| inviato il 30 Gennaio 2021 ore 23:31
Gian Carlo, io penso che Affinity, per quanto non raggiunga le vette di PS, sia comunque qualcosa di incredibile: non esiste alcun altro software che abbia un simile rapporto qualità/prezzo e, come hai sottolineato tu più volte, in alcune funzioni è addirittura superiore e più pratico di PS. Come tu hai ripetuto in molte occasioni, AfPh accoppiato a DxO o C1 consente alla stragrande maggioranza degli utenti risultati di altissimo livello. Inoltre occorre ammettere che tante tecniche avanzate proprie di PS stanno sempre più andando in declino a fronte dell'avanzata, sempre più imperiosa, dell'Intelligenza Artificiale, utilizzata da sempre più produttori di software per consentire il raggiungimento di risultati che hanno sempre richiesto agli utenti di PS tempo e studio notevoli. Secondo me quanto più AfPh consentirà l'utilizzo di plugin ed estensioni di terze parti, tanto più calerà l'interesse degli utenti verso l'utilizzo di un software potentissimo, ma per nulla semplice, come PS. |
user19933 | inviato il 31 Gennaio 2021 ore 0:59
“ ma cosa cambia? „ Cambia tutto Giancarlo, perché il livello chiamato "immagine" non ha una sua storia di modifiche indipendente dal documento principale pixel. Invece il livello chiamato "integrato" ha una sua storia propria (non distruttiva, come principio di fondo, poi è chiaro che dipende da come lo usi). Quindi, esempio semplice: supponiamo che tu voglia sostituire un cielo. Se mi aggiungi un file come livello immagine allora fai la maschera, adatti, cominci a miscelare e via discorrendo tutto dentro una unica storia globale. Se invece ti prepari il cielo e lo salvi come file AFPhoto e poi lo integri al tuo documento principale pixel avrai una fusione in cui per entrambi i file (principale e integrato) potrai tornare indietro, e fare regolazioni in modo diversificato perché entrambi avranno una loro storia. La storia del documento principale "integra" la storia del documento integrato (chiaro no? ). Però ogni volta che clicchi sull'integrato a sua volta lui ha una sua storia personale che puoi cambiare INDIPENDENTEMENTE da quella del documento pixel principale. E questo vale per l'esempio di 2 immagini diverse (sostituire un cielo, aggiungere un oggetto su un tavolo, ecc...). Ma noi possiamo anche utilizzare gli "integrati" per creare più copie di 1 stesso file, esportarle come AFPhoto, e quindi rimetterle dentro il progetto principale come livelli integrati. La flessibilità complessiva aumenta in modo considerevole. Perché ad ogni deviazione importante del progetto creandoti file di "avanzamento lavoro" e integrandoli nel progetto principale evidentemente ti preservi la possibilità di tornare indietro su più fronti e per ogni punto di svolta importante/distruttivo. Certo è una procedura manuale, i file principali diventano pesanti e avrai dei file figliastri, e tutto ciò comunque non è d'aiuto con i plug-in esterni come DxO. Però se non c'era era peggio. Con i livelli integrati quanto meno hanno risolto il problema delle sotto-ramificazioni con una loro storia indipendente da quella del livello pixel principale (poi, ripeto, dipende da come le si usa). |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 7:52
“ Gian Carlo, io penso che Affinity, per quanto non raggiunga le vette di PS, sia comunque qualcosa di incredibile: non esiste alcun altro software che abbia un simile rapporto qualità/prezzo e, come hai sottolineato tu più volte, in alcune funzioni è addirittura superiore e più pratico di PS. Come tu hai ripetuto in molte occasioni, AfPh accoppiato a DxO o C1 consente alla stragrande maggioranza degli utenti risultati di altissimo livello. Inoltre occorre ammettere che tante tecniche avanzate proprie di PS stanno sempre più andando in declino a fronte dell'avanzata, sempre più imperiosa, dell'Intelligenza Artificiale, utilizzata da sempre più produttori di software per consentire il raggiungimento di risultati che hanno sempre richiesto agli utenti di PS tempo e studio notevoli. Secondo me quanto più AfPh consentirà l'utilizzo di plugin ed estensioni di terze parti, tanto più calerà l'interesse degli utenti verso l'utilizzo di un software potentissimo, ma per nulla semplice, come PS. „ è incredibile il rapporto prestazioni/prezzo, non ha eguali. Ora è anche offerto con uno sconto del 50%, sono 28 euro! Sul lato convertitori RAW ultimamente sto apprezzando molto anche Silkypix, un software anche lui relativamente economico, ma dalle grandi potenzialità. Ramon è un esperto |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 7:55
“ Cambia tutto Giancarlo, „ grazie Ramon, se mi capita l'occasione concreta lo approfondirò. |
user19933 | inviato il 31 Gennaio 2021 ore 9:55
