| inviato il 29 Novembre 2023 ore 9:41
Io partirei dalle cose appena dette, senza ripeterci troppo.... cioè imparare bene a capire cosa si ottiene in fase di ripresa, come impostare la fotocamera, l'ottica, ecc. Subito dopo però cercherei di approfondire la postproduzione, senza quella secondo me si fa poca strada quindi, un buon computer, un buon monitor, un buon programma di conversione dei raw...... Senza spendere troppo eh... si ottengono ottimi risultati anche senza svenarsi. Questa è, a mio parere, una parte fondamentale, come peraltro lo era la camera oscura ai tempi dell'analogico |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 9:50
“ La relazione (2) mette in guardia da quello che non è consigliabile fare nel digitale: sottoesporre. „ Il problema è che in fotografia non sempre si può applicare la legge. Perchè poi dipende da cosa nella scena si deve esposrre correttamente e non e quindi uscirebbe sottoesposto. Uno degli esercizi di stile che fanno fare nelle scuole di fotografia serie è la Silhouette, dove proprio si gioca con la sottoesposizione del soggetto. Inoltre poco centra usare o no la modalità M, perchè questa non fa nulla di diverso dalle altre modalità di configurazione se non fatta manualmente in base a come l'esposimetro si azzera e nelle altre si può inoltre benissimo compensare. Anche il dover per forza sovraesporre oppure non usare Iso elevati come regole valgono poco, perchè se in quel momento non posso fare diversamente, perchè non ho tempo o l'aumentare dell'ISO mi da un certo valore del TEMPO utile, è meglio infrangere le regole. Il rumore non sempre è un male. |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 9:52
@Look “ Deve sapere qual è la relazione tra l'utilizzo di diversi tempi, ISO, focali, diaframmi e distanza dal soggetto e il risultato che le combinazioni di questi producono sull'immagine. „ Appunto, è tutto in: EV=LV +log2(ISO/100)-C Se poi uno arriva a pensare che questa è una formula astrusa, mi arrendo, già sono uscito dalla Champions... |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 10:05
permettetemi un intervento noioso... Ripeto, a mio avviso la domanda non ha risposta. Perche' e' troppo vaga. Un fotografo, deve sapere tutto cio' che serve per svolgere il suo compito. Qualunque esso sia. Si parte dal sapere la regola del 16. Sufficiente per fotografare la fidanzata con le fotocamere usa e getta, fino al calcolare i parametri di scatto (utilizzando anche le formulette di Valgrassi) quando devi fotografare eventi particolari. Pensiamo soltanto alla fotografia di guerra. Quella che documenta il risultato di un bombardamento. O l'aerofotogrammetria. Qui giochiamo con la terna dell'esposizione.. Ma la fotografia e' ben piu complessa ed il suo campo di applicazione ben piu vasto di questa partita "artistica" giocata sul terreno della buona esposizione. |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 10:17
Molto semplicemente Val, non serve sapersi esibire nell'elaborazione e interpretazione di formule per essere in grado di assimilare quei concetti. |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 10:28
@Look “ non serve sapersi esibire nell'elaborazione e interpretazione di formule „ Molti pensano che sia qui a fare l'esibizionista. No, alla mia età poi. Noto che sei possibilmente un brianzolo. Inutile ripetere che siamo una razza superiore... |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 10:40
Ma guarda, io sono uno di quelli a cui di fronte a una formula matematica si chiude definitivamente il cervello. Però i concetti di cui sopra li ho assimilati come prima cosa con il buon vecchio Forti. |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 11:05
@Look non sei il solo, leggi qua: “ La stessa che, da ragazza, mia madre pronunciava con sufficienza dopo aver letto la pagella con la quale collezionavo solo voti alti, al netto della matematica, la mia bestia nera. „ |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 12:28
