| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 11:42
“ Nel titolo del topic ho inserito un richiamo alla condivisione online di fotografie... speriamo arrivi almeno qualche intervento anche su quello, magari sulla falsariga di tutti che sono già arrivati in merito alla stampa, alla conservazione ed all'esposizione di immagini. „ condivisione online: -dipende dalla complessità/stile delle foto e dal pubblico a cui vai a proporlo es. un bel paesaggio fatto bene con tramonto magari in un posto in scandinavia riscuoterà sicuramente tanto successo. sia da parte di utenti non esperti che da utenti esperti altro es. se fai foto più "complesse", per esempio lavori a pellicola in bn, e magari fai foto diciamo "artistiche", figurative, trascendentali, ecco diciamo che si restringerà molto la platea di gente interessata a vederle. soprattutto perchè in genere quel tipo di foto si godono di più in un contesto diverso (non per forza stampate giganti) in poche parole: i social sono più predisposti per alcuni tipi di fotografie e meno per altri... idem la stampa o la proiezione. diciamo che non si ottiene sempre lo stesso risultato con ogni foto in ogni sistema di riproduzione. quindi ad ogni foto il suo pubblico e sistema di riproduzione |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 12:12
“ Per qualche foto ne vale la pena..ma spesso stampare una foto ed appenderla significa imporla agli altri. Voglio dire.. se un salone o un museo te la compra e la appende e' una cosa. Se viceversa, non te la si fila nessuno e tu la appendi in casa tua.. Qualche domanda dovresti fartela...MrGreen „ Condivido anche io molto di quello che dici, la foto bella, la foto buona, il significato ecc... che vanno oltre la misura delle stampe. Ma la grandezza delle mie stampe non è moda, la decido in base a diversi fattori, ci sono foto da appendere e altre semplicemente da archiviare. Ma se decido di appenderla a casa mia può anche essere una foto non bella ma che per me ha un certo significato e si, la impongo agli altri così come impongo eventuali quadri, arredamento e cornici sparsi qua e la. Sono a casa mia e non penso di dovermi preoccupare su cosa espongo e impongo agli altri. |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 12:29
ho due pensieri in proposito : 1) stampa grande ----> bella foto Ricordo ancora a proposito di una delle pochissime mostre di Ansel Adams : il 90 % delle foto erano in scala 1/1 della lastra del banco ... e non se le filava nessuno . invece nei pochissimi ingrandimenti i commenti erano dall'eccelso allo stupendo. Lo so che non è vero , ma al 99% del pubblico la stampa grande colpisce perche' fa molto fotografo. La stampa piccola invece disorienta. Stessa cosa con Ghirri le cui stampe sono al massimo 20x30 ( e la maggior parte 10x15) : vedo sempre dei visi dubbiosi al limite della delusione. 2) foto proprie esposte in casa : una volta lessi un intervista di M.Comte che spiegava che non esponeva le sue foto in casa : era volgare. Obbligava quasi l'ospite a fare i complimenti. ho preso alla lettera questo prezioso insegnamento. |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 12:39
Dopo la dipartita del fotografo, nel cassonetto. Si salvano, quasi sempre, le più trascurate: i ricordi di famiglia. Quindi varrebbe la pena farli bene. |
user204233 | inviato il 21 Febbraio 2023 ore 12:41
Il punto è che le foto di famiglia, probabilmente, interesseranno alla famiglia. Quelle non di famiglia, magari, interesseranno a qualcun altro... ma non dopo che il fotografo schiatta, gli interesseranno adesso. |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 13:01
“ una volta lessi un intervista di M.Comte che spiegava che non esponeva sue foto in casa : era volgare. Obbligava quasi l'ospite a fare i complimenti” Me ne rendo conto ma non posso farne a meno |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 13:14
a me degli ospiti ...e chi se frega ,sono a casa mia e comando io...... |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 13:58
"una volta lessi un intervista di M.Comte che spiegava che non esponeva sue foto in casa : era volgare" Pur non avendo letto Comte non espongo foto in casa mia e, poiché non espongono mie foto altrove se non una tempo fa, risultato è che nessuna è esposta. Non le espongo in casa mia per un senso di falsa modestia, falsa ma 'ostativa' per dirla con un aggettivo di moda. Sulla dimensione: Guido Guidi stampa solo a contatto da negativi grande formato. Uno dei miei fotografi preferiti Gerry Johansson pubblica solo libri di sue foto scattate in mf 6*6 riprodotte in 9*9. Ma nessuno ha risposto alle mie precedenti domande sugli album spiralati e sul tipo di carta usato per separare le foto. |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 15:11
Cerchiamo di non travisare le parole: se parlo di nitidezza e messa a fuoco ovviamente intendo i casi in cui, per esempio una messa a fuoco selettiva serva ad isolare un soggetto, funzionale quindi, a cosa voglio far vedere. Lo stesso se voglio una iperfocale per altri scopi. Non è avere il massimo della tecnologia, SALT, ma solo utilizzare la macchina fotografica per uno scopo preciso, la tecnologia ( in questo caso basica...la semplice messa a fuoco) piegata al risultato da ottenere. E, questo, spesso in una foto molto piccola si apprezza poco e la visione diventa superficiale....come lo è frequentemente anche guardare al cell. Allo stesso modo non serve un A1 |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 15:52
@Last prince, condivido al 100% quanto hai scritto. Il discorso grande stampa = bella foto è verissimo, anche noi fotografi quando stampiamo in grande rimaniamo spesso piacevolmente sorpresi. Non saprei, è come quando una donna, prima di un appuntamento/occasione speciale , passa dalla parrucchiera, dall'estetista, si compra un abito adatto e alla fine si guarda allo specchio. E' sempre lei ma in quel momento è (scusate la semplificazione) valorizzata al meglio e si sente diversa. Stesso discorso anche per gli uomini e per le nostre fotografie stampate grandi. Per quanto riguarda le foto appese nella propria casa, io ho una idea ancora diversa... Non appendo foto in casa perchè quando arrivo alla foto stampata ho terminato un ciclo e la mia mente è già rivolta al progetto successivo. Quindi la foto rappresenta il "passato" e non ho più tutta questa soddisfazione nel vederla appesa. Di solito un progetto mi impegna per alcuni mesi o anche un anno. Quando arrivo alla stampa, sono alla fine, è ora di pensare ad altro. Quando invece sono in fase di provinatura o selezione delle immagini, la situazione è esattamente opposta, le guardo più e più volte anche in un singolo giorno per capire se sono sulla strada giusta o meno. |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 16:23
E' una cosa che ho già detto in passato. Secondo me una foto meschina stampata grande è ancora più meschina, direi grottesca. Lo so perchè ne ho diverse così in casa |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 18:50
Che intendete per "stampata grande" ? E "stampata in grande rimaniamo piacevolmente sorpresi"? Perché ( come ho già abbondantemente scritto) sembra che si passi dalla cartolina microscopica ai murales. E che le posizioni si siano cristallizzate su questi due estremi! |
| inviato il 21 Febbraio 2023 ore 23:07
@claudio Santoro Per quanto mi riguarda le stampe “grandi” vanno dal formato A2 in poi. Fino al 30x40 - A3 le si prende comodamente in mano e non le considero grandi. Per i miei gusti una stampa “grande” deve poter essere goduta dalla giusta distanza e avvicinandosi, con la foto giusta, deve mostrare il dettaglio che non si coglie a distanza. Esempi di stampe di grande e grandissimo formato: Gursky, Crewdson, Vitali, basilico, Joel sternfeld, Mitch Epstein… e tanti altri. Tutti autori che hanno stampe godibili dalla giusta distanza e che avvicinandosi mostrano dettagli che arricchiscono l'immagine. Non per questo non riesco ad apprezzare le stampe di Kenna, Guidi, Ghirri per esempio. |
| inviato il 22 Febbraio 2023 ore 12:30
ma al 99% del pubblico la stampa grande colpisce perche' fa molto fotografo. Onestamente non credo. Una stampa grande mette a suo agio un eventuale osservatore perché gli consente di osservarla attentamente senza però costringerlo ad avvicinarsi eccessivamente cosa che, tralaltro, ostacola non poco la fruizione della stessa immagine da parte degli altri presenti. |
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