| inviato il 17 Novembre 2023 ore 3:52
Per @Paolo: beh, operare in camera chiara non sempre lo si può fare dappertutto con un computer piazzato in qualsiasi angolo dell'appartamento: per me, oltre al pc, significherebbe dover trovare posto per i 20 chili della stampante, per le differenti confezioni di carte fotografiche e gli hard disk multipli per le varie copie. Difficile utilizzare un angolino di casaMrGreen ****************************************************** Beh Claudio mi conosci abbastanza per sapere che la mia era una iperbole, anche se neppure tanto esagerata considerando che nel 99,999% dei casi il digitale significa pure, quasi in automatico, la morte immediata della stampa... e comunque una C.O. l'hai avuta - pure per il colore oltretutto - quindi sai bene che alla base dell'iperbole c'è un dato di fatto oggettivo |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 6:19
Certo, Paolo, era solo l'immagine di me al pc con una stampante da 20 Kg sulle ginocchia che mi faceva sorridere. Un saluto |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 6:56
Si, @Ibiscus, ognuno si fa cucire il vestito che più si adatta alle proprie esigenze e tu fai benissimo a stamparli i tuoi B/N da pellicola, oltretutto divertendoti e acquisendo esperienza e abilità DOPO lo scatto, con la postproduzione in camera oscura che fai da te ( da quanto ho capito). Io penso fermamente che imparare a trattare negativi e a stampare ti faccia migliorare, ti faccia già pensare a quello che vuoi ottenere con la foto finale,, ti insegni a pre-vedere. E questo ha molto a che fare con la qualità. Però non tutti stampano e sviluppano, a molti manca questa esperienza fondamentale di crescita .che, invece, chi usa il digitale almeno svolge o si sforza imparando ad usare i programmi per postproduzione. Alcuni tagliano la parte per me didattica del ripensamento a posteriori dello scatto e la affidano non sempre a persone degne di fiducia ( specie stampatori online) e molti altri utilizzano metodi di scansione che non è più stampa analogica, che non è più stampa ad alti livelli, spesso anche con metodi rudimentali come scanner piani. E anche questo ha a che fare, oerche la diminuisce, con la qualità. Ma poi si parla solo di stampa bianconero, come se non esistesse altro. . Le stampe a colori da ingranditore sono praticamente sparite, nessuno o pochissimi sanno farle e, oltretutto, senza il controllo concesso dalla stampa digitale . Eppure il colore è una parte importante della fotografia e è quasi sempre svanita o trasformata nel solito mezzo misto ( passaggi attraverso la scansione effettuata attraverso le apparecchiature spesso modeste disponibili) insomma, anche qui, la fotografia analogica viene in gran parte disattesa e tradita, quindi spesso è inutile concettualmente parlare di fotografia analogica . Certo si può fare, ma è inutile parlare delle proprietà intrinseche della pellicola se poi si produca qualcosa di diverso, spesso un file Il settore dia, il più puro, viene molto snobbato e nessuno sviluppa più nemmeno le dia. Quindi fare fotografia in pellicola significa al 90% infilare un rullino in bianconero in macchina di cui non si saprà cosa esattamente succederà e il colore una Cenerentola bistrattata e lasciata alle attenzioni di chissà chi. Se tutto questo sia la fotografia analogica oggi, non so quanto serva. Si è persa la parte artigianale che tanto insegnava. Che poi si possano utilizzare metodi misti per ottenere la fotografia che si vuole mettendo a punto personali interpretazioni, mi sta bene, in fondo è la foto quello che noi cerchiamo, il risultato finale. Ma si può parlare di fotografia analogica in questo coacervo di esperienze parziali, senza prospettive, deviate dal loro corso fondamentale, prive di artigianalita? Saranno un'altra cosa, magari fatte volutamente, ma altre cose. |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 7:51
“ Il passaggio a digitale e' avvenuto piu' per praticita', che non per qualita' „ Praticità Si e molta economicità ed ecologicamente sostenibile. “ La comunicazione non e' piu' attraverso la carta ma il web... la necessita' di digitalizzare la pellicola l'ha resa se non meno bella piu' lenta e dispendiosa rispetto alla fotografia digitale „ Digitalizzare l'analogico non lo fa quasi nessuno ed esalti comunque difetti dello stampato. Gli scanner sono sempre meno usati. Sul fatto della qualità dissento completamente; un buon jpeg mandato in stampa diventa una bella foto da incorniciare, non l'incontrario. Sul fatto poi della risoluzione, ricordo molto bene gli scatti della 1D Mark IV e della 5D old con i loro 16 e 12 mpx, erano ben oltre la qualità delle pellicole. |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 9:27
L'avvento del digitale ha di fatto bloccato la ricerca e lo sviluppo di nuove pellicole e trattamenti. Penso che in questi 25 anni di stasi si potrebbe esser arrivati a ben altri livelli in fatto di definizione, sensibilità, semplicità e quant'altro. Mi piace sognare. |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 9:47
