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Becio81 la Terra di Mezzo è un luogo inventato da Tolkien. Certo che ogni problema è spalmabile tra generazioni, ma pure la responsabilità. Puoi scegliere di ascoltare Battiato o Geolier dai podcast. Come noi scegliemmo i libri da leggere, gli esempi da seguire. Se il punk ti stuzzicava a 16 anni, poi a 18 c'era la new wave dei Joy Division e poi David Sylvian sino ad esplorare Il Pergolesi e A Kind of Blue contemporaneamente. Come sto cercando di spiegare, troppo di tutto velocemente. Hai l'impressione di avere a disposizione il mondo, ma è artificiale il sapore che senti. Ma ritornando al quesito, forse, la differenza, è che nei passaggi generazionali rimaneva tra i giovani l'idea, la speranza di poterlo cambiare, il "sistema". Ora mi sembrano disillusi, più inclini a seguire le mode che a distruggerle. Quella curiosità che fa' da propellente all'effetto dinamite o petardo bagnato, ma che vivaiddio poi dici, almeno c'ho pensato, ho tentato. Certo che sento di aver mancato come esempio di realizzazione aulica e morale. Ma non ho rinunciato a sperare, a credere in loro, forse più di quanto loro credano nel futuro.
beh, però, oggettivamente il rap fa abbastanza schifo come musica in sè...qualsiasi canzone è ascoltabile anche in versione puramente strumentale o senza avere idea di cosa dica il testo...il rap no, proprio perchè non ha di fatto musica....è solo una sorta di recitazione di un testo con un sottofondo musicale, spesso appunto banale.
Il rap diciamo originale, quindi americano anni 70-80, per quanto non mi piaccia personalmente, merita rispetto in quanto espressione spontanea e genuina di una certa cultura.
Io parlo soprattutto del rap "imitato", ossia di quello che nasce fondamentalmente per imitare appunto o, peggio, sfruttare semplicemente un genere "musicale" che va di moda e consente di proporre un prodotto praticamente senza alcuna base musicale e nemmeno canora.
E non dipende dal contesto "ideologico" dei testi...tanto che c'è ad esempio un rapper anonimo che "canta" testi di cui condivido in buona parte i contenuti, ma mi fa schifo comunque. Non scrivo chi sia solo per non sconfinare nuovamente nella politica, anche se di rapper anonimi non credo ce ne siano molti.
Nella casa la situazione è tesa, confusa, La scena è divisa, è esplosa la moda, La massa si accosta all'Hip-Hop e di "posse" già oggi son piene le fosse... Si accusa Di vendersi all'incanto Chi intanto fa il possibile per render piu' accessibile il messaggio al largo pubblico, A quell'utenza in astinenza di concetti costruttivi La cui assenza crea effetti negativi Alla coscienza della grande massa Priva di qualunque conoscenza anche la piu' bassa Di questo fenomeno mondiale che va sotto il nome di Hip-Hop, Filosofia di vita, approccio culturale alternativo alla realtà di ogni giorno: Mi guardo intorno, M'informo e torno a raccontare nella forma verbale a me più congeniale Quella dell'istinto razionale che mi spinge a commentare, A sottolineare quel che vedo a cui non credo. Usando il rap interferisco e le do e non mi siedo, Eccedo la' dove intravedo uno spazio libero d'azione Per fare informazione e incominciare a rosicchiare Quello che ci viene messo a disposizione dai media, Dalla televisione: Comunico l'idea e la rima il ritmo sposa Io sono un home-boy e faccio la mia cosa E faccio la mia cosa nella casa Nella casa faccio la mia cosa Nella casa faccio la mia cosa perché Nella casa faccio la mia cosa Sinuosa si snoda la mia rima sopra al ritmo come prosa, Si attacca alla tua mente quasi come una ventosa, Tatuaggio indelebile dell'anima ritrosa alla disamina che penetro e contamino... Insemino il sistema come un virus oggi andemico, Domani epidemico questo è ciò che auspico avvenga: Non c'è niente che mi tenga frenato, il contrattacco è iniziato, partito. Di slancio come un fulmine travalico ogni limite Che intralci la mia crescita e pregiudichi il buon fine Di questa operazione rimica: Uso la metrica come una sciabola tagliente e rapida, affilata Come una spada, affiatata Come la mia squadra che mi segue ovunque vada: Il mio DJ Stile, fa ruotare a mille all'ora il vinile intorno al perno, Scatena l'inferno sulla terra, Dichiara guerra, l'attacco sferra e ti sotterra In un mare di merda... Non sono un compagno ma un b-boy in effetto nella casa... E faccio la mia cosa... E faccio la mia cosa nella casa Nella casa Nella casa faccio la mia cosa perché Nella casa faccio la mia cosa Una voce virtuale ad elevato volume Che si eleva dal piattume culturale, Istituzionale, istituzionalizzato dal potere di uno Stato colluso Che per anni ci ha illuso e ha fatto danni su danni, Ma a pagare siamo sempre e solo noi, E i cocci restano suoi... Come buoi trasciniamo l'aratro, Bastonati da un bifolco Ma l'unico solco che ho intenzione di tracciare è quello su vinile, La mia ritmica è febbrile, rapida come staffile con cui frusto a sangue chi non segue il mio stile, Sputa la bile e non ha niente da dire, Traccia un confine tra il rap e il mondo. Io non mi nascondo nel doppio fondo del sistema, Studio e affronto il problema, Traccio uno schema, Dimostro il teorema in forma di poema, Secondo il concetto assoluto e perfetto che del mondo tu devi essere la "causa", non l'"effetto", E me ne fotto Di chi usa l'Hip-Hop solamente come posa... E faccio la mia cosa...
"Se faccio ascoltare il metal ad alcuni miei amici dicono che è rumore e non sopportano gli assoli di chitarra, tanto per dire."
come li capisco , amo il rock in molte forme ma il metal lo trovo irritante, volgare, ripetitivo, banalmente provocatorio, caf0ne, schitarrate decerebrate a caxxo senza melodia
alcuni assoli di alcune "band" (leggasi, gruppo che passa più tempo a bere che a suonare) sembra che effettivamente confermino il primo principio della musica: la qualità del musicista/cantante è inversamente proporzionale al volume con cui viene presentata. Vale per definizione nei karaoke, ma anche spesso nei "cantanti" assoldati per matrimoni o feste.
Murphy almeno te la prendi a ridere , per aver detto ke stesse cose su un topic di Caneca, quello se l'è presa a morte che juza ha dovuto mettere il blocco reciproco
“ Certo che ogni problema è spalmabile tra generazioni, ma pure la responsabilità. Puoi scegliere di ascoltare Battiato o Geolier dai podcast. Come noi scegliemmo i libri da leggere, gli esempi da seguire. „
Io non avrei mai letto Morte a Venezia di Thomas Mann o Dedalus di Joyce o Se questo è un uomo di Levi o La Divina Commedia (e così via) se non me li avessero fatti leggere a scuola. La scelta non c'entra proprio nulla,ma proprio zero,quando si è ad una certa età. Il tuo sembra un voler colpevolizzare l'individuo quando in realtà è il sistema scolastico ed educativo,abbinato all'uso smodato dei social a fare schifo
Rispondendo invece agli altri leggere "oggettivamente schifoso" fa sorridere,perchè in questo ambito di oggettivo non c'è nulla.
Comunque è una cosa ciclica,e chi ha studiato un po' storia della musica lo sa bene. Si arriva sempre al punto in cui la massa si dissocia dagli "illuminati",per millemila motivi. E questa dicotomia è spesso ampliata dalla spocchia,dalla presunzione e arroganza di questi "illuminati". Il risultato è che una determinata cosa diventa sempre più di nicchia,mentre la massa continua puntualmente per i fatti suoi
@stylo ogniuno è artefice del proprio destino. Puoi allargare il cerchio sino alla società, ma andando a votare lo ri-restringi sino alla tua persona. Per fortuna ho scelto di leggere, ascoltare, provare, assaggiare e viaggiare basandomi sul sistema degli errori. E continuerò a fare esperienza diretta. La scuola non è un luogo dove nasce la cultura ma dove viene ricordata. Sono gli individui che hanno scritto Viaggio al termine della Notte o Moby Dick o L'Ulysses. Tu li hai incontrati là, altri cercando delle risposte.
Fanciulli ( mi sembra che ci siano solo partecipanti maschi), tento, provo a ricondurre il topic su un concetto base: rock, metal, indie , laqualunquegenere può essere fatta bene* , succede ma non sempre , o malamente e questo temo sia molto più frequente. E. G., adoro Jarrett, ma ho un disco dove lui interpreta Bach ed è veramente una cosa abominevole.
*E tutto secondo il gusto dell' ascoltatore. Mo' vado e mi ascolto Mozart, Idles, Wire, Bjork, Buscaglione, Chopin...a muzzo Geolier no, forse solo dopo CONGRUO pagamento.
“ @stylo ogniuno è artefice del proprio destino. Puoi allargare il cerchio sino alla società, ma andando a votare lo ri-restringi sino alla tua persona. Per fortuna ho scelto di leggere, ascoltare, provare, assaggiare e viaggiare basandomi sul sistema degli errori. E continuerò a fare esperienza diretta. La scuola non è un luogo dove nasce la cultura ma dove viene ricordata. Sono gli individui che hanno scritto Viaggio al termine della Notte o Moby Dick o L'Ulysses. Tu li hai incontrati là, altri cercando delle risposte. „
Mamma mia quanta superficialità
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