| inviato il 25 Settembre 2020 ore 9:57
“ la rete si trascina queste pseudo regolette „ Ma anche no: en.wikipedia.org/wiki/Rule_of_thirds#History “ The rule of thirds was first written down[7] by John Thomas Smith in 1797. „ E' chiaro che non è una regola universale, su questo erano scettici sin dall'inizio, un secolo e mezzo fa, ed io sarei stato d'accordo con gli scettici nonostante sia un utilizzatore piuttosto frequente della "regoletta" stessa. Però se uno può fare una suddivisione "ariosa" della scena ben venga, specie se porta leggibilità e ordine all'immagine (a me piace l'ordine più spesso), soprattutto se l'intento è rendere armoniosa la scena (anche perché l'intento potrebbe benissimo essere opposto!). PS: perché poi intendiamoci, la suddivisione ariosa può essere pure a metà, in quarti, in quinti, in ottantottesimi, a spirale, a volta, a rombo, a stella, a poligono, quel che vi pare... basta ci sia un motivo o una ripartizione leggibile fra i soggetti nel frame secondo me, per dare ordine a una scena. PS2: esempio in tema , se uno inquadra un soggetto che si dispone come una spirale in un frame quadrato ... per me nella maggior parte dei casi avrà fatto una gran bella foto! |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 10:11
Sinceramente ora quando fotografo la regola in questione non la tengo minimamente in considerazione, poi può capitare che la foto la rispetti, ma io non me ne preoccupo più di tanto. |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 10:17
“ La regola dei terzi serve solo a fare foto tutte uguali...se bastava una regoletta per fare ottime foto il mondo sarebbe pieno di geni della fotografia, purtroppo la rete si trascina queste pseudo regolette che semplificano tutto e fanno perdere di vista la cosa principale, il messaggio che si vuol trasmettere... „ Questo lo quoto in toto. Anche volendo partire dalla regola dei terzi per una composizione "bilanciata" è al massimo, appunto, un punto di partenza con cui si crea dimestichezza con il concetto di disposizione degli elementi e il peso degli stessi nel frame. Ad un certo punto la cosa va superata e la scena costruita sul proprio ragionamento. “ Mi viene da pensare che scene con molti elementi all'interno del formato quadrato siano più difficili da equilibrare se il soggetto è su uno dei due terzi per via del minore spazio che "dilata" la scena. „ Come detto in precedenza lo sguardo nel formato quadrato è circolare. E' "intrappolato" nella scena e non tende ad uscirne come nel classico 3:2. Quindi, secondo me, la regola dei terzi non equilibra bene perchè il movimento circolare (o forse dovrei dire a spirale) tende a passare dai bordi per poi andare al centro o viceversa. Se metto elementi sui terzi è un po' come metterli in mezzo al percorso dello sguardo, mentre negli altri formati crea una senso di movimento da un lato all'altro, un moto direzionale lineare. Non che non si possa fare se quello è l'effetto che voglio, ma in generale è meno efficace. Grande Matteo, volevo citarlo anche io. |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 11:42
La regola dei terzi serve solo a fare foto tutte uguali...se bastava una regoletta per fare ottime foto il mondo sarebbe pieno di geni della fotografia, purtroppo la rete si trascina queste pseudo regolette che semplificano tutto e fanno perdere di vista la cosa principale, il messaggio che si vuol trasmettere... ? Lo quoto anch'io ma non la prima frase sicuramente. Altro luogo comune come la regola stessa. MacBrandon il tuo albero funziona perché non è sul terzo Non esistono regole, solo accorgimenti e non è detto che funzionino sempre e comunque .dipende dalla scena ripresa e da come si la si vuole rappresentare. A naso per me in fotografia di paesaggio in formato quadrato la regola dei terzi la vedo un po' debole...meglio composizioni simmetriche, ma ripeto dipende sempre dal contesto |
user86925 | inviato il 25 Settembre 2020 ore 11:46
@ Vafudhr: non so se ti è sfuggito ma se puoi, se ti va, quando hai tempo ricordati di aggiornare la prima pagina con gli autori citati a pag. 5 e 7 “ Come detto in precedenza lo sguardo nel formato quadrato è circolare. E' "intrappolato" nella scena e non tende ad uscirne come nel classico 3:2. Quindi, secondo me, la regola dei terzi non equilibra bene perchè il movimento circolare (o forse dovrei dire a spirale) tende a passare dai bordi per poi andare al centro o viceversa. Se metto elementi sui terzi è un po' come metterli in mezzo al percorso dello sguardo, mentre negli altri formati crea una senso di movimento da un lato all'altro, un moto direzionale lineare. „ nei formati rettangolari ricordiamoci che abbiamo una visione che segue il senso di lettura (da sx a dx per gli occidentali), aggiungi che nella nostra epoca siamo abituati ad osservare scatole rettangolari che solitamente visualizzano