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scordatevi questo post, non mi piace essere polemico


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user180256
avatar
inviato il 26 Agosto 2019 ore 15:06

Sinceramente non capisco la polemica. La post-produzione è parte del processo fotografico. Se qualcuno scatta ed è contento dei RAW crudi, buon per lui, ma non vedo il senso di sindacare su una pratica che non ha nulla di male. Anche perché esistono interi filoni di fotografia, soprattutto in campo fine art e concettuale, in cui la post-produzione racchiude spesso la cifra stessa del lavoro di un fotografo. E non perché non sia "capace di scattare" ma proprio perché il lavoro fotografico è concepito in diverse fasi, delle quali una (e soltanto una) è lo scatto.
Poi se parliamo di cieli e laghi gonfiati all'inverosimile e di fotografia da calendario del club faunistico con colori e contrasti sparati a palla, allora sono d'accordo con te, lì è una roba sterile fatta per cercare di dare un qualche valore espressivo al mero "click, click, click" della domenica.

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 15:45


nella prima sezione sono accettati solo RAW che saranno sviluppati con le opzioni standard del programma della casa madre pertinente e stop: su quello si giudica l'abilità fotografica


Quale programma e quali le “opzioni standard”? Contrasto, wb, luci, ombre, vibrance ecc?

E, giusto per capire, quali quelle avanzate secondo te?

Guardando i tuoi scatti in galleria ho come la sensazione che con questo topoc ti stia riferendo al cloning di oggetti in scene naturalistiche di avifauna...

Perché non parlare chiaramente? Si eviterebbero km e km di pagine generiche..

avatarjunior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 15:46

Claudio, hai detto più volte che per te la post è noia. In tal caso fai bene a scattare in jpeg, ma devi essere consapevole del fatto che non hai il controllo completo sullo scatto. E' come guidare una f430 in pista con tutti i controlli attivi e accontentarsi, potresti anche fare il tempo sul giro ma non grazie alla tua abilità, o almeno non del tutto.
Io sono scarso in pp ma mi ci butto e la studio, il giorno che riuscirò a sfruttarla decentemente potrò iniziare a ritenermi soddisfatto dei MIEI risultati, senza automatismi e "aiutini" da parte dei software.

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 16:09

con tutti i controlli attivi e accontentarsi, potresti anche fare il tempo sul giro


... no tranquillo non lo fai...;-)MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 16:36

se la macchina fa PP, e se a quei tipi dà fastidio che "ingegneri" si occupino di elaborare i loro fotoni personali, l'unica strada è imparare a tenere in mano un pennello è diventare pittori


se le impostazioni di fabbrica vanno bene e piacciono uno se le può tenere, se no si possono modificare e fine dei discorsi.


avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 16:39

Ho riletto la richiesta iniziale.Ci sono dei paesaggi grandiosi dal vivo ed altri che non li riconoscerti nemmeno passandoci davanti da come appaiono poi nelle fotografie,questo perchè il fotografo sa fare appena due cosette...
La famosa fotografia scattata col Kodachrome,non sarebbe stata scattata con questa pellicola,cosi' ho letto,ma con un'altra pellicola della Kodak equlibrata ma che rendeva blu e rossi vivaci,ma che è acqua di rose rispetto a quanto sono lavorate le foto di oggi.In casi rarissimi anche oggi si puo' fare la foto Sooc straight out of camera,rinuncinado perfino a correzioni,minie e aufocus,con dei paramertri poi difficili da andare a verificare e che sarebbero by passati.
Non si puo' fare tutto in camera perchè il software in macchina non è potente come quello dei programmi di ritocco,che neccessitano di abilità e dimestichezza,diversi passaggi e a volte perfino dell'impiego di ulteriori software.
In macchina servirennero quei 5-6 stop in piu',oppure poter impostare dei parametri fissi sul file jpeg di apertura ombre e recupero luci...perchè il controluce è scuro, o alla sera la foto è in ombra... c'è il masso che disturba,un paletto in acqua,l'azzurro è grigiastro....la vecchietta che passa, alla sera dorme....e gli elefanti non vanno in montagna di solito.

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 16:45

Ragazzi sono discorsi inutili.....ma come non capirlo Confuso. Allora, facciamo così ...io scatto in JPEG ma ci metto davanti al mio bellissimo obiettivo 1.2e3/4 un gran bel filtro graduato che mi toglie almeno 2 stop al cielo, poi ci metto anche un bel polarizzatore e infine, dulcis in fundo, un bel flash di schiarita che mi apre le ombre. A questo punto avrei fatto post produzione? O PRE produzione? Sono un dopato? Sono un genio? Sono un pirletto? Sono un "trasgressore"?? MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 16:46

Eppure consegno lo scarto in GEIPEGGGGGG MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 16:58

La famosa fotografia scattata col Kodachrome,non sarebbe stata scattata con questa pellicola,cosi' ho letto,ma con un'altra pellicola della Kodak equlibrata ma che rendeva blu e rossi vivaci,ma che è acqua di rose rispetto a quanto sono lavorate le foto di oggi.


Comunque Caputo, per quanto si possa cavillare, tra un "ieri" e un "oggi" l'unica differenza vera sta nelle opzioni che hai. Che come in ogni ambito della vita, col progresso diventano di più.
Bene? Male? Per qualche verso uno, per qualche verso l'altro. E poi che ne so io....
Io se proprio devo dire, sono convinto che un certo grado di "limite" possa fare molto bene. Che anzi sia spesso necessario per stimolare le nostre qualità anziché assopirle.
Ma tra avere e non avere il bidet preferisco averlo.

Ma detto questo, parlando della fotografia dei "bei tempi", anche sostenendo che chi faceva colore non aveva il controllo della stampa, ci si dimentica per esempio che esistevano decine di filtri "creativi".
Non a caso, proprio in questo topic mi pare, c'era un esempio di post che ricordava il catalogo Cokin fine anni '70.

E perché mai c'erano quei filtri? Per portare una foto al di la di quel che la pellicola avrebbe registrato di suo.
E anche allora c'era chi ne abusava e chi li detestava.
Insomma, ieri come oggi eri tu a decidere qual era il paletto invalicabile per te.
E ieri come oggi (di solito) chi aveva paletti differenti era satanico ;-)

Comunque, a proposito della differenza che le opzioni attuali consentono, ci sono molti piani interessanti a mio avviso, per una valutazione della fotografia del tutto differente.
Senza partiti pro o contro, ma valutando con una certa obiettività alcuni effetti evidenti e ricavandone qualche considerazione.
Magari in un altro topic...


avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:02

In fondo però, queste secolari diatribe (già c'erano nella seconda metà dell'800) nascono dalla vecchia idea che la fotografia "sia" per sua natura la fedele riproduzione della realtà; ma il problema che rende spinosa la questione è: quale realta? Quella oggettiva (compatibilmente col pdr), colta al volo, o quella elaborata a tavolino, magari spostando cadaveri e assumendo comparse come qualcuno ha già accennato?
E perché una vagonata di filtri davanti all'obiettivo sono accettabili, se non ne rendiamo partecipe l'osservatore lasciandogli credere che quei colori, quel contrasto, quella saturazione sono "reali" soltanto perché non realizzati in PP? Ricordo cieli di un blu oltremare in Dias scattate a mezzogiorno, solo perché avevo montato il polarizzatore: siccome non è PP è accettabile, l'avevo visto proprio così quel cielo?
Se taglio tutti i fili d'erba posti tra l'obiettivo e quel bell'insetto, ho fotografato la natura incontaminata, mentre se li clono in PP l'ho falsificata?
Si perché, appurato che per ottenere una buona PP spinta occorre comunque partire da uno scatto già buono, il problema si sposta su un altro piano: cosa voglio far vedere; ma allora gli accorgimenti messi in atto prima o dopo lo scatto si equivalgono, perché non è più un problema di capacità e bravura, ma di rapporto con l'osservatore. Per me è solo questo il piano da considerare quando si parla di fedeltà o taroccamento: che rapporto vuoi instaurare con chi osserva le tue foto, cioè qual'è il contesto in cui gliele presenterai e da cui lui potrà cercare di estrapolare le chiavi per interpretarle. Tornando all'esempio della foto all'insetto, se presento una carrellata di scatti documentaristici, ma in cui è chiaro l'intento di mostrare unicamente le caratteristiche morfologiche dell'insetto, mi frega nulla se e come siano stati eliminati fili d'erba, rametti o immondizie lasciate dai campeggiatori, ma se quegli scatti sono volutamente ambientati inizio a pormi delle domande e cercare di capire quale sia il peso di tutti gli elementi presenti nella composizione, ambiente in primis, non solo l'insetto; ecco allora che se alcuni di questi elementi sono stati tolti o mascherati, l'interpretazione di quelle immagini può cambiare anche radicalmente.

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:20

Io ho clonato due auto parcheggiate davanti la casa fra i sassi in Bretagna, ho rimorso..Triste.se ci torno e ce le ritrovo le spingo in mare! :-P

user117231
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inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:27

Io mi sono fatto l'idea
che questo concetto SEMPLICE..
fa fatica ad entrare nelle teste di alcuni.

E non c'è nulla da farci !!! MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:28

Non ho letto tutto il thread ma ho una domanda

Quindi anche il bianco e nero è doping giusto?

Essendo la cosa più innaturale che si possa produrre.

user117231
avatar
inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:30

Ovviolo. MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2019 ore 17:34

Ivano sei un fetish :-PMrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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