| inviato il 17 Novembre 2021 ore 19:12
Un altro che esagera!!! Comunque grazia anche a te! |
user225138 | inviato il 17 Novembre 2021 ore 19:16
Guarda, di utile ho trovato solo il canale YouTube di Steven Brooke, e il suo ebook. Soprattutto in termini di composizione mi ha aiutato molto. Tra l'altro, lui non ama il 17mm e preferisce fare stitching di scatti con il 24mm, ovviamente fissando l'obiettivo e non la fotocamera al treppiede con un anello. |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 19:33
Si, è il sistema migliore. So che c'è un accessorio specifico per il ts-e 17 e per il 24 (non so se è lo stesso per entrambi o se ciascuno ha il proprio). Però la funzione Photomerge di Photoshop ha una procedura, che trovo efficace, per correggere gli eventuali sfalsamenti. Si riescono a fare panoramiche persino a mano libera e se non c'è nulla di troppo vicino il più delle volte funziona. |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 20:01
L'ebook "ARCHITECTURAL PHOTOGRAPHY AND COMPOSITION" di Steven Brooke l'ho letto. E' stato un graditissimo omaggio che mi ha fatto The-Real-B poco pirma di cancellarsi. L'ho trovato un ottimo testo con molte valide indicazioni, e anche diverse "dritte" utili anche a chi, come me, pratica da molto tempo la fotografia di architettura. La sola critca è gli faccio è che, nella parte introduttiva di carattere storico, giustamente cita Vredemann DeVries (1507-1627) e i suoi "Perspective Studies" del 1604; ma avrebbe dovuto dedicare più spazio ai teorici italiani, quali Leon Battista Alberti (quello perlomeno lo menziona); Piero della Francesca e il suo "De Prospectiva Pingendi"; le annotazioni sparse nei codici leonardeschi e il "Perspectiva Pictorum et Architectorum" del 1693 del pittore e architetto gesuita Andrea Pozzo (1642-1709). A parte quest'omissione, perdonabile dal momento che Brooke non è uno storico, è un testo che mi sento veramente di consigliare a chiunque si accosti alla fotografia di architettura. |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 20:52
Scusa Roberto, è che a volte confondo con un Paolo P. che è pure presente qui su Juza. Anch'io amo fare lo stretching col 24 e da tempo, a intuito, sono tentato dall'anello. Del tuo intervento la prima parte dice con molta chiarezza alcune cose che io sto sperimentando, diciamo così, a tentoni nella mia pratica mentre penso che approfondirò i tuoi esperimenti a S. Donato. Condivido totalmente il discorso sulle menzogne positive. Io cerco di seguire diversi approcci che si avvicinino a qualche aspetto del vero. L'esempio del campanile quadrato che diventa rettangolare è perfetto. Fotografando l'interno di una chiesa col 17 le arcate più vicine all'obiettivo risultano enormi, i capitelli cubici di Sant'Abondio di Como si allungano in prospettiva. Un decentrabile non documenta in modo totalmente veritiero? Sono d'accordo, quindi utilizzo diversi approcci. |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 21:48
D'accordo anche su questa tua estensione. Il libro di Panovsky è uno di quelli che riprendo in mano di frequente. Per me le domande sulla verità della riproduzione prospettica iniziarono guardando le icone bizantine, poi un quadro di Cézanne in una mostra a Milano. |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 22:08
Roberto, come ben sai io a 24mm ci arrivo usando l'1.4x sul 17 Se la ritrovo posto una prova che avevo fatto dove si vede chiaramente che a 24mm si ha meno stiramento agli angoli, ma questa è una questione prospettica, non è certo colpa del 17! |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 22:46
"La prospettiva come firma simbolica" ha quasi cent'anni ma è tutt'ora un testo fondamentale. La mia è un'edizione degli ultimi anni '70. Era nella bibliografia dell'esame di estetica di Massimo Cacciari all'IUAV (Architettura di Venezia) dei primissimi anni '80. Cacciari aveva un 38-39 anni ed era lo stesso di oggi. “ Roberto, come ben sai io a 24mm ci arrivo usando l'1.4x sul 17... „ Si, ricordo la foto del campanile del Sacro Monte di Varese che funziona meglio nella versione con l'1.4x. Ulteriore conferma che quando c'è lo spazio per allontanarsi dal soggetto, con le focali più moderate si hanno meno problemi. |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 22:59
A potersi allontanare abbastanza l'ideale sarebbe usare un normale per comunicare più efficacemente le proporzioni. Questa è una delle due o tre foto che ho nella mia galleria in cui ho potuto allontanarmi abbastanza da prendere tutto l'edificio con un normale: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2307171
