| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 15:10
Ghirri, lo so, ma per me ha più significato la prima (anche rispetto a sue foto scattate al mare). Mi trasmette e mi racconta di più la prima foto. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 15:18
Invece nella realtà il lavoro di Ghirri è decisamente più importante nel mondo della fotografia e ha avuto una grande influenza e impatto, la prima è una foto scenica presa da un sito su Pistoia. Questo era per sottolineare come non sempre la difficoltà o la scenicità di uno scatto danno autoameticamente valore. E' ovvio che la singola foto di Ghirri può essere davvero poco significativa ed è il corpus di quello fatto che rende importante l'autore |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 15:29
“ fotograficamente parlando quale ha più valore? „ Conoscendo l'autore della seconda non riesco a bloccare il giudizio sullo scatto singolo, ma vado verso una considerazione più ampia del suo lavoro, questo mi porta a dire che "fotograficamente parlando" ha un peso maggiore rispetto alla prima. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 15:41
“ Invece nella realtà il lavoro di Ghirri è decisamente più importante nel mondo della fotografia e ha avuto una grande influenza e impatto... „ Dal punto di vista della fama e dal punto di vista meramente economico sì ed anche per altri aspetti, ma per altri aspetti ancora per me no. Conosco Ghirri, anche se non bene, e molte sue foto le apprezzo, tuttavia apprezzo maggiormente altre tipologie di foto con scenari diversi. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 16:54
Non conosco l'autore delle due fotografie postate da Matteo Groppi, ma è palese che "fotograficamente parlando" entrambe veicolano il medesimo messaggio... ossia quello di una pista che ti conduce dove ti porta il cuore... o il tuo essere, se preferite. Poi siamo d'accordo che la prima piaccia di più, ma ciò avviene solo perché nel primo caso la foto parla da sé e quindi per l'autore è stato facile riprenderla, mentre nel caso della seconda 9999 fotografi su 10000 non l'avrebbero ritenuta degna dell'impiego di un prezioso fotogramma di Velvia, mentre se fosse stata ripresa in digitale gli stessi 9999 fotografi che, FORSE, l'avrebbero ripresa solo perché quel "fotogramma" non costa, di seguito l'avrebbero immediatamente cestinata. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 17:09
Sono d'accordo con Paolo. Il decidere di effettuare il lavoro legato allo scatto implica coraggio e fiducia in se stessi e nel proprio progetto. Mentre nella prima foto si insegue l'effetto. Si sa, ed e' dichiarato, che lo scatto e' fatto per "épater le bourgeois", sbalordire con queste figure di uomini in bilico sul ghiaccio. Nella seconda si insegue un progetto, forse piu' solido, ma meno evidente. La prima foto la scattano tutti.. arrivati in funivia , in elicottero o a piedi. La seconda, solo quelli che credono fortemente in se stessi. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 17:33
@ Zeromamara "Lo still life si fa in qualsiasi momento" Questa è una sacrosanta verità, anche in tempo di lockdown, come ad aprile scorso che quasi non si poteva uscire di casa. Ma se non ci sono le idee.. Mmm " Mah, anche qui c'è da vedere. Il fotoamatore come me si guarda intorno, aspetta di trovare qualche oggetto interessante e pensa a un modo interessante di fotografarlo. Se non trova stimoli o se non ha idee aspetta o lascia perdere. Ma se invece pensiamo all'ambito professionale nel quale c'è un cliente che vuole nuove foto per i suoi prodotti o un pubblicitario che arriva con una mezza idea per un'immagine pubblicitaria aspettandosi che il fotografo faccia diventare la mezza idea una buona idea tutta intera allora secondo me le idee, magari non sempre geniali ma comunque sempre decorose e dignitose e ben realizzate, si fanno vive presto. In caso contrario ovviamente non si può parlare di professionismo... E' in questo contesto che dicevo che lo still life crea molti meno problemi del paesaggio. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 17:48
mah.. lo still life senza mezzi ed attrezzature si fa in casa.. altrimenti ti serve uno studio. prova un po' a fotografare in salotto un pacchetto di farina, una scarpa da ginnastica, o un semplice uovo al tartufo. Devi avere una casa molto grande ed una moglie molto comprensiva, Se poi decidi di fotografare una motocicletta, devi avere anche un bel garage...ed un divano su cui dormire la sera... |
user132716 | inviato il 29 Gennaio 2021 ore 19:27
