| inviato il 22 Agosto 2023 ore 13:21
“ Interessa a nessuno? Meglio parlare di megapixel, rumore digitale o se sia più nobile scattare in analogico o in digitale? „ Molti anni fa mi sono scontrato con Berengo Gardin, e a mio avviso è un po' manierista. Non ho condiviso le sue idee e non è certo il mio fotografo di riferimento, anche se devo riconoscere che ho appreso molto da lui durante i suoi seminari. |
| inviato il 22 Agosto 2023 ore 20:06
@Bruno.ReNato ... 1981 (dieci anni prima) Kenya - Parco Meru fotografavo il primo rinocerenti bianco nato nel parco (a natale 1980). Nikon con Novoflex 400 mm - Airone pubblicò quella foto (da dia) sei sicuro che il taglio, il colore, etc fosse quello vero?. Sergio |
| inviato il 22 Agosto 2023 ore 21:51
“ ti sottopongo prova inconfutabile, ineludibile, indefettibile, inalienabile, incontestabile e lampante di manifestazione della realtà più reale: „ Quello che vedo è una foto scattata su un sensore, presumibilmente quello di una diapositiva. E poiché la targa è oscurata, non corrisponde nemmeno alla realtà, ma contiene un falso della stessa. |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 3:10
Eh Eh... Francamente mi mancava il fanatismo fotografico in base e tutto volto, al tipo di supporto usato. Talebano da mezzo utilizzato, è comunque uno spasso leggerti... Anche se ritengo che il tuo sia essenzialmente un volerci giocare sulla cosa, tanto per divertirti e simpaticamente provocare, ma il tutto condito però anche una certa dose di reale convinzione di fondo. E allora ti suggerisco che se mai ti dovesse passare la passione fotografica... Ti vedrei bene aderire a qualche setta, saresti un adepto perfetto. In alternativa saresti ideale anche come testimone geoviano, o anche evangelico, stesse dinamiche psicologiche del fanatismo, che sia fotografico o religioso sono inezie, poco cambia e saresti perfetto. Basta che non vieni poi a suonarmi il campanello di casa. |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 15:36
La fotografia rappresenta il SIGNIFICANTE. Cioè l'elemento che si vede. Il segno. Ma il SIGNIFICATO, ossia il concetto, il senso che il fotografo vuole dare al significante, o il concetto che l'osservatore ricava dal significante, non è mai o quasi mai la realtà. Non coincide mai o quasi mai con il significante. Vedere la teoria della comunicazione visiva. Esiste una letteratura immensa a tal proposito |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:06
Bravo Gaga... direi succinto ed esaustivo. |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:13
Eh, ma molti non distinguono mica la cosa: si parla sempre di significati e mai di significanti. Eppure viviamo costantemente in balia di quest'ultimi. |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:19
“ La fotografia rappresenta il SIGNIFICANTE. Cioè l'elemento che si vede. Il segno. Ma il SIGNIFICATO, ossia il concetto, il senso che il fotografo vuole dare al significante, o il concetto che l'osservatore ricava dal significante, non è mai o quasi mai la realtà. Non coincide mai o quasi mai con il significante. Vedere la teoria della comunicazione visiva. Esiste una letteratura immensa a tal proposito „ Bene, siamo quasi arrivati al triangolo di Odgen e Richards. Dai che ce la facciamo... Mi domandavo quanto ci avremmo messo... e forse arriveremo anche a distinguere tra denotazione e connotazione, ma poi ci vorrà un po' per capire che quello che mostra il triangolo di Odgen e Richards non è la rappresentazione grafica di denotatum e connotatum. Ve lo dico sempre: parliamo di fotografia e basta, che ci facciamo più bella figura... |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:24
Ma come fai a prescindere da questo? Una foto va sempre interpretata, che vuol dire "parliamo di fotografia e basta"? |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:24
Cosa che praticamente non é stata fatto in questo topic. Ognuno parla sempre per concetti astratti senza fare mai esempi concreti a sostegno delle proprie tesi |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:26
“ Ve lo dico sempre: parliamo di fotografia e basta, che ci facciamo più bella figura... „ La fotografia è parte della comunicazione visiva. Penso che questo sia incontestabile. Anzi, nel mondo la fotografia è oramai un linguaggio universale, globale. Più comunicazione visiva di così. @miopiartistica Dai su!! fai uno sforzo... |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:29
“ Ma come fai a prescindere da questo? Una foto va sempre interpretata, che vuol dire "parliamo di fotografia e basta"? „ No, parliamo pure di tutto, ci mancherebbe. Però rendetevi conto che quando ci si addentra nella filosofia, nella linguistica eccetera le scoperte dell'acqua calda che facciamo sono un numero impressionante... C'è gente che 'ste cose se le studia da una vita e poi arriviamo noi freschi freschi a marzullare...  |
| inviato il 23 Agosto 2023 ore 16:55
Sì ma questo dovresti dirlo a chi non ha nemmeno idea di certe cose, vuoi per ignoranza, vuoi per disinteresse. E sono molti, considerato che la fotografia è pur sempre un linguaggio. |
| inviato il 24 Agosto 2023 ore 9:47
Il concetto esposto da Gaga è esattamente quello che sta alla base del fatto che un tipo di supporto, una tecnologia, una tecnica operativa e chi più ne ha, più ne metta, non potranno mai costituire un "garante" della realtà in fotografia; come per tutte le altre forme di "rappresentazione", anche alla fotografia mancheranno sempre un sacco di elementi della realtà che solo chi è immerso nella scena "originale" può percepire e decodificare, e spesso nemmeno chi è sulla scena riesce a coglierli tutti; più elementi vanno persi nel passaggio dalla scena originale alla sua rappresentazione, più l'interpretazione dovrà supplirvi con elementi personali dell'osservatore, che per lo più non avranno nulla a che fare con la scena reale. L'onestà intellettuale del fotografo documentarista o reporter sarà quella di cercare di "indirizzare" il meno possibile l'interpretazione da parte dell'osservatore, cosa già parecchio difficile, ma se il fotografo vuole mentire lo può fare in mille modi, con buona pace dei talebani della "realtà" fotografica. |
| inviato il 24 Agosto 2023 ore 10:12
@Daniele Ferrari Concordo con quanto qui sopra hai scritto. A proposito dell'intenzione di rappresentare la "realtà" con la fotografia io aggiungerei che oramai sono anni che esiste la consapevolezza del fatto che una fotografia non possa esprimere la realtà nel senso del significato. Ma la rappresentazione, il significante, esprime un "punto di vista" del fotografo. Inoltre, l'osservatore, ne può ricavare anche un punto di vista diverso da quello dell'autore. La Fotografia è un dialogo a tre: autore, significante, osservatore. La fotografia contemporanea sa bene tutto questo e alle volte gioca sul non dare troppe informazioni per mezzo del significante in modo tale che l'osservatore abbia un ruolo maggiore nel gioco della creatività. Sempre più la Fotografia si sta orientando verso questo ultimo aspetto. La rappresentazione minuziosa della realtà è un'aspetto non più richiesto alla Fotografia ma è lasciata ad un insieme multiplo e complesso del sistema di comunicazione |
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