| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 13:45
“ La neve deve venire chiara, ma la luce incidente la brucia. Provare per credere. Sul sensore ci finisce la luce riflessa „ A leggere questa frase hanno preso fuoco tutti i manuali di cinematografia e direzione della fotografia che sono nella libreria del mio studio... |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:04
Siamo fra amici non credo nessuno si offendi |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:06
Quando praticavo alpinismo, in un'altra vita, ho ripreso moltissime foto su ghiacciai o nevai, anche in pieno sole. Poiché la fotografia era l ultima delle mie preoccupazioni ( operavo con Rollei 35s e Minox 35, raramente la reflex, in salite più comode) non ho fatto mai una ripresa misurando la luce incidente. Si punta e si scatta, e la macchina opera in luce riflessa. I vostri pregiati manuali, che ho letto anch'io, fotografando dal 1960, con la prima Bencini, raccomandano la luce incidente. Però raccomandano, dopo la lettura, di correggere la stessa in base alla riflettenza del soggetto. Le mie macchine ignoravano tutto ciò... però non hanno mai cannato una foto. |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:13
Kwlit fai la prova più semplice del mondo così capirai chi ha ragione: un giorno, uno qualsiasi, sotto il Sole di mezzogiorno poni tre cartoncini 20x30: uno bianco, uno grigio (orientativamente al 18%... medio insomma), uno nero. Prendi la tua reflex con la sensibilità regolata a 100 asa, misura l'esposizione (Spot) su ognuno dei tre cartoncini e scatta... senza osservare il risultato. Dopo aver fatto ciò riprendi l'esposizione, a luce incidente ovviamente, quindi per il tramite di un esposimetro esterno, e con quelle tre esposizioni rifai le stesse fotografie... sempre senza osservarle. Quando avrai finito smonta tutto, torna a casa, visualizza le sei fotografie sul tuo computer, e poi facci sapere. P.S. - se vuoi posso anticiparti fin d'ora il risultato che otterrai |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:20
A proposito Kwlit, scommetto che quando praticavi l'alpinismo, fotografando con la Rollei o la Minox, nelle stesse caricavi degli ottimi rullini di negativi vero? |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:24
Se fossero state diapo mi sa che non portava a casa molto |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:26
Paolo No, prevalentemente diapositive Kodachrome 25. Poi, stufo della lentezza relativa al ritorno dal laboratorio, sono passato ad altre pellicole, senza però mai raggiungere la qualità del Kodachrome. Qualche volta il BN. Il negativo colore non l' ho usato mai, in montagna. Qualche volta nelle foto familiari o di cerimonie. Capisco anche dove volevi arrivare.... La risposta vale anche per Gobbo. |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:36
Dai su … se fai una foto ad un alpinista su un ghiacciaio con una diapositiva in luce riflessa ponderata centrale senza toccare L esposizione non ti verra mai bene … se poi sei in controluce … ciao |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:40
Paolo Circa i tre cartoncini. Evidentemente mi hai preso per ×, se mi rendo queste banali trappolette. Conosco bene l'uso dell'esposimetro spot e la difficoltà di capire dove puntarlo. Ripeto, fotografo da quando andavo alle scuole medie ed in seguito ho fotografato di tutto, matrimoni, scavi archeologici, restauro di dipinti, Casina Valadier e Cappella Cenci a Roma più opere minori ecc . Nel corso degli anni, più per curiosità che per effettiva necessità, ho usato di tutto. Leica a vite ed M, Rolleiflex, Hassle, Toyo view ed Horseman, reflex Pentax e Nikon ecc. Potrai obbiettare che nonostante tutte queste vanterie, non ho capito nulla. Potrebbe anche essere, anche se, evidentemente per miracolo, le foto le ho sempre riportate a casa. Tranne che per i restauri, per i quali è stato necessario aprire una partita IVA, poi chiusa, ho sempre operato per amicizia o conoscenze, spesso rimettendoci o nella migliore delle cose, andandoci pari. Campavo discretamente d'altro. Ora che sono vecchio e, spero temporaneamente, semi immobilizzato, mi diverto un poco a girellare su questo forum leggendo i vostri tecnicismi esasperati che già avevano poca ragion d essere ai tempi della pellicola. Oggi, col digitale, figuriamoci... |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:43
Gobbo, ne hai fatte molte di diapositive sui ghiacciai ? Se si, evidentemente le mie macchinette facevano miracoli...forse sono state benedette a mia insaputa |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 16:21
A sto punto direi di sì! Come ben sai gli esposimetri tradizionali sono tarati su un grigio medio con una riflettenza del 18 % Un ghiacciaio potrà mai riflettere il 18%? Un gatto nero? Un abito bianco da sposa? |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 16:45
Gobbo, C'è un aforisma tecnicamente inesatto, ma mi sembra calzi a pennello Calcolando il peso corporeo del calabrone e rapportandolo alla superficie alare, l insetto, per le leggi che governano l aeronautica, non potrebbe volare...ma lui non lo sa e vola benissimo. Se il ghiacciaio riflettesse il grigio medio, verrebbe grigio o, nel colore, comunque spento. Ma siccome riflette di più, l esposimetro a luce riflessa se ne accorge e regola l esposizione. Così resta bianco. Quello a luce incidente non ne tiene conto ed il ghiacciaio viene brutalmente sovraesposto. Adesso però, data l età, comincio ad essere stanco... berrò una tisana e farò un riposino |
user14408 | inviato il 01 Dicembre 2021 ore 18:13
@Kwlit penso che diverse decine di anni di utilizzo di esposimetro, o comunque di lettura di luce incidente, in tutto il mondo abbiano prodotto convinzioni e "risultati" diversi da quanto dici. troppi sarebbero gli esempi, i trattati e le testimonianze/esperienze di mezzo globo terracqueo. che tu non vogli usare un esposimetro esterno "nulla quaestio" sostenere che sia solo una posa e che addirittura sia fallace... ps "incidentalmente" :-) “ senza però mai raggiungere la qualità del Kodachrome. „ questa fa molto figo ;-) |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 18:54
Fermate il mondo... voglio scendere! In altre parole adesso, finalmente, è tutto chiaro, e la spiegazione è semplicemente lapalissiana! In altre parole si sono sommati due fattori quasi imprevedibili: la pellicola era sempre una Kodachrome, che non era certo una Velvia, e da questo punto di vista neppure un'Ektachrome, dall'altro il soggetto, un ghiacciao... che non è certo un manto di candida neve fresca! In altre parole la Kodachrome andava fortemente sottoesposta, al contrario di una qualsiasi altra diapositiva pensata primamente per la proiezione, mentre il ghiacciaio, essendo di colore grigiastro, NON DEVE essere sovraesposto come se fosse neve candida! In altre parole caro Kwlit come potevi pretendere che noi tutti ti credessimo quando le nostre esperienze, TUTTE, ci insegnavano, e ci insegnano, l'opposto di quanto da te affermato? Adesso che ci hai illustrato per bene sia il tuo modus operandi che le situazioni contingenti, il tutto appare credibile... e questo semplicemente perché ha una spiegazione logica! |
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