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Sulla mediocrità fotografica dilagante


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avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 7:15

è colpa della politica del prezzo.
un fotografo bravo e serio DEVE ESSERE PAGATO per quello che vale.

ovviamente siccome tutti (appassionati compresi) pensano che fotografare sia semplice e anche una scimmia riuscirebbe a farlo mettendo in automatico la fotocamera ultimo modello, il committente sottovaluta l'importanza delle immagini, gliene basta una qualsiasi, e la deve pagare il meno possibile. a questo aggiungi i tanti fenomeni che pubblicano gratis per il solo gusto di vantarsi con gli amici di essere un "photographer". per non parlare di chi addirittura paga per farlo... aggiungiamo anche che i maestri di una volta erano professionisti che insegnavano IL MESTIERE ai propri assistenti, oggi sono youtuber alle prime armi che hanno letto qualcosa su wikipedia e il giorno dopo aperto un canale di youtube dove consigliano il modello a dal modello b...

da qui la frittata è fatta! coi risultati che conosciamo.

la fotografia non è mai stata inflazionata come in questo momento.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 11:31

Ubrigantu sono in parte d'accordo. Se hai lavorato nel campo saprai sicuramente che ci sono alcuni lavori che al cliente non interessa la qualità e per l'utilizzo che né deve fare delle immagini preferisce affidarsi anche all'amico ammortizzando i costi. Stai certo che quando il lavoro ha uno scopo ben preciso cerca il giusto compromesso e si affida sempre ad un professionista...che poi chiedono di fatturare altro è un discorso a parte.;-)

avatarsupporter
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 11:51

Qui non si parla di fatturare o meno un servizio ad un matrimonio, ma di come viene oggi considerata la fotografia nel campo editoriale. Ripeto quanto scritto sopra. Oggi l'ESPRESSO, ovvero uno dei settimanali storici italiani, che nel tempo ha offerto spazio e dignità a grandissime firme del fotogiornalismo italiano, ha addirittura pubblicato numeri totalmente privi di fotografie, sostituendole con disegni.
E parliamo del migliore settimanale italiano dal punto di vista intellettuale.
In altre parole; non è solo questione di inflazione della fotografia, che sicuramente c'è, ma di una deficienza intellettuale italiana alla radice, che non considera affatto la fotografia, che in tempo di crisi ha pensato che fosse la prima cosa da cancellare, e laddove ancora la utilizza, la paga due lire comprandola, per lo più, dall'estero o affidandosi a volenterosi alla prima esperienza. Questo è legato strettamente al fatto che non esistono nemmeno più giornalisti, essendo tutti precari e pagati niente. Anche il legame storico giornalista fotografo nei grandi reportage è estinto. Non essendoci i migliori all'apice della catena, il gusto non ha riferimenti, si inaridisce la fonte e, tutto, di conseguenza, scema.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 12:02

Vero, per vedere belle foto bisogna andare sul web, l'epoca della carta e' finita! ;-)

user117231
avatar
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 12:43

E' finita la carta ?!! Eeeek!!!
Te l'avevo detto io di passare dal supermercato a prenderla, e di quella morbida..
mò come facciamo ?!!! MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 13:17

"ha addirittura pubblicato numeri totalmente privi di fotografie, sostituendole con disegni."...ho disegnato per anni e non pensare che un'illustrazione costi pochi. Scusa se lo faccio presente ma molti che seguono la fotografia sono convinti che un'illustratore sia un lavoro inferiore ma non è così.;-)

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 13:26

ma state ancora a considerare l'Espresso come un giornale?...MrGreenMrGreen

Voglio dire, questo e' n paese dove un giornale sta in piedi solo grazie ai contributi statali.

Esistono "giornali" che vengono distribuiti gratuitamente nelle scuole che prendono 700mila euro ogni anno di contributi a fondo perduto.
La redazione e' composta dal proprietario, dalla sorella del proprietario, dalla cugina del proprietario, dall'amante del proprietario..

Massu.. se si parla di giornali i riferimenti sono altri (e fuori dall'Italiai)

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 18:05

bello leggervi
alcuni di voi oltre ad essere artista della fotografia lo e´pure nella scrittura.
vi invidio
Sono un italiano emigrato in germania
qui il merito e´seriamente preso in considerazione mentre in Italia rappresenta un costo insostenibile.
Il merito sembra piu´un handicap che un valore dalle nostre parti...
come carta e penna non rende chi le possiede un poeta anche la macchina fotografica non ci rende fotografi. Siamo tutti armati di cellulare con fotocamera da 12,16,50Mp ovvio che in giro ci siano piu foto di un tempo. Ma che si tratti di mediocrita´dilagante non sono daccordo. Belle foto ce ne sono. Eccome!

Comunquesia io faccio parte del popolo di produttori di mediocrita´. Purtroppo

user117231
avatar
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 18:24

Manfredini.. buon per te..
volevi mica essere Meccherri o Salcato,
vita triste la loro.
Hanno l'ansia cronica da prestazione...MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 18:54

Ancora con questa storia della 'meritocrazia'...
Se in Italia ci fosse questa presunta legge, la nazione si estinguerebbe nell'arco di pochi decenni.

