| inviato il 01 Marzo 2023 ore 17:56
Sarebbe da prendere un altro 28-135 con funghi a una cinquantina di euro per cannibalizzare il motore af... |
| inviato il 01 Marzo 2023 ore 20:40
Io ho La fortuna di lavorare nelle grandi demolizioni…. Torno bambino quando vado in cantiere Il martello di Jacopo e uno strumento di estrema precisione rispetto a quello che vedo quotidianamente Non c'è limite alla fantasia ! E siamo molto creativi |
| inviato il 01 Marzo 2023 ore 20:42
Figata !!! Dev'essere una meraviglia ! Me li guardo sempre su youtube ... tutti quegli edifici che si accartocciano ... ESALTANTE ! |
| inviato il 15 Marzo 2023 ore 20:23
Terzo capitolo dell'uomo duro. Ecco un teleconverter 2x Canon serie bianca di prima generazione: c'era foschia biancastra all'interno che lo accecava completamente, cosi' e' finito sotto i ferri...
Vediamo mamma Canon cosa ci vendeva dentro la sua famosa serie bianca superpro... Ecco qui: un tubo vuoto con dentro tanta bella plastica e fili vari
A meno che qualcuno non sia passato prima di me trafugando i circuiti, sorprendentemente non ho trovato elettronica all'interno (o non l'ho vista, ma ho guardato piuttosto bene): c'erano solo parecchi fili che collegavano in maniera assai artigianale punto a punto i contatti tra le due baionette. Con tre viti si toglie tutta la parte ottica, interamente di plastica.
Dentro ci sono le usuali 7 lenti comuni a tutti i teleconverter di qualita', ed ovviamente la superficie biancastra era nelle superfici piu' interne Ho notato una certa economia costruttiva: le lenti sono tenute in sede da delle improbabili molle piatte caricate spaventosamente; quando le togliete schizzano via alla velocita' della luce e non c'e' modo di rimetterle in sede se non con attrezzi specifici che presumo abbia solo mamma Canon.... Eccole in gran parata: notate la robustissima tripletta centrale, dove c'era la roba biancastra e le loro molle accanto.
Cavare i vetri e' stata una vera impresa: a differenza di quelle dentro tubi di metallo queste lenti facevano parecchio attrito sulle pareti, e anche se rovesciavo il contenitore non si sfilavano via. Me la sono cavata con dei piccoli e robusti piedini in gomma siliconica da mettere sotto i piani di vetro, che se usati come ventose hanno una forza di suzione notevole, tale da permettermi di tirar fuori le piccole lentine dall'oscuro pertugio. (Non esistono ventose in ferramenta cosi' piccine). Adesso la parte da uomini duri So per dolorosa esperienza diretta che e' del tutto inutile fregare la lente con ossidi abrasivi vari: anche usando le granulometrie piu' sottili si finisce sempre per compromettere la liscevolezza della superficie vetrosa; qui si era ossidato lo strato antiriflesso e pulire non serviva a niente, bisognava toglierlo. Ho quindi provato con gli attacchi chimici, nell'ordine: - Ipa 99%: nessun risultato - Benzina avio: nessun risultato - Petrolio: nessuno risultato - Aceto: nessun risultato - Acido Fosforico al 98%: -> ottimo risultato: via tutto lo strato antiriflesso volato in un funghetto atomico di fumo nerastro ! (Occhio che e' molto pericoloso e reattivo con i materiali) E qui la sorpresa: avendo provato prima su un'altro vetro la totale inattaccabilita' dello stesso alla sostanza chimica, ho notato che la superficie sotto lo strato antiriflesso NON E' LISCIA, ma presenta delle super-ultra-piccolissime asperita'. Quindi ne ho dedotto che la perfezione ottica viene raggiunta non con lavorazioni meccaniche dirette ma dallo strato antiriflesso, che quindi non funziona solo per evitare aloni strani ma e' parte strutturale integrante del progetto ottico. Sono inoltre rimasto perplesso dalla relativa risparmiosita' del teleconveter, sebbene appartenente alla serie bianca.... |
| inviato il 15 Marzo 2023 ore 20:38
Bel lavoro Ma ce l'hai fatta poi a rimontare il teleconverter? |
| inviato il 15 Marzo 2023 ore 20:44
Si, ma senza mollette. Ho messo degli atomi di colla T7000 che me le tengano ferme. |
| inviato il 15 Marzo 2023 ore 20:52
E funziona ancora? |
user236140 | inviato il 15 Marzo 2023 ore 20:54
“ c'era foschia biancastra all'interno che lo accecava completamente „ in pratica, hai realizzato una specie di facoemulsificazione... roba da oculisti |
| inviato il 15 Marzo 2023 ore 21:01
E' tornato limpido, ma bisogna vedere se e' ancora nitido .... |
| inviato il 15 Marzo 2023 ore 21:12
Fig@ta |
| inviato il 15 Marzo 2023 ore 22:18
a) adesso dovresti provarlo e vedere se funziona ancora b) con quello che costava, è veramente fatto di merda |
user236140 | inviato il 30 Marzo 2023 ore 23:20
impressionante! |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 7:22
Io lì dentro ci ambienterei un episodio di stexplorer |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 8:18
Sempre molto interessanti i tuoi "interventi a cuore aperto"! Ogni volta che vedo queste "meraviglie" elettroniche mi convinco sempre di più che i vecchi rottami con la messa a fuoco tramite presa di forza sono molto più affidabili e riparabili di quelli moderni! Pagheranno 7n pochino in prestazioni ottiche (forse), ma mi danno molta più fiducia |
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