| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 6:58
La vita è come la scala del pollaio. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 9:48
@Rocco Vitali Se la vita è la scala del pollaio, le uova del pollaio a cosa corrisponderebbero? |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 11:56
“ in cui la tua coscienza prova a ricordarti il perchè sei nato su questo pianeta! MrGreen „ Si, ma fosse meno criptica, alle volte, aiuterebbe! “ la vita media dura circa 80/90 anni. „ Vero, ma toglici i primi 14 anni, che devi fare quello che vogliono altri, i successivi 10, dove devi cercare di capire chi diamine sei, e siamo già alle porte dei 30. Poi, dopo una certa età ritorni alla condizione iniziale, visto che da solo non cavi più un ragno dal buco. Morale: il periodo utile, per chi arriva a 90, sarà si e no 40 anni. Ci sono un sacco di cose da fare e da vedere, in questo brevissimo lasso di tempo. Sempre, appunto, che uno c'arrivi ai 90. Se poi penso come potrà essere questo paese tra 40 anni, beh, forse quasi quasi spero pure di non arrivarci a vederlo. “ La vita è come la scala del pollaio. „ Corta, ripida e piena della seconda componente citata nella maglietta postata da Rombro! |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 12:38
Giusto per contrastare il buonismo becero e asinino che si è palesato in questo (ennesimo) thread, condivido il post di una tizia letto poco fa. Ah...Buon Natale, cari Amici "Il Natale è la felice infelicità dell'esser-ci Quando sento dire che l'obiettivo della vita sarebbe il raggiungimento della felicità, beh, non posso evitare un sorrisetto sardonico-satanico. È curioso notare come, in questo raro caso, ci sia concordanza tra la storia della filosofia e il sentire comune. In breve, la felicità viene spesso definita come una sorta di equilibrio, un'armonia interiore, un sentirsi in pace e in connessione con il Tutto. Ma io, al contrario, ho sempre predicato di aspirare all'infelicità e niente come il Natale mi ricorda la persistenza di questo obbiettivo. Non sto bene nell'equilibrio. Quando sembra che non mi manchi nulla, quando smetto di ricercare o di desiderare, mi inquieto. È come se in quei momenti qualcosa si spezzasse dentro di me. E allora mi domando: se la felicità fosse, in realtà, l'infelicità? Sì, può sembrare un principio masochistico, eppure credo ci sia qualcosa di più profondo in questa idea. Per esempio, questo equilibrio fantomatico, dove lo si ricerca? Nel mondo esterno? Dentro il proprio Io? O in noi, intesi come soggettività — sapendo che il soggetto è, per sua natura, scisso? Forse lo cerchiamo nel nostro Sé, inteso come la somma astorica (o mnemoricostruttiva) dei nostri Io in continua evoluzione. Insomma, essere felici non è affatto semplice. Ma ciò che più mi inquieta è un'altra domanda: a cosa devo rinunciare per essere felice? Se rinunciassi al dolore, alla sofferenza, all'angoscia, cesserei immediatamente di essere, di esistere. La mia identità, la mia stessa presenza nel mondo, si svuoterebbe di senso. E allora, ci chiediamo davvero: vogliamo fare della felicità il fine ultimo della vita? Vogliamo continuare la recita del Natale?" |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 12:55
Credo che l'idea di "Felicità" sia un po' come quando si parla di "Poesia": assai larga, omnicomprensiva, non ben definita. Una volta lessi che "felicità" = "smettere di avere preoccupazioni" e ci può stare. Qualcuno potrebbe dire che questa è un'interpretazione assai materialistica, che forse occorre andare oltre. Forse, riprendendo le parole di Rombro, potrei pensare che felicità è il tendere a qualcosa che forse non arriverà mai, un po' come i tartari di Buzzati, con una vita trascorsa sugli spalti della Fortezza Bastiani, attendendo qualcosa che chissà quando mai arriverà ma che nel frattempo dà un senso, bello o brutto, felice o triste, alla tua esistenza. Nel Buddismo si parla di eliminazione del desiderio come possibile soluzione per la ricerca di Felicità e Illuminazione: elimino il desiderio, che produce infelicità ma che, allo stesso tempo, introduce un certo dinamismo nella vita: se non desidero più, che senso ha tutto questo? Se non aspiro a qualcosa, ad un cambiamento, ad una ricerca, che sto al mondo a fare? “ Se rinunciassi al dolore, alla sofferenza, all'angoscia, cesserei immediatamente di essere, di esistere. La mia identità, la mia stessa presenza nel mondo, si svuoterebbe di senso. „ Per diversi anni ho tentato questa strada, dopo alcune esperienze abbastanza dure. Ti rendi conto, però, che hai barattato l'esistenza con la tranquillità e che forse il gioco non valeva la candela. Se dovessi fare il novero delle esperienze importanti, beh, son quelle che han portato, in egual misura, felicità ed infelicità. La tranquillità, a ben guardare, conduce ad una vita assai monotona. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 12:56
Ovviamente....finche esistono queste domande, questo tipo di sentimenti e di pensieri, è chiaro che si è lontani dall'avere realizzato se stessi, o che dir si voglia, la felicità.....perchè quando si raggiunge quel tipo di condizione, tutte queste cose cessano, e rimane solo Amore, Verità...e Pace! |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 12:56
