| inviato il 18 Luglio 2022 ore 8:32
La Canon T60 ha la stessa consistenza, per capirci, della Yashica FX 3. NULLA... in pratica! |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 8:50
“ Carlo... ma che pretendi di farci con un fotogramma 18x24 mm? Anche usando una pellcola eccelsa non ci puoi andare oltre un 60x80 visto che con quei negativi sei già nell'ordine del 35X Eeeek!!! E con pellicole meno valenti non vai oltre il 30x40 Confuso „ ma io non stampo 60x80 io stampo tutto a4 o a3. rarissimi a3. qualche a2 all'anno. solo nel passato facevo 70x110 ma ora non ho più il plotter grande... purtroppo stampo tantissimo, non sono di quelli che stampa a chiacchere 2 foto all'anno ma siccome della risoluzione non mi interessa niente e mi interessa solo l'esperienza e la foto, avere a dosposizione 72 foto in un rillino mi piace moltissimo. io scatto tanto. veramente tanto. quindi mi entusiasma l half frame per il risparmio e per non dover cambiare il rullino in continuo se passassi all'half frame probabilmente passerei a pellicole di qualità anche da 15-20 euro per guadagnare quel tantino di risoluzione persa. direi che da quello che ho visto la kodak color 200 nell'half frame sarebbe abbastanza inutilizzabile. la agfa 100 bn invece lo reggerebbe decentemente |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 8:53
“ La Canon T60 ha la stessa consistenza, per capirci, della Yashica FX 3. NULLA... in pratica! „ ho scattato qualche rullo con la yashica fx3 non mi sembra male ha un esposimetro decente, lavora in priorità diaframmi e manuale e me la ricordo decentemente robusta ricordo anche un buon mirino decentemente luminoso certo quello della mia ae1 è fantastico di mirino... per me sta sbiascica ha tutto quello che serve da una analogica. |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:25
Appunto Carlo... è tutto decente! Decente la robustezza, decente il mirino, decente l'esosimetro... ma di buono, ottimo, eccellente, eccelso che ha? NULLA... appunto!  |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:29
A proposito: sono d'accordo sul fatto che ben di rado si stampa 70x100 o più grande, ma se proietti delle diapositive il 70x100 non solo non è raro... è davvero il MINIMO SINDACALE |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:50
MarcoMarra. Mi fa sempre un certo effetto quando si parla cosi della pellicola, di scatto meditato, di dover pensare di più prima dello scatto, di esperienza formativa etc. Non sono mai molto d'accordo: ma perché davvero in digitale uno fa una raffica aspettandosi di essere aiutato dalla macchina fotografica a comporre, a esporre bene, a indirizzare lo sguardo verso un soggetto interessante? Gli esposimetri funzionano sempre allo stesso modo e se uno punta e scatta come se usasse un cellulare, senza pensare, che hobby è? Io non ho mai usato la raffica che, comunque esisteva anche nelle reflex a pellicola. Se faccio i paesaggi ovviamente utilizzo il cavalletto come una volta, uso ovviamente il fuoco manuale come una volta, disabilito il VR e metto in manuale come una volta. Non solo ma, mentre se iinvio il rullino al laboratorio qualcuno ( uomo o macchina) pensa per te, decide l'esposizione per te e non ti fa tagli ecc, al contrario lo sviluppo del RAW ti costringe a pensare, a rivalutare, a migliorare la composizione, a eliminare linee cadenti, a operare tagli, a rivalutare una seconda volta esposizione, il WB a valutare e,/o accentuare la nitidezza ( come una volta usando determinati sviluppi)etc. Insomma, su una foto ci mediti di più e non di meno per avere quello che volevi o quello che hai immaginato. Sinceramente io che ho sviluppato e stampato il bianconero in pellicola, sviluppato le dia, stampato il colore col Cibachrome e ora stampo in digitale da me non ci credo mica a questa cosa della fotografia meditata; ho molta più occasione di ripensare, maturare l'opinione su un mio scatto ora che prima. E ci metto tempo per valutare postpridurre e ottenere una stampa come voglio io risoetto ad una macchina o uno stampatore che non sa niente di quello che volevo fare o che ho provato scattando. È un ritornello quello dello scatto meditato, per me superficiale; ma se non sviluppa e stampa, mica mi ci ritrovo in questa affermazione! |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:56
“ Appunto Carlo... è tutto decente! Decente la robustezza, decente il mirino, decente l'esosimetro... ma di buono, ottimo, eccellente, eccelso che ha? NULLA... appunto! SorryConfuso „ hahaha e si hai ragione, io poi corpi vecchi professionali non ne ho mai provati. ma cosa si può chiedere di più? cioè che ha una nikon f2 in più? o una leica? ok un corpo forse un pelo più robusto ma credo che nessuna delle due sia stagna o abbia guarnizioni come quelle moderne... chiedo per capire, perchè non l'ho mai usata ne toccata una... |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:57
