| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:01
Vi passo questo link: www.selling-stock.com/Article/no-bottom-line-pricing Il sito di Jim Pickerell (un'istituzione nella fotografia stock) è chiuso dal 2021 ... causa business finito. Vi invito a leggere questo passaggio: "If we go back to 2006 the gross revenue generated by Getty Images was $807.3 million and the average price per RM image licensed from their Creative collection was about $536. That year they licensed rights to 607,452 RM images and 1,004,663 RF images for a total image usage of 1,612,608. In 2019 gross revenue was about the same as in 2006, but the average price per RM image licensed was down to about $29. Based on my analysis of sales made for some of Getty's leading contributors about one-third of the licenses were for prices of $5.00 or less. Getty probably licensed 10.7 times the number of Creative uses (not including Editorial or Video) in 2019 compared to 2006, but the extra sales didn't do anything to increase their gross revenue." In pratica siamo passati da vendere una RM a 536$ nel 2006 a 29$ nel 2019 ... ed oggi 2024 Getty non vende più le RM (Rights Managed) ma solo RF (Royalty Free) con ulteriore ribasso dei prezzi. Aggiungiamo l'arrivo dell'AI e forse potremo cantare il De Profundis a questo genere di fotografia. Anche perché vi posso assicurare che c'è l'hype a generare immagini AI per venderle, ma poi nella realtà dei fatti vendono pochissimo (perché i clienti le AI se le generano per conto loro e non vanno a comprarle su Adobe ...). "Skip the photoshoot", alla fine Adobe ha detto la verità. Il loro cliente di Photoshop non è più il fotografo che postproduce, ma il grafico che crea le ads, le impaginazioni e via dicendo. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:08
Francesco "Ci ho provato, ho il mio sito ... ma è una vetrina, servirebbe un investimento a livello marketing immenso e 9 volte su 10 fallisce anche quello. Negli ultimi anni hanno chiuso decine e decine di agenzie, da Grazia Neri e Corbis ... figuriamoci i privati, anche se iperspecializzati." Quindi c'è preoccupazione non va tutto bene la situazione è tragica mi pare che stiamo dicendo la stessa cosa . |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:16
“ Fino a poco più di cent'anni fa non esisteva nemmeno il consumatore c'erano i regnanti sempre indebitati qualche ricco mercante il resto erano praticamente schiavi e cittadini considerati come animali da sfruttare. „ uh beh oggi non mi dirai che i "regnanti" non siano indebitati.. Non ne esiste uno che non sia indebitato. Solo che a loro danno 100 miliardi senza garanzia... al travet servono 4 appartamenti per farsi finanziare la cinquecento. Comunque non e' li il discorso... il povero insegue il denaro il ricco il potere. Il potere del ricco fa che non abbia bisogno di denaro per campare, ma possa sventolare lo stesso denaro sotto al naso del povero per costringerlo a lavorare per due. Ed e' cosi' dall'epoca del pagamento in sale... |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:21
Salt, sono d'accordo su tutto quello che ha scritto tranne questo: “ La rete oggi ha una banda passante limitata. Per forza di cose le immagini devono essere piccole e grezze. Ne consegue che il costo di queste immagini deve essere bassissimo. A scapito anche della qualita'. „ Ti assicuro che le agenzie esigono altissima qualità (io scatto con A7RIII e 12-24 2,8 + 24-105 4,0 + 100-400 3,5). Chi fa AI (non io) fa salti mortali con Gigapixel AI e software del genere per fare upscaling e farsele accettare (con scarsi risultati). E non credere che il cliente sia solo lo squattrinato webmaster che deve fare il sito all'agriturismo ... le mie foto le trovi su National Geographic, Lonely Planet, Repubblica, Corriere della Sera, Newsweek oppure usate da Ferrero, Enel, Eni, Continental, Michelin, Ferrovie dello Stato ... ed il prezzo è vergognoso. Anni fa Autostrade ha usato una mia foto per un cartellone pubblicitario di 8 metri di larghezza affisso in numerosi autogrill ... pagandola meno di 100 euro. Pensi di poter fare diversamente? No. A meno che non ti chiami Toscani, Sestini ... ma saranno rimasti in 50 in tutta Italia a farsi pagare bene e sono sempre, sempre di meno (ci sono interviste su YT di Toscani, Thorimbert, del povero Gastel, di Sara Munari ed altri e dicono tutti la stessa cosa: soldi per i fotografi ormai ne girano pochi). |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:25
Francesco O, ha ragione e non è solo quello il tipo di fotografia alla canna del gas. Il sito InstaHeadshot, ( instaheadshots.com/) funziona cosi: gli mandate 12 selfie fatti col cellulare lui a 59€, tramite AI, vi restituisce 200 foto- ritratto stile " manageriale " in innumerevoli stili da usare su profili social o pagine professionali a nemmeno 30 centesimi l'una. Un fotografo professionista a 59 € non prendebbe nemmeno appuntamento. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:29
