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Davvero tutte le opinioni sulla fotografia e sull'arte sono ugualmente valide?


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user158139
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inviato il 29 Gennaio 2019 ore 17:49

Skylab, secondo me il primo punto è:
- ognuno ha il diritto di esperimere un'opinione purché sia in grado di argomentarla.

Quello che ci dimentichiamo sempre è che non basta dire "secondo me è così", si ha il dovere di spiegare chiaramente il perché (anche rifacendosi alle argomentazioni di terzi, ovviamente). Altrimenti non si tratta di opinioni, ma di parole a vanvera.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 17:52

@Boustrophedon:
ognuno ha il diritto di esperimere un'opinione purché sia in grado di argomentarla

Giusto. Poi ovviamente il modo di argomentare dipenderà dalla formazione.

Il fatto di saper argomentare non è di per sè ancora sufficiente: ci sono persone che argomentano all'infinito, su ogni cosa, anche su argomenti che non conoscono, e sono convinti che la sola capacità di argomentare dia loro ragione.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 17:53

Mirko Fambrini partendo dal fatto che non parliamo di un singolo curatore o collezionista ma di un fotografo che è stimato e apprezzato da qualche decennio, ma anche altri sono stati ignorati eppure sono in agenzia magnum, sono giudici di prestigiosi concorsi internazionali, sono presi ad esempio nelle scuole di fotografia.
William Eggleston è in giro da un po' più tempo di Ruff...
Ma comunque chiariamo che non è questione di un autore, semplicemente è stupido il non conosco non so ma giudico è pretendo di impormi.
Parr non lo giudico un artista ma un'interessante fotografo, ma nessuno sa argomentare perché gode di tanta stima, si fanno riferimenti sparati qua e là, per iniziare a argomentare, basterebbe, come ha scritto qualcun altro in un vecchio topic, fare un minimo di fatica e di leggere su internet una spiegazione a un lavoro
Perchè Ruff fa foto da passaporto e non da figurine lo si può capire come basta un minimo per sapere quale libro ha il famoso titolo 1984 e leggere qualche intervista dell'autore che spiega la tensione che c'era in quell'anno
Ma se la risposta è citare le figurine panini senza un minimo di approfondimento unica risposta è quella data da un altro utente su un altro topic:la, scuola dell'obbligo finisce a 16 dopo ognuno fa quel che vuole ma che non si pretenda di dare giudizi

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:01

Matteo, gli autori che porti ad esempio sono per me difficili da digerire, anche se mi rendo conto che hanno qualcosa. Sono però degli ottimi esempi per questa discussione. Dimostrano che è necessario informarsi prima di sparare un giudizio di pancia.

Ho avuto parte della mia formazione al Nord delle Alpi, e devo dire che gli "artisti" germanofoni sono "particolari". O li ami o li odi, ma difficilmente li capisci fino in fondo: hanno un'altra testa (e te lo dice uno che è nordico al 50%...) ;-)

user158139
avatar
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:28

@Mirko Fambrini

1. non ritengo che l'autorevolezza possa sopperire ad una carenza di argomentazione, e non mi sembra di aver mai sostenuto qualcosa di simile;
2. quando scrivo che è un errore ritenere che l'esperienza implichi (in senso logico) la competenza intendo dire che l'esperienza non è condizione sufficiente per la competenza. "Implicare" ha un significato specifico in logica, usavo questo e non quello del linguaggio corrente.