Crepare dopo essersi liberato, è almeno questa l'impresa d'un uomo! Aver sputato ogni finzione...». Buon natale ah |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:03
Sì ma qui non si tratta tanto di scelte o di strade da intraprendere; è che, quando ti ritrovi con una certa sensibilità e percezione delle cose, sei naturalmente incline ad avere determinati bisogni o a nutrirti di certa cultura in parallelo al tuo sentire. Un pensiero come quello sopracitato lo maturi, non lo scegli. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:17
Sapete quando apprezzerete le cose... ? quando non le avrete più... ! Io sto solo cercando di farvele apprezzare adesso.. perché avanti di questo passo , potrebbe non essere più possibile.. Ma non lo scrivo per Te Rombro.. probabilmente con Te non c'è più nulla da fare o da dire.. ma ci sono altre Persone qui che sarebbe meglio non andassero dietro ai tuoi ragionamenti terminali... per loro penso valga la pena.. Buona Continuazione Amici e Buon Natale !!! |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:27
Letto velocemente e forse mi è sfuggito qualcosa Rombro.. A me sembra invece un minestrone di tante mezze verità. Esattamente chi ci impone la felicità o di vivere il natale in un certo modo? Chi ha affernato che con la rinuncia si ottiene la felicità? Chi ci obbliga a ripudiare la sofferenza? E chi reputa la felicità un equilibrio interiore o uno stato che dura nel tempo o un obbiettivo da raggiungere? Quel post è un j'accuse. scritto di testa e poco di cuore, con poca voglia di indagare, scavare, sporcarsi le mani. La ragazza ha scavato oltre il dolore, la sofferenza? E cosa h trovato? |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:28
“ con Te non c'è più nulla da fare o da dire „ Pensa che direi lo stesso di te, Caro Amico. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:29
Gion: come disse Guccini, le cose le capisci dopo averle provate: Vedi cara è difficile a spiegare È difficile capire se non hai capito già D'altra parte lui l'aveva capita benissimo, quella frattura che corre tra chi ha provato, e capito, una cosa, e chi ancora non ha avuto occasione di farlo. "E il vecchio diceva, guardando lontano: "Immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori e in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell' uomo e delle stagioni" Il bimbo ristette, lo sguardo era triste, e gli occhi guardavano cose mai viste e poi disse al vecchio con voce sognante: "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!"" Apprezzo il tentativo, ma se fosse così facile trasmettere le esperienze, che senso avrebbe la vita di chi arriva dopo? Un immane spoiler, poveretti, dato da chi ha avuto la possibilità di provare. Perchè la vita non è altro che un perenne tentativo, alla ricerca di cosa nemmeno noi sappiamo. Insegnare al prossimo, mettere in guardia, avvertirlo delle cose che potrebbe perdere, son tutte azioni meritorie, belle, ma prova a pensare: la tua vita, se qualcuno te l'avesse spianata a zero, conducendoti in strade non tue, sarebbe stata altrettanto bella e/o interessante? Si, certo, magari se qualcuno ci avesse avvisato di non fare quell'errore, pensiamo con il senno del poi, sarebbe stato meglio. Ma l'avremmo davvero ascoltato? “ è chiaro che si è lontani dall'avere realizzato se stessi „ E cosa intendi con "realizzare te stesso"? Raggiungere un traguardo di che tipo? Detta così è come pensare ad un punto d'arrivo, oltre cui non ci sarà che il nulla. A questo punto non augurerei a nessuno d'arrivarci, perchè oltre ci sarebbe l'orizzonte degli eventi, il punto di non ritorno, oltre cui non hai speranza. Auguro a me stesso di non giungere mai là, di sentirmi sempre manchevole di qualcosa, di pensieri, idee, concetti, persino obiettivi, intesi come lenti da comprare, perchè, appunto, se dopo aver comprato una lente, un bene materiale, ti prende la sensazione di vuoto, non oso pensare cosa potrebbe assalirti quando hai realizzato te stesso. “ Un pensiero come quello sopracitato lo maturi, non lo scegli. „ Verissimo: non lo scegli, te lo ritrovi dentro, volente o nolente. E tutto sommato, credo, con una strana, inspiegabile, sicurezza. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:45
Gion, predichi il bene ma poi attacchi le persone, semplicemente perché non vivono o pensano come tu vorresti? Se sei cosí convinto delle tue "verità" perché allora certi commenti. foto pubblicate in questo topic ti hanno urtato? Prima di condannare gli arroganti, i saccenti forse potresti chiederti quali sentimenti provvocano in te da portarti ad escluderli o attaccarli. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:53
Perché un conto è vivere bene, personalmente ..un altro è lasciar passare la qualunque e oltre...... non é difficile da capire.. se solo si volesse...... Certo che dover aspettare un forum per avere qualche lezione di buon vivere è un pó triste.. Comunque io faccio quello che posso. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 13:56
Come va l'ottanta 400 |
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