Intendiamoci.. la domanda fortissima di immagine piccola e grezza e' quella da social/editoria/etc.. La domanda di immagine piu' definita esiste ancora ma sta trasformandosi. Anche se molti studi lavorano ancora a prezzi piu' che decorosi con foto per cataloghi e simili. In genere noto che il mestiere di fotografo nudo e crudo sta cedendo il passo ad un nuovo tipo di professionismo. Piu' legato alle varie specializzazioni. Un po', per fare un esempio, come il matrimonialista, che venti anni fa ha dovuto attrezzarsi prima come videomaker, poi con droni e riprese particolari. Per esempio vedo i fotografi sportivi che stanno crescendo, con studi mobili e postazioni di ripresa sempre piu sofisticate. Vedo piccoli fotografi che arrivano sui campi di gara con il classico tir studio, montano postazioni, ed alla fine fatturano bene. Certo, si muovono con investimenti pesanti... ma alla fine rende. del resto anche negli anni ottanta, comprare due hasselblad e contorno per fare matrimoni, era un investimento mica da ridere.... |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:31
“ Quindi c'è preoccupazione non va tutto bene la situazione è tragica mi pare che stiamo dicendo la stessa cosa „ Boh, forse mi sono spiegato male. Certo che c'è proccupazione! Anzi, specialmente per la fotografia stock direi che siamo ai titoli di coda. Venti anni fa potevi scegliere con chi lavorare e come, c'erano decine di agenzie che facevano test d'ingresso importanti per vedere se eri bravo o meno ... In venti anni finito tutto. Agenzie storiche chiuse (Grazia Neri su tutte), molte di quelle che avevano cavalcato l'onda web fallite (come Canstockphoto, Stockfresh ed altre decine ...). Oggi ne restano 3 generaliste: Adobe, Shutterstock e Getty Images e qualcuna iper-specializzata su un tema specifico che sta a galla per miracolo. Più quelle di news come Reuters, Afp che però chiedono ai fotografi di fare non solo le fotografie, ma anche i giornalisti ed i video maker ... magari tra una bomba e un'altra. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:49
Salt, sì è vero. Anche io pur vendendo attraverso agenzie stock generaliste (e ne ho anche qualcuna di nicchia che vende poco ma a buoni prezzi) mi sono dovuto iper-specializzare su alcuni temi Però ti posso assicurare che con i tempi che corrono devi essere bravo a "ricostruirti in continuazione", se mi passi il termine ... nel senso che le cose cambiano troppo in fretta e non fai quasi in tempo ad adeguarti ai nuovi scenari. Tu dici che alla fine "fatturano bene". Io ti dico che per esperienza quelli che pagano bene sono davvero pochi oggi, sia nell'editoria (in grandissima crisi), sia nelle aziende. E si ritorna al fatto (per cui sono stato attaccato) che devi essere bravo e fortunato nel trovare quell'1% che paga bene. Per una cantina che mi paga molto bene ... ce ne sono altre 50 che mi pagherebbero con il baratto fotografie=vino ... ma così diventerei solo ubriaco e non ci pagherei le bollette. Non è raro sentirmi dire: "Le metto su Instagram con il tuo nome, ho 1000 follower e quindi ti faccio una buona pubblicità" ... questo è l'assegno con cui mi pagherebbero uno shooting di 15 immagini ed il valore che viene dato alla fotografia professionale oggi. Poi capita che un amico che sviluppa siti web mi chiama e mi dice c'è da fare 15 foto per un resort di una proprietà straniera. Una giornata di scatto, 4 ore di post e quasi 3k in tasca. Ma sono ormai "botte di *ulo" sempre più rare. Il famoso 1% |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 15:56
@Francesco O Probabile che mi son spiegato male, quello che volevo dire è che son 20 anni che come dici cerchi di fare un lavoro che ti dia soddisfazione, ma ultimamente ti arrabatti. Quello che rischi adesso è che anche il mercato "wannabe workshopper" quando avrai deciso di entrare sarà già inflazionato, anzi lo è già. E come lo stai facendo tu tanti altri qui si trovano nella stessa situazione. Del resto mi sembra evidente che ogni mercato più si va avanti e più si accorciano i tempi in cui si inflazionano i mercati. Cambiando per primi porta vantaggio farlo, seguendo l'onda ti arrabatti e diventa sempre peggio. L'equilibri dinamico è proprio questo, cambiare al momento giusto e vedere dove sta il cambiamento prima che diventi obsoleto e serve un altro cambiamento. Il resto son ritagli e fanno perdere tempo. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 16:00
“ Il sito InstaHeadshot, ( instaheadshots.com/) funziona cosi: gli mandate 12 selfie fatti col cellulare lui a 59€, tramite AI, vi restituisce 200 foto- ritratto stile " manageriale " in innumerevoli stili da usare su profili social o pagine professionali a nemmeno 30 centesimi l'una. „ Magari la 201 me la danno in omaggio fatta ad hoc da allegare all'epitaffio quando sarà ora, che non venga fuori che me ne mettono una fatta con la reflex. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 16:19
