| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:20
La fotografia come tutta l'arte è denuncia. E' provocazione. E' libera. O non è. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:22
Ponz666 ha ragione, la foto della signora non cambia niente fa solo bene all'ego del fotoamatore di turno che se la pubblica in BN bello contrastato on line e non serve a nessuno e non è rispettosa nei confronti della signora perché possiamo raccontarci tutte le favole che vogliamo ma gran parte di quelle foto non sono un lavoro pensato, non dicono nulla di più di quello già risaputo e non cambiano o informano su nulla Esiste la libertà di espressione, ma esiste anche la mancanza di rispetto e molti di quegli scatti sono proprio solo questo. |
user155906 | inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:22
wikipedia è una piattaforma aperta, non è un giornale che dedica articoli , volendo potrei aprire una pagina su i tombini del mio paese . leggendo proprio sul tuo link parla di un problema in crescendo, ben noto e di cui si occupano i sindaci si SF da 40 anni, in nessun caso si parla di "grazie alle foto dei fotoamatori il caso è venuto a galla" le foto di guerra che mostrano al mondo gli orrori sconosciuti ai più sono valide perch["mostrano al mondo gli orrori sconosciuti ai più" e insisto sul fatto che la foto del fotoamatore fatta alla vecchia non abbia nulla a che fare con questo. esiste anche la libertà di fare battute su i clichè e sulle foto scadenti |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:24
Certo basta vedere certe foto di Martin Parr, mi viene in mente quella a Pisa che è eccezionale su come ironizza dei comportamenti dei turisti |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:24
Nel mio intervento precedente ho già escluso i fotografi professionisti con preciso incarico. tra quelle foto c'è chi ha pagato con la vita la foto che ha fatto.. ma scomodare quegli esempi per giustificare quello che oggi vediamo sui forum e sui social mi sembra davvero fuori luogo. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:28
Ma prima di parlare del “decalogo” di Gilardi forse sarebbe bene leggerlo a fondo e soprattutto collocarlo nel contesto storico e sociale in cui fu scritto e, sempre forse, sarebbe bene sapere a chi era indirizzato e perché |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:42
“ esiste anche la libertà di fare battute su i clichè e sulle foto scadenti „ assolutamente sì |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:47
Ripeto in altre parole un intervento fatto alcune pagine fa. Non è la foto il problema, ma con quale approccio si fotografa. Due fotoamatori ritraggono uno stesso soggetto sfortunato, ma uno dei due lo fotografa rubando lo scatto, mentre era in vacanza con la ragazza/o sapendo di tornare poi in albergo; l'altro invece si adopera costantemente per i senzatetto, porta da loro mangiare e gli dedica del tempo, conosce bene la situazione al margine, conosce bene loro, stanco del menefreghismo ipo.crita della gente scatta delle foto, ai suoi amici. Il soggetto è lo stesso e sono entrambi fotoamatori, nessuno dei due è pagato. Ma l'approccio, il moto dentro è ben diverso. @Damiana, non hai affatto torto, sia chiaro, quasi tutti qui dentro hanno fotografato il mendicante di turno, pensando di essere i nuovi Robert Capa, ma quello è un loro problema. Ciao LC |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:56
Potremmo ridurre la fotografia a paesaggi, gatti, figli e cardellini, mi sembra un'ottima idea |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 11:56
LordCasco, già. un saluto Damiana |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:16
Se sei un professionista nel tuo lavoro e' il committente che ti dice cosa fotografare, se sei un amatore senza particolari ambizioni fotograferai quello che ti pare nei limiti della legge e della tua coscienza (come faccio io), se sei un'artista della lista del Benedusi te ne è pulisci il didietro... |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:57
Peraltro se uno fa un corso di fotografia, lo fa sopratutto per imparare tecnica, che puoi può usare a proprio piacimento. Anche per foto che restano nel proprio PC, tipo non so le vacanze, in cui francamente non c'è pretesa di fare nulla di più che dei ricordi, in cui può stare uno dopo l'altra ciascuna delle categorie incriminate. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:20
per fare una fotografia non ci vuole nulla : si prende un telefono e si schiaccia . fatta . se uno fa un corso di fotografia vuole qualcosa in più' . quello in più' è l'uso di un mezzo superiore ( tempi , diaframmi ecct ) , composizione . poi c'è l'etica fotografica . e qui bisogna essere severi perche' non si puo' inventare . severi con noi stessi : perche col digitale tutti fotografano tutto . e nel tutto c'è molto cattivo gusto . esempio : perche' alcuni fotografano dei gattini ? procediamo con ordine : il fotografo cerca una scena . vede un gattino . scatta la foto , la guarda a monitor , la porta a casa e la sviluppa su Lightroom . poi la pubblica qua . ci sono 5 errori . 1) trova ispirazione in un gattino . 2) scatta la foto a ...un gattino 3) la guarda ...e non la cancella . 4) la guarda a casa , non la cancella ... e la sviluppa . 5 ) la pubblica su un sito in cerca di approvazione . un gattino ... questa la chiamate fotografia? queste sono immagini , è la cosa più' lontana dall'essere fotografia . cosa passi in testa alla gente che fa queste cinque fasi giuro non lo so . per cui ripeto , ci vuole etica e severità' . senno' apriamo la fiera delle banalità' , diciamo che uno fotografa quello che ne ha voglia , diciamo che la macchina è mia e ci faccio quello che voglio e finiamo con il drammatico " oh , ma a me piace ". dichiarandomi sconfitto mi ritiro nel mio castello |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:40
Lastprince Nella lista ci sono i gabbiani, secondo te le due foto qui sotto non avrei dovuto pubblicarle? www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1749199 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2812027 La prima scattata a 50 m. da casa mia su di una passerella che attraversa uno squallido torrente cittadino, la seconda scattata da Mont Saint Michel. L'etica e la severita' bisogna impegnarla nel come si fotografa piu' che nell'oggetto fotografato... |
user175879 | inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:41
Io credo che la colpa non è di chi fotografa un gattino, ma di chi mette i like alle foto dei gattini innescando così una spirale perversa. E' il prezzo da pagare all'eliminazione della mediazione culturale determinata da internet. |
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