| inviato il 24 Maggio 2023 ore 19:19
Un altro paio di suggerimenti: Glifo Follia |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 19:20
Primo Levi ... un grande |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 19:29
Gianluca_m - mi fa piacere che anche tu conosca London, autore, probabilmente, più apprezzato e meglio conosciuto nel modo anglosassone. Quando lo cito come scrittore interessante, in una qualche discussione, mi scontro sempre con una sorta di pregiudizio, che lo identifica come autore per ragazzi. London è anche ben altro, che solo l'autore di Zanna Bianca e Il Richiamo Della Foresta. Ha scritto oltre una cinquantina di libri e altro (ma c'è chi gliene attribuisce di più), pur essendo morto a quarant'anni (suicidio, probabilmente) e aver avuto una prima parte della sua vita alquanto avventurosa. |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 19:47
Quoto London, oltre ai citati aggiungo il tallone di ferro. E quoto anche Buzzati con Il segreto del Bosco Vecchio e Un amore. Altre letture che mi vengono in mente sono: Oblomov...consiglio anche il film Tutto scorre di Grossman La via perfetta. Nanga Parbat: sperone Mummery Le affinità elettive di Goethe Lanterna magica di Ingmar Bergman Fuoco fatuo di Pierre Drieu La Rochelle ...il film è assolutamente da vedere Rudin di Ivan Turgenev La voce delle onde, Neve di primavera e Colori proibiti di Mishima |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 19:53
Andyv, il mio nickname su Last.fm è Oblomovismo |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 22:01
“ Primo Levi ... un grande „ Primo Levi è quello che mi rimette in sesto quando sono scazzato, un racconto da Il sistema periodico, o La chiave a stella, una pagina saggistica, e riparto. Qualche pagina fa avevo ricordato Daniele Del Giudice, che ha scritto una bellissima introduzione all'edizione Einaudi delle opere complete di Primo Levi. Quando proprio la situazione è da sturbo assoluto, combino Primo levi con Lorenzo Milani, allora sono gli spinaci di Popeye... perché la letteratura serve a non perdere la bussola, a continuare a essere se stessi nella pressione del mondo. |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 22:10
Grande Rombro aha |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 23:00
“ mi scontro sempre con una sorta di pregiudizio, che lo identifica come autore per ragazzi. „ Grohmann: potrebbe forse esser conseguenza di uno dei grandi problemi legati alla narrativa scolastica. Siccome un autore vien consigliato o proposto ai tempi della scuola media, addirittura elementare, il London di Zanna Bianca l'ho scoperto allora, finisce che lo si etichetta in maniera errata. Anche "Marcovaldo" di Calvino credo soffra dello stesso male, così come tutto il ciclo degli Antenati: narrativa per scuola media, uguale a libro per ragazzi. Ora non so come siano messe le cose a scuola... Vedo alcuni libri letti da mia nipote, in quinta elementare, che mi sembrano eccessivamente semplificati. Il già citato "Zanna Bianca" l'ho visto riassunto in un'opera da 76 pagine scarse, scritte in caratteri grandi, limando e togliendo grosse porzioni di testo. Non l'ha nemmeno finito. Forse perchè potandolo a quella maniera ne han tolto tutta la bellezza, eliminando l'interesse. Come scriveva Eco nella prefazione a "Il nome della Rosa", a volte la lettura è una sorta di penitenza che devi subire per raggiungere un piacere più alto, difficilmente immaginabile da chi legge in maniera superficiale, soffermandosi al numero di pagine o alla terminologia. Mah... “ un racconto da Il sistema periodico, o La chiave a stella „ "La chiave a stella" per quanto mi riguarda credo sia l'opera che più amo di Levi. Libro interessante, divertente, scritto splendidamente. |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 23:18
"il cavallo rosso" di Eugenio Corti Arpino," il buio e il miele" da cui poi è stato tratto il bellissimo film profumo di donna con Gassman e Momo Giovanni Comisso "gioventù che muore" Gioss Rimanelli "tiro al piccione" |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 23:53
"Le lettere di Berlicche" di C.S.Lewis |
| inviato il 25 Maggio 2023 ore 9:32
Nell'elenco che ho pubblicato qui www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4536668&show=1#26977012 compare un libro che voglio consigliare in modo più visibile. E' “ Trilogia della città di K ” di Agota Kristof, uno dei libri belli ma più più atroci che abbia mai letto. A tratti quasi insostenibile per la crudeltà e l'assenza di ogni speranza, o visione positiva dell'esistenza. Ma io non sono un critico letterario, così riporto un brano di Giorgio Manganelli (sì, è un altro degli autori dei quali ho letto tutto, ma non so se lo consiglierei a chiunque, perché potrei rischiare ritorsioni), tratto da “Concupiscenza libraria” . Qui Manganelli parla solo del primo volume della trilogia, che uscì in Italia col titolo “Quello che resta” . “Agota Kristof, leggo nel risvolto, è una ungherese che ora vive in Svizzera e scrive in francese. È possibile che questo "Quello che resta" (il titolo francese è "Le grand cahier") sia uno dei libri più eccitanti e, semplicemente, straordinari (o volevo scrivere sconvolgenti?) che abbia letto in questi ultimi anni. In una prosa di perfetta, innaturale secchezza, una prosa che ha l'andatura di una marionetta omicida, "Quello che resta" è il luogo di incontro della malvagità e della innocenza. Durante una guerra, due fratelli gemelli vengono affidati dalla madre alla nonna; il raccontatore e protagonista è la voce binaria dei gemelli, testimoni impassibili e feroci dell'orrore, uccisori, seviziatori, odiati odiatori della nonna strega e assassina, destinati, i gemelli, a separarsi solo uccidendo il padre e utilizzandone il cadavere come ponte per varcare una zona minata. Uno passa, l'altro è quello che resta. Il racconto di eventi atroci, di personaggi deformi, di macchinazioni infámi procede con speditezza maniacale, senza apparenti articolazioni emotive, nella bizzarra voce unisona dei gemelli, per ciò stesso mostruosi, ma insieme dotati di una lucidità atroce, implacabile tuttavia pacata; la voce di una binaria presenza infernale, congrua alla qualità infernale del mondo, luogo infáme e familiare, consueto e impossibile. Definirei "Quello che resta" un esempio di raffinata terribilità, un «orrore» dalle nervature lucidissime, non un fantasma, ma l'invenzione di un mondo totalmente degradato e insieme in qualche modo nobile, la nobiltà della ferocia intellettuale, della minuta crudeltà stilistica.” |
| inviato il 25 Maggio 2023 ore 13:23
Lo dovrei rileggere, "Trilogia della città di K"... |
| inviato il 25 Maggio 2023 ore 15:04
Ciao. Un libro bello e atroce (nel mio modo di vedere più bello e sicuramente più atroce della Trilogia della città di K) è "L'uccello dipinto" di Jerzy Kosinski, che sicuramente consiglio. Abbiamo risistemato i libri da non molto tempo e non lo ricordo, tuttavia queste ottime pagine mi sono di stimolo per andare a ricercare questo e altri libri già letti, e altri ancora del tutto sconosciuti. Saluti da Ugo |
| inviato il 25 Maggio 2023 ore 17:50
Minugo“ "L'uccello dipinto" di Jerzy Kosinski, che sicuramente consiglio. „ Grazie per il consiglio, ci proverò. |
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