Infatti la "fotografia pensata" è una bojata sia in chimico che in digitale. Allo stesso modo in cui pure la "fotografia concettuale" è una bojata... sia in chimico che in digitale! Sia in B&W che a colori! |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:58
Insomma sono luoghi comuni... e come tali valgono meno di 0 |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:58
“ A proposito: sono d'accordo sul fatto che ben di rado si stampa 70x100 o più grande, ma se proietti delle diapositive il 70x100 non solo non è raro... è davvero il MINIMO SINDACALE ;-) „ so che sei un grande estimatore della proiezione ma io non ho ne gli strumenti e neanche il modus... a me piace la stampa. stampa su carta lucida. e i fotolibri mi fanno impazzire se ben fatti e di grande formato per me la fotografia è unicamente stampata... è il mio modo per godermela! |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:59
“ Mi fa sempre un certo effetto quando si parla cosi della pellicola, di scatto meditato, di dover pensare di più prima dello scatto, di esperienza formativa etc. Non sono mai molto d'accordo: ma perché davvero in digitale uno fa una raffica aspettandosi di essere aiutato dalla macchina fotografica a comporre, a esporre bene, a indirizzare lo sguardo verso un soggetto interessante? „ Io credo che uno dica questo perchè, a differenza del digitale, l'analogico non è gratis e non mi fà vedere subito cos'ho combinato, quindi per forza mi fa rallentare |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 9:59
“ Infatti la "fotografia pensata" è una bojata sia in chimico che in digitale. Allo stesso modo in cui pure la "fotografia concettuale" è una bojata... sia in chimico che in digitale! Sia in B&W che a colori! „ hahahaha ancora sta fotografia "pensata" ahahaha e basta che sarebbe l'opposto della fotografia fatta a "dick of dog" |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 10:02
“ Mi fa sempre un certo effetto quando si parla cosi della pellicola, di scatto meditato, di dover pensare di più prima dello scatto, di esperienza formativa etc. Non sono mai molto d'accordo: ma perché davvero in digitale uno fa una raffica aspettandosi di essere aiutato dalla macchina fotografica a comporre, a esporre bene, a indirizzare lo sguardo verso un soggetto interessante? „ io faccio un sacco di foto orrende anche con l'analogico e la macchina fotografica tutta manuale... a dismostrazione dell'eterna verità che ne il mezzo ne l'abito fa il frate (o fotografo)! in compenso ho parecchi amici che con un telefono sgrauso, fanno capolavori |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 10:06
Anche una volta si scattava sapendo bene che dopo ci sarebbe stato tutto un lavoro successivo, con lo sviluppo adatto, le diluizioni, l'agitazione che si potevano modificare a seconda delle condizioni ambientali trovate sul campo. E poi c'era tutto il lavoro di stampa con il quale potevi modificare l'annerimento, l'esposizione,( come oggi), operare tagli di inquadrature, mascherature e bruciature locali. Potevi decidere, rivalutando il tuo scatto, il tipo di carta, operare con carte diverse e di diverso contrasto o, col multigrade e i filtri, operare differenze locali di contrato. E poi inclinando opportunamente la la stampa sotto l'ingranditore, ottimizzare le linee cadenti. Insomma lo scatto va sempre fatto in modo meditato se si fanno le cose ( o si cerca di farle) in modo serio, ma fotografare è sempre stata una parte del processo che porta ad una buona foto. Perfino con le dia si poteva intervenire entro ambiti molto più ristretti, ma poi si poteva esaltare la proiezione con dissolvenze, usando centraline.. insomma, la fotografia è isempre stata e lo è ancora ( ma con maggiori possibilità) un atto meditato. |
| inviato il 18 Luglio 2022 ore 10:15
@Carlmon: tutti facciamo foto orrende, ma a posteriori, dobbiamo sempre meditare sui nostri scatti. In questo senso, per me, la fase della postproduzione in digitale è una fase istruttiva, ti insegna se ci sforziamo di farla in modo consapevole. Succedeva anche quando si stampava sotto l'ingranditore quando ti accorgevi di errori o di cose che avresti potuto modificare, non solo durante lo scatto ma anche dopo, nello sviluppo della pellicola e che cercavi di minimizzare con manovre in stampa. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |