| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 10:10
PaoloMcmlx per "tridimensionalità" (lo metto tra virgolette così spero che non si vada a fare le pulci al termine) intendo la capacità di riprodurre i vari piani in profondità. La seconda immagine è piatta, sembra tutto sullo stesso piano. La prima invece, complice il contrasto, rende meglio. Di contro la vegetazione è meno leggibile ma aprendo un po' le ombre si risolve. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 10:25
Fabio77 sarebbe interessante sapere quali obiettivi sono |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 10:52
PaoloMcmlx per "tridimensionalità" (lo metto tra virgolette così spero che non si vada a fare le pulci al termine) intendo la capacità di riprodurre i vari piani in profondità. ********************** Che è appunto la prerogativa della visione binoculare. Prerogativa peraltro assente in entrambe queste fotografie. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 10:58
Io quello che ho detto lo vedo..avrò i superpoteri |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 11:13
Non puoi vederlo, altrimenti quella stessa presunta tridimensionalità la vedresti, a parti inverse, nel fogliame. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 12:58
Una persona che mi dice che non vedo quello che vedo..uno spasso |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 13:35
La tridimensionalità percepibile su una raffigurazione bidimensioale, tra le strutture disposte sui piani a fuoco (niente a che vedere con lo sfocato), era (è) un vanto di Leitz quando magnificava il buon microcontrasto come scopo nel progettare le sue ottiche anziché la risolvenza (che avrebbe insegnato pure a Minolta per consentirgli di costruire anche per lei, con medesimi standard). 'Vederlo', però, non tutti possono, giacché dipende dalle caratteristiche visive di ognuno. Sinceramente io la 'vedo'... anche se fu un ingegnere di Leitz a menzionarmelo ('86) in una visita a Wetzlar e poi presi ad attenzionare il fenomento... Sono soprattutto le ottiche ricche di microcontrasto e ben corrette nell'astigmatismo, che evidenziano la tridimensionalità nel 'bidimensionale', anzitutto la distanza in profondità dei piani, per la nettezza dei contormi degli oggetti, visibili nelle zone a notevole differenza luminosa, che favoriscono. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 14:28
Si, è vero, è uno spasso. Vedi quello che non c'è dove vuoi che ci sia, e non vedi quello che c'è dove non vuoi che ci sia. Ti stai illudendo. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 14:37
altro esempio. Zoom era pellicola (sotto) vs zoom era digitale (sopra). @50mm diaframma ottimale. un dettaglio centrale, poi bordo e bordo estremo per entrambi. (treppiede e live view).
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| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 16:07
“ Vedi quello che non c'è dove vuoi che ci sia, e non vedi quello che c'è dove non vuoi che ci sia. Ti stai illudendo. „ Eh già,certo. Guarda fossi te un giretto giù del piedistallo ogni tanto lo farei,penso ti sarebbe utile. Anche magari riflettere sulla concezione di rispetto non sarebbe male,ma forse entrambe le cose capisco che possano essere un po' faticose |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 16:17
“ Zoom era pellicola (sotto) vs zoom era digitale (sopra). @50mm diaframma ottimale. un dettaglio centrale, poi bordo e bordo estremo per entrambi. (treppiede e live view). „ Quando metti questi esempi potresti indicare per cortesia di quali lenti si tratta? Perchè moderno vs vintage non significa nulla..c'è lente buona vs lente meno buona. |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 9:02
sono obiettivi confrontabili per collocazione e prezzo nella fascia che il fotoamatore medio e ragionevole di solito acquista (ma non sono ottiche kit ovviamente). Quelli "dell'era pellicola" sono leitz zeiss nikon olympus, non apo o altre costruzioni esotiche. Non metto marchi per evitare le questioni 'questo è meglio di quello' perché il punto è un altro; se si colloca il tutto in una dimensione umana e si usa l'attrezzatura delineando limite e confini per ottenere il massimo potenziale dal proprio sistema di ripresa si limita anche il bisogno, spesso non corrispondente a reale necessità, di rinnovo o rotazione trimestrale degli strumenti ottici. |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 9:47
Eh già,certo. Guarda fossi te un giretto giù del piedistallo ogni tanto lo farei,penso ti sarebbe utile. Anche magari riflettere sulla concezione di rispetto non sarebbe male,ma forse entrambe le cose capisco che possano essere un po' faticose *********************** Ma quale piedistallo... uno che parla di tridimensionalità riferendosi a un soggetto bidimensionale mi pare chiaro che vede qualcosa che NON ESISTE! Oh, intendiamoci, sei liberissimo di credere quello che vuoi, ma non pretendere che ci credano anche gli altri... |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 10:01
altro esempio. Zoom era pellicola (sotto) vs zoom era digitale (sopra). @50mm diaframma ottimale. un dettaglio centrale, poi bordo e bordo estremo per entrambi. (treppiede e live view). ************************* Beh Fabio direi che quello di sotto abbia qualcosa in più anche solo osservando la scena dal cellulare. In ogni caso la cosa non deve sorprendere più di tanto... anche se per molti (troppi?) sembra impossibile che potessero esistere obiettivi ottimi già molto prima dell'era digitale! |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 13:43
“ Ma quale piedistallo... uno che parla di tridimensionalità riferendosi a un soggetto bidimensionale mi pare chiaro che vede qualcosa che NON ESISTE! Oh, intendiamoci, sei liberissimo di credere quello che vuoi, ma non pretendere che ci credano anche gli altri... „ Continui a fare le pulci ad un termine come mezzo per contraddire l'altro interlocuture e dargli del visionario. Io non cerco di convincere nessuno,ho espresso un'opinione e quello che pretendo è il rispetto. Potrei anche dire che ho visto un cane in perizoma passare su un monopattino elettrico,tu non sei nessuno per potermi dire che vedo cose che non esistono. E' chiaro? Con questo chiudo il dialogo con te in modo definitivo. Se non ti garba quello che dico,non leggermi o bloccami,cosi mi fai un favore. |
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