| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 14:11
il problema della fotografia è l'enorme possibilita' di scelta. col digitale questo problema è aumentato in modo esponenziale. Un mio amico , gran "fotografo analogico" , mi ripete sempre che con la pellicola è piu' semplice ( non piu' facile , badate bene ) : il digitale è piu' immediato , ma dà successivamente una miriade di possibilita' con la PP che vanno spesso a confondere il fotografo esperto , e spesso a "ubriacare" il fotoamatore inesperto. Il grande problema , come ha scritto giustamente Ale-z , è che non esistono al 99% delle fondamenta culturali che vadano a indirizzare il fotografo verso quello che vorrebbe esprimere. Senza basi culturali è tutta una sfilza di attrezzatura esibita , prove di iso , prove di muri di mattoni prove di tutto e pochissime fotografie. Per ultimo c'è l'enorme problema culturale della PP dove anche se persone piu' colte (fotograficamente parlando ) provano a spiegare gli errori al fotoamatore , lui al 90 % delle volte ti risponde : " a me piace cosi' ". L'ideale sarebbe fare dei corsi di fotografia preventivi a livello culturale , poi corsi tecnici , poi corsi di PP e poi costringere il fotoamatore a usare per almeno un anno una sola camera con la stessa focale (una meravigliosa utopia). solo cosi' si puo' imparare . tutto il resto è superfluo. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 14:16
Andavo scrivendo qualche tempo fa alla presentazione di una mia esposizione: “ ....... . Altra scelta di fondo: il corredo. Bianco & nero ottenuto usando una reflex con 24 mm fisso, zoom 28/135 mm. e pellicole ad alta sensibilità. Per il colore una compatta digitale. Questo lavoro, dal titolo “Impressione Siciliana”, vuol esser il ritrovar un modo di fotografare semplice, nei mezzi e nelle intenzioni, un quieto vagabondare fra paesi e colline, lasciando sia l'essenza e non il superfluo ad impressionare il fotogramma. Delle varie situazioni mi sforzo di cogliere l'equilibrio, senza cercare inutili eccessi che, nel migliore dei casi, portano all'assuefazione; i miei scatti, frutto di questo modo di pensare, non sono ragionati ma istintivi, la tecnica è qualcosa di marginale, l'importante è ascoltare ciò che i luoghi, le scene, hanno da dire e, nel momento in cui si intende, dar loro voce. In fondo, per me, la fotografia è proprio questo: dar presenza alla suggestione di un attimo. „ Scelte, possono esser condivise o meno, ma in fondo di questo si tratta. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 14:21
“ solo cosi' si puo' imparare . tutto il resto è superfluo. „ Concordo. Il problema è da che parte cominciare. Davvero non ci sono molte strade se non percorsi formativi specifici di lunga durata. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 14:40
“ Il problema (molto serio per chi ne soffre) è che una percentuale altissima di appassionati di fotografia è convinta che l'unica maniera per migliorare le proprie foto sia investire in formazione tecnica e in continuo upgrade dell'attrezzatura. E in questo modo spende denaro, tempo e energie per continuare a produrre immagini banali, viste un milione di volte, dove il contenuto è zero. Basterebbe spostare una buona quantità di tempo ed energie investendo su come imparare a esprimersi con la fotografia per cambiare le cose. Ma niente… C'è chi proprio non vede questa cosa così semplice… „ Oppure fa finta di non vederla, perché gli/le fa comodo/prerisce che sia così. Se escludiamo chi soffre di sindrome da acquisto complusivo (per la quale servono specialisti), quello che scriveranno gli altri non gli farà né caldo né freddo a chi crede, senza mettersi in gioco, senza fare autocritica, senza un po' di umiltà...che basti l'attrezzatura per rendere le foto migliori: è come parlare ad un muro. Deve essere il singolo a voler porsi dei dubbi. Se crede solo nelle sue "certezze" non cambierà mai. Per cambiare bisogna anche volerlo e mettere le energie per farlo. Ma questo riguarda tanti difetti di tante persone. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 15:01
..... "Basterebbe spostare una buona quantità di tempo ed energie investendo su come imparare a esprimersi con la fotografia per cambiare le cose. Ma niente… C'è chi proprio non vede questa cosa così semplice…" ------- lapalissiano - però ammettiamolo e' la cosa più difficile da acquisire .... e la maggior parte dei fotografi, "mette la testa sotto la sabbia" - avere una buona base in Educazione Visiva, richiede tempo e un mix di curiosità/confronto - condizioni che, in ambiti sociali in cui tutto deve correre, non sono alla portata di tutti |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 15:02
Intendiamoci.... tutti noi facciamo il gioco di uscire con un fisso scalcagnato e vedere cosa sappiamo portare a casa. Un po' come il grande chef che, per scommessa, cucina un pranzo delizioso solo con scarti che dovrebbero andare in spazzatura. Ma questo dovrebbe essere solo un gioco. Al massimo un addestramento a cercare di risolvere scatti impossibili cambiando punto di vista. Cambiando punto di vista... non sottovaluterei questo aspetto. Uno dei problemi che affigge tutti noi e' che abbiamo un punto di vista che e' viziato dall'eccedenza di superfluo che ci investe. Troppo di tutto. Alla fine ti adegui... scimmiotti, copi, rifai ... Invece il punto, secondo me, non e' inzepparsi la testa di ulteriori milioni di libri/immagini del passato. E' riuscire ad avere uno sguardo diverso. VEDERE la novita'. Ghirri, per tornare al tema, ha prodotto fotografie "risibili" se prese singolarmente. Un lavoro massiccio e potente se considerato globalmente e messo in relazione con i tempi. Lo sguardo che ci propone, zeppo di nulla, e' la fotografia di un momento Italiano. Che, all'epoca, nessuno vedeva. Un po' come le teste cotonate e gli occhi bistrati di 60 anni fa. Oggi fanno ribrezzo. Erano francamente orribili... ma "normali" per quei tempi. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 15:05
