| inviato il 06 Giugno 2018 ore 22:02
Tanto per imanere in tema.. Conviene comorare uno scanner? |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 10:19
No. Se impressioni dei negativi è meglio cercarsi qualcuno che stampi con l'ingranditore, mentre se fai diapositive all'occorrenza te le fai scansionare da chi è del mestiere. |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 12:46
Ip abbandono qua da me non c è un cxxxo silo stampe da scanner..che poi a dir la verità nonni sembrano neanhe tanto malvagie Ingranditori non ce.ne sonoo... o lo compro. Lo uso io oppure non lo so |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 13:16
per digitalizzare basta farsi una reprocamera artigianale (facilissimo) e fotografare con una digitale la pellicola retroilluminata. Funziona bene per piccoli ingrandimenti e per foto da mettere su internet. Per lo sviluppo, torno a professare la stampa a contatto in medio formato. E' la soluzione migliore per avvicinarsi a stampa e sviluppo a costo minimo ed ingombro inesistente. |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 14:43
Per quella che è la mia esperienza adoperare delle pellicole medio formato per non fare delle stampe ingrandite almeno 15 X è un vero e proprio spreco di denaro. E chi è uso tenere le stampe in bella vista sulla pareti di casa sa bene che un 15 X sul formato Leica è un comunissimo 36x48 cm, e tutti coloro i quali hanno stampato dei semplici 35x50 cm (che sono le misure standard di un 15 X) sanno bene quanto alta è la qualità ottenibile con un semplice negativo formato Leica. Adoperare quindi un negativo 6x6 per delle inutili stampe a contatto quando con la stessa qualità dei 35x50 cm da formato Leica si potrebbero stampare degli ingrandimenti 84x84 cm da pellicola 6x6 non è semplice spreco ... è un vero e proprio insulto alla povertà! |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 15:11
Paolo.. ti farei vedere dei lavori. Libri di viaggi stampati tutti per contatto dal 6x6 e dal 6x9. Cambieresti certamente idea. Purtroppo il loro valore e' molto elevato e non posso disporne neppure per poco tempo. Didatticamente e fotograficamente stampare il 6x6 e' equivalente alla stampa con ingranditore. I vecchi corsi di fotografia ti facevano imparare a stampare proprio cosi. 6x6 e 6x9. Insulto alla poverta' e' una digitale da 3000 euro e tutto il resto che viene dietro. Non lo scattare con una rollei usata e tre bicchieri di acidi da sviluppo. |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 17:05
Salt... +1 |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 19:17
Niente PaoloMcmlx ce l'ha con i medio formati. Per rispondere al tuo post di tempo fa cui non risposi, io non pongo problemi matematici o filosofici, io stampo 24x30, 40x30, o quello che vuoi, a me interessa quel formato e se quel formato lo stampo con un 135 o 6x4.5 o meglio 6x9 ottengo risultati migliori col formato più grande. Certo che se faccio paragoni lineari sono uguali, ma all'uso pratico non me ne frega nulla dei paragoni lineari, io devo stampare il formato X, con chi è più bella la stampa con 135 o il medio formato ? Con il medio come hai detto anche tu, poi se in stampe lineari sono uguali ok ma non mi interessa io devo stampare il formato X. Quindi non vedo dove sia lo spreco se per stampare il mio 35x50 viene meglio con 120 che col 135 dove sta lo spreco di soldi ? Ho usato quel poco in più che ho speso per avere una stampa migliore e stop. |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 19:31
