| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 22:43
@Lastprince il concetto è sicuramente condivisibile, secondo me il fulcro del discorso gira intorno ad una sana consapevolezza, del resto si della stessa cascata, tramonto ci stanno tantissime foto... come per quanto a volte le difficoltà stanno anche nel raggiungere alcuni posti (difficoltà tecnica o economica) è quasi scontato ritrovare la "stessa foto" fatta da altri... in questo senso se vogliamo è un esercizio personale nel raggiungimento di uno scopo prefissato e nulla più, la foto è solo testimonianza di una ricerca anche semplice ma che appaga se stessi e non credo sia un male. Anche la fotografia di eventi (esempio il matrimonio) diventa nel tempo l'espressione di un prodotto commerciale pre costruito... si sceglie il fotografo perchè fa determinate tipo di foto, post produzione o struttura dell'album ... il discorso artistico a cui fai riferimento è una ricerca che nasce anche da una sensibilità innata o sudata che sia ... anche in tal senso si fa l'errore di sminuire la fotografia solo ad una visione artistica da parte di alcuni... alle volte è nel senso pratico che la fotografia vive, nella quotidianità la dimostrazione più palese del potere che ha anche solo come linguaggio istantaneo usato nel comunicare qualcosa via social network e servizi di messagistica...poi ok un linguaggio mezzo espressivo di forme artistiche ma è un discorso per pochi ... |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 22:45
@Ettore Darwinismo Darwinismo sociale Darwinismo/social/fotografico |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 23:22
“ @Nocram „ Qualcuno dovrebbe aver detto che tutti gli "...ismo" scompariranno, un giorno. Per adesso, però, tocca "ciuciarsei". |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 9:21
C'è del buono in ogni intervento, col risultato che rimango sospeso per aria... |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 10:23
@iClaude il paesaggio è ricerca e costanza nel trovare la particolarità di un luogo... nella maggior parte dei casi si va a colpo sicuro scattando foto comuni, in generale chi osserva un fenomeno o caratteristica è capace che torna ripetutamente nello stesso luogo, anche a distanza di un anno; è una fotografia che non prefigura per forza una votazione artistica ma piuttosto una certa caparbietà di ricerca avversa ai ritmi della vita stessa.... Per dirne una questa estate con mia moglie e mio cognato abbiamo vistato dei luogi in orari "comuni".. in particolare la grotta rosa di magisano che a parte un accenno del colore del granito rosa di cui è fatta poco più di una comune grotta-cascata-laghetto anche piccina.... sicuramente per catturare al meglio il riflesso sarebbe stato necessario informarsi sul periodo dell'anno migliore per lo scatto o comunqe studiare l'inclinazione del sole nell'arco della giornata e durante le stagioni e come questo penetra nel bosco... per me ritornare più volte risulta impegnativo sia come tempo che costi... al massimo lo può fare chi abita nei dintorni e comunque ha tempo per farlo... poi che nel marasma generale una foto del genere si confonde e diventa "generica" è piuttosto una pecca nel non riuscire a valorizzare un tale sforzo in quanto la foto di paesaggio è legato al luogo dove questa è scattata, di cascate e grotte ne esistono tante... ,ma un conto è raggiungere una cascata a piedi con 10 minuti di un sentiero battuto, piuttosto percorrere il letto di un fiume con gli stivali scalando diverse scarpate con tutta l'attrezzatura per un paio d'ore senza possibilità d'aiuto o soccorso alcuno.. a questo punto una tale fotografia diventa unica o una delle poche ma spesso si presenta la foto per quella che una generica cascata... senza accompagnare nulla riguardo al posto visitato e la sua storia. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 11:03