 en passant è a pochi chilometri dal Sacro Monte Questa è un'altra: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2682315
 Ma capita molto raramente. Il più delle volte c'è un muro o qualcos'altro che impedisce di allontanarsi. Quindi servono i grandangolari. P.S.: Qui, da questa foto presa all'interno della stessa Villa Pansa di Varese della prima foto qui sopra: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2307174
 tramite il software Dxo ViewPoint 3.1, ho ricavato questa www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3433174
 Come ho scritto nella didascalia: "E' la foto precendente, modificata con il software Dxo ViewPoint 3.1. Ho, in tal modo, attenuato l'effetto della deformazione marginale, la cui principale controindicazione consisteva nel fatto che la malcapitata signora sulla sinistra appriva enormemente ingrassata e la lesena corinzia, dietro di lei, assumeva proporzioni da ordine tuscanico. Tuttavia ho l'effetto collaterale che la prospettiva non è più rigorosamente rettilineare; lo si nota osservando gli andamenti degli angoli che la parete di sinistra fa, sia con il soffitto sia con il pavimento, che si incurvano avvicinandosi al bordo. Ma è come una coperta che la si tira o da una parte o dall'altra; e le leggi dell'ottica sono ineludibili..." |
| inviato il 17 Novembre 2021 ore 23:13
Per pittori e incisori era facile allontanarsi a piacere in uno spazio virtuale. In questa incisione di Sant'Alessandro in Zebedia eseguita da Marcantonio Dal Re (ca. 1745), l'autore non aveva alcun problema di deformazione marginale.
 upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4d/Dal_Re%2C_Marc%27Antonio_% In questa rappresentazione di Piazza Navona, Giovanni Paolo Panini è come se avesse demolito tutti gli isolati su di un lato della piazza.
 commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Preparations_to_Celebrate_the_Birth_ Panini, al pari di altri grandi vedutisti del '700 (Gaspare Vanvittelli, Canaletto e suo nipote Bellotto ecc.) era un eccellente virtuoso della prospettiva. |
| inviato il 18 Novembre 2021 ore 5:21
“ Si, ricordo la foto del campanile del Sacro Monte di Varese che funziona meglio nella versione con l'1.4x. „ L'ho ritrovata 17 liscio
 17+1.4x
 Decisamente più rispondente alla realtà la seconda (è un campanile basso e tozzo) ma cambia completamente l'impatto della statua del pontefice, visto che allontanandomi con il treppiede ora pare una statuetta alta 1mt |
| inviato il 18 Novembre 2021 ore 7:52
Correggetemi se sbaglio.... Proprio queste immagini di Zeppo, utili sicuramente a questa bella discussione, rafforzano la mia convinzione che a "correggere molto" finisce che non va troppo bene. L'immagine è in teoria ineccepibile ma non è reale, siccome il punto di osservazione è in basso per avere una giusta visione prospettica occorre che la torre abbia i lontani (verso la sommità) più piccoli, così sembra che la torre sia di sezione più piccola alla base e più grande sulla cima. Insomma un po' di linee cadenti secondo me in questo caso sono necessarie |
| inviato il 18 Novembre 2021 ore 8:00
Anche questa la ho corretta in PP, volevo che le linee verticali dei palazzi fossero dritte, in questo caso la correzione prospettica ha giovato all'immagine. E' una ripresa eseguita con un 85mm quindi, come giustamente ha fatto notare Roberto, tutto è più facile e, anche se si interviene, non si notano lineee prospettiche stonate. Insomma con i grandangolari a me capita abbastanza spesso di annullare o ridurre fortemente correzioni prospettiche troppo invasive
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| inviato il 18 Novembre 2021 ore 8:00
Giancarlo, la versione con il 24mm è rispondente alla realtà, ma come Roberto ha già avuto modo di scrivere ci sono situazioni dove anche un 24 è troppo lungo ed allora bisogna ricorrere al 17... Comunque resta il fatto che se anche avessi scattato con una lente tradizionale e corretto le linee cadenti in post, avrei comunque avuto gli stessi problemi di prospettiva allungata Dipende tutto dalla focale utilizzata ed ovviamente dalla distanza dal soggetto Ho ripreso i grattacieli di Milano dalle alture del varesotto con l'equivalente di un 2000mm ed in quel caso la geometria è perfetta, ma non sempre si può fare |
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