| inviato il 23 Gennaio 2020 ore 21:50
Per sviluppare la pellicola non serve una camera oscura, basta caricare la tank usando una changing bag, una di quelle sacche nere con gli elastici dove si infilano le mani. Per stampare bisogna attrezzare un minimo di camera oscura, basta il bagno di casa con una tavoletta da mettere sopra la vasca da bagno. Soluzione praticabile con un ingranditore medio piccolo, Durst M301, Meopta Axomat o Opemus ecc ... Roba da qualche chilo che, una volta finito di stampare, si può ficcare sopra un armadio. L'ho fatto per anni, due tavolette sulla vasca da bagno, una per l'ingranditore (Meopta Opemus III) ed una per le bacinelle. Ho dovuto trovare un locale fisso apposito, quando sono passato a qualcosa di più serio (IFF Quodgon), un "pupo" da 20 kg e 50x60 sulla tavoletta base, che non potevo certo riporre sopra l'armadio. Stampare a contatto il 6x6, mi sembra molto riduttivo, comunque la stampa si esegue su carta e non su pellicola, e comunque di carta se ne trova quanta se ne vuole. |
| inviato il 23 Gennaio 2020 ore 21:50
Si trova tutto.... almeno nei formati classici 135 120 220.... per le lastre non so |
| inviato il 23 Gennaio 2020 ore 21:55
“ Stampare a contatto il 6x6, mi sembra molto riduttivo „ Ho sempre fatto i provini prima di ingrandire. Sono economici: su un foglio 20x30 ti sta tutto il rullo 120. |
| inviato il 23 Gennaio 2020 ore 22:03
Il provino serve per vedere più o meno cosa cacchio è venuto. Non vedo motivo per sbattermi tanto con la foto su pellicola, per avere delle stampine poco più grandi di un francobollo e di qualità mediocre perché si deve trovare un tempo di esposizione che è un compromesso. |
| inviato il 23 Gennaio 2020 ore 22:10
“ di qualità mediocre perché si deve trovare un tempo di esposizione che è un compromesso. „ il tempo di esposizione è sempre un compromesso, che sia su pellicola, carta o digitale. Personalmente da quando sono passato in digitale non ritorno indietro (anche se ogni tanto la voglia ritorna). |
user120016 | inviato il 23 Gennaio 2020 ore 22:26
@Alessandroprof, penso che Fileo intendesse il tempo di esposizione per un rullo intero stampato a contatto in un unico foglio. Ovviamente, per fotogrammi esposti in maniera diversa, non può esistere un unico tempo e dunque qualunque tempo si scelga, sarà un compromesso. Che poi tu non voglia tornare indietro ora che hai trovato nel digitale il tuo optimum, ci sta ed è un'opinione rispettabile. |
| inviato il 23 Gennaio 2020 ore 22:39
Ho incomiciato con la fotografia più di 45 anni fa...... puoi immaginare quanti fumi di sviluppo ho respirato |
user120016 | inviato il 23 Gennaio 2020 ore 22:46
Io un po' meno anni, ma non ho mai smesso di respirare quei (pro)fumi |
| inviato il 23 Gennaio 2020 ore 23:05
Occhio però che il 220 non esiste più da un pezzo, a meno di rulli strascaduti conservati in qualche modo. Il contatto da 120 è carino per certe cose è figo, ma non certo una dimensione di stampa che da' soddisfazione. Certo che rispetto al 35mm, che obbliga a impazzire col lentino per capirci qualcosa, è grasso che cola... |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 0:08
Il 220 lo puoi ottenere ribobinando il 120 sul rocchetto originale 220. Il 127 invece credo sia estinto... |
user92328 | inviato il 24 Gennaio 2020 ore 0:20
“ Prima di fare acquisti fai delle prove tipo: Disattiva sulla Sony “visualizzazione del risultato dello scatto” in Live view e mirino, lavora in manuale, mettiti come limite 24/36 scatti a iso fissi, non riguardare in macchina gli scatti fatti e finito di scattare porti la scheda a stampare. È come lavorare con una macchina analogica, poi valuti se acquistare o no... „ Bravo, bel suggerimento... Ho letto solo la prima pagina di questa discussione, ma di primo acchito anche io ti dico cosi, ma chi te lo fa fare di complicarti la vita con l'analogico... solo per avere la qualità che hanno certe digitali, devi andare a ripescare qualche MF bella potente, e i costi iniziano a salire abbastanza.... vedrai quanti bei soldini devi cacciare fuori per fare quel po di foto, solo per fare esperienza... In tutta franchezza, il mio consiglio è quello di dedicarti seriamente nello studio della PP, che è quello che ti permette di simulare e sistemare tutto.... |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 0:34
