| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 17:54
“ Io parto sempre dal presupposto che sono io a non spiegarmi bene, ma a un certo punto sopraggiunge la possibile malafede dell'interlocutore. La bella figura non la stai facendo tu, se permetti, visto che io sto rispondendo nel merito di una sola questione e tu mi tiri fuori i rapporti Germania-Giappone fin dall'Ottocento „ Non capisco nemmeno io se si tratta di malafede o altro. Hai esordito citando Zeiss Ikon come se qualcun altro l'avesse fatto, quando nessuno l'aveva menzionata, poi, accanto alla tua teoria sul fatto che gli ingegneri Zeiss siano stati messi nel libro paga della Nippon Kogaku, te ne esci con la frase “ Nel 1921 non c'era nessuna alleanza e nessun nazismo al potere in Germania „ per dire cosa? Non ho mai scritto che nel 1921 il nazismo fosse presente, quindi, spiega, perché ribadirlo? I rapporti che ho menzionato, tra Germania e Giappone, e risalenti all'epoca Meji, invece, erano volti a farti capire che nel 1920, gli scambi culturali tra le due Nazioni erano, comunque, presenti ed anche piuttosto sostenuti. Per facilitare il collegamento: la ripresa di queste relazioni avvennero proprio nel periodo in cui gli ingegneri tedeschi approdarono alla Nippon Kogaku, negli anni 20. Quindi in quel periodo, Germania e Giappone comunicavano, ed anche tanto. Le stesse relazioni, poi, si intensificarono ancor più negli anni 30 e 40, per i già citati motivi. “ Ci riprovo per l'ultima volta: no, non c'è stato nessuno scambio tra Nikon e Zeiss durante gli anni Trenta. E l'unico "scambio" a volerlo chiamare così, ci fu con quei 8 ingegneri ingaggiati e la storia l'ho già raccontata (la marina militare giapponese etc... etc...). „ Ma puoi ripeterlo tutte le volte che vuoi, dimostri di non aver compreso quanto ti è stato detto. Cosa vuoi che ti dica? Tralascio volutamente il discorso sulla marina giapponese visto che non corrisponde ad alcun fatto accertato. Ti posto un articolo, sperando che possa aiutare a comprendere meglio la situazione: www.marcocavina.com/articoli_fotografici/Nikon_Zeiss_legacy/00_pag.htm Marco Cavina che, per ciò che concerne la storia della fotografia, non è secondo a nessuno, scrive, a proposito dei rapporti tra Nikon e Zeiss: “ Il filo sottile che collega i destini della Nippon Kogaku alla celebre azienda tedesca cominciò a dipanarsi ai tempi della seconda Guerra Mondiale: le alleanze politiche e strategiche fra la Germania del Dritten Reich e l'impero del Sol Levante implicarono stretti contatti e collaborazioni anche sul piano tecnologico, e senza scomodare le leggende che parlano di U-boat carichi di Uranio è storicamente provato che, in quegli anni sciagurati e concitati, tecnici della Carl Zeiss Jena fecero visita ai colleghi della Nippon Kogaku (titolare della stragrande maggioranza delle commesse belliche nel settore ottico) per condividere il loro straripante know-how; se è vero che il flusso dati riguardò soprattutto ordigni astrusi come gli enormi telemetri per cannoni da marina, gli inviati tedeschi non mancarono di passare agli omologhi dagli occhi a mandorla i progetti chiavi in mano di alcuni dei più celebri obiettivi Zeiss Jena, con particolare riferimento ai celebri Sonnar di Bertele Nell'immediato dopoguerra, le Autorità statunitensi delegate alla riorganizzazione industriale dell'occupied Japan imposero ad una Nippon Kogaku estremamente ridimensionata nel numero di stabilimenti e nell'organico la produzione di apparecchi fotografici, lasciando balenare l'allettante prospettiva dei grandi mercati americani da colonizzare con prodotti meno costosi di quelli fino ad allora giunti dalla Germania; a questo punto è interessante focalizzare con attenzione un dettaglio del tempo: i principali tecnici del settore ottico in carico alla Nippon Kogaku erano Murakami, Azuma, Wakimoto ed Hatano-San, e toccò a loro l'arduo compito di recuperare e riorganizzare il materiale e gli appunti relativi ai progetti degli obiettivi, scompaginati dagli eventi bellici, con l'obiettivo di rimettere in produzione nel minor tempo possibile