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Nas o hd esterni capienti?


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avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 7:30

Caricare un tera di foto tutto in una volta, ci può volere del tempo, ma non devi mica stare lì a girare la manovella.
Conviene effettuare l'operazione con collegamento via cavo, perché più veloce e più stabile.
I successivi aggiornamenti, da farsi con un software di sincronizzazione, saranno sicuramente più veloci.

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 9:15

La regola per il backup (tra l'altro anche citata dal gdpr) copia locale, backup locale e backup delocalizzato rispetto a dove sono i dati (cloud).

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 9:34

diciamo che con due unita' wifi da un tera. Una a casa, e l'altra in ufficio. Puoi fare un backup sicuro, automatico ed efficace di tutte le tue foto importanti.
Alla fine te la cavi con meno di 200 euro.

Le unita' di backup NON devono essere sempre in linea e NON devono essere utilizzate come uno spazio HD a disposizione.

SOno solo serbatoi di dati che devono essere congelati.

Quello che devi ottenere e' una specie di immagine stabile dei file che ti interessa conservare. Meno li tocchi e meglio e'.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 11:21

Sempre meglio avere copie ridondanti.
Dipende anche dalla mole di dati.
Io un NAS lo considero una delle risorse da avere.
Contemporaneamente avendo meno di 10gb di dati ho 1 hard disk da 10tb clone del NAS su slitta e che tengo nell'armadio. Più la copia che ho in uno dei dischi interni del PC. Se uno ha delle foto a cui tiene molto una ulteriore soluzione è quella di convertirle in JPEG o altro formato compresso e salvarle su un Blu-ray teoricamente certificati per 1000 anni. Sono 50gb a disco quindi per forza è una soluzione da limitare ad alcuni files.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 11:28

Non avendo fotografie del valore di milioni di euro, mi trovo bene con un sistema casalingo: ho tutti gli originali di un HD esterno da 4 Tb, non su SSD che uso solo per software.
Ho fatto anni fa la prima copia su un secondo e su un terzo HD. Ora, quando ho incrementato gli originali e le elaborazioni significativamente (giorni o settimane) collego un secondo HD esterno, lancio freefilesync, gli faccio fare un aggiornamento a specchio dei file del primo HD .
In questo modo aggiunge i nuovi, cancella ciò che ho cancellato, aggiorna le elaborazioni.
Volendo lo stesso su un terzo HD che delocalizzo in ufficio. Tempo necessario: un'ora ogni sicro che faccio.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 14:39

Software per backup?

user177356
avatar
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 16:06

Io uso GoodSync, versione free, che è in effetti un software di sincronizzazione. Io ho scelto di sincronizzare istantaneamente una directory sul pc con quella corrispondente sul NAS (è il folder con le postproduzioni), nel senso che fa una copia sul NAS di tutti i files nuovi o modificati sul pc non appena vengono salvati su quest'ultimo.

Ogni sera dal NAS parte una sincronizzazione one-way verso Amazon e un backup su un HDD locale. Quest'ultimo è l'unico con una storicizzazione dei files (ma d'altronde, l'unica directory che contiene files il cui contenuto cambia nel tempo è quella delle postproduzioni e in questo caso gestisco il versioning con più files separati).

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 18:37


A lavoro abbiamo un piccolo nas in raid 1 che si è rotto. Abbiamo smontato i dischi e collegati ad un computer per recuperare i dati. Con 1 solo disco il computer non lo vedeva, con 2 il tecnico è riuscito a recuperare i dati previa riconfigurazione del raid. Fate attenzione quindi, ogni nas ha impostazioni, file system e configurazioni diverse, è semplicistico dire metti in raid1 e non hai problemi.... quando succede un patatrac ed hai 50.000-100.000 foto o 20 anni di lavoro dentro senza un backup esterno, sudi freddo parecchio freddo....


Arthur, non facciamo disinformazione o inutile terrorismo psicologico:
praticamente tutti i NAS sul mercato (QNAP e Synology assolutamente per certo) sono basati sul sottosistema raid di Linux che è assolutamente standard e condiviso.

Se ti si rompe l'elettronica del NAS non devi che:
1. togliere i dischi dal NAS
2. metterli in una basetta multidisco sata con connessione USB3 (qualche decina di euro su Amazon https://www.amazon.it/quattro-duplizierer-pollici-funzione-clonazione/ )
3. se non hai un PC con Linux, fai il boot da chiavetta USB con una live distro Linux
4. con 2 o 3 comandi mdadm e lvm ti rimonti quel che resta del raid e rendi disponibili i tuo dati sulla rete per poterli copiare da qualche altra parte

La procedura è ben documentata sia sul sito di Synology che su quello di Qnap (ma è sostanzialmente equivalente praticamente per tutti i nas domestici o small office; qualche leggera complicazione per i sistemi con ZFS basati su FreeNAS ma sono già apparati molto più specialistici e dal costo ben diverso).
Qui un esempio:
www.synology.com/en-us/knowledgebase/DSM/tutorial/Storage/How_can_I_re

Oggettivamente se il sedicente tecnico informatico ci ha messo più di 10-15 minuti o è andato in panico è meglio che torni a fare l'imbianchino o il pizzaiolo (con il massimo rispetto per entrambe le categorie ma molto poco per i tecnici informatici improvvisati!).

