| inviato il 22 Novembre 2021 ore 12:22
il progetto parte sempre da un idea : come vedi hai specificato i pendolari di Singapore , io ti cito i pendolari schiacciati nella metropolitana di Tokyo di M. Wolf www.lensculture.com/articles/michael-wolf-tokyo-compression Anche qui , l'autore deve spiegare il progetto |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 12:26
“ il problema è che molto spesso queste foto acquisiscono potenza solo dopo aver spiegato la situazione , dopo aver spiegato il disagio della zona. „ Quando la street si avvicina o riavvicina al reportage è naturale che possa essere utile fornire allo spettatore una chiave di lettura o di comprensione data dalle didascalie, come succede nel reportage. In molti generei, tra i quali il reportage, la fotografia non ha gli strumenti per far comprendere ogni accadimento o intenzioni dell'autore, la scrittura gli da il necessario supporto |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 12:28
“ Il problema è che si citano sempre i soliti. Anche se veniamo più vicini a noi possiamo citare Webb, Gruyaert, Parr, ma restano sempre del secolo scorso. Di under 40 famosi chi c'è? Qualcuno che ha centinaia di migliaia di follower su instagram, ma siamo già in una fotografia diversa „ Perchè parli di fotografia diversa? Non userei questo termine, ma solo fotografia di strada. E' ovvio che gli autori Magnum abbiano una visibilità maggiore, ma anche tutto l'underground presente in rete cerca di trovare altri canali non campando di fotografia. Di qui la domanda già indicata sopra che mi sono posto. Cosa resterà di tutto ciò? Io comunque continuo a postare foto, anche se al momento sono l'unico. Trovo singolare che si parli di fotografia senza portare alcun esempio concreto. Ci lamentiamo della bulimia di immagini non accorgendosi che non meno deleteria è quella delle parole che restano in gran parte fini a se stesse. Ognuno racconta le ricette ma nessuno assaggia il cibo..
 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3655795 Questa mia foto è stata finalista al Siena International Photo Awards 2021, (senza costo di entrata). Ero stato contattato per fornire il raw (che non possiedo perchè scattavo solo jpeg) in caso di premiazione e conseguente pubblicazione. Non è stata scelta, non è stata esposta, e nemmeno indicata in una lista dei finalisti che non è stata indicata dall'organizzazione sui propri canali, limitandosi ai soli vincitori e menzioni di onore. In sostanza questa foto esiste (per me) ma è come se non esistesse (nel mondo). Altre volte mi è capitato di averne altre selezionata in pubblicazioni (tutta roba senza tirare fuori soldi) a cui ho rinunciato ed altre ho accettato. Non sono particolarmente interessato a forme di promozione, non campo di fotografia economicamente ma costituisce una buona parte dei miei interessi culturali e quindi mi ripaga sotto altri profili altrettanto importanti per la persona. Conosco molti fotografi che, diversamente, in vario modo e forme lottano per cercare di ritagliarsi spazi nei meandri della rete, talvolta con metodi e forme che non condivido ed a cui non sono interessato. Tutto lecito, non vorrei essere frainteso. Ciascuno fa le proprie scelte e vive le cose a modo proprio. Ma per favore non limitiamo a guardare sempre al passato, perchè anche oggi, con alterni periodi, vengono fuori cose molto interessanti. Bisogna solo cercarle e saperle cercare si ci interessano. Che fine faranno lo vedremo.. www.flickr.com/photos/mikyliber/13677429783/in/faves-107055202@N02/ |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 12:46