immagini in movimento ecco che un formato quadrato assume un aspetto rigorosamente più statico, i quattro lati uguali aiutano a comporre in maniera più ordinata tendendo ad una maggior sintesi dovuta ad una porzione della scena inquadrata più selettiva della nostra visione binoculare, io lo considero il "BN" dei formati mi aiuta a concentrarmi più sulle forme e sulle ombre di pochi elementi per volta... poi ci sono foto rettangolari che hanno l' essenza di una composizione quadrata (penso agli orizzonti di Sugimoto citato poco fa o ad autori come Jungjin Lee) e foto quadrate che hanno la dinamicità di una foto rettangolare (penso a Sanguinetti, Monteleone), ci sono foto quadrate che potrebbero benissimo essere "croppate" in un rettangolo e viceversa, poi subentra molto spesso l' esigenza di uniformare il formato all' interno di uno stesso progetto o percorso, pochi, veramente pochi scelgono di usarlo in maniera esclusiva, tendenzialmente gli autori che fanno della fotografia una ricerca introspettiva, è più facile trovare il formato quadrato in ambito "artistico" rispetto ad altri generi fotografici che possono spaziare dalla street al reportage, dallo still-life allo sport o alla foto naturalistica... per fotografia artistica intendo un ambito fotografico in cui l' autore cerca di utilizzare la fotografia per esprimere le loro idee e reinterpretare il mondo che li circonda, la ricerca di un proprio "stile", non necessariamente di "valore" |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 12:01
“ @ Vafudhr: non so se ti è sfuggito ma se puoi, se ti va, quando hai tempo ricordati di aggiornare la prima pagina con gli autori citati a pag. 5 e 7 „ Grazie per il reminder. Entro stasera riordino le ultime segnalazioni. “ nei formati rettangolari ricordiamoci che abbiamo una visione che segue il senso di lettura (da sx a dx per gli occidentali), aggiungi che nella nostra epoca siamo abituati ad osservare scatole rettangolari che solitamente visualizzano immagini in movimento ecco che un formato quadrato assume un aspetto rigorosamente più statico, i quattro lati uguali aiutano a comporre in maniera più ordinata tendendo ad una maggior sintesi dovuta ad una porzione della scena inquadrata più selettiva della nostra visione binoculare, io lo considero il "BN" dei formati mi aiuta a concentrarmi più sulle forme e sulle ombre di pochi elementi per volta... poi ci sono foto rettangolari che hanno l' essenza di una composizione quadrata (penso agli orizzonti di Sugimoto citato poco fa o ad autori come Jungjin Lee) e foto quadrate che hanno la dinamicità di una foto rettangolare (penso a Sanguinetti, Monteleone), ci sono foto quadrate che potrebbero benissimo essere "croppate" in un rettangolo e viceversa, poi subentra molto spesso l' esigenza di uniformare il formato all' interno di uno stesso progetto o percorso, pochi, veramente pochi scelgono di usarlo in maniera esclusiva, tendenzialmente gli autori che fanno della fotografia una ricerca introspettiva, è più facile trovare il formato quadrato in ambito "artistico" rispetto ad altri generi fotografici che possono spaziare dalla street al reportage, dallo still-life allo sport o alla foto naturalistica... per fotografia artistica intendo un ambito fotografico in cui l' autore cerca di utilizzare la fotografia per esprimere le loro idee e reinterpretare il mondo che li circonda, la ricerca di un proprio "stile", non necessariamente di "valore" „ Posso solo quotarti perchè aggiungere qualcosa sarebbe superfluo. |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 21:43
Mi permetto di suggerire Giorgia Fiorio. |
| inviato il 28 Settembre 2020 ore 11:53
“ Mi permetto di suggerire Giorgia Fiorio. „ Ho trovato qualche info, ma poche foto in rete. Solo riferimenti ai suoi lavori (e al fatto che abbia partecipato a San Remo a quanto pare). Hai qualche link utile? Aggiungo tale Nick Green trovato su Flickr. Non ha la progettualità di alcuni autori già segnalati, ma mi piace comunque il suo tipo di composizione. www.flickr.com/search/?user_id=87044997%40N08&view_all=1&text=square/< |
user177356 | inviato il 28 Settembre 2020 ore 19:08
Nick Green mi ha fatto ricordare quest'altro: www.dermotrussell.com/ |
user207512 | inviato il 29 Settembre 2020 ore 15:25
Di Giorgia Fiorio è uscito qualche mese fa l'ultimo numero dedicato alla collana Maestri di Fotografia curata da Calabresi prima e Smargiassi poi, è un volume interessante. |
user207512 | inviato il 30 Settembre 2020 ore 9:38
Esatto, è un gran libro tra l'altro. |
user177356 | inviato il 30 Settembre 2020 ore 16:26
“ Therealb te la spediscono?.. „ Alla fine, mi hanno risposto dall'abbazia di Boscodon. Lo spedirebbero pure, ma è più comodo acquistare il Cahier no. 8 dalla libreria online francese che ho indicato sopra. |
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