i più moderni schemi ottici affinati in tempo di guerra: tali schemi erano proprio i cloni dei Sonnar 50mm f/1,5 ed f/2 mutuati brevi manu - e quindi non semplicemente imitati ! - dai tecnici Zeiss; il problema più serio che si pose fin dall'inizio, e che conferma la reale paternità di questi progetti, consistette nella disponibilità dei vetri: sebbene la Nippon Kogaku avesse realizzato in proprio la fusione di vetro ottico fin dai suoi albori, i progetti Sonnar della Zeiss utilizzavano particolari vetri di origine Schott, non presenti nella lista dei materiali forniti dalle vetrerie interne; è quindi altamente probabile che assieme ai calcoli ottici dalla Zeiss Jena fossero arrivati anche dei lotti di vetro ottico per procedere alla confezione degli obiettivi stessi, quantitativi poi parzialmente utilizzati o andati distrutti durante il conflitto... questo breve excursus ci fa capire come - effettivamente - il travaso di know-how da Zeiss Jena a Nippon Kogaku sia stato concreto e storicamente provato. Questa relazione venne ribadita quando la Casa giapponese mise in produzione le sue celebri fotocamere a telemetro. „ Praticamente, dice quello che ho riportato nei messaggi precedenti, ovvero che l'arrivo degli ingegneri in terra orientale era volto, esclusivamente, a fornire tutte le informazioni utili(lui le chiama know how) ai giapponesi, al fine di promuoverne l'auto sostentamento. Scrive, addirittura, "mutuati brevi manu" che non ha bisogno di esser spiegata. Ci sarebbe un'altra fonte ma alla fine dell'articolo aggiunge "tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte dell'articolo può esser trasmessa in alcuna forma senza autorizzazione. " Quindi, per evitare problemi, mi astengo dal proporla. |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 19:46
Alessandroprof ha iniziato la discussione affermando “Nikon Produce anche il vetro ottico per tutti brand (anche zeiss si rifornisce li....) e le macchine di modellazione-rifinitura” è una cosa che non conosco e mi sembra strana, non dico che non sia vera, ma mi piacerebbe conoscerne la fonte. Il resto della discussione si è accesa molto, ma anche in questo caso, mi sembra che l'apporto tecnologico e di ricerca giapponese nei confronti di Zeiss sia stato trascurabile... vero il contrario. Ma anche qui forse ho compreso male. |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 19:52
“ Il resto della discussione si è accesa molto, ma anche in questo caso, mi sembra che l'apporto tecnologico e di ricerca giapponese nei confronti di Zeiss sia stato trascurabile... vero il contrario. Ma anche qui forse ho compreso male. „ @Filo63 - Non penso proprio.... le collaborazioni o Joint-Ventures sono legate a doppio filo. Il Know-How si trasferisce nei due sensi, sennò che collaborazione è? |
user58495 | inviato il 31 Gennaio 2021 ore 20:08
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| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 20:32
Esatto Alessandro, il tipo di collaborazione tra Nikon e Zeiss, in quegli anni, è esattamente una joint venture. |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 22:59
A proposito di influenza zeiss,pentax è quella che ha portato i 2 segni più importanti della collaborazione: il super multi coated (il celebre smc),equivalente al T* sviluppati in collaborazione tra i 2 marchi e l'attacco k ideato per sostituire l'm42 come universale,infatti tra m42 e k ci sono delle somiglianze. |
| inviato il 01 Febbraio 2021 ore 0:03
“ infatti tra m42 e k ci sono delle somiglianze. „ @Matt11 - Pentax K e M42 sono come il giorno e la notte!!! non vedo quali somiglianze ci trovi. M42 è passo a vite 42x1 mm che andava a sostituire il precendente M39, rimasto poi in uso praticamente solo negli ingranditori di stampa. Da non confondere con il T2 che si diffrenzia per il passo della vite che è 42x0.75 mm. Pentax K è la baionetta che ancora adesso si usa nel sistema Pentax, con piccolissime differenze dovute ai contatti elettrici. Le uniche somiglianze sono dovute al tiraggio delle fotocamere che è praticamente lo stesso tra Contax, Pentax e Praktica. |
| inviato il 01 Febbraio 2021 ore 4:23
Nel 2018 Nikon fece causa all'olandese ASML ed alla tedesca Zeiss per violazione di brevetti suoi per apparati litografici per produzione di sensori per fotografia. E l'ha vinta, gli ha spillato 150 Mil. di Euro ed una royalty dello 0.8% sulla vendita degli apparati in questione www.businesswire.com/news/home/20190122006043/en/Nikon-ASML-And-Carl-Z Non capisco che ci azzechhi la Zeiss nella bega di Nikon con la ASML, rivale diretto di Nikon sulla produzione macchine per litografia di chips, ma c'era dentro anche la Zeiss. I giapponesi cominciarono la loro storia industriale, come sempre, copiando roba dagli altri, poi, dopo quasi un secolo, sono gli altri che copiano la roba dai giapponesi, nulla di nuovo sotto il sole. |
user58495 | inviato il 01 Febbraio 2021 ore 12:45
E vogliamo parlare dei Takumar radioattivi?...Su,su...Siamo seri...Certe volte è molto meglio una presa d'atto,accompagnata da un pizzico di rassegnazione,che non voler piegare la realtà o inventarne una alternativa,spinti da rabbia e frustrazione... |
| inviato il 01 Febbraio 2021 ore 13:32
ho visto che a breve saranno lanciate Z8 e Z9, non so se è attendibile |
| inviato il 01 Febbraio 2021 ore 19:56
Non ho letto tutto. Ho sempre saputo che Nikon produce wafer in silicio e penso sia la prima o la seconda azienda al mondo. Però bisogna distinguere cosa significa produrre un wafer e produrre un sensore o processore. Se devo fare un confronto alla lontana e come produrre un pianale per le auto e produrre l'auto. Concordo con chi dice che in giro c'è tanta gente che parla di fallimenti, risultati economici e sembrano un ad di qualche grande azienda, quando la realtà è completamente diversa. |
| inviato il 01 Febbraio 2021 ore 20:13
@allesandroprof “ e collaborazioni o Joint-Ventures sono legate a doppio filo. Il Know-How si trasferisce nei due sensi, sennò che collaborazione è?” Be su questo anche la storia recente ci dimostra che non è sempre così. Renault-Nissan con Mercedes, per esempio, dove i tedeschi hanno venduto pochi V6 mentre Renault Twingo e Smart Forfour, sono realizzati nella fabbrica del marchio francese in Slovenia. O il nuovo Renault Kangoo e il suo derivato, la Nissan NV250, la cui sorella è la Mercedes-Benz Citan. Tutti vengono prodotti nella fabbrica Renault a Maubeauge. Il pick-up Nissan Navara e della Mercedes Classe X, che sono assemblati nello stabilimento Nissan nella Zona Franca di Barcellona. Oltre a questi modelli, ci sono anche motori e trasmissioni. Renault Valladolid Motores fornisce il diesel e il cambio da 1,6 litri alle Mercedes Classe A, B, CLA e GLA, oltre al Vito van made in Vitoria. Insomma Mercedes ha ottenuto un vantaggio economico ma dal punto di vista del trasferimento del know how mi sembra che non sia come dici tu. Ribadisco, mi interesserebbe sapere dove hai acquisito notizie di un utilizzo di vetri della Hikari da parte della Zeiss. |
| inviato il 01 Febbraio 2021 ore 20:37
Una cosa è una fusione come FCA e PSG un'altra è una join venture che serve per sfruttare il know how di un altra azienda o la sua catena di montaggio. Ovvio Mercedes che ha il suo core business con certi prodotti si affida ad un marchio più generalista per la Smart o per vetture medie piccole. Dove è il vantaggio? Mercedes non investe troppo in prodotti che non è troppo capace, e renault Nissan produce prodotti ad alto livello che non venderebbe mai ma grazie alle dritte di mercedes sono più credibili. Ma in entrambi i casi difficile che si passino know how. |
user58495 | inviato il 02 Febbraio 2021 ore 11:35
ma che c'entrano le macchine?E,soprattutto cosa dimostra portare esempi di casi diversi? Se sono diversi sono...Diversi:dire cja ad altri accade altro non dimostra nè smentisce nulla! Fra un po' porterete gli esempi delle suocere che,contrariamente a quanto si dice,sono invece buone e dolci? Ma dai...Ridicolo,no? |
| inviato il 02 Febbraio 2021 ore 11:42
Ma dati alla mano chi vende di più in ambito fotografico? |
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