| inviato il 13 Settembre 2023 ore 18:53
Comunque anche queste cosucce le ho spiegate nel libro, anche se a me, alla fine, interessavano solo le combine Liston/Clay. |
user203495 | inviato il 13 Settembre 2023 ore 21:10
E il King? Non farmi acquistare il libro. |
| inviato il 13 Settembre 2023 ore 22:00
Don King? Peggio del duo Carbo/Palermo... senza averne la classe e neppure la statura criminale. Perché Frankie Carbo, anche se si tende a dimenticarsene, e forse molti neppure lo sanno, è stata una figura mafiosa di alto profilo sia per la sua terrificante efficienza omicida, sia per il posto di rilievo che aveva saputo ritagliarsi all'interno dell'organigramma della Famiglia Lucchese... di gran lunga la più tetragona delle Cinque Famiglie newyorkesi |
| inviato il 13 Settembre 2023 ore 22:04
Non farmi acquistare il libro.MrGreen **************************************** Tranquillo... non ti perdi niente! |
user203495 | inviato il 13 Settembre 2023 ore 22:07
azz Paolo!Chi ti passa le dritte?Coinvolgente direi. Com'è che oggi di boxe non si parla più? Forse perché non c'è più Rino Tommasi?Lo scopritore di Tyson.O sedicènte tale.Questo lo ricordo bene ai tempi.Più volte l'ho sentito affermare che lo aveva scoperto lui.Se la memoria non mi sta lasciando a piedi. Io però a Rino Tommasi preferivo quel....Rosi?O simil. Quando sentivo Rino: il mio personalissimo cartellino. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 0:37
[cit] "Un saggio storico-sportivo totalmente di parte, scritto con evidente pregiudizio negativo nei confronti di Alì, il quale a tratti viene addirittura preso di mira in modo quasi sarcastico per il decadimento fisico dovuto alla malattia che lo affligge da anni. La tesi di fondo: Alì era una macchina da soldi alla mercè della Nation of Islam, Liston una vittima sacrificale della mafia, dei media e della società americana razzista e benpensante. L'intento, giusto e nobile, di redimere tale figura, passa però in secondo piano di fronte al tentativo di demolire la leggenda di Alì. Liston viene addirittura accostato a figure quali Lady D e Madre Teresa di Calcutta, considerato loro "precursore" in quanto, in anticipo di oltre 30 anni, visitava gli asili e le carceri, appoggiando la causa dei più deboli (!!!). La ricerca delle informazioni è senz'altro meticolosa, propria dell'appassionato (l'autore è un tabaccaio di Termoli fan della "nobile arte"), ma il metro di giudizio e di selezione delle fonti, e di conseguenza le considerazioni dell'autore, sono estremamente di parte, e spesso risultano addirittura irritanti nel tono supponente con il quale vengono esposte. Non aspettatevi infine una lettura facile: alcuni periodi sono più intricati di un cespuglio di rovi, alcune divagazioni non portano da nessuna parte e spesso si perde il filo narrativo, frutto forse di un approccio alla scrittura più emotivo che critico. Solo per veri appassionati di boxe. Le poco meno di 200 pagine e la copertina leggera risultano scelte azzeccate: a fine lettura potrebbe venirvi voglia di scagliare il libro lontano, con il rischio di recare danno a cose o a ignari passanti." |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 6:28
Il mio personalissimo cartellino.Cool ***************************************** Era solo il suo personalissimo cartellino infatti... e come tale sempre indirizzato a favore di vento. Lo scopritore di Tyson invece non è stato lui bensì uno dei più grandi allenatori, e soprattutto MOTIVATORI, di Pugilato di tutti i tempi: Constantine "Cus" D'Amato. Prima di lui aveva scoperto un altro grande del pugilato di tutti i tempi, Floyd Patterson, sulle cui caratteristiche fisiche aveva attagliato quello che è stato forse il suo maggior contributo alla Storia della Nobile Arte...la tecnica del Peek-a-Boo, una tecnica, per certi versi rivoluzionaria ma di certo in controtendenza rispetto alla tradizione, che in sostanza ottimizza le possibilità offensive di pugili che risultano un po' bassi per la categoria di appartenenza. Una tecnica successivamente trasferita - pari pari come si suol dire - ad "Iron" Mike Tyson e da lui riportata in auge. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 6:49