@iClaude non sono "formule", sono concetti relativi alla fotografia digitale ereditati dalla esperienza argentica riassumibile in APEX. Che non servano a nulla è una tua personale opinione, converrai che non tutti concordino con te, spero? |
user70065 | inviato il 29 Novembre 2023 ore 13:08
Tanti ma tanti anni fà,in quinta elementare,il Maestro arrivò in classe con una scatola di scarpe,ci spiegò come da quella scatola comune,con un forellino sarebbe uscita una fotografia,fu una delle lezioni più interessanti della mia vita,dopo tre anni mi fu regalata la mia prima macchina,le uniche cognizioni tecniche,quelle scritte sulla scatola del rullino,il sole,le nuvole e la lampada del flash coi rispettivi tempi e diaframma consigliati,portavi a sviluppare il rullino,vedevi le foto e ti rendevi conto delle "sistine" che avevi fatto,il fotografo ti dava consigli su come avresti dovuto fare,la volta dopo facevo meglio e così via,tutto questo preambolo per dire che la pratica è la grande scuola per ogni lavoro,fare e disfare è tutto un lavorare,diceva spesso mia nonna,fatti non pugnette non ricordo chi lo disse! |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 13:24
“ La tecnica fotografica non è conoscere quelle formule astruse che non servono a niente. E' sapere che più si chiude il diaframma e più aumenta la pdc, sapere più o meno dove mettere a fuoco sull'iperfocale (non occorrono formule: basta mettere a fuoco a 1/3 della scena, o al doppio della distanza del soggetto in primo piano, very easy, e funziona) „ Sono d'accordo che tante formule non servono e non fanno parte della tecnica fotografica necessaria, però proprio l'argomento iperfocale e PDC è secondo me uno di quelli che sarebbe meglio approfondire, anche con qualche formula. Anche per non usare nozioni errate anche se diffuse, come per esempio il fatto che la PDC si estenda 1/3 davanti al soggetto e 2/3 dietro, o che basti mettere a fuoco al doppio della distanza del soggetto in primo piano che si è automaticamente in iperfocale, come mi sembra hai scritto (scusa se ho capito male). |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 13:39
Fine anni 80…su una rivista ( Photo) c'era il portfolio di un fotografo giapponese…foto bellissime…non molto nitide ma molto emozionanti…lo stesso fotografo diceva che non gli interessava niente della tecnica e infatti usava una macchinetta usa e getta…ma l'arte è arte… |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 13:46
C'è chi se la tira con la teoria delle formule e chi con quella della pratica, poi ci sono quelli che fotografano quel che possono con quel che hanno e sanno. |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 13:51
@Simone ho avuto due casi in cui uno che ha fatto l'alberghiero mi ha rinfacciato di complicargli la vita con EV sviluppato in log2. Poi c'è il prezzemolino espatriato che anche lui non si dà pace per i logaritmi in base 2 e posta e posta e posta in 3d tecnici. Fra noi eccelsi chimici: quanti qui sanno calcolarsi log2(3) con una calcolatrice scientifica che ha solo log e ln? |
| inviato il 29 Novembre 2023 ore 13:53
Beh pure Giacometti penso non fosse molto ferrato in matematica. Anche vero, e mi ci metto pure io, che a volte ci piace fare i dirigenti dell' UCCS (ufficio complicazione cose semplici) alla fine abbiamo a che fare con tre parametri soltanto di cui mi sembra una derivata (ISO) essendo apertura e tempi parametri che dipendono dalla situazione e dalla rappresentazione che vogliamo dargli, al limite dalla resa dell'attrezzatura che in effetti deve essere conosciuta . Per esempio io uso M4/3 e so che con quasi tutti gli obiettivi posso usare la massima apertura o poco più e quindi se mi servono tempi veloci (tipicamente sopra 1/1000) metto apertura al max e iso dove vanno in automatico...poi se ho tempo abbasso ISO e allungo i tempi fino a dove riesco ancora ad ottenere una buona foto...ma prima porto a casa l'immagine anche se devo usare ISO 6400. That's it. Per usi molto specialistici e con schemi di illuminazione complessi o macro spinta, allora la parte tecnica è essenziale. |
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