@Skylab

Anche in questo caso, uso il termine "argomentare" in senso stretto: it.wikipedia.org/wiki/Argomentazione

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:30

Qualsiasi regola scritta o taciuta in fotografia nasce dall' esperienza. Conoscerle serve a capirle e ad avere uno strumento in più per esprimersi. Capirle vuol dire anche capire cosa genera il contrario della regola e come girare a nostro vantaggio l' utilizzo della "ribellione". La teoria si basa su opere già riconosciute e conosciute. Su quelle sconosciute non può farci niente, se non bocciarle a priori. Questo non fa altro che alimentare un' opinione per cui "tutto è stato già fatto e si conosce". È chiaro che questo pensiero è lesivo per l' arte e provoca una chiusura mentale senza nessuno sbocco verso il nuovo. I discorsi accademici sono come un cane che si morde la coda.
C' è un "quasi divieto" sul dividere un frame a metà.
Nei riflessi è la cosa più funzionale e palese che possa vedersi. Ma con una forma mentis (la chiamerei ×s), proveniente da altre considerazioni e situazioni, fa bocciare a priori quel tipo di scelta. Prima che qualcosa di "nuovo" diventi una regola esplicita, ci mette un sacco di tempo prima che venga digerita e riesca a sfondare i canoni e i preconcetti. Quelle che ora chiamiamo "regole", a loro tempo erano incomprese e osteggiate. Una regola è preziosa, fin quando non diventa un limite mentale. Da lì in poi è nociva.
Sì, per me l' opinione conta "tanto quanto". Da un lato si cercano i riscontri confrontandosi con il passato, dall' altro si sperimentano "nuove regole" cercando di capire come influiscano certe scelte sulla percezione umana priva di preconcetti. I preconcetti sono piuttosto conosciuti in fotografia, per questo il giudizio accademico mi interessa poco. È piuttosto prevedibile, senza bisogno di chiedere opinioni altrui.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:30

Conosco per altri lidi l'autore dell'articolo, ricordavo di Ruff per averlo conosciuto proprio da lui, curioso ritrovarlo qui.
Ad ogni modo non avevo seguito la diatriba panini-Ruff; ovvio che un accostamento superficiale ad un fotografo simile non necessiti di alcun commento oltre quanto già scrivi:
la, scuola dell'obbligo finisce a 16 dopo ognuno fa quel che vuole
togliendo volutamente [QUOTEma che non si pretenda di dare giudizi] .
Tutti possono dare giudizi, ed è proprio dalla qualità degli stessi che si può valutare se vi siano argomentazioni utili. Se non vi sono si può tranquillamente ignorare.


Io, insisto sempre in questi topic nel separare arte da fotografia.
Crea solo confusione.
L'arte può essere fatta con qualsiasi strumento, dalla creta, a materiale riciclato o organico. Unico limite la creatività. Figuriamoci se non può essere fatto con la fotografia.
Bisogna però distinguere se interessa usare la fotografia come mezzo o come fine.
Se la usiamo come mezzo, strumento per fare arte, probabilmente i forum opportuni sono altri.
A livello amatoriale ritengo che la fotografia come fine, sia più pertinente.
Quando il fine non basta più e non è più sufficiente è bene guardare verso altri orizzonti.






user158139
avatar
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:51

A livello amatoriale ritengo che la fotografia come fine, sia più pertinente.


Quindi, tu fotografi per il piacere dell'atto? Come uno che fa pesca sportiva e getta di nuovo il pesce in acqua non appena l'ha pescato?

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 19:00

Quindi, tu fotografi per il piacere dell'atto? Come uno che fa pesca sportiva e getta di nuovo il pesce in acqua non appena l'ha pescato?


Mi contento di poco. Non ne comprendo il male.
Mica sono un fotografo.

Il concetto di fotografia è un poco più ampio dell'atto, almeno nella mia percezione.
Ed in ogni caso, solitamente non sono in sintonia con gli artisti.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 19:05

