostra comprensione, gia il nostro visibile e sproporzionato con le sue minimo 100 miliardi di galassie, resta sempre piu inquietante il paradosso di Fermi, dove sono gli ET
perche se una civilta raggiunge un grado tecnologico da poter viaggiare piu veloce della luce, puo raggiungere zone al di fuori del suo universo osservabile, invece nulla, sembra che neanche furi dal nostro universo osservabile, siano stati in grado di arrivare ad un livello tecnologico che permetta di superare la velocità della luce
in definitiva, vero che nel nostro universo le possibilità che una civiltà raggiunga un grado tecnologico da poter manipolare lo spazi tempo e quindi uscire dall'universo osservabile e assai scarsa, ma se prediamo l'universo nella sua estensione totale, le possibilità che una civiltà abbia raggiunto un livello tecnologico tale diventano certezza, invece niente, nessuno all'orizzonte
“ Il fatto che ci troviamo esattamente nel momento storico in cui si discute della possibilità di creare simulazioni sempre più perfette è, per questi ricercatori, un altro indizio che potremmo essere noi stessi parte di una simulazione „
Eccallà!... Basta fingere di dimenticarsi 150-200000 anni di storia della nostra specie per trovare la "combinazione perfetta". Non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello il fatto che, se siamo una specie intelligente, ci si arrivi per forza al livello tecnologico attuale, anche senza tirare in ballo ipotesi inquietanti. Chissà perché questi personaggi dimenticano sempre di affrontare un altro corollario del loro stesso discorso, ovvero: non sarà che anche quell'intelligenza superiore vive in una simulazione? E, quindi, l'intelligenza ancor più superiore che ha creato "quella" simulazione, dove vive: in un terzo livello di simulazione ulteriore? Gli si potrebbe rispondere parafrasando il loro stesso "indizio": "Il fatto che Homo erectus si trovasse esattamente nel momento storico in cui si discuteva della possibilità o meno di imparare ad accendere il fuoco per fare segnali di fumo è un lampante indizio che non potesse vivere in una simulazione, ma in un mondo di m...a!"
Le teorie sull'universo si sprecano, e, onestamente, alle conoscenze attuali della fisica, io non mi sbilancerei a stabilire quale abbia più valore o meno. Mancano tasselli ancora importanti che ci dimostrino, teoricamente prima e sperimentalmente poi, come sia strutturata la materia e quindi l'energia (dato che sono strettamente correlate). E' evidente che il modello standard non spieghi al momento attuale l'Universo (limitandoci, doverosamente, a quello a noi noto). Una cosa certa è che le teorie che hanno rivoluzionato la fisica non sono mai nate (ideate) né tantomeno dimostrate a partire dalla semplice osservazione sensoriale della realtà, anzi, tutt'altro. Spesso sembravano proprio cozzarci contro, appunto apparentemente. La teoria della relatività su tutte. Il limitarsi alla visione sensoriale della realtà è limitante e spesso fuorviante. Spesso è la mente chi ci ha aperto a guardare le cose in modo diverso, apparentemente bizzarro se non addirittura contrastante all'esperienza puramente osservativa della "realtà" che ci circonda. Ferma restando l'utilità delle misurazioni di grandezze a noi note, cosa che fanno ad esempio i moderni telescopi astronomici, io continuo a rimanere dell'avviso che la scienza abbia bisogno di un apparentemente paradossale tuffo nel passato nel modus operandi. Le vecchie carte e penne associate ai moderni strumenti potrebbero fare ancora una volta la differenza. La deriva tecnicistica e ultraspecialistica della scienza secondo me la sta imbottigliando. Occorre avere visione d'insieme e conoscere le basi per poter progredire. Se si è intellettualmente onesti, qualsiasi uomo di scienza anziché esaltarsi per aver investito e "mosso l'economia" per trilioni di dollari nel costruire super telescopi o macchine a guida autonoma o non so cos'altro (lavatrici a 25 sensi ) o la stessa internet, forse realmente la più grande e potenzialmente utile conquista tecnologica della scienza moderna, dovrebbe ammettere che esse nulla hanno che fare con le scoperte che si sono fatte nei primi decenni del 900, con praticamente nessuno strumento a disposizione rispetto ad oggi. I modelli matematici sviluppati a supporto di idee rivoluzionarie, la capacità di vedere oltre con la mente prima che con gli strumenti, sono cose che mai più si sono viste. Anzi sembra quasi le abbiamo dimenticate. A dirla tutta, nella loro presunta superiorità e, a mio avviso certa, megalomania, molti scienziati moderni le danno quasi per scontate tanto che più manco vengono fatte studiare nelle università PER NO PERDERE TROPPO TEMPO E parlo per esperienza diretta. Se continuiamo così, cari miei, non andiamo a parare da nessuna parte. IMHO, naturalmente
tutto puo essere, ma io non ci credo proprio vedendo le dimensioni dell'universo, mi spiego, non ha nessun senso progettare e costruire un universo di 100 miliardi di galassie, per ottenere cosa, degli esseri senzienti da studiare, ma allora bastava la via lattea, anzi nemmeno, bastava il sistema solare
Angelo mi sorprendi se vieni da quel mondo, non puoi tornare a carta e penna cosi da avere l'illuminazione, ogni scoperta é figlia del suo tempo tecnologico, oggi si studia una complessità fisica che con carta e penna ci fai solo i disegnini nella pausa pranzo , servono maga calcolatori e apparati tecnologici da miliardi di dollari come il telescopio Webb o il Cern se vuoi spingerti al limite
escludo la stazione spaziale, perché io la reputo un buco senza fondo che non ha ottenuto nulla di concreto
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