Qualcuno, piuttosto ha mai sentito parlare di sinarchia?

I parassiti inetti, in qualsiasi ambito quotidiano, li si debella così, mettendoli alla prova.
Spesso (troppo spesso) i cosiddetti 'meritevoli' sono anche soltanto quelli che si impegnano.
Impegnarsi a fare una cosa, ma ottenendo comunque risultati mediorci o immeritevoli, non deve essere premiato con una promozione od una onoreficienza.

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 19:17

per Felix : beh ci sarebbero le vie di mezzo, laddove si trova la virtu´

per caneca:
promovetur ut removetur ... che vuoi discendiamo dagli antichi romani MrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 19:37


Qui non si parla di fatturare o meno un servizio ad un matrimonio, ma di come viene oggi considerata la fotografia nel campo editoriale. Ripeto quanto scritto sopra. Oggi l'ESPRESSO, ovvero uno dei settimanali storici italiani, che nel tempo ha offerto spazio e dignità a grandissime firme del fotogiornalismo italiano, ha addirittura pubblicato numeri totalmente privi di fotografie, sostituendole con disegni.
E parliamo del migliore settimanale italiano dal punto di vista intellettuale.
In altre parole; non è solo questione di inflazione della fotografia, che sicuramente c'è, ma di una deficienza intellettuale italiana alla radice, che non considera affatto la fotografia, che in tempo di crisi ha pensato che fosse la prima cosa da cancellare, e laddove ancora la utilizza, la paga due lire comprandola, per lo più, dall'estero o affidandosi a volenterosi alla prima esperienza. Questo è legato strettamente al fatto che non esistono nemmeno più giornalisti, essendo tutti precari e pagati niente. Anche il legame storico giornalista fotografo nei grandi reportage è estinto. Non essendoci i migliori all'apice della catena, il gusto non ha riferimenti, si inaridisce la fonte e, tutto, di conseguenza, scema.


io parlavo di fotografia in generale. editoria compresa.

e la deficenza intellettuale di cui parli è l'inflazione di cui parlavo.

è il valore della fotografia in generale (carta o web) che agli occhi dei più ha perso di valore e importanza.

e per quanto mi riguarda il web non offre niente di meglio di quello che offre la carta.

ci sono poi le eccezzioni, sia sul web che sulla carta, ma in genere il livello è scandaloso, se paraganoto al passato. soprattutto il giornalismo in generale. riviste di riferimento come il NG fanno servizi sull'india(esempio) con foto di turisti e articoli scritti da topi di bibblioteca che l'india non l'hanno mai vista nemmeno in cartolina. ci sono fior fiori di articoli su questo.

avatarsupporter
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 20:05

Condivido che il problema non riguarda solo la carta. Il web, colonizzato da una marea di immagini insulse prodotte da macchinari sempre più autonomi dall'utilizzatore, è lo specchio di una povertà culturale.
Uno dei più grandi fotoreporter italiani dice: "Continuo a credere nel reportage come racconto colto, per spiegare, dare emozioni, far ragionare. Le foto come memoria del nostro vivere."
Per fare questo, serve cultura, non quella che si impara nelle scuole di fotografia da 15 mila euro l'anno, ma nella vita vera. Esserci, nei luoghi dove il mondo esprime il proprio cambiamento o in quelli dove resiste, e saperli raccontare in modo poetico ed evocativo.
In una foto c'è tutta la musica che hai ascoltato, i film che hai visto, gli incontri, i libri, gli amici, i viaggi.
E deve esserci, a mio parere, l'ambizione di crescere come essere umano ancor prima che come fotografo, ad elevarsi moralmente e culturalmente. Oggi vedo solo molto disprezzo per chi esprime conoscenza e cultura. Tutto ciò che impone pensiero è respinto in partenza, sotto un falso concetto di "popolare". Nelle epoche dove davvero gli ultimi hanno combattuto le elites, questi erano i primi a chiedere di accedere alla cultura, di averne di più, e a produrre giornali operai che oggi sarebbero fantascientifici rispetto alla media della grande editoria, offrendo spazio anche a grandissimi fotografi. Ciò che mi spaventa è la banalità dei tramontini, dei gattini, del paesaggio da cartolina, la foto ridotta ad intrattenimento di massa. Muta, cieca e, soprattutto, innocua.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 21:30

Ragazzi,
qua ci vuole il ferro,
altroché!

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 22:38

"Ciò che mi spaventa è la banalità dei tramontini, dei gattini, del paesaggio da cartolina, la foto ridotta ad intrattenimento di massa. Muta, cieca e, soprattutto, innocua."...dai che non c'è solo quella.MrGreen Autori bravi ne vedo. C'è sicuramente la caccia al like che riguarda alla massa in genere questo è vero ma per fortuna si vedono anche autori notevoli.

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