“ Il problema è che si citano sempre i soliti. Anche se veniamo più vicini a noi possiamo citare Webb, Gruyaert, Parr, ma restano sempre del secolo scorso. Di under 40 famosi chi c'è? Qualcuno che ha centinaia di migliaia di follower su instagram, ma siamo già in una fotografia diversa „ Paola Franqui, Sean Tucker, Joshua Jackson, Alan Scheller, Maria Lax, Matt Day, etc ci sono...poi non sono sotto magari Magnum, usano altri mezzi...ma fanno libri, vendono, vivono di questo...rispetto al passato ci sono molti più fotografi, la concorrenza è molto più forte, e i mezzi sono cambiati... fotografia diversa poi in che senso? |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 13:24
“ Gli ennemila scatti ci sono sempre stati. Abbiamo una visione un po falsata dal momento abbiamo sempre visto solo alcune fotografie, in modo ridotto, degli archivi dei fotografi del passato. Sappiamo bene che alcuni hanno archivi impressionanti con centinaia di migliaia di foto. Winogrand, solo per citare uno dei casi più eclatanti con il "dito pesante". (simpatica espressione non mia, quindi cit. MrGreen) E' noto l'aforisma di Bresson dei primi diecimila scatti da buttare, insomma di scatti tanto per è piena la storia della fotografia meno pubblicizzata. Magari sarei curiosi di vedere i primi diecimila di Bresson che ha buttato (peggio per noi) sono abbastanza sicuro che ve ne siano di interessanti. „ Sì Mirko ma quando ci si riferisce alle decine di migliaia di scatti mica si parla di professionisti, si parla di amatori. Col piffero che quando scattavo esclusivamente a pellicola (cioè fino ad una dozzina di anni fa) scattavo migliaia di foto così come mi capitava.. Quindi sì gli ennemila scatti ci sono sempre stati ma mica tra gli amatori, o per lo meno non certo per il grosso degli amatori. @Lastprince: “ il problema è che molto spesso queste foto acquisiscono potenza solo dopo aver spiegato la situazione , dopo aver spiegato il disagio della zona. „ Bho io non lo vedo necessariamente in problema, d'altra parte la Lange sosteneva proprio l'opposto perchè secondo lei tutte le foto dovevano essere corredate da spiegazione, contesto ecc. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 13:38
Mirko complimenti per essere stato selezionato tra i finalisti...ma lo scatto a cosa si riferisce? ... |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 14:45
“ Paola Franqui, Sean Tucker, Joshua Jackson, Alan Scheller, Maria Lax, Matt Day, „ Li conosco tutti, sono appunto quelli che si diceva prima "bokeh ed effetti speciali". La Franqui soprattutto mi sembra sopravvalutata, utlimamente la qualità delle sue foto è in caduta verticale. in generale rispetto a gente tipo Webb, mi sembra ci sia una semplificazione del linguaggio molto molto triste |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 16:10
"il progetto parte sempre da un idea : come vedi hai specificato i pendolari di Singapore , io ti cito i pendolari schiacciati nella metropolitana di Tokyo di M...." Anche qui , l'autore deve spiegare il progetto" Ok Lastprince. Ammetterai però che in questo caso il progetto è un "prodotto" da vendere o, in alternativa, commissionato (molto meno nella street). Cioè roba da professionista più o meno, qui parliamo anche di espressione di noi fotoamatori. Come ho già scritto, ci può anche stare il progetto ma: per me viene molto, molto prima la capacità di osservazione; se non c'è, o non sempre c'è, può anche diventare una prigione mentale da cui non se ne esce più... fino a rasentare il ridicolo... |
user33434 | inviato il 22 Novembre 2021 ore 16:28
Non solo credo che esista la street photography e che abbia senso parlarne ma credo che per certi versi sia ancora il cuore pulsante della fotografia stessa. Insieme al reportage giornalistico conserva quella natura intrinseca al mezzo che è la sua capacità unica e peculiare di fermare il tempo e raccontare una visione del mondo. Un paesaggista così come un ritrattista, se vuole può dissimulare la sua concezione della realtà. Il reporter no, può solo eliminare gli scatti che vuole, ma quelli che rimangono racconteranno qualcosa di lui, nel bene o nel male. È un pó come un jazzista, la sua musica è cronaca perché realizzata in tempo reale. Grazie Paolo Longo per l'interessante thread, seguo volentieri. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 16:55
