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Qualità immagine Mirrorless vs dslr Nikon (Ma vale anche per altri marchi)


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avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 11:29

aggiungo anche che ormai da tempo le case si sono incattivite sui profili lente, non da escludere che la resa clinica della linea S sia anche un profilo standard più pompato del solito, potresti provare anche ad usare il profilo neutro e vedere come si comporta il sistema così, mentre è probabile che sia c1 che adobe come ho notato capita sui sigma art tende ad enfatizzare di base eccessivamente il micro contrasto iniziale, personalmente ho provato tipo il 35 1.4 art aprendo i raw piuttosto che con adobe con nx studio quindi senza un reale profilo lente... si apprezza meglio la resa dell'ottica rispetto al profilo lente adobe ultra pompato appunto di partenza... cosa che mi ha fatto anche rivalutare l'acquisto futuro di questa lente...

avatarjunior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 11:53

Per me la percezione di profondità è soprattutto dovuta al apertura dell'obiettivo impostata, con obiettivi da kit 3.5-6.3 è difficile isolare un soggetto, invece usando il 24mm 1.7 Z sempre con la Zfc con apertura f2.8, lo sfuocato davanti e dietro il soggetto rende la foto più tridimensionale, mia moglie è d'accordo ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 12:07

@Lore
Se venisse messo a disposizione 1 file raw e ci sono 100 persone che posproducono lo stesso file, il risultato sarebbero 100 file jpeg diversi.


E ognuno considererebbe i restanti 99 file dei veri water della stazione intasati.Cool

Già 8 pagine dove i soggetti delle foto non valgono un pene, tutte quante girano sui meandri delle varie filosofie degli analizzatori del pixel, ma sarà ancora lunga.

avatarsupporter
inviato il 07 Settembre 2023 ore 12:23

Come site sensibili, beati voi!

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 12:36

@SaroGrey in questo la pellicola era decisamente più umana e democratica ... dopo lo scatto la responsabilità passava allo stampatore ... che dire c'era una distinzione professionale che con il digitale è venuta meno dando forse più responsabilità al fotografo che sicuramente oggi si è dovuto anche specializzare nella post produzione quanto nella preparazione della stampa.. i disastri sono dietro l'angolo come la percezione che il colore è solo espressione di stile... e non venir fuori da quel che si intendeva fotografare...

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 15:18

Penso che un amatore di musica classica preferisca ascoltare la Traviata dal vinile e non da nastro o CD. Come forse tanti di voi ho vissuto quel passaggio...non c'erano confronti tra un basso letto sul vinile allo stesso basso restituito da un CD. Motivo per cui, soprattutto nella musica classica si registra un ritorno al vinile. Ma..sul vinile non c'era modo di eliminare del tutto il rumore, non parlo del digitaleMrGreen, ma quello cosiddetto "di fondo". Dal CD musica pulita, ma senza troppe emozioni, per i non intenditori, come me, bastava farci l'orecchio. Chissà perchè, vedo una certa analogia con questo 3D.


Non sono affatto d'accordo. Oggi la fruizione della musica è per il 75% tramite musica liquida di file digitali ad alta risoluzione, un25% tramite CD ed mp3 il restante 5% tramite vinile e nastro da mezzo pollice e 1/4 di pollice.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 15:23

Cambia vino, tipo e marca, o bevine meno dell'attuale, e vedrai che le tue paturnie se ne andranno.


Perfettamente d'accordo

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 15:29

Per me la percezione di profondità è soprattutto dovuta al apertura dell'obiettivo impostata, con obiettivi da kit 3.5-6.3 è difficile isolare un soggetto, invece usando il 24mm 1.7 Z sempre con la Zfc con apertura f2.8, lo sfuocato davanti e dietro il soggetto rende la foto più tridimensionale, mia moglie è d'accordo


La tridimensionalità non esiste. é solo un'impressaione legata allo sfocato

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 15:33

Andrebbe prima fatta una ricerca linguistico-sociologica sul significato di freddo, piatto, croccante, non naturale, tridimensionalità, anima in fotografia.

Perdonate la schiettezza ma per me c'è una buona quantità di seghe mentali in questa discussione.

Mi verrebbe da darti ragione, razionalmente.
Poi in realtà è noto che ciò che non si riesce a spiegare razionalmente non è detto che non esista.
Ascolta una vecchia canzone di Billy Holiday o una moderna di Lady Gaga (a caso) e dimmi come fai a non sentire l'anima diversa. Il problena è descrivere; se purtroppo aggettivando l'anima delle canzoni e della musica della prima, tipo malinconica, struggente, triste, rassegnata e via dicendo non può arrivare ad esprimere a fondo il concetto.
Lo stesso può essere per una fotografia, anche perchè non tutti hanno poi la voglia o la capacità di sbattersi in post (sempre che tutto sia perfettamente sovrapponibile cosa di cui dubito).

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 15:34

@SaroGrey in questo la pellicola era decisamente più umana e democratica ... dopo lo scatto la responsabilità passava allo stampatore ... che dire c'era una distinzione professionale che con il digitale è venuta meno dando forse più responsabilità al fotografo che sicuramente oggi si è dovuto anche specializzare nella post produzione quanto nella preparazione della stampa.. i disastri sono dietro l'angolo come la percezione che il colore è solo espressione di stile... e non venir fuori da quel che si intendeva fotografare...


La pellicola non era più umana e democratica ma solo inferiore al digitale per la presenza della grana e del velo dettato dal supporto della pellicola e dsall'imposibilità di aumentare ad libitum l'acutanza. perchè oltre un certo valore di fermo la tank andava agitata e il processo era fattibile col B/N perchè si era completamente autonomi. Col colore era un litigio continua con laboratorio che ti sviluppava la pellicola e te la stampava.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 15:40

Ascolta una vecchia canzone di Billy Holiday o una moderna di Lady Gaga (a caso) e dimmi come fai a non sentire l'anima diversa.


Però qui la spiegazione è facile:
basta vedere la storia della Holiday e tener conto del fatto che le moderne produzioni hanno un tasso di marketing/produzione sconosciuto ai tempi delle registrazioni jazz degli anni40-50, che erano più dirette, meno costruite, anche per i limiti tecnologici dell'epoca, oltre che per una industria musicale che non era ancora così raffinata e invasiva nel perseguire il profitto.


avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 16:51

@Bergat non ho detto sia superiore la pellicola, democratica ed umana... standardizzava la qualità della stampa in funzione dello stampatore a cui si affidavano i negativi, se ci tenevi ad avere buone stampe non ti affidavi al primo che capitava, per tutto il resto ok

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 17:11

vero ma ti posso asssicurare che mentre per il b/n uno faceva da se con ottimi risultati, per il colore dovevi affidarti a uno stampatore ed era difficile trovarne uno valido nella pletora di chi stampava il colore. una foto fatta con hasselblad, ti veniva come fatta da una kodak instamatic, tanto era di cacca la qualità

avatarjunior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 17:11

Già 8 pagine dove i soggetti delle foto non valgono un pene, tutte quante girano sui meandri delle varie filosofie degli analizzatori del pixel, ma sarà ancora lunga.


Credo non ci sia molto altro da aggiungere.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2023 ore 19:57

Direi proprio di no...In finale questa discussione non è servita proprio a niente.
Peccato



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