Sto andando a Milano a comprare per 30 euro una stupenda Nikon 995 da ben 3.3 megapixel ... è abbastanza minimal? Comunque io adoro sperimentare. Dalla EPM2 al foveon alla alfa390 (acquistata con la sua ottica a 90 euro, anzi, in realtà l'ho pagata con una prestazione professionale di quel valore). Detto ciò, io credo che ognuno abbia il diritto di trovare la sua strada come meglio crede. Quello che penso sia importante, a prescindere, e su ogni attività umana, è interrogarsi sul SENSO di ciò che si fa. Questo lo vedo fare a pochissimi in generale... |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 15:08
Comunque, per venire a Ghirri, io credo che anche oggi, e non solo allora, sia possibile avere un certo tipo di sguardo. Su Facebook io seguo un tizio (non credo che sia un fotografo) che per me ha un occhio molto "ghirriano". Dategli una guardata: www.facebook.com/gperretta1 a me pare molto bravo. Poi magari è pure qui su Juza, non lo so perchè non lo conosco di persona ... |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 15:10
'...." riuscire ad avere uno sguardo diverso. VEDERE la novita'." ----- appunto - un esempio: 10 fotografi a scattare lo stesso lampione - avremo 7 immagini diverse e banali, 2 immagini diverse e gradevoli .... 1 interpretazione gradevole e creativa .... di un banalissimo lampione |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 15:10
“ ...che basti l'attrezzatura per rendere le foto migliori: è come parlare ad un muro. „ ... o come parlare di pennelli e colori invece di interressarsi di arte per studiare magia o banalità di un dipinto. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 15:44
“ Detto ciò, io credo che ognuno abbia il diritto di trovare la sua strada come meglio crede. Quello che penso sia importante, a prescindere, e su ogni attività umana, è interrogarsi sul SENSO di ciò che si fa. „ Concordo in pieno. Se si hanno i soldi e se non si hanno spese importanti da sostenere (ad esempio un muto). “ ...o come parlare di pennelli e colori invece di interressarsi di arte per studiare magia o banalità di un dipinto. „ Vero. Il mezzo è qualcosa che può aiutare, ma il lavoro principale non lo fa il mezzo: il mezzo non è l'artista. Seppure è vero che per fare qualcosa in un certo modo devi avere lo strumento adatto (fra vari strumenti più o meno adatti), ma non ho scritto in queste ultime righe nulla che non si sappia già. Diciamo che non sono a favore di limitazioni di scelta su come spendere il proprio denaro, l'importante è pensarci bene prima ed usare la testa almeno un po'. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 16:11
in quest'ultima pg stiamo centrando "il problema" sollevato da Ghirri ... il superfluo è tutto quello che ci distoglie dal "necessario" ... teoricamente (ma mica tanto) superfluo potrebbe benissimo essere una fotocamera usa e getta. Per alcuni pseudo fotografi amatori (molto spesso guru) una usa e getta, una Holga o una fotocamera dei fustini è fin troppo. “ L'ideale sarebbe fare dei corsi di fotografia preventivi a livello culturale , poi corsi tecnici , poi corsi di PP e poi costringere il fotoamatore a usare per almeno un anno una sola camera con la stessa focale (una meravigliosa utopia). „ Io direi almeno 5 anni. “ Il grande problema , come ha scritto giustamente Ale-z , è che non esistono al 99% delle fondamenta culturali che vadano a indirizzare il fotografo verso quello che vorrebbe esprimere. Senza basi culturali è tutta una sfilza di attrezzatura esibita , prove di iso , prove di muri di mattoni prove di tutto e pochissime fotografie. „ E' che quando lo si fa presente, è come toccare un nervo scoperto ... e ti ricoprono d'improperi, quando va bene. I più malfidenti tirano fuori la storia della volpe e l'uva ... |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 16:30
La realtà è che la fotografia per il fotoamatore non è un amore ma un piacere. Quindi chiedendo di riportare l'attenzione sull'aspetto culturale si chiede in realtà la rinuncia ai piaceri. Ma non tutti sono disposti a fare gli asceti, ecco perché il maggior sforzo, quello che procura il massimo piacere dai tempi di Ghirri e anche prima, è aggiornarsi sulla tecnologia. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 16:39
“ ecco perché il maggior sforzo, quello che procura il massimo piacere dai tempi di Ghirri e anche prima, è aggiornarsi sulla tecnologia. „ probabilmente hai ragione. Credo sia la risposta definitiva. Chiudiamo qui senza arrivare alle fatidiche 15pg. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 17:08
Se volete facciamo l'elenco di tutti coloro che possiedono una chitarra elettrica in relazione a quelli che la sanno suonare... I primi cambiano i pick-up, fanno limare i tasti, mettono il ponte in ottone. I secondi prendono in mano una Sakura da 120 euro e ne tirano fuori il loro suono. |
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