“ Sì Mirko ma quando ci si riferisce alle decine di migliaia di scatti mica si parla di professionisti, si parla di amatori. Col piffero che quando scattavo esclusivamente a pellicola (cioè fino ad una dozzina di anni fa) scattavo migliaia di foto così come mi capitava.. „ Tirchio! “ ma lo scatto a cosa si riferisce? ... „ Parlando in generale, sono un amante dei senza titolo. Ho trovato in molte mostre come uniche didascalie, luogo e data e sono stato felice di vedere che la mia linea è spesso ancora utilizzata. Per il reportage è diverso, ma come già detto io digerisco poco i progetti e preferisco le foto singole. Se non arrivano pazienza. Una piccola poesia invece in questa foto. www.flickr.com/photos/rossiluca/51221345944/in/pool-streetfight/ |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 17:08
"qui parliamo anche di espressione di noi fotoamatori"... perfetto, ma nel momento che pubblichi non tra amici rivolgendoti alla alla massa ti stai mettendo in gioco è se lo fai ci sarà un motivo. Se l'intento è cercare anche nel tuo piccolo di farti apprezzare dal pubblico," l'espressione di noi fotoamatori" non giustifica scatti senza senso. È giusto che ognuno faccia quel che gli pare ci mancherebbe. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 17:15
Il senso lo si può cercare anche in uno scatto singolo... poi, io pubblico qui, altri su Instagram, o su un loro sito, o tumbrl.... etc etc etc. Cambia poco. Se uno pubblica su Instagram una foto oppure qui cosa cambia??? Perché su Instagram è meglio per i progetti? Possono esistere anche progetti senza senso eh?! Anche qui puoi si possono fare, si rinomina le gallerie progetto 1,2,etc.. È un mezzo di espressione, non per forza bisogna piacere a tutti... semplice. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 17:17
“ "qui parliamo anche di espressione di noi fotoamatori"... perfetto, ma nel momento che pubblichi non tra amici rivolgendoti alla alla massa ti stai mettendo in gioco è se lo fai ci sarà un motivo. Se l'intento è cercare anche nel tuo piccolo di farti apprezzare dal pubblico," l'espressione di noi fotoamatori" non giustifica scatti senza senso. È giusto che ognuno faccia quel che gli pare ci mancherebbe. „ Non ho capito molto, nemmeno a chi ti riferisci. Forse è meglio se quoti. Se fosse a me in merito alla foto, possiamo parlarne tranquillamente sotto la foto, e non "inquinare" il topic, potrebbe passare per pubblicità occulta. Questo invece è un racconto..
 www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3992935&l=it |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 17:19
Molto bella. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 18:16
“ Un paesaggista così come un ritrattista, se vuole può dissimulare la sua concezione della realtà. Il reporter no, può solo eliminare gli scatti che vuole, ma quelli che rimangono racconteranno qualcosa di lui, nel bene o nel male. „ C'è del vero, ma non del tutto. Anche il ritrattista o il paesaggista inevitabilmente fanno scelte che rivelano il proprio punto di vista sulla realtà: in quanti modi si può fare il ritratto di una persona! Basti pensare alla scelta primaria tra colore e bn, senza contare il momento, il taglio, l'espressione fisiognomica...E così per il paesaggista. Certo, il campo creativo del réportage sembra essere più ampio e più caratterizzante. .......................... Quanto al 'progetto', sono sempre più convinto ( ma è già stato detto ) che esso può nascere a posteriori, cioè dalla selezione-esclusione di scatti legati tra loro ( e qui i legami possono essere forti, coerenti, oppure solo deboli, pretestuosi; di contenuto narrativo o di cornice ambientale; o addirittura di scelta di inquadratura 'normale' o esasperatamente grandangolare...) |
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