| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:00
Ah vabbe, ho capito, chiedo scusa per il disturbo. |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:02
infatti alcuni vecchi obiettivi nei reportage, negli scenari di guerra, nella denuncia sociale, sopratutto in b/n possono essere usati e dare risultati straordinari |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:10
“ Look è inutile che fai così te l'avevo detto che yakamoz non era bello „ Allora, forse, prima di lanciarsi in considerazioni su un termine dal significato indecifrabile sarebbe utile prima costituire una base comune sulla quale ragionare che determini a cosa ci si riferisce con quel termine, e poi ci si diverte quanto si vuole. Altrimenti c'è sempre il "ma io intendevo un'altra cosa" che annulla qualsiasi ragionamento si possa costruire. |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:12
un attimo, è la seconda volta che leggo che i formati superiori danno ridotta PDC, affermazione che devo correggere: basta conoscere un attimo medio e grande formato pellicola per capire che la ridotta PDC si usa poco o pochissimo e che anche aprendo il diaframma al massimo non è quello il carattere distintivo dei formati superiori pellicola rispetto al digitale FF, bensì è il modo superiore, a volte MOLTO superiore, di restituire le mezzetinte in qualsiasi situazione di luce. Merito al 70% del formato e al 30% (forse) della pellicola. Il che vuol dire che i ritratti, ad esempio, non sono più belli perché dietro (in rarissimi casi) lo sfocato è maggiore, ma perché anche con luce piatta la volumetria di un volto viene resa MOLTO meglio grazie alla maggiore quantità di sfumature. Inoltre gli obiettivi MF, dovendo produrre immagini che saranno ingrandite di meno, non sono ottimizzati per massimizzare il contrasto alle frequenze spaziali più alte, cioè per ottenere la massima risolvenza come succede negli obiettivi FF e per formati inferiori, ma sono ottimizzati per rendere ottimale il contrasto a tutte le frequenze, senza esasperare la risolvenza come avviene per le ottiche digitali FF, apsc e m43. Anche confrontando due immagini digitali di formato diverso, come ha fatto se non erro qualche tempo fa Paco68 con FF e 44x33, si nota che con il sensore più grande la resa delle sfumature migliora parecchio, specie nelle distinzione dei toni molto chiari e di quelli molto scuri. Per esempio, una foto a caso di Uncommon places di Stephen Shore, fatta con il banco
 Provate a fare lo stesso con una FF e con tutta la postproduzione possibile e immaginabile... non viene. |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:12
si ma se tu non vuoi leggere... te l'avevo spigato chiaro chiaro per cosa stava nel contesto del forum ! E' decifrabilissimo, è inutile che posti i bambi, l'unica cosa dibattibile è che sia una proprietà magica del sensore (digitale) o una resa ricercabile |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:14
Ma decifrabile secondo chi, perdonami? Chi ha deciso in modo oggettivo che la definizione di Yakamoz è quella che dici tu? Allora mettiamola così, se Yakamoz è quello che dici tu, cioè le foto postate come esempio da Paco, la foto di Peppone e Don Camillo allora NON è Yakamoz. |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:39
che una bella foto si possa fare con qualsiasi formato e' assodato. Che il grande formato ed i suoi obiettivi riescano a rendere sfumature e caratteristiche che sono precluse ai formati piccoli credo sia altrettanto vero ed oggettivo. |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:46
Naturale. Ma come ho scritto sopra, ognuno attribuisce a qualcosa la propria interpretazione. E ci sta. Ma l'interpretazione deve essere coerente. Ripeto il parallelo. Se io sostengo che per me il TMax è Yakamoz, di per sé questa è un'affermazione incontestabile, perché attribuisco a Yakamoz il significato che voglio io. Ma se poi apro un topic intitolato "Lo Yakamoz quando meno te lo aspetti" postando la foto di una Panigale, o di una Guzzi d'epoca qualcosa non torna. Io posso anche accettare che lo Yakamoz ci sia qui, secondo una interpretazione personale che non condivido, ma che è libera ovviamente:
 Se però questa foto sopra è Yakamoz non può esserlo anche questa:
 Non hanno niente in comune.. |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:48
+1 salt |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:49
“ Non hanno niente in comune.. „ ... e fu così che si scoprì che lo yakamoz... era la luce !! |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:51
Luce nel senso di lux però, mero spettro elettromagnetico visibile... perché è l'unica cosa che accomuna quelle due foto.. |
| inviato il 29 Giugno 2020 ore 12:54
“ Il senso di immersione della scena „ questa per me ti fa immergere nella scena ben più di quelle orribili figurine appiccicate su sfondo sfocato

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