| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 0:28
Vedo che il "trasloco" della produzione di Nikon in Thailandia tiene ancora banco. Ma non é questa la notizia che deve preoccupare i tanti appassionati sostenitori del brand. La qualità, se non sarà la stessa avrà comunque variazioni impercettibili dall'utenza. Il vero problema sono le ragioni del trasloco che stanno nelle perdite pari a 80 milioni di dollari, su un fatturato di circa 800, previsto dal bilancio Nikon per l'anno 2020. Ed é la prima volta dopo tanti anni che questo accade. Questo comporta il taglio dei costi di cui stiamo leggendo. Dopo Olympus che ha ceduto il ramo d'azienda, le difficoltà sono evidenti anche in questo brand dal glorioso passato e dal futuro difficile, o quantomeno complicato. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 2:34
I troll sono finalmente andati a dormire... |
user198779 | inviato il 23 Dicembre 2020 ore 6:00
Germania, Italia, Giappone, Corea del sud, Cina , Vietnam e company. Se tu delocalizzi dei prodotti in paesi con basso potere d'acquisto per me non può che essere un boomerang a lungo andare , se tu togli il reddito ( lavoratori delle aziende che hanno delocalizzato))ad un tuo potenziale acquirente come potrai recuperare le vendite? Non certo con paesi dove il PIL per persona che bene che vada è un quinto dei paesi più progrediti. |
user198779 | inviato il 23 Dicembre 2020 ore 6:04
Caro Otto72 la tua Ancona è una città meravigliosa forse ha solo il torto di essere in Italia dove ad ogni angolo ci sono meraviglie. Ed è un pochino sottovalutata da chi non la conosce. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 6:19
Non vedo cosa me me possa cambiare a me se le producono in Giappone o sulla Luna. Dispiacerà ai Giapponesi se mai, che perdono lavoro |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:10
Non è una questione a cui dovremmo restare estranei. La globalizzazione non ha portato solo vantaggi. Quello che i tanti fans di Nikon, che spesso sono a dichiarare con un po' di vittimismo che il loro amato brand non sa raccontare al mondo la elevata ed insuperata qualità dei suoi prodotti, in realtà è spesso il risultato della loro scarsa coerenza. Leggo spesso che in abbinamento a corpi Nikon vengono usati Tamron e Sigma, per non citare altre marche. Ma mentre Sony ha agito in modo intelligente offrendo prima corpi innovativi che potessero farsi strada nel mercato, com'è in effetti avvenuto, ed ora rilascia anche ottiche di elevata qualità, consolidando il suo successo che le ha permesso di scalzare Nikon dal secondo posto nelle vendite, Nikon ha ritardato di molto il lancio delle sue ml, lasciando andare molti verso Sony, agevolati anche dal fatto che le ottiche che avevano non li teneva in alcun modo legati al nome Nikon. Canon invece ha sfruttato il grande parco ottiche EF per tenersi il più possibile i suoi clienti, ha poi realizzato delle ml dignitose come la R e la RP, ha comunque consentito di avere dei corredi piccoli ed efficaci come la serie M che ha dato la possibilità di prolungare la vita delle reflex in mano ai suoi affezionati. E ha contenuto l'avanzata di Sony recuperando terreno con le R5 ed R6. Quello che però lascia male è il cinismo commerciale di Canon che, bloccando o quasi le consegne degli adattatori, sta cercando di spingere la vendita delle RF, che, pur essendo ottime in generale, per molti sono ancora di difficile approccio mancando l'usato. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:34
"Il vero problema sono le ragioni del trasloco che stanno nelle perdite pari a 80 milioni di dollari, su un fatturato di circa 800, previsto dal bilancio Nikon per l'anno 2020. Ed é la prima volta dopo tanti anni che questo accade." Rjb Una decina di anni fa si dava AMD x morta, le perdite facevano paura, i suoi prodotti non erano minimamente paragonabili a quelli di Intel, c'è stata una riorganizzazione, sono state vendute e delocalizzate le fonderie e si sono messe le basi x dei componenti di alto livello.la storia odierna premia AMD, Nikon dal canto suo ha già delle ottime basi x riprendersi,sia in campo mirrorless che reflex, chi vivrà vedrà |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:36
Sul pianeta, tutti dicono di saper far tutto e tutti si mettono a far di tutto, e fanno bene, benissimo a dirlo ed a farlo. C'è libertà di pensiero, e ciascuno ha le sue opinioni. In 4 decenni di veramente intensivo vagabondaggio industriale su praticamente tutto il pianeta, io sono arrivato alla mia personalissima e semplicissima opinione, e che non voglio imporre agli altri, ma che mi guida nelle mie scelte. E che questa mia opinione sia per gli altri sbagliata o corretta a me "nummene potrebbe fregà de meno", perché è la mia e perché l'ho costruita in 40 anni a giro per il mondo: ci sono dei Paesi di Ombrellai e dei Paesi di Ingegneri. E se devo comprare tecnologia, i miei eurini preferisco di gran lunga darli ai colleghi. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:46
