| inviato il 04 Gennaio 2024 ore 19:08
Letto lo stesso Ale Z anche se sul club 5 e devo dire aimhe'..mi sono perso Pellegrin a Venezia..c'e' tempo fino a domenica 7. Penso ci saranno comunque delle prossime volte per vedere il lavoro del fotoreporter romano. Buon anno a tutti anche da parte mia |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 20:57
Seguo su FB e IG, Michael Yamashita fotografo da 30 anni in National Geographic. È il più bravo del mondo? No. Però lo stimo moltissimo (e lo invidio) per la sua capacità di produrre sempre fotografie veramente molto efficaci per l'assignment a cui deve rispondere. Vorrei avere le sue capacità: tempi contingentati, il fiato sul collo degli editor di NG, eppure tira fuori sempre qualcosa che è esattamente funzionale allo scopo. Quando penso alla "fotografia utile", questo è per me un esempio guida. Chapeau. www.michaelyamashita.com/ |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 21:16
Francamente mi dice poco. Non riesco bene a definirlo, collocarlo, forse capirlo. É un fotografo del National, ma mi dice onestamente poco. Per dire, le foto sono tutte corrette, ben eseguite, ma se mi chiedessero quale foto lo rappresenta maggiormente farei realmente fatica a citarne una, e a ricordarmene una. |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 21:22
Ma nessuna foto deve rappresentare lui. Le sue foto devono essere funzionali all'assignment. È un professionista, non un artista. |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 21:53
É chiarissimo, e lo avevi scritto. Ma é come molti fotografi di moda che lavorano su commissione e non mi danno emozione. Facciamo qualche esempio facile: Helmut Newton ha lavorato per anni per Vogue e ha prodotto foto riconoscibili e che soddisfacevano il committente. Ma con uno stile. La stessa cosa di McCurry, che tra l'altro non è lontanamente tra i miei preferiti, ma che davanti alle sue foto non posso fare altro che levarmi il cappello, anche lui con uno stile riconoscibile. Qui vedo foto eseguite bene, ma senza stile. Per me almeno. Per riallacciarmi al tuo concetto ( che ripeto è chiarissimo) cito dalla biografia di Newton quando fu' mandato dalla conde nast alle Hawaii e trovo' una settimana di maltempo. Il terzo giorno telefono' disperato ad Alexander Liberman ( “ la cosa più vicino a Dio nel mondo della moda “ cit. W.K.) spiegandogli le difficoltà per le condizioni del tempo e la luce. Lieberman gli rispose : “ non me ne frega nulla, tu devi portarmi le foto anche se diluvia per una settimana”. Questa, secondo Newton, fu una grandissima lezione. Allego, questa meravigliosa foto di A. Liberman , ritratto nell'epoca d'oro di Vogue e Vanity Fair da Irving Penn e un link.
 www.vogue.com/article/legendary-editorial-director-alexander-libermans |
| inviato il 17 Gennaio 2024 ore 9:15
Apprendo con profonda tristezza della scomparsa di Kai Wiedenhöfer
 [ ... ] kaiwiedenhoefer.com/bio |
| inviato il 17 Gennaio 2024 ore 12:55
Uff… peccato |
| inviato il 17 Gennaio 2024 ore 13:06
Una triste notizia. Oltretutto aveva solo 58 anni. |
| inviato il 31 Gennaio 2024 ore 19:07
Grazie last ma aprendo il link dal cell vedo solo la copertina… sai dove si può approfondire? |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 11:21
Interessante davvero. Mi imbatto spesso in questo fotografo russo su Instagram, si capisce poco i testi, le traduzioni da google non sono sempre il massimo. Ha un passato da tossicodipendente, gira per regioni russe sperdute, tra gente comune e comunità di recupero. Personalmente lo trovo molto interessante, mi porta in un mondo sconosciuto, lontano, in modo semplice senza spettacolarizzazioni. www.instagram.com/dcim.ru?igsh=MTZmbjlnbmxoZ3dmcw== |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 11:23
grazie ad entrambi per le belle proposte |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 11:28
si chiama dmitry markov, c'è stata una mostra qualche anno fa a Genova. E' molto bravo e scatta unicamente con il cellulare, i motivi sono diversi, il primo è che come lui afferma dopo aver preso la reflex è stato rapinato praticamente subito e il secondo è che i ragazzi sono a proprio agio in presenza di un cellulare, ma non lo sono ugualmente in presenza di una macchina fotografica. In alcune foto si notano i limiti del mezzo, ma trovo il suo lavoro complessivo molto ben pensato e coerente. E' un buon esempio da portare a quelli che sostengono che il cellulare è solo per i social, qui c'è un fotografo premiato con una mostra che gira il mondo tutta fatta con un IPhone |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 11:31
Grazie per l'approfondimento Matte... sapevo dello smartphone ma non tutto; sempre sul pezzo ! |
| inviato il 01 Febbraio 2024 ore 12:21
Markov ha iniziato a scattare con il cellulare, è stato anche premiato per questo. Poi ad un certo punto è arrivata una 5D. Più recentemente non so… Lo seguivo qualche anno fa perché mi sarebbe piaciuto portare una sua mostra a Bologna. Ma ha fatto un "salto di scala" prima che riuscissi a mettere in file le cose… Lo seguo su Instagram, mi piace molto. Anche se le sue prime cose erano più forti delle ultime che vedo. |
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