Qua c'è sempre il problema tra professionista e fotoamatore.. Chi ha posto la domanda, se non ho capito male, l'ha fatto da aspirante fotoamatore... Ed allora la risposta dovrebbe tenerne conto. Poi se per paesaggi intendiamo, che ne so, le libellule di Alberto Ghizzi Panizza, solo lui sa come fa a realizzare quella meraviglia di paesaggi con piccoli protagonisti... Allora si, in quel caso il paesaggio, se cosi inteso è decisamente più difficile.. Lo è solo a pensarci???♂? Ma per un aspirante fotoamatore, che non ha doti scultoree, pittoriche, scenografiche e compositive, per iniziare, probabile che se va a S. Maddalena in val di Funes, e fotografa la famosa chiesetta, da quel preciso punto con un 50 mm, se il meteo e lsa stagione giusta, porterà a casa un piacevole scatto. Poi col tempo uno si appassiona e comincia anche a comporre seriamente... Senza dover rivaleggiare per forza con i professionisti.. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 19:52
“ Poi se per paesaggi intendiamo, che ne so, le libellule di Alberto Ghizzi Panizza, solo lui sa come fa a realizzare quella meraviglia di paesaggi con piccoli protagonisti... „ Questo obiettivo: www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=venus_laowa_15_f4macro ...dà sicuramente una grossa mano. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 19:59
Arconudo, forse se consideriamo il paesaggio si. Forse. Ma in still-life... Direi di no. Anzi tolgo il direi. Mi limito a queste 2 categorie per restare il topic. |
user1856 | inviato il 29 Gennaio 2021 ore 21:09
“ E' in questo contesto che dicevo che lo still life crea molti meno problemi del paesaggio. „ Ma che problemi crea un paesaggio? |
user132716 | inviato il 29 Gennaio 2021 ore 21:12
@McBrandon Il venus lowa macro, ottimo senza dubbio, ma anche la moto di Valentino Rossi, o la chittarra di jimmy endrix.. Il problema certo non sono gli strumenti, quelli chiunque li può acquisire, poi però bisogna saperli usare.. Il migliore dei batteristi ti suonerà anche i coperchi delle pentole, meglio di chiunque altro. Nelle foto di Ghizzi Panizza, non mi sono mai preso la curiosità di vedere che lente usa.. Ed è strano, solitamente si negli altri autori e generi indago sempre, in questo caso lo do bravissimo a prescindere dall'attrezzatura, e fa cose a mio avviso molto difficili da realizzare a quei livelli. Che tra l'altro sta tra il macro e il paesaggio, tanto per creare ancora un po di caos. |
| inviato il 29 Gennaio 2021 ore 21:33
“ Conoscendo lo stile del fotografo la seconda foto „ questo per lui , ma a te e lo dico anche agli altri, lasciando da parte chi abbia fatto la foto, supponendo che possa essere uno che ha 30 anni o anche un bambino di 10 anni, per voi a quale date valore la prima o la seconda? |
user1856 | inviato il 29 Gennaio 2021 ore 21:38
“ Il problema certo non sono gli strumenti, quelli chiunque li può acquisire, „ Ecco, posso dire una cosa? Molti strumenti sono scomparsi (basso volume di vendita o chiusura attività) e quindi le nuove leve semplicemente non li avranno mai visti, ne usati. Ne sapranno come fare e quindi nemmeno cercarli usati. E quindi certi risultati non saranno più replicabili. Alcuni esempi legati allo still life: pannelli polarizzanti grandi qui non esistono più. Semplicemente non li trovi. Quindi certi tipi di doppia polarizzazione li fa solo chi ha ancora a magazzino materiale di una volta. Oppure ancora: inseguitore per generatori. Tutti fuori produzione. Ma non sono stati sostituiti da altro. Se li vuoi usare devi sapere cosa sono e perché usarli. E poi appena trovarli. Il catalogo Profoto ad esempio, ricchissimo anche nel recente passato, oggi è solo il ricordo di quello che era... In pratica si sono spostati di target dallo studio alla foto in location. Multiblitz non c'è più. Bowens nemmeno. Briese è ferma da molto con l'innovazione. Bläsing idem. L'unica in parte attiva sembra solo Bron. Oppure dei "semplici" braccetti. Quelli buoni e relativamente economici li faceva Graf. Solo che non c'è più. Simili li fa solo Foba. E costano una cifra per cui, in Italia, pochi ne potrebbero pensare di acquistare un numero adeguato considerato il ROI con i bassi prezzi della fotografia qui. Fatif non c'è più. Iff nemmeno. Manfrotto che l'ha rilevata sembra puntare poco su tale attrezzatura. E di esempi così c'è ne sono tantissimi. Pochi clienti, costi alti, quindi prezzi alti e quindi l'accontentarsi che ha portato ancora a meno vendite in un circolo vizioso per cui oggi, in commercio, c'è moltissimo meno. Oppure, entro nel campo food&beverage, il ghiaccio! L'unico ottimo produttore rimasto è a New York. E per un cubetto grande si spendono anche 450 dollari più spedizione più dogana. A cubetto. Farsi una buona scelta di ghiaccio, oggi, ha dei costi importanti. Trovare il materiale e l'attrezzatura sta diventando sempre più difficile... Idem la riparazione. Ho un Profoto Zoomspot che necessiterebbe di riparazione. Costa molto meno inserire una pro head adattando la parte meccanica. Ma il risultato non è lo stesso. Ricomprarlo praticamente impossibile. Il problema sono anche gli strumenti... |
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