Secondo me è un bene rimanere "sospesi" e non aver fretta di concludere, senza per questo rinunciare a rifletterci sopra. Forse in questo l'appassionato [il fotoamatore] ha persino un vantaggio di posizionamento rispetto alle costrizioni del professionista ed all'incoscienza del totalmente inconsapevole che pure scatta, ogni giorno, le sue foto digitali. In un momento di metamorfosi così profondo della fotografia, la citazione di Benedusi immagino voglia esortare gli addetti ai lavori a NON finire in una sorta di "riserva indiana" e questo invito, sempre a mio avviso, non può che contemplare la fotografia che come un "prodotto" si figlio di scelte continue ma anche, in senso lato, delle leggi di mercato. Dico in senso lato perché non necessariamente c'è sempre di mezzo il vil denaro visto che viralità e likes sono simboli-economici relativamente nuovi apparsi con la s-materializzazione e questo, in parte, modifica anche il perimetro prettamente culturale della fotografia [sicuramente come meta-medium, ma anche come medium duro e puro] . Il punto d'osservazione di Benedusi, però, per quanto possa essere condivisibile non è assoluto ma anch'esso parziale ed il suo sgomitare darwinistico [o positivista, concettualmente] può legittimamente cozzare con tutti quelli che, invece, nella "riserva indiana" vogliono proprio finirci intravedendo in essa il Sol dell'Avvenire per ciò che rimane della fotografia novecentesca. Sgomitano anch'essi, ma in direzione opposta e contraria. È un lusso? È un privilegio? È indice di una qualche forma di superiorità? A voi la riflessione a latere. Per me, ma l'ho già scritto, un tentativo di sintesi [un "lavori in corso" perenne] metodologicamente non può essere neppure ipotizzato se muove dall'opposizione dei reciproci "nient'altroche". Il risultato sarà sempre riduzionista. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 11:15
@ Nocram, hai centrato il motivo per cui ho aperto questo Tread. Inoltre, essendo un'inguaribile ottimista ritengo che molto del nuovo sia dovuto alla visione proposta dai social, ma guarda caso nei forum fotografici vengono considerati letamai. “ Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior „ Cit. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 12:23
“ Fare foto di paesaggio di un certo livello non è affatto semplice: bisogna andare nella location giusta (a volte facendo anche centinaia o migliaia di km: mica tutti hanno le cascate dell'Iguazù sotto casa...), al momento giusto (con levatacce mattutine o trattenendosi fino a tardi), con le giuste condizioni meteo (che non si possono certo ordinare). E' molto più facile fare sempre i soliti ritratti su sfondo omogeneo o fotografare ragazze tatuate in periferia e chiamarla fotografia "impegnata", o con la F maiuscola, denigrando tutto il resto „ Verissimo, ma non bisogna confondere bravura tecnica e impegno (ciò di cui parli tu) con originalità. Io vedo foto di paesaggio bellissime e per me inarrivabili che però sono molto simili a tante altre, quindi poco o per nulla originali. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 12:44
“ Io dico che la fotografia di paesaggio è in gran parte finalizzata al puro godimento visivo: rappresentare un bel paesaggio e farlo nel modo migliore possibile. „ Questo vale come con o senza contenuto?
 |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 13:48
A me fa cagare, con o senza contenuto |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 13:54
“ @Luca Bugli A me fa cagare, con o senza contenuto „ Prima servirebbe contestualizzare, poi ........... |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 14:13
“ Non è che bisogna essere per forza originali. Il paesaggio è un genere classico ed è normale che le foto di paesaggio rispettino in genere determinati canoni. „ Ma esistono paesaggisti che fanno tutte le cose per bene: tecnica, contenuto e originalità. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 14:33
“ Ma esistono paesaggisti che fanno tutte le cose per bene: tecnica, contenuto e originalità. „ vedevo prima come soggetto gli stivali in primo piano... |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 14:52
“ @Maxam Ma esistono paesaggisti che fanno tutte le cose per bene: tecnica, contenuto e originalità. „ Proviamo a dire:- "Michael Kenna" e vediamo che succede. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 14:54
Paesaggista Originale, Franco Fontana |
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