Schyter se non te ne sei accorto, pardon... hai fatto finta di non accorgertene, ce ne sono anche un altro paio di recensioni... per quello che valgono tutte. Comunque una cosa è certa, e che quel recensore (che tralaltro si contraddice) non ha capito, ed è che io non sono affatto contro Ali (non ce n'è bisogno... su YouTube ci sono i filmati che parlano fin troppo chiaro), molto semplicemente io mi riferisco a lui negli stessi termini in cui Cassius Clay prima, e Muhammad Ali dopo, parlavano degli altri. Ma evidentemente né tu, che forse faresti meglio a parlare solo di fotografia, né il recensore di cui sopra, che è invece schierato - ovviamente - su posizioni almeno mainstream e comunque aprioristicamente pro-Ali, questo mio atteggiamento non lo avete affatto compreso. Ah, dimenticavo... il libro è in realtà la versione "addolcita" (dalla raspa di mio fratello) dell'originale, avesse letto la stesura "primigenia" all'amico sarebbe venuto un infarto!   |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 7:14
Com'è che oggi di boxe non si parla più? ***************************************** Non si parla più di Boxe amico mio un po' perché, al contrario degli anni '10, '20, '30, '40, '50 e '60, non è più un fenomeno di costume, direi quasi di cultura, e poi soprattutto perché i negri dei ghetti, linfa vitale del Pugilato e più in generale dello Sport professionistico Statunitense, non hanno più bisogno, per fortuna, di farsi ridurre in pappa il cervello a suon di pugni per riuscire nell'impresa di fuggire dal ghetto... lo possono fare, con ben altri profitti e sicurezze, con l'Atletica, col Basket, col Football, col Baseball... finanche con l'Hockey... chi glie lo fa fare a salire sul ring? |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 8:01
“su YouTube ci sono i filmati che parlano fin troppo chiaro”. Paolo io ho cercato per curiosità ma non ho trovato nulla se non le solite lodi. Hai qualche link? |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 8:44
ricordo questa foto, come ricordo quando il mio vicino di caso rittoccava i rullini prima della stampa finale , insomma correzioni e post produzione in generale sono state sempre fatte, sopratutto quando si deve rafforzare il messaggio da dare oppure ci sono cosette che proprio non vanno bene e non c'è modo di ripetere lo scatto. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 9:36
@Schyter ti considero uno snob, come me del resto e come il bocconiano andrea.taiana, per restare fra noi. Hai riportato una recensione Amazon di un ex-nazionale di rugby. È viziata da questa affermazione: “ La ricerca delle informazioni è senz'altro meticolosa, propria dell'appassionato „ Paolo su Liston e Ali a esagerare avrà letto un decimo di quello che ho letto io, stimolato proprio dal suo libro e glie ne sarò sempre grato. Essendo onesto, Paolo ammette che è stato svantaggiato dal non leggere speditamente l'inglese. È un libro del 2010. In seguito Paolo ha prestato consulenza ad un giornalista RAI che non si era mai occupato di boxe. Ha scritto un libro simile a quello di Paolo, ma anni dopo. Non lo indico perché è un libro cerchiobottista scritto da un incompetente. Paolo quando ci fu il primo incontro Liston-Clay aveva quattro anni. Ne aveva quattordici quando ci fu Foreman-Ali. Sulla boxe o è nato imparato oppure si è dovuto riferire per forza a programmi TV italiani (non c'era YT allora). Cassius Clay è stato frainteso dalla stampa italiana del tempo. Leggevo ogni giorno Corsera e Giorno più "il Campione" e il "Guerin Sportivo". Mi avevano persuaso che era un ciarlero bluff. Quando ebbe il coraggio di sfidare Frazier poco tempo dopo il rientro, allora ho cambiato idea su Ali, senza diventare un tifoso cieco però. Il libro di Paolo va comprato e letto. Nell'altro 3d citato precedentemente era successa una cosa strana. Ci sono stati Juzini che dicevano di avere comprato il suo libro e invece palesemente non l'avevano fatto. Boh! Personalmente non mi do le arie di essere un esperto di boxe. Ai tempi avevo visto in TV b/n gli incontri del sordomuto D'Agata (un gallo). Tifavo per Duilio Loi. Ho tifato per il Nino nazionale, anche perché a S. Siro gli interisti si erano organizzati per sostenere Mazzinghi. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 9:53