Ma poi... ognuno di noi sarà padrone di fare come gli pare??? alcuni, e tra questi io, hanno consigliato di imparare le tecniche di base dell'analogico usando pellicola 120 da stampare a contatto. Cosa vieta una volta presa confidenza con la tecnica di passare alle stampe classiche con ingranditore? altri consigliano di partire direttamente con stampe classiche da pellicola 135... altro modo più che lecito anche se, per un neofita, sicuramente più impegnativo e soggetto a più insuccessi e maggiori sprechi in fase iniziale. Credo che le informazioni che l'autore del post ha chiesto gli siano state date e in modo completo. Adesso sta a lui cercarsi una qualunque fotocamera analogica e provare. |
| inviato il 07 Giugno 2018 ore 19:46
Aggiungerei che in stampa il formato 6x6 e' tutt'altro che anacronistico. Anche in digitale sono uscite da poco le stampantine portatili che fanno il 5x7 o dimensioni simili. Piu che adatte ad una stampa itinerante. Ovviamente una bella stampa 30x40 da appendere ha sempre il suo valore. Nessuno lo nega. |
| inviato il 08 Giugno 2018 ore 10:12
Ragazzi, scusatemi, ma forse non ci siamo capiti. Per me il medio formato è inutile, ma non perché sia inutile in sé ma solo perché io, per rinunciare alla comodità, alla praticità, alla disponibilità, al prezzo e alla qualità intrinseca delle ottiche, tutte qualità tipiche del 35 mm, non sarei disposto a farlo solo per portarmi dietro l'ingombro supplementare del medio formato ... per convincermi ad andare oltre il formato Leica insomma io, non voi quindi ma IO, ho bisogno di ben altro! E non venitemi a parlare di stampe a contatto 6x6 anche se, non fosse altro che per il formato rettangolare, potrei fare una eccezione per il 6x9 ... io conosco le Velvia 4x5", 13x18 e ho visto pure delle lastre 8x10" ... quindi, scusatemi, conoscendo ciò di cui parlo se proprio dovessi rinunciare al 35 mm lo farei per nulla meno del 4x5 pollici. |
| inviato il 08 Giugno 2018 ore 10:21
Ah, a proposito, i tecnici Kodak, non io quindi ma, ripeto, i tecnici Kodak, in ben altre epoche assicuravano che due stampe 13x18 (in certi casi anche 20x25), di cui la prima ottenuta stampando con l'ingranditore un negativo Kodak Technical Pan 25 e l'altro stampando a contatto qualsivoglia altra pellicola, erano INDISTINGUIBILI l'una dall'altra! |
| inviato il 08 Giugno 2018 ore 10:25
Dimenticavo: la TP 2415 esisteva solo nel formato Leica ... chiaramente! |
| inviato il 08 Giugno 2018 ore 11:16
OT nostalgico quando mio padre portava a casa le fotografie delle vacanze (Rolleiflex biottica) le stampe erano sempre di due formati. Affidavamo i negativi ad un parente che lavorava in Kodak e ritornavano delle stampe di due formati. Uno il classico 10x10 (o 9x9, non ho sottomano nessuna fotografia) e l'altro una stampa a contatto del negativo. Ricordo che il provino a contatto era su un cartoncino fustellato da cui andava staccato. fine OT nostalgico. Carlo |
| inviato il 08 Giugno 2018 ore 17:43
Scusa paolomcl, Capisco tutto quel che dici, ma in un mondo dove una biottica rollei con obiettivo superlativo viene venduta a 3-400 euro, un PRINCIPIANTE non ha bisogno d'altro. Ovvio, ottiche leica sul 35mm danno la paga a molte medioformato, ma oggi con 500 euro compri anche una buona hasselblad con il suo normale… invece un'ottica leica e' difficile da trovare a quel prezzo. Voglio dire… la soluzione della stampa a contatto e' una soluzione temporanea, per iniziare con poca o nulla spesa. Una lampadina, un bugigattolo buio, un Paterson due rettangolini di vetro e quattro bicchieri per gli acidi. Tutto talmente piccolo che puoi stampare ovunque, anche nel retro di un piccolo furgone. prova un po' invece ad allestire una camera oscura per stampe anche solo 20x30. Un principiante non partira' mai. E, ripeto.. certe collezioni di stampe seixsei di fotografi che erano perennemente in viaggio, sono inarrivabili. vorrei averle fatte io. |
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