Chissà quanti veneti negli anni hanno pensato di mangiare radicchio di Verona o di Treviso e invece hanno mangiato quello cresciuto a Birmingham... A parte gli scherzi, siamo abituati a chiamare in maniera dispregiativo "terzo mondo" o simili paesi come Tailandia o Cina, ma se guardiamo bene siamo noi che abbiamo dei problemi di messa a fuoco. Date le linee produttive uguali, l'esperienza delle persone che ci lavorano, perché tenere la manifattura in paesi dove il costo del lavoro è così elevato? Una cosa è la progettazione, un altra è la produzione. Ricordo quando andavo in Honda che da un anno all'altro, in Giappone, avevano raddoppiato la dimensione dello stabilimento e, quando chiesi se fosse per soddisfare la domanda crescente, mi dissero che no, quell'anno avevano spostato tutta la produzione in Cina e Corea, ma avevano triplicato la ricerca e sviluppo. Non sono mica tutti come qua in Italia che delocalizzano per potersi comprare la Panamera invece che il Macan. Anche l'etica del lavoro e l'attenzione ai clienti non va pensata con la nostra ottica, ma con il modo di pensare nipponico, che è ben diverso. Se hanno fatto questa scelta che è sicuramente dettata dalla contingenza, mi posso aspettare che il guadagno verrà usato sì per riappianare i conti, ma anche nell'investire sul futuro. Se poi se la compra Sony, punterei sulla chiusura del brand Sony, non del brand Nikon. Ma non sono un ludopatico... |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:48
Quello che i fan di Canon -che stranamente stanno popolando in maniera assidua, direi nauseante, i thread Nikon, ricorrendo, talvolta ad account fake- non vogliono capire è che anche la stessa Canon sta passando uno dei periodi più cupi. Riporto qui le finanze nere, anzi nerissime, dell'azienda, che prevede, tra l'altro, un drastico peggioramento nel breve termine: petapixel.com/2020/04/23/canon-imaging-profits-dropped-80-in-q1-but-th |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:49
Chi pensa che alla delocalizzazione consegua necessariamente un calo della qualità semplicemente non si rende conto di cosa sia, oggi, una fotocamera: non parliamo di un oggetto di artigianato ma di banale elettronica di consumo, la cui totalità dei componenti interni è già verosimilmente costruita in Cina o altri paesi ritenuti meno "nobili" mediante processi automatizzati e non certo a mano. L'assemblaggio, che probabilmente è automatizzato anch'esso, non dipende certo da DOVE viene fatto ma da COME. Le fabbriche buone ci sono ovunque. Il paragone con automobili di lusso, chitarre, prodotti enogastronomici eccetera non regge perché in questi casi il processo produttivo è ancora in parte o totalmente artigianale. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:53
Ciro testualmente: “ The Imaging System business as a whole—which includes both Inkjet Printers and Cameras—saw net sales decline by 13.9% while operating profit dropped by a staggering 80.6%. This, despite the fact that the Inkjet printers part of the business actually saw a meager increase in net sales. “Despite a spike in demand for inkjet printers due to remote working and learning, sales and profit declined due to a significant drop in camera unit sales,” writes Canon, “reflecting not only the market's ongoing contraction, but also tight supply.” „ Io, fossi un fan Canon non mi dilungherei più di tanto in concetti strampalati nei confronti del brand giallo-nero. Vedrei, piuttosto, con preoccupazione, ciò che sta accadendo "in casa". |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 7:59
Lore71 Sarebbe auspicabile che anche per Nikon capitasse di risorgere come è successo ad AMD, di cui peraltro non conosco la storia e pertanto non so come abbia fatto. La realtà di Nikon è che si muove in un contesto che va male o malissimo per tutti. Ed è senza speranza la possibilità di invertire la tendenza almeno per le cose che interessano a noi in questo forum. Magari si metterà a produrre anche lei macchine medicali, se già non lo fa, o sistemi per la guida automatica delle auto oppure sensori ottici per l'automazione per conto di Mitsubishi. Ma a noi interessa parlare di fotocamere ed obiettivi. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 8:00
A pensare che circa 8 anni fa avevo con me in ufficio due ingegneri malesi, un PM e la moglie che lavorava per me all'ufficio processo. Non lo avevamo fatto per opportunità li pagavamo anche meglio di altri ingegneri italiani, li avevo invitati io a venire a lavorare con noi in Italia, erano molto in gamba. Sono stati 4 anni con noi e poi sono tornati a casa loro. Sono ancora per me degli amici. Lavoravano con noi perché erano anche più bravi di tanti ingegneri italiani. Ho lavorato e mi sono confrontato con ingegneri cinesi, statunitensi, indonesiani, brasiliani, medio orientali, indiani, malesi, filippini, etc Da alcuni ho anche imparato molto. C'è ne sono di brillanti e di rincoglioniti indipendentemente dalle razze o localizzazione Geografica La globalizzazione marcia da decenni e quelle barriere che il collega Pollastrini ancora vede sono state abbattute da tempo. |
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