A fronte del costo ridicolo di Affinity Photo i video-corsi della Momos appaiono cari però anche io li consiglio. C'è quasi sempre uno sconto attivo e, onestamente, valgono ampiamente la spesa. Io ho fatto a dicembre tutta la serie per Designer, Publisher, Affinity per il fotografo e Affinity Tecniche Avanzate, e mi hanno dato un'inquadrata generale su tutti i prodotti della Serif. Conoscendo le potenzialità complessive della suite è anche più facile predisporsi mentalmente, a livello di progettualità. Si può risparmiare, guardando un video gratis qua e un video la, un post di blog, spizzicare nel manuale, ma alla fine si perde più tempo e comunque non si ha quella visione organica che si ottiene in qualche ora di video-corso non teorico ma predisposto in maniera intelligente per procedere dalla A alla Z nello sviluppo di foto-tipo (il ritratto, il paesaggio, lo still-life, ecc...). Avere precedenti nozioni di PS chiaramente avvantaggia. E questo invece è proprio il problema di Silkypix, i cui unici corsi a pagamento sono in giapponese, noiosissimi perché molto matematico-teorici, dove si entra nel dettaglio del file grezzo universale DNG, poi il foveon Sigma, l'x-trans Fuji, il RW2 Panasonic, ecc... e poi non c'è tanta letteratura gratuita sul web perché come programma è poco diffuso, ma secondo me è raffinatissimo ed oramai completo per arrivare dal RAW grezzo al pronto stampa senza bisogno di uscire mai dall'ambiente RAW. Quantomeno per sviluppi fotografici "puristi" (senza troppe photoshoppate e filtrame vario, con maschere locali si ma senza fusioni multi-livello) Silkypix ha una certa eleganza operativa. L'approccio un po' zen mi fa da detox, per quello mi piace molto. |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 10:02
Silkypix è "giapponese" in tutto, raffinatissimo, a me sta piacendo ogni giorno di più! Peccato davvero che, almeno per ora, sia poco diffuso e non ci sia molto sul web |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 12:16
Premesso che non sono un esperto, riporto la mia esperienza riguardo Affinity Photo con Nick Collection versione Google sperando possa essere di aiuto a qualcuno. Nel tentativo di sostituire Adobe per motivi che non sto ad elencare, non solo economici, vorrei replicare il flusso di lavoro in due casi particolari: immagini singole e multiesposizioni HDR o focus stacking. Nel primo caso, dopo aver caricato il RAW ed averlo sviluppato, a fronte di vari interventi in Affinity, ognuno dei quali crea un nuovo livello di regolazione, prima di richiamare un qualsiasi filtro Nick Collection, mi posiziono sull'ultimo livello in alto ed eseguo il comando: Livello > Unisci visibili (o CTRL + Alt + Maiusc + E) in modo da ottenere un nuovo livello somma di tutto il lavoro sin qui eseguito. A questo punto, posizionandomi su questo nuovo livello, richiamo il filtro Nick desiderato. Nel secondo caso, HDR, dopo aver caricato la serie di esposizioni con il comando File > Nuova unione HDR ed aver eseguito i vari passaggi in Tone Mapping fino ad arrivare all'ambiente Persona Foto, devo convertire il formato dell'immagine composta da 32 bit a 16 bit in quanto Nick Collection non lavora a 32 bit. Per fare questo vado su Documento > Converti formato/profilo ICC... Nel pannello che si presenta posso agire sul selettore Formato e scegliere RGB/16 e quindi cliccare su Converti. A questo punto rientro nel primo flusso. In ogni caso, anche in quelli non previsti da questa descrizione, se nella barra in alto che riporta i dati dell'immagine (Panoramica, dimensioni, formato, fotocamera), se il formato non fosse RGBA/16, prima di richiamare i filtri Nick, è necessario eseguire la conversione di formato come riportato sopra. |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 12:26
Nessuno che in DFine si sia imbattuto nel problema che ho descritto pochi post addietro? |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 12:32
La Nik e monitor 4K non vanno d'accordo... |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 12:35
Sono su un fullhd normale, su Gimp non avevo mai riscontrato il problema: lì però c'è da dire che la Nik la si lancia con uno script Python su cui si ha un controllo più capillare dei parametri di input agli eseguibili della Nik... |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 18:01
Ohibò, scoperto l'arcano. C'è qualcosa nella catena dei livelli che gli da noia. Copiando il livello e facendo "nuova immagine da appunti", e applicando poi ad essa DFine, apre il nuovo livello singolo, di tipo "Pixel", senza alcuna trasparenza. Vorrà dire quando mi serve DFine farò avanti e indietro su un'altra immagine temporanea, poco male, importante è aver capito cosa gli dà fastidio e come aggirarlo! |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 18:02
In compenso c'ho anche barbato dentro Topaz Denoise come plugin, senza colpo ferire, che volere di più? |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 18:06
“ In compenso c'ho anche barbato dentro Topaz Denoise come plugin, senza colpo ferire, che volere di più? „ Spiegaci bene... |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 18:53
Ho fatto come per la Nik, né più né meno! Sono entrato in: Impostazioni -> Plugin -> Aggiungi E gli ho dato il path dove sta l'eseguibile di Topaz Denoise... Al riavvio c'era anche il sottomenù Topaz Labs con Denoise AI, richiamabile comodamente da dentro AP! |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 19:29
Con i RAW della mi Olympus em1 Mark III, purtroppo,è pessimo, direi inutilizzabile. Era molto buono con idng della mia ex Leica m240. |
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