Si, @Darp, la postproduzione è sempre esistita. Si leggeva di ritocchi fatti direttamente sul negativo anche con vernici coprenti, ma, sinceramente, io all'epoca non l'ho mai fatto quando sviluppavo e stampavo. Cosi come per negativi troppo densi si usava l'indebolitore di Farmer, grazie al quale il negativo diventava più trasparente e stampabile. Invece in stampa si facevano normalmente, direi sempre schermature e bruciature, ritagli, inclinazione della carta per correggere un po' le distorsioni e linee cadenti dei palazzi, etc. E poi, se c'era qualche puntino bianco legato a chimici o impurità non sciolti depositati sul negativo, si ritoccava direttamente la stampa ( ovviamente in B/N) con pennellino sottile e colore: io usavo la china, ma si vendevano proprio kit di ritocco. Era divertente. D'altra parte un negativo assolutamente perfetto in ogni suo aspetto non esiste e, comunque, tutto si può migliorare in postproduzione anche in camera oscura. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 10:11
Un po' di questi kit di ritocco si usano ancora e si possono trovare, ad esempio, tra i prodotti Diaphoto nel catalogo di Fotomatica Treviso, molto seri: ci sono colori, bianchi e neri l'indebolitore, etc.Ovviamente, all'epoca, non esisteva la vendita online così capillare e ci si arrangiava, ma alcuni rivenditori di materiale fotografico avevano questi accessori per camera oscura. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 10:19
Biga non devi guardare i filmati o le interviste, devi guardare i combattimenti, e dove possibile guardare le facce negli angoli... dicono più di mille parole. In ogni caso guardati i tre Ali/Norton. Sul primo c'è ben poco da dire, Ali ha perso quindi c'è poco da vedere visto che l'hanno capito anche i giudici che Ali aveva perso in maniera netta. Guarda il secondo combattimento e noterai subito che Ali è tirato a lucido e al massimo della forma, tuttavia l'iniziativa è sempre in mano a Norton e Ali si limita a trattenere il suo avversario; poi valuta i colpi: quelli di Ali oltre che meno numerosi non hanno alcun effetto su Norton nonostante questi, storicamente, temesse e subisse l'azione dei picchiatori... quindi i pugni di Ali sono semplicemente NULLI. In particolare guarda il filmato intitolato: Muhammad Ali vs Ken Norton ll - Sept. 10 1973 - Entire fight - Rounds 1 - 12 & Interviews; il video è postato da Levi Johansen. Ilmatch termina al minuto 50 e 21" del video, a questo punto osserva bene cosa accade dal minuto 50 e 22" (e per i 5/6 secondi successivi) fra Ali e il suo fidato sucker* Bundini Brown, e successivamente fra quest'ultimo e un povero spettatore che si era avvivinato al ring per festeggiare con loro. Il terzo guardalo solo per vedere che batosta ha preso Ali... e soprattutto per la crisi di pianto che colse il povero Norton all'annuncio dello scandaloso verdetto. *) sucker è (ovviamente) un termine fortemente spregiativo ma sia chiaro che non l'ho affatto usato gratuitamente visto che questo è il termine con il quale il suo Signore e Padrone Ali etichettava, anzi apostrofava Ken Norton, e che invece Ali avrebbe dovuto adoperare, molto più proficuamente, per descrivere quella pletora di squallidi mangiapane a ufo, e il primo di questi era proprio Drew Bundini Brown, di cui tanto amava circondarsi. | |

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