Certo, Paolo, era solo l'immagine di me al pc con una stampante da 20 Kg sulle ginocchia che mi faceva sorridere. Un saluto ****************************** eh lo so bene caro Claudio un abbraccio |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 10:03
scusate, non mi sono letto le 8 pagine precedenti ma.... La naturalezza dei colori??? le pellicole?? da quando?? ogni pellicola aveva una sua timbrica e compravi una piuttosto che l'altra proprio perchè volevi quella gamma di tonalità |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 10:19
L'avvento del digitale ha di fatto bloccato la ricerca e lo sviluppo di nuove pellicole e trattamenti. Penso che in questi 25 anni di stasi si potrebbe esser arrivati a ben altri livelli in fatto di definizione, sensibilità, semplicità e quant'altro. Mi piace sognare. ************************************* Non è un sogno Ettore, è la verità pura e semplice. L'ultima diapositiva realizzata da Fuji verso la metà degli anni '90 è stata la Astia 100F che, come la progenitrice Astia 100, era una emulsione pensata per la fotografia di ritratto, moda, beauty e più in generale tutte quelle applicazioni, quindi volendo anche il paesaggio, in cui poteva essere preferibile una pellicola che restituisse al meglio i toni pastello, l'incarnato e più in generale i colori più tenui abbinati a una moderata saturazione cromatica. La forza di questa pellicola era anche una grana estremanente fine, RMS 7 (per capirci la Velvia 50 ha un RMS 9), ottenuta tirando al massimo le possibilità dei granuli piatti di (forma esagonale) di Fuji, i famosi Sigma Christal. Bene, quella dei Signa Christal era ormai una tecnologia obsoleta. La sezione Ricerca e Sviluppo di Fuji infatti stava studiando una ulteriore evoluzione dei granuli esagonali che, grazie a una nuova tecnica di stesa dell'emulsione sul supporto, avrebbe garantito ai nuovi granuli piatti, esagonali o fose ottagonali, di allinearsi sul supporto posti perfettamente uno di fianco all'altro come fossero le mattonelle di un pavimento posto in opera da un esperto ceramista! Questo avrebbe permesso in primis la sostanziale eradicazione del problema grana, in secundis un forte aumento della Risoluzione, e per finire un innalzamento quasi esponenziale della sensibilità che era stimato in almeno 1.000.000 di ASA |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 10:34
“ @PaoloMcmlx Questo avrebbe permesso in primis la sostanziale eradicazione del problema grana, in secundis un forte aumento della Risoluzione, e per finire un innalzamento quasi esponenziale della sensibilità che era stimato in almeno 1.000.000 di ASA „ Non sono mai arrivato a sognar 1.000.000 di ISO, ora cambio marca di camomilla. |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 11:39
“ grazie a una nuova tecnica di stesa dell'emulsione sul supporto, avrebbe garantito ai nuovi granuli piatti, esagonali o fose ottagonali, di allinearsi sul supporto posti perfettamente uno di fianco all'altro come fossero le mattonelle „ Praticamente pixel con gli sbatti della pellicola...   Ovviamente scherzo! |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 12:01
Non sono mai arrivato a sognar 1.000.000 di ISO, ora cambio marca di camomilla. **************************************** Capirai Ettore, a me basterebbe una Velvia 200 con la grana e la risoluzione della 50. |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 12:11
Praticamente pixel con gli sbatti della pellicola...? Ovviamente scherzo! ************************************* Sbattimenti o meno questi erano studi in avanzato stato di realizzazione, e qualcosa di simile la stava studiando anche Kodak pure se, a causa del conflitto fra l'ala tradizionalista e quella modernista del suo Consiglio di Amministrazione, tali dissidi facevano si che le ricerche sulla pellicola, da parte di Kodak, andassero piuttosto a rilento. |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 12:55
Il progresso o l'evoluzione tecnologica funzionano sempre cosi; una volta iniziata una nuova strada , c'è un periodo di affiancamento tra le due tecnologie, poi si segue una nuova via. Sicuramente ci potevano essere ancora evoluzioni delle pellicole e chi lo sa quanti progetti sono rimasti nei cassetti! Pensate che tra un po' di anni ci sarà ancora un costruttore che farà auto diesel? Anche se possono esserci margini di miglioramento. Ma molto probabilmente è già stata decretata la fine del motore a combustione interna.... |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 14:05
Dal punto di vista pratico senz'altro. Avendo la fotografia anche uno scopo ricreativo il vecchio sistema puo' comunque rimanere in vita affiancandosi a quello principale. Del resto, c'e' ancora gente che va a piedi, in bicicletta o a cavallo anche nell'era dell'automobile. |
| inviato il 17 Novembre 2023 ore 18:14
CertoSimone, ma ci si diverte solo col B/N a "giocare" in camera oscura; il colore quasi non esiste se non digitalizzato e quindi diventa un file. Le diapositive non le usa quasi nessuno. Spesso si finisce per riferirsi alla pellicola solo per il bianconero: un po' limitante |
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