user175007 | inviato il 04 Febbraio 2019 ore 6:08
Salvo difficile spiegare cosa intendo per innaturalezza io mi sono fatto le mie valutazioni maneggiando l'x3f da qualche anno, non è la troppa nitidezza o micro contrasto, anche perche li puoi abbassare con i comandi di SPP e non è nemmeno una questione di macchie che si notato solo croppando l'idea che mi sono fatto, magari sbagliando perché non supportata da nessuno finora, e che il responsabile sia il WB o meglio, e come se ogni frazione di esposizione del file esigesse la sua correzione nel WB, cosa chiaramente impossibile perché si deve fare una media e li esce la sua resa innaturale nei colori, infatti tanto è più contrastato un file con zone al limite di sovra e sotto esposizione, tanto la resa nei colori peggiora, non a caso le schifezze peggiori nelle cromie si hanno con il sole in camera |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 9:56
Probabilmente in questo 3D sono l'unico oltre a Enrico_Raamiel che ha fatto misure spettrofotometriche nel visibile. Ci sarebbe anche Paolo Jacopini che per anni si è occupato di colo(u)r-matching, deve essere in montagna... Chiunque abbia mai usato un colorimetro di qualsiasi tipo è invitato a contribuire. Enrico ha fornito questo link spectralestimation.files.wordpress.com/2014/06/submitted-to-cic.pdf e sono andato a rileggerlo. Ci sono due tipi di spettrofotometri commerciali: a doppio- e mono-raggio. Nel visibile e quindi anche in fotografia, a far rumore è la sorgente (può essere una lampada o la luce riflessa dalla scena e fatta arrivare ad un sensore). Diventa quindi importante assicurarsi che la sorgente (=la lampada) sia stabile nel tempo. Ma le lampade non sono stabili, quindi si usano sistemi a doppio raggio. Un disco girevole con alternativamente passaggi per la luce e specchietti disposti ad hoc, garantisce che tot volte al secondo (50 Hz, of course) si "batta" il valore della lettura contro il valore della lampada (non faccio il formale qui). Nello schema riportato anche da Enrico non c'è traccia di doppio raggio, in effetti si parla di un banco ottico da laboratorio mono-raggio. Doppio monocromatore è un'altra cosa, serve ad "affettare" la luce visibile in modo "netto". La risoluzione che si legge dai grafici è modesta, ma sufficiente. L'autore principale dell'articolo è uno studente di Computer Science che non c'entra niente con NPL, al massimo NPL ha validato i dati. Chissà se fra gli altri firmatari c'era qualcuno che fotografasse sia con un Bayer che con un Foveon. Anche sul nostro 3D ci sono giudici inappellabili che non hanno mai usato Foveon sul campo e quindi si sono privati del piacere di fare foto solo per il gusto di vedere l'ennesima sorpresa Foveon Immagino che la SD1Merrill l'abbiano scelta per poter montare lo stesso obiettivo SIGMA anche sulla Nikon D5100. Non fosse così, è già GAME OVER perché gli obiettivi sono "colorati" e una volta i fotografi molto sensibili distinguevano dia Leitz da Zeiss per questo. Mettiamo che abbiano usato lo stesso obiettivo e ricordiamo che il filtro della SD1 non è in linea di principio identico a quello delle Merrill compatte, ma non dovrebbe essere un grosso problema. Veniamo all'interrogativo principale, noto a chi usa Foveon. Che dati hanno usato? Se vuoi essere il più possibile neutro nel passare da raw a TIFF, usi il venerando dcraw. Se sei pigro come me, usi RawDigger che ha il vantaggio di una GUI scorrevole e Iliah Borg dietro le quinte (se non si è capito, I Love Iliah ). Ora, dcraw non supporta Merrill. RawDigger ricorre a Kalpanika per mostrare istogrammi X3F (quelli che ha pubblicato Uly, per intenderci). Kalpanika sono in realtà padre e figlio Karlsson, di Stoccolma, speravano di fare soldi scavalcando il famigerato SPP della SIGMA. SIGMA non li ha aiutati. Kalpanika decodifica i file X3F, senza abbattimento del rumore sono pieni di puntini colorati. A detta di Master(light), Kalpanika implementa poi un potente denoiser (personalmente non vedo vantaggi ad usare Kalpanika). Il messaggio è questo: poiché è improbabile che lo studente di Computer Science abbia affrontato l'impresa titanica di decodificare il file Foveon, i casi sono due - ha usato RawDigger affidandosi a Kalpanika (quale?) - si è limitato a un TIFF elaborato da SPP. Non vorrei essere frainteso, non mi interessa fare il difensore d'ufficio delle SIGMA Merrill. Nel frattempo mi sono letto veramente tanti interventi in questo post DPReview “ Quantitative comparison of Foveon and Bayer spectral response „ Siamo a livello di fai-da-te, però più significativo in termini fotografici dei numeri NPL che ci hanno inflitto qui |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 10:23
Ieri incuriosito da queste misurazioni ho letto un articolo su phase One iq3 100mpx trichromatic vs iq3 Bayer, sinceramente non ho capito un caiser, però spiegano bene le misurazioni con grafici simili a quelli del post ecc Lascio il link, in realtà sono più articoli. www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.strollswithmy |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 10:48