Vedrai che faranno la foto ai da mettere sulla tomba la discussione è finita male |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 16:20
@Ivo Diciamo che sono più preoccupato per il futuro che per il presente. E ritornando ai miei primi post, continuo a pensare che l'AI mi potrà creare problemi per i due motivi succitati: 1) Spingerà ancora più in basso il costo delle immagini 2) Peggiorerà ancora la cultura visuale (già messa male), con la conseguenza che sempre meno persone sentiranno l'esigenza di acquistare fotografie professionali (o ancora peggio, non sapranno riconoscerle ed apprezzarle). Certo, probabilmente nasceranno nuovi lavori, ma onestamente la mia aspirazione non è passare giornate intere ad inventarmi i "prompt più cool del mondo". Per ora non mi "arrabatto" e faccio ancora quello che mi piace. Forse farei meno lavoro su commissione e più stock e stampe artistiche, ma il mercato è questo e ci posso fare poco. Però diciamo la verità, oggi non c'è lavoro che ti faccia stare tranquillo. Una volta facevi il calzolaio ed era quello tutta la vita. Sui workshop la mia era una battuta, ma è verissimo quello che dici ... se non fai un buon marketing nessuno verrà a farsi insegnare da te. Ho qualche conoscenza in campo artistico (pittori, scultori, artisti moderni ...) e mi dicono di passare anche l'80% del loro tempo a farsi un'identità on line e a fare marketing con i social e solo il 20% del tempo a creare arte. Ti sembra normale? A me no, per niente. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 16:34
“ Un fotografo professionista a 59 € non prendebbe nemmeno appuntamento. „ Questo è verissimo, però ho sempre una speranza nel cuore e spero che non sia vana. Una volta ho letto da qualche parte questa cosa a proprosito dell'AI: "Probabilmente tra qualche anno l'AI sarà in grado di sfornare un album nello stile dei Beatles, con sonorità meravigliose e la voce campionata di Paul e John indistinguibile dal vero. Ma probabilmente nessuno lo comprerà, perché la gente non è interessata al risultato, ma è affascinata soprattutto alla storia di chi ha fatto quella musica e di come l'ha creata" Per me questa affermazione è bellissima e smonta in tre righe tutto l'hype che c'è intorno all'AI generativa, soprattutto negli ambiti creativi (fotografia compresa). Allora forse ha ragione chi dice che nelle scuole dovremmo diminuire le ore per le materie tecniche (perché tante cose le faranno le macchine) ed aumentare quelle umaniste dedicate a filosofia, lettere, greco, latino perché in futuro avremo bisogno sempre di più di saper raccontare bene le nostre storie per essere apprezzati. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 16:43
Una volta c'erano miriadi di artisti validissimi che campavano tutta la vita con un tozzo di pane perché non si chiamavano Giotto, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio ecc. ecc. |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 16:45
Tanti anni fa un rappresentante mi disse: " un commerciante deve vivere in piazza" ovviamente aveva ragione. Oggi pero' state lavorando come se la piazza esistesse ancora. Tutti i problemi derivano da una errata percezione. La piazza oggi e' online. I guadagni sono li'. Se prendiamo gli influencer ci si rende conto che il loro fatturato e' enorme, spesso con alle spalle organizzazioni di tutto rispetto. L'obiezione che pero' solitamente viene posta e' che gli influencer che guadagnano milioni SONO POCHISSIMI. Ora e' vero ed e' logico. Se mettessimo su un diagramma cartesiano i guadagni ed il numero di persone vedremmo che la curva e' iperbolica. Cioe' sono milioni quelli che guadagnano zero (o perdono) e sono pochissimi quelli che davvero fanno i milioni. Dunque, sembrerebbe che lavorare online sia una sorta di tempo perso, simile al voler diventare Maradona. Ma c'e' una differenza. Se analizziamo bene la curva e consideriamo chi lavora, per esempio, con onlyfans. vediamo che a fronte di un ipotetico abbonamento da dieci euro al mese, bastano 200 follower per ottenere l'equivalente di uno stipendio di un quadro dell'industria metalmeccanica. Ora la possibilita' offerta da internet diventa piu' interessante e sembra meno irraggiungibile. Voglio dire.. stanno nascendo societa' specializzate nel gestire professionalita' e competenze. Non e' necessario mostrare le tette per avere 200 soci . Si possono ottenere anche mettendo a disposizione le proprie competenze. Insomma.. non osserviamo il mondo sempre dal nostro angolino. Rischiamo di non percepire cambiamenti epocali. |
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