Rimane il fatto che un'opinione può essere di "gusto" o di "merito"; nel primo caso si tratta di una considerazione sul come io reagisco di fronte a quell'opera, mentre nel secondo vado a giudicare se quell'opera risponde a determinati criteri che non sono stato io (o non "solo" io, ammesso che ne abbia la competenza) a stilare.
In entrambi i casi l'opinione andrebbe argomentata; tuttavia, mentre il giudizio di "gusto" è sempre valido, non fosse altro che per il fatto di essere dichiaratamente soggettivo e come tale insindacabile perché parte da considerazioni esclusivamente personali, per un'opinione di "merito" l'argomentazione diventa praticamente un obbligo e, se non è sufficientemente robusta, non può avere lo stesso valore di qualunque altra, perché tanto per accettare che per criticare i criteri di cui sopra occorre dimostrare quantomeno di conoscerli; è il motivo per cui mi astengo generalmente dall'affrontare una critica diretta, positiva o negativa, di questo o quell'artista contemporaneo, perché spesso li dovrei studiare a fondo uno per uno e ancora mi sfuggirebbero parametri di valutazione.

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 19:12

@Alessandro Spagnuolo

Credo che la centralità che dai al concetto di ribellione artistico potrebbe farti perdere di vista un concetto cardine dell'arte di rottura, come quella di Duchamp, o di Warhol, ovvero il fatto di nascere all'interno di un pensiero ben sviluppato su uno o più aspetti di un determinato medium comunicativo.

In generale il pensiero è sempre molto centrale quando si fa innovazione nelle arti, specie nel 2019 quando molto è stato detto.
Ipotizziamo che tu voglia fare una serie di foto appositamente fuori dai canoni della composizione, qualunque essi siano, producendo infine una foto apparentemente poco armoniosa.
Sarà opportuno che questa scelta, di rottura, sia argomentata da un contenuto concettuale che vuoi esprimere, che só, 'entropia generale del mondo globalizzato'

Questo contenuto se passa attraverso questa rottura con uno schema passato, e viene recepito da pubblico e critica come innovativo, valevole, significativo e progressista allora diverrà arte.

Ma se non ha contenuto, la ribellione ha vita breve e senso scarso.

Inoltre l'opinione espressa da critica e pubblico non avrà lo stesso peso per definire la tua attivitá come artistica.

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 19:14

@Daniele Ferrari

Aggiungo solo una postilla a un intervento molto limpido. Ovvero che il giudizio di gusto si accresce, migliora e si affina con la competenza.
Come si gusta meglio un vino se si ha competenza in materia, altrimenti, pure il Tavernello è bono MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 19:23

"Sarà opportuno che questa scelta, di rottura, sia argomentata da un contenuto concettuale che vuoi esprimere, che só, 'entropia generale del mondo globalizzato"
Un fotografo fa una foto. Un musicista musica. Un cantante canta. Le argomentazioni non spettano all' autore. Le canzoni non vanno spiegate. Nè i quadri e nè le foto.


avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 19:26

Mi pare non ci sia margine di argomentazione, pertanto cosa posso dirti se non...

Se lo dici tu... MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2019 ore 19:38

Troverei buffo comprare la Divina Commedia scritta e commentata da Dante Alighieri. Questo concetto lo ha espresso uno dei più grandi artisti della storia: Freddie Mercury. Qualcuno cerca ancora di capire il testo di Bohemian Rhapsody. Qualcuno non capisce, altri credono di aver capito, altri sanno di non aver capito e altri non sanno di non aver capito. Lui ha sempre eluso domande a riguardo. È bella così. Piace senza capire.Quel pezzo vive, sopravvive e sopravviverà di vita propria e per generazioni, non perchè i critici scrivono e la gente dà la sua opinione.
La critica non può prendersi i meriti dell' arte.
Ogni arte è autosufficiente. Un libro se necessità di illustrazioni per essere valido, non è letteratura. Una foto se necessita di un libro per essere valida, non è fotografia.
Non ti piace il concetto? Non ti sembra argomentato? Non condivi le argomentazioni?
Se lo dico io... è solo la mia opinione. Dovrei scrivere quella di altri? Ho una testa per averne una personale. Vale meno della tua? Auguri.
Ma hai pubblicato una domanda o serve a dare la tua risposta? Potresti spiegare lo spirito del 3d?.Perchè se la tua è una domanda retorica ho sbagliato io a partecipare... direi di sì

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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