Se il problema è il "tecnico informatico", o sedicente tale, che non è in grado di montare i volumi di un NAS domestico su un PC Linux in caso di disaster recovery, non dovete cambiare strumento di archiviazione ma, seriamente, dovete valutare di cambiare tecnico informatico rivolgendovi ad un professionista qualificato e competente.

Questo per dovere di cronaca.

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 19:20

Quello che dice Arthur é corretto, non é terrorismo, si può recuperare un raid 1 con un cambio hardware a parità di condizioni, il recupero diviene più difficile su raid 0 o 5, e le competenze aumentano, ci sono diverse variabili....il mondo non finisce a qnap o synology, bisogna solo essere informati per evitare inconvenienti

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 19:47

Mar75,
sostanzialmente tutti i nas domestici/piccoli uffici sono basati su una qualche mini-distribuzione linux.
Nessuno, credimi, nessuno si sognerebbe neanche lontanamente di inventarsi un sistema operativo da zero per produrre NAS domestici.

L'implementazione raid nel Kernel di Linux è mdadm e sostanzialmente tutti i nas domestici basati su Linux (sostanzialmente tutti) utilizzano mdadm:
linux.die.net/man/8/mdadm

mdadm copre dal raid 0 al raid 60.

Lo standard de facto per la gestione dei volumi logici su Linux è LVM2; tutti i nas domestici basati su Linux (sostanzialmente tutti) utilizzano LVM2.

mdadm e LVM2 sono 4 comandi che sostanzialmente qualsiasi tecnico informatico che possa essere definito tale conosce a menadito; qui li trovi sostanzialmente tutti:
gist.github.com/plepe/52ecc9f18efb32c68d18

Con i kernel recenti Linux introduce anche il supporto alla data deduplication però richiede parecchia CPU e quindi lo trovi solo in NAS di fascia molto alta sostanzialmente con CPU x86 e non ARM; anche qui è comunque sostanzialmente standard.

L'unica grossa alternativa sono i sistemi basati su ZFS (che già di suo supporta gestione logica dei volumi e data deduplication) che però per un serie di motivi legati ad incompatibilità nelle licenza SW di FreeBSD non è mai stato incluso in Linux e quindi sono basati su FreeBSD. I TrueNAS di iXsystems per portare un esempio noto ai più ( www.ixsystems.com/truenas/ )
Sono comunque sistemi che costano da diverse migliaia di euro in su e quindi non sono i micro NAS domestici a cui si riferiva l'autore del post.

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 23:42

Non diamo colpe ai tecnici che sanno cosa fanno. Ho scritto che il tecnico ha ricostituito il raid (da linea di comando) ed ha proceduto al recupero, non abbiamo ne qnap ne sinology in quanto all'epoca servivano funzioni specifiche che non avevano, ma un microserver HP su distro Linux, al momento mi sfugge il nome (ma non è ne Freenas o openmediavault), semplicemente il recupero dei dati di un Nas spesso non è a portata di chi non sa neppure cosa sia un Nas. Anche un semplice raid 1 può essere complesso per chi non ne ha dimestichezza, comunque un tecnico non lo fa gratis... e i costi aumentano.
La procedura che indica Rickym non è troppo complicata per chi sa dove mettere le mani, ma certamente non alla portata dell'utente medio, io sinceramente non mi sono messo a studiare o cercare la soluzione. Abbiamo collegato un solo disco (Semplice era una RAid 1.... ) convinti che una volta visto dal PC in grado di leggere quel file system non ci sarebbero stati problemi, invece no.... Questo non è terrorismo ma un dato di fatto, non facciamo invece passare il messaggio che un NAS possa essere gestito in maniera semplice in caso di guasto, se non si conosce l'argomento ci vuole un tecnico, punto.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2020 ore 8:56

@Arthur mi sfugge però una cosa, se uno ha il backup, a cosa gli serve andare a recuperare i dati dal nas guasto? quella dovrebbe essere proprio l'ultima spiaggia, quando oltre al'unità principale (nas) perdi anche il/i backup.

Comunque la soluzione è molto più semplice e non ci vuole nessuna competenza informatica, basta avere una seconda unità nas sul quale inserire i dischi dall'unità guasta... io ho fatto lo scambio dischi tra le due unità che ho solo per verificare che la procedura funzionasse in caso di problemi, ed in pratica in circa 10/15 minuti è tutto nuovamente operativo.