Non di solo colore vive la fotografia. |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 11:01
Valerio, Raamiel esce fuori questo:
 il che suona strano, lui dice che si paragona a pari con un bayer , io contesto che non e' possibile, perche' le letture degli strati del bayer sono : (R,g,b).. quelle del foveon sono r+g+b,r+g,r.. che devono appunto essere considerate non omogenee e devono essere processate per diventare appunto r,g,b Qua c'e' il risultato come da review Jappo: "Spectral Sensitivity of the Sigma SD1 after the transformation from (R+G+B, R+G, R) to (R, G, B)"
 non penso ci sia molto da aggiungere, se non che il paragone vada fatto dopo la trasformazione e allora magari vedremo che un bayer sara' sempre superiore, ma usando un metodo OMOGENEO. |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 11:09
Raamiel capo supremo del forum ad honorem subito |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 11:14
Per la cronaca e per la precisione: di quel che ha scritto Raamiel non ho letto nemmeno le prime tre righe ed in ogni caso non ci capirei niente, ma mi fido |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 11:29
@Ankarai raccomanderò a Gian di riassumerti l'Enrico-pensiero, anch'io mi fido di Raamiel, qui ha semplicemente usato dati non suoi (a mio parere) discutibili. Per essere chiaro: da sempre sospetto che i colori Foveon siano quasi "arbitrari". Per avere un'idea di un Foveon coloristicamente al di sopra di ogni sospetto bisogna fare pixel shift in condizioni rigidamente controllate con la A7RIII, naturalmente con profili tagliati su Sony. A tutti i miei Bayer applico di routine Cobalt 3.3 (probabilmente ancora sperimentale), questo per confermarti che apprezzo il lavoro di Enrico |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 11:33
Anch'io mi fido di Raamiel, ora devo capire quanto fidarmi di uly e valgrassi. Siccome non c'è accordo mi viene quasi quasi voglia di riprendere in mano il foveon e imparare meglio |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 11:57
Scrive Raamiel: <<No.. la retorica è buttare dentro a un trattamento tecnico considerazioni artistiche. Sarebbe come entrare di botto in una lezione di Analisi e uscirsene con "Ma la poesia del Leopardi alloraaaaaaa!!!". Non c'entra un casso nulla; come minimo ti prendono per ubriaco. Questa qui è una analisi tecnica di spettrofotometria di sensori; basta. Se qualcuno non capisce la differenza tra un fotone e un elettrone, per favore non ci mischi la poesia sopra.>> Caro Raamiel appunto, è un "trattamento tecnico", e se spieghi ancora meglio: un trattamento meramente quantitativo. Questo è tutto. Il colore però 1. è raccolto e stampato, 2. è percepito, 3. è concettualizzato. Quindi il colore NON E' riducibile al tuo grafico. Pensa per esempio, rispetto alla concettualizzazione, quanto è problematica l'idea di "naturale" riferita al colore. Infine, ripeto, riprodurre il colore è un problema diverso dal colore in fotografia, invece tu pretendi di parlare proprio di fotografia. Il problema della riproduzione del colore è attinente massimamente a un forum di verniciatori, perché è cruciale per un verniciatore ritoccare col colore uguale. La fotografia però non è questo, è un linguaggio. Se invece tu usassi le tue misure in un discorso complesso in cui analizzi concreti progetti fotografici, comprensivi del loro significato, per mettere in luce come il "timbro" di colore, che è legato a certe attrezzature in certe condizioni, influisce sul significato, sulla lettura di quei progetti, allora faresti una cosa utile. |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 12:30
“ Vediamo chi distingue il Foveon e perché, io non sono capace „ Dipende con che monitor le guardi. Io trovo la seconda con sfumature intermedie più dolci ed aggraziate, mentre il primo ha scarse e più rustiche sfumature di transizione . |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 12:33
Quindi preferisci il Foveon |
| inviato il 04 Febbraio 2019 ore 12:46
Non so perché ma mi viene in mente il C.i.c.a.p.: molti vedono "delle cose" che magari sfuggono alla razionalità comune, la scienza (o sedicente tale) confuta sulla base di un sempre sedicente "metodo scientifico", che se lo si osserva attentamente è in realtà ancora più dogmatico dei fenomeni e delle credenze che pretende di sfatare. Già la semplice pretesa di oggettività del metodo scientifico è in realtà un dogma. Già la presenza di strumenti di misurazione, per il principio di indeterminazione di Heisemberg, altera invariabilmente la realtà misurata. Ma soprattutto non spiega in base a quali meccanismi occulti si sarebbe alimentata l'illusione collettiva che viene messa di volta in volta sotto il vaglio critico. E soprattutto, anche se di mere illusioni si trattasse, per l'individuo conta ciò che percepisce o una presunta realtà oggettiva? |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |