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Le chicche della R







avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 22:56


Continuo a non capire come possa riuscire un modulo af a prendere il fuoco grazie agli ISO.
Che sia 100 ISO o 10000 ISO la luce che attraversa l'obiettivo e raggiunge il sensore e relativo modulo AF è la stessa.
I moduli AF sulle mirrorless sono affogati sul sensore ma non sono il sensore stesso.

Sto sbagliando qualcosa?

A differenza di altri sistemi, il dual pixel cmos utilizza i medesimi fotodiodi che poi contribuiscono alla formazione dell'immagine, per la messa a fuoco. Durante quest'ultima, le informazioni rilevate da ogni coppia di fotodiodi presenti nei pixel vengono utilizzate per il calcolo della messa a fuoco con rilevamento di fase. Quando si scatta la foto, il segnale dei due fotodiodi viene combinato, in modo da lavorare come un singolo fotodiodo per pixel.

Il vantaggio è che non vi sono deterioramenti a livello di qualità d'immagine. Altri sistemi utilizzano dei fotodiodi e pixel dedicati unicamente alla messa a fuoco, tuttavia questo porta a dei compromessi: se si vuole incrementare il numero di tali pixel, lo si fa a discapito di quelli dedicati alla cattura delle foto/video (assumendo che il sensore abbia un certo numero di pixel fissato), per cui non possono spingersi oltre certe soglie.

Quindi sì, la messa a fuoco viene effettuata proprio con il sensore d'immagine. Se imposto iso 102400, ad esempio, visto che schermo o mirino sono attivi, il sensore genera senz'altro più calore che a iso 100, e la cosa peggiora il snr del sensore. Credo che anche per questo abbiano inserito il dato della temperatura ambientale, nella specifica dei -6ev.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:02


L'AF *sul* sensore è legato alla capacità del sensore, tra le quali si annovera il limite ISO raggiungibile, che rappresenta la capacità di captare la luce. La tecnologia dei fotodiodi dell'AF è la stessa di quelli che producono le informazioni dell'immagine. Ergo, i sensori che arrivano ad ISO più alti avranno un (Dual Pixel) AF più efficace grazie alla maggiore possibilità di captare la luce che hanno i suoi sensori.

Credo che la cosa sia più complessa, altrimenti la 1dx mark II dovrebbe avere il dual pixel cmos con le migliori prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione, mentre le specifiche si fermano a -3ev, contro i -4ev della 5d mark IV.

Anche la m50 arriva a -2ev, contro i -1ev della m5: eppure in termini di qualità d'immagine non vi è molta differenza.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:08

Peccato che non esistano procedure standard per misurare le performance dei sistemi AF.

Una cosa sembra chiara:
per gestire contemporaneamente le informazioni di centinaia o migliaia di punti AF + i parametri di esposizione + la scansione dei Mpixel del sensore, il tutto magari a 20 fps,
servono processori sempre più veloci.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:20

Il dubbio di Otto sulla correlazione DPAF / prestazioni in raffica mi interessa. Dal basso della mia ignoranza un barlume simile a quel dubbio in realtà era venuto anche a me (per la verità anche relativamente al rumore ad alti ISO, ma lì i passi da gigante coi sensori DPAF ci sono stati, quindi stop)... Confuso

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 0:37

Non può esistere un singolo test - significativo - per misurare le prestazioni dei sistemi autofocus, in particolare per soggetti in movimento.

La tipologia di soggetti e movimenti possibili è eccessivamente variegata. D'altro canto, lo si nota anche nel contesto pratico: fotocamere che forniscono buoni risultati per le foto inerenti certi tipi di sport e mediocri in altri, ad esempio.

Sulla eos r, comunque, la quantità e tipologia di informazioni trasmesse durante le operazioni di messa a fuoco è notevolmente superiore, rispetto al passato: non si tratta quindi di un mero affinamento del sensore e processori, ma di un totale cambio delle logiche di base del sistema.

Non a caso, il sistema rf ha 12 pin, contro gli 8 del sistema ef: quest'ultimo è stato progettato negli anni '80, quindi non potevano prevedere le esigenze di sistemi autofocus integrati nel sensore d'immagine (dato che Canon ha iniziato a lavorare sulle reflex digitali 10 anni dopo), sia per le foto che nei video.

user14103
avatar
inviato il 08 Settembre 2018 ore 0:41

Scusate ma il titolo ... ??? Non mi fate dire cose strane..

2600 euro con adattatore .... no grazie

www.facebook.com/204803909711491/posts/972718519586689/

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 4:26

Curioso che valori simili non li abbiano mai raggiunti con le unità af ttl-sir dedicate delle reflex. Forse parte del problema è dovuto al fatto che a causa dello specchio vi è una caduta di illuminazione ulteriore.

Detto ciò, sono curioso di provare la eos r: dubito che ne acquisterò una, dato che il mio corredo attuale è soddisfacente, ma ha senz'altro dei punti di interesse.

Lato video, in particolare, è la migliore fotocamera eos, escludendo la serie cinema, anche se la 1dx mark II raggiunge framerate superiori: questo sulla base delle specifiche e funzionalità: da valutare la qualità d'immagine.

Già il solo fatto di avere l'equivalente della registrazione nel formato super 35mm della 1dc (crop 1.6x), e di poter utilizzare ottiche ef-s, rende la fotocamera molto interessante. Tuttavia, immagino anche altre applicazioni: ad esempio, durante un concerto, poter utilizzare solo un 24-105 per le riprese, senza doverlo alternare con un 70-200, è cosa più che apprezzabile. Lavorando in modalità crop scompare o quasi il problema della vignettatura, peraltro...

Visto che il dual pixel cmos consente la messa a fuoco fino ad aperture massime equivalenti di f11, con la modalità crop 1.6x e un 100-400 II con extender 2x si potrebbero registrare video anche nell'ambito del contesto naturalistico, anche per soggetti piuttosto distanti.

avatarjunior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 7:21

Ho letto diversi messaggi riguardo l'intervallo di funzionamento dell'autofocus, mi sembra che ci sia un po' di disordine su alcuni punti.
É un argomento molto interessante e penso sia utile comprenderlo, alcuni messaggi mi hanno messo un po' di confusione, mi piacerebbe chiarire l'argomento con voi in modo da non avere dubbi.
Riporto quanto credo di aver capito a riguardo, se non vi risulta qualcosa ragioniamoci...

L'intervallo di funzionamento dell'autofocus fa riferimento a valori di luminanza della scena inquadrata (nei punti in cui si vuole mettere a fuoco), si parla quindi della luminositá della scena. La luminanza si misura in LV (light value), in fotografia la si trasforma in EV poiché la sensibilitá del sensore/pellicola influenza l'esposizione finale, la correlazione tra LV ed EV dipende proprio dalla sensibilitá: una luminanza di 0 LV (0.125 candele/metroquadro) attraverso una lente ad apertura f/1 corrisponde ad un illuminamento sul sensore di 2.5 lux, situazione che ad ISO 100 per un tempo di un secondo fornisce un quantitativo equivalente di luce che corrisponde ad un'esposizione di 0 EV (ad ISO 50 una porzione di inquadratura con luminanza 0 LV corrisponderebbe a -1 EV, mentre ad ISO 400 la stessa porzione corrisponderebbe a 2 EV, ecco perché é importante specificare ISO 100 quando si usa la scala in EV, per mantenere il riferimento all'effettiva luminositá della scena inquadrata e non al valore di esposizione sulla pellicola o sensore).
A questo punto, sempre parlando di luminositá bisogna distinguere i sistemi di messa a fuoco a rilevamento di fase con sensore dedicato (reflex) e quelli on sensor (mirrorless) in una loro differenza significativa: i primi non rilevano più luce all'aumentare dell'apertura dell'obiettivo, i secondi sì.
Il sistema con sensore dedicato utilizza stringhe parallele sensibili su cui vengono "separate" le fasi della luce (perdonatemi i termini), tali stringhe vengono poste tra loro ad una distanza precisa tale da rilevare le fasi appartenenti alla luce di una certa profonditá di messa a fuoco, pertanto il sensore non sfrutta tutta la luce che attraversa il diaframma ma solo quella attraverso una corona circolare. Si parla di base telemetrica di un punto di messa a fuoco, la quale incide sulla reattivitá e precisione di tale punto: punti associati a stringhe più distanziate sfruttano corone circolari ad apertura maggiore, sono più precisi ma meno reattivi, oltretutto per poter funzionare (perché le stringhe ricevano luce) richiedono valori di apertura massima del diaframma più "aperti". In base all'apertura massima del diaframma questi punti possono essere utilizzabili o meno, ma non ricevono più luce con aperture più ampie, ecco perché nelle specifiche delle reflex all'intervallo di funzionamento dell'autofocus non viene riferita un'apertura (a meno che essa non dipenda dai diversi punti utilizzabili e quindi dalla relativa apertura associata).
Poi arrivano le Mirrorless con sistema di messa a fuoco a rilevamento di fase on sensor, dove i sensori per la messa a fuoco sono gli stessi fotositi (i pixel). Gli approcci sono due ma il concetto non cambia, i classici AF ibridi dedicano coppie di pixel verdi ad ogni punto di messa a fuoco, tali pixel vengono privati del filtro colore (con conseguente triplicazione della sensibilitá luminosa) e vengono oscurati a coppie uno sulla metá da un lato e l'altro sulla metá del lato opposto, le microlenti distribuiscono la luce lateralmente ed essendo i pixel oscurati a metá ricevono in questo modo la luce proveniente con angolazione o da un "lato" o dall'altro, ecco che si rilevano fasi opposte. Il sistema Dual Pixel AF adottato da Canon non utilizza pixel dedicati ma divide semplicemente tutti i pixel a metá, con la possibilitá di leggere distintamente il segnale proveniente dalle metá di un lato o da quelle dell'altro lato. Per come sono strutturati questi sistemi on sensor é quindi chiaro che a paritá di luminanza della scena inquadrata e di relativo valore EV equivalente, maggiore é l'apertura di un obiettivo e maggiore sará il quantitativo di luce incidente sui mezzi fotositi quindi maggiore il segnale con cui lavorerá il sistema di messa a fuoco. Ecco che diversamente da una reflex per una mirrorless diventa opportuno associare l'intervallo di funzionamento dell'AF all'apertura massima della lente, poiché ad aperture differenti il sistema di messa a fuoco ha a disposizione segnali di differente intensitá su cui lavorare.
Cosa fare quindi se un marchio riferisce la specifica sull'intervallo ad una apertura f/2 e un altro la riferisce ad una apertura f/1.2? Io concorderei nell'effettuare una trasformazione, da f/1.2 a f/2 vi é una riduzione di luminositá di uno stop e mezzo, pertanto la luminanza minima a cui la EOS R dovrebbe poter funzionare si trasforma da -6 in -4.5 EV equivalenti usando un'ottica con apertura f/2 (confondiamo per semplicitá apertura e trasmissione). In realtá potrebbe essere più vicino a -4 EV equivalenti, poiché mi viene da pensare che con aperture più ampie non solo il sistema di messa a fuoco può contare su segnali più intensi ma anche su differenze di fase più marcate in ragione della inferiore profonditá di campo.
Questa é la mia comprensione dell'argomento, mi sono perso qualcosa? Che Sony e Nikon abbiano deciso di riferire le proprie specifiche ad un'apertura di f/2 perché al lancio non disponevano di ottiche più luminose, e Sony anche in seguito al lancio di ottiche f/1.4 si sia voluta attenere allo stesso standard? Ho controllato sul sito della CIPA e per quanto ho visto non viene stabilita alcuna norma a riguardo

avatarsupporter
inviato il 08 Settembre 2018 ore 8:04

Scusa Leonardo, ma per quanto riguarda l'autofocus con sistema PDAF on sensor (hybrid af), la distanza tra le stringhe di pixel deputati alla rilevazione delle diverse "fasi" delle luce, non determina comunque la base telemetrica?

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 8:12

Complessità oltre le mie capacità
Il mio dubbio era relativo alla differenza di effettiva luce che i vari obiettivi, a parità di apertura, trasmettono al sensore. Gli 1.2 sono pochi ed è più difficile fare un confronto ma dai dati sono quasi tutti dei 1.3.
Le differenze di trasmissione luce nei vari obiettivi sono ovviamente maggiormente verificabili perché obiettivi ad 1.8 laddove a parità di tempo e di esposizione molto spesso è percepibile ad occhio nudo una lieve differenza di luminosità della foto risultante e mi pareva anomalo che questo non influisse

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 8:38

La funzionalità dei 12 pin qualcuno ne ha parlato?ho visto che una di questa è permettere lato video (magari anche foto) di avere una comunicazione ultra veloce macchina/obiettivo per avere una stabilizzazione 5 assi in macchina grazie ai giroscopi(come nei binocoli)
Se ho capito male o detto qualcosa di già detto fermatemi pureMrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 9:00

Tornando un momento alle modalità di esposizione, non capisco perché ancora nessun costruttore (che io sappia) abbia implementato una specie di M-assistito.

Mi spiego: io vorrei impostare in M una coppia tempo/diaframma, magari per ottenere volutamente una sovra/sotto esposizione. Poi vorrei variare uno dei due parametri mentre la macchina varia l'altro ma mantenendo un'esposizione equivalente a quella da me stabilità.
Insomma quello che succede in Av o Tv ma a partire da un'esposizione manuale che io ho deciso, non dall'esposizione automatica decisa dalla macchina.

Penso sarebbe utile in molte occasioni: tipo a teatro con gli attori in piena luce su fondo nero. In quel caso per avere uniformità in una serie di scatti con inquadrature diverse, M è d'obbligo.

Qualcuno lo ha già implementato?

avatarsupporter
inviato il 08 Settembre 2018 ore 9:04

Se non erro qualcosa del genere lo fa la Pentax.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 9:16

Vedi che non è un'idea inutile... Sorriso

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 9:23

Nel white paper citato ovunque, mi sembrano interessanti anche le primissime pagine dove si spiega il perché di determinate scelte tecniche in funzione di probabili evoluzioni tecnologiche e del mercato nel prossimo futuro.
Insomma per prendere decisioni fanno qualcosa di più complesso che spulciare nei forum a caccia di idee...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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