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2020 ore 9:13

Abbiamo collegato un solo disco (Semplice era una RAid 1.... ) convinti che una volta visto dal PC in grado di leggere quel file system non ci sarebbero stati problemi, invece no....


e ci mancherebbe solo avesse funzionato: avresti generato uno split brain!
Mi spiego meglio, supponiamo che tu abbia qualche problema con i cavi dati al disco o quelli di alimentazione, ogni tanto vedi un disco, ogni tanto l'altro, ogni tanto due.

All'inizio va tutto bene ed il raid 1 funziona correttamente e scrivi il dato in duplice copia sui due dischi, poi per qualsiasi motivo uno dei due va offline.
Se il raid avesse continuato a "funzionare" in modo trasparente senza dirti nulla tu avresti dei dati solo sul disco 1; poi spegni, riavvii e per qualche strano motivo vedi solo il disco 2.
Ora hai dei dati solo sul disco 1 ed altri solo sul disco 2.
Con quale logica il software che realizza il NAS potrebbe mai decidere se la copia attuale del dato sia quella sul disco 1 o quella sul disco 2?
Dovrebbe marcare con un timestamp ogni singolo settore scritto? non scherziamo...

Ovviamente non potrebbe farlo e quindi è più che giusto che tu debba configurare il raid in una modalità particolare in cui segnali esplicitamente che uno dei due dischi è morto e che vorrai usare l'altro da solo per recuperare i dati.
Sono due comandi mdadm e 3 minuti di lavoro se sai cosa stai facendo.

Questo non è terrorismo ma un dato di fatto, non facciamo invece passare il messaggio che un NAS possa essere gestito in maniera semplice in caso di guasto, se non si conosce l'argomento ci vuole un tecnico, punto.


Facciamo però un passo indietro: l'errore di fondo è aver supposto, senza aver mai fatto la controprova, che in caso di fault di uno dei due dischi o del NAS sarebbe stato sufficiente collegare il disco ad un PC e leggere tutto in modo trasparente:
questa è ingenuità se non incompetenza.

Un approccio serio e professionale sarebbe stato:
1. prima di mettere "in produzione" una NAS raid 1, identifico le due possibili condizioni di guasto (a. muore uno dei dischi, b. muore l'elettronica del nas)
2. per ognuno dei due casi individuati, verifico di essere correttamente in grado di recuperare i dati
3. per ognuno dei due casi, documento la procedura di recupero in modo che sia a prova di scimmia (nei momenti di "panico" anche il miglior tecnico può commettere il più banale degli errori)
4. in caso di guasto non ho la necessità di chiamare un super-tecnico che solo allora cercherà di inventarsi qualcosa ma mi limito a prendere la procedura che ho già preparato (e possibilmente stampato - se la salvo sul nas stesso... - e conservato in un posto noto) ed eseguirla passo passo

L'errore di fondo in questo caso è stato l'aver lavorato "alla carlona" al momento dell'installazione del NAS: non aver simulato i guasti e non aver documentato le procedure di emergenza.

Parafrasando:
Non basta fare i backup, ma serve anche testare (periodicamente!) in modo completo ed approfondito le procedure di ripristino per essere sicuri che i backup servano a qualcosa.
Non sai quante volte mi è capitato di cercare di mettere una pezza ai lavoracci di sedicenti "tecnici informatici" che al momento del disastro si eclissano, il cliente crede di essere tranquillo perché "tanto ci sono i backup" e solo alla necessità si scopre che è un casino più finito e nessuno ha mai documentato o verificato nulla.

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2020 ore 9:15

Comunque la soluzione è molto più semplice e non ci vuole nessuna competenza informatica, basta avere una seconda unità nas sul quale inserire i dischi dall'unità guasta... io ho fatto lo scambio dischi tra le due unità che ho solo per verificare che la procedura funzionasse in caso di problemi, ed in pratica in circa 10/15 minuti è tutto nuovamente operativo.


Grazie Husqy, è esattamente quello che volevo dire: le cose si provano prima e si documentano, l'errore vero è improvvisare al momento del bisogno non sapendo che fare.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2020 ore 9:39

Grazie Husqy, è esattamente quello che volevo dire: le cose si provano prima e si documentano, l'errore vero è improvvisare al momento del bisogno non sapendo che fare.
difatti, se scegli un nas devi un minimo informarti su come districarti in caso di guasto, io mi sono installato tutto da solo avendo competenza zero in informatica, però mi sono studiato un attimo tutte le possibilità di guasto e recupero, tanto poi per non trovarsi impreparati in caso succeda qualcosa.

Due unità nas da 4 bay, su una lavoro, sull'altra parte il backup giornaliero, una terza unità nas per il backup settimanale che si accende in automatico solo quel giorno li e così sono a posto in caso cancello qualcosa per errore o devo recuperare file corrotti. Poi se mi si guasta l'unità principale trasferisco i dischi nell'unità di backup senza perdere giornate a trasferire terabyte recuperandoli dai dischi collegati a scatolotti volanti.
Alla fine credo sia la soluzione migliore in termini di velocità di ripristino, chiaramente si paga qualcosa in più per una seconda unità doppione, ma questa si ripaga da sola al primo inconveniente serio.

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