“ Ho letto solo la prima pagina di questa discussione... „ Si vede Dai, fai un piccolo sforzo e leggi pure il resto, non è obbligatorio ma è senz'altro utile farlo prima di intervenire con il solito consiglio che non c'entra nulla con la richiesta |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 5:00
“ Il 220 lo puoi ottenere ribobinando il 120 sul rocchetto originale 220 „ Non si puù fare... il 220 non ha la carta sul retro, per ridurre lo spessore. Il magazzino 220, non ha infatti la spia sul dorso per verificare l'avanzamento ed è lungo il doppio. |
user120016 | inviato il 24 Gennaio 2020 ore 6:29
Salvo, perdonami, ma sono in disaccordo su tutto ciò che hai scritto. In amicizia, scrivo i miei motivi. “ Ho letto solo la prima pagina di questa discussione „ Rinnovo anch'io l'esortazione a leggere tutto il resto... “ ma chi te lo fa fare di complicarti la vita con l'analogico... „ Dove sta la complicazione della vita? Dopo aver preso dimestichezza diventa come andare in bicicletta “ solo per avere la qualità che hanno certe digitali, devi andare a ripescare qualche MF bella potente „ E chi stabilisce cosa si intende per qualità? Per me molte digitali (praticamente tutte quelle moderne) hanno troppa nitidezza, ai limiti del chirurgico e del surreale. Per me quella non è qualità, per cui, come vedi, la cosa è molto soggettiva. Poi, che il medio formato abbia dei vantaggi oggettivi sul formato 135 (e non solo su quello) non c'è il minimo dubbio. “ e i costi iniziano a salire abbastanza.... vedrai quanti bei soldini devi cacciare fuori per fare quel po di foto, solo per fare esperienza... „ Tu quanti soldi hai speso per fare queste prove in analogico? E quanto per il digitale? Posso dirti che basta una "misera" biottica Yashica per fare esperienza ed avere molte soddisfazioni già da subito e senza spese esorbitanti. Mentre un monitor calibrato, una buona stampante, l'abbonamento ad un software valido non credo siano gratuiti. E come vedi ho saltato il passaggio relativo a corpo macchina, ottiche e schede... “ il mio consiglio è quello di dedicarti seriamente nello studio della PP, che è quello che ti permette di simulare e sistemare tutto.... „ Appunto, la fotografia è studio. Magari c'è chi come te preferisce studiare la PP per simulare e sistemare DOPO perché nella fase di scatto ci pensa la macchina, e chi preferisce magari studiare su come ottenere degli scatti buoni PRIMA, (perché la macchina non ti assiste in nulla e ci devi mettere del tuo sul campo) e che poi necessitano di pochi interventi in camera oscura. Senza necessità di simulare effetti pellicola ma usando quella pellicola ben precisa o effetti filtro usando quei particolari filtri. Sono due filosofie entrambe valide e rispettabilissime ma molto molto differenti. Non capisco perché studiare una cosa sia inutile mentre l'altra sia l'unica strada percorribile. Ragazzi, aprite le vostre menti al fatto che esista qualcosa di diverso rispetto a ciò che fate e che quel qualcosa non sia necessariamente inferiore o complicato... |
user120016 | inviato il 24 Gennaio 2020 ore 6:48
E vorrei aggiungere un'altra riflessione. Se pretendiamo di scattare con pellicole dozzinali, usando vetracci da quattro soldi (le ottiche scarse sono sempre esistite...), far sviluppare i nostri negativi o diapositive a Photosì o robe simili, e magari scansionare il tutto con scanner presi in offerta da Mediaworld a pochi euro, poi non ci lamentiamo delle cocenti delusioni. I paragoni con il digitale, ammesso che abbiano un senso ( e per me non lo hanno) vanno fatti a parità di condizioni. Prendiamo una Velvia o una Portra, con un leitz o uno Zeiss davanti, sviluppata come si deve in camera oscura e poi stampata chimicamente su carta idonea in formato idoneo (o acquisita con scanner